METROPOLI CAMPI-LA PIANA 17/2/2012 Pagina
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Inceneritore, non è mai troppo tardi per...
ripensarci
Fabrizio
Nucci (direttore)
No, non vi preoccupate. Non aggiungerò la mia voce allo
scontato coro di repliche e controrepliche che ha suscitato la ventilata "prima
pietra" dell'inceneritore di Case Passerini. Come lapensi sull'argomento ormai
lo sapete: quell'inceneritore è un errore politico che ci trasciniamo dietro da
anni perché non risponde a corrette logiche ambientali e neppure industriali.
Adesso poi, con le nuove tecnologie che avanzano, l'errore sta diventando ancora
più evidente. Per capire che qualcosa è accaduto basta leggere l'intervista che
pubblichiamo a pagina 15: a parlare è l'assessore provinciale all'ambiente della
Provincia di Reggio Emilia Mirko Tutino (naturalmente un democratico doc). E'
lui a raccontarci che lì hanno deciso di dismettere il vecchio inceneritore
puntando sulla raccolta differenziata e su un impianto di trattamento meccanico
biologico (proprio quello che chiedono a gran voce i nostri comitati). Leggetela
con attenzione quella intervista, dopo di che chiedetevi se non sia il caso di
prendersi una bella pausa di riflessione e correggere finalmente il tiro su Case
Passerini. Anziché alzare barriere ideologiche sull'inceneritore i nostri
amministratori darebbero prova di grande saggezza se prendessero atto che
qualcosa è cambiato rispetto ai molti anni fa in cui è stato concepito l'attuale
piano provinciale dei rifiuti. Sarebbe un dietrofont dettato dal buon senso che
sono sicuro l' opinione pubblica della Piana (e non solo) apprezzerebbe
profondamente...
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METROPOLI CAMPI-LA PIANA 17/2/2012 Pagina
15
Termovalorizzatore. In Emilia Romagna lo chiudono
E costruiscono un impianto equivalente, ma a trattamento
meccanico - biologico
Mentre a Sesto Fiorentino si decide la data per la posa
della prima pietra del "termovalorizzatore" in Emilia Romagna, una fra le regioni
italiane con più inceneritori, la Provincia di Reggio Emilia ha scelto di
cambiare drasticamente metodo per lo smaltimento dei rifiuti. Ci illustra il
cambiamento Mirko Tutino, assessore al
paesaggio e all'ambiente (Pd) della Provincia di Reggio
Emilia.
Si spegne un inceneritore e si costruisce un Tmb come
mai questo cambio radicale?
«Il Tmb è un impianto di trattamento, che non smaltisce
i rifiuti indifferenziati ma li tratta in maniera tale da eliminarne i metalli e
la parte organica (le componenti più inquinanti) e ridurne il volume
complessivo. La Provincia ed i Comuni reggiani hanno condiviso un piano per
raggiungere il 67,1% di raccolta differenziata entro il 2015 e, attraversola
realizzazione del TMB, evitare la costruzione di un nuovo termovalorizzatore in
sostituzione di quello vecchio. Nel 2015 il TMB dalle 128.000 t/a di rifiuti
indifferenziati (pari al 32,9% dei rifiuti raccolti a Reggio Emilia e Provincia)
recupererà circa 20 mila tonnellate di materiale reciclabile, produrrà circa 25
mila di combustibile solido secondario utilizzabile anche nei cementifici oltre
a circa 60 mila tonnellate di terriccio inerte biostabilizzato che può essere
usato a copertura delle discariche senza alcun danno perl'ambiente, essendo un
materiale privo della componente metallica e
organica».
Il comitato Ato Centro ha proposto questa variazione,
perchè?
«Il territorio reggiano ha già raggiunto circa il 60% di
raccolta differenziata quindi si è dimostrato che il termovalorizzatore non è
più necessario. Se anche le 25 mila tonnellate di combustibile solido secondario
che usciranno dal Tmb fossero inviate tutte negli inceneritori
emiliano-romagnoli e non trovassero spazio nei cementifici, la nostra Regione
potrebbe spegnere entro 3-4 anni almeno metà dei propri
termovalorizzatori».
Quali vantaggi comporta a livello
economico?
«Reggio Emilia ha un impianto frutto di vecchi
investimenti e due discariche, per questo i costi di smaltimento sono molto
bassi, rispetto allamedia nazionale. Cambiare comporterà un aumento delle spese
(circa il 25% in 4 anni), praticamente equivalente alla costruzione di un nuovo
termovalorizzatore o in alternativa alla "spedizione" dei rifiuti
fuoriprovincia. Nel caso dell'impianto Tmb però nel medio periodo, grazie al
recupero della materia ed il suo riutilizzo, questo produrrà vantaggi economici
ed ambientali ampiamente dimostrati. Vorrei segnalare inoltre che è il51 % circa
dei cittadinireggianiche avràlaraccoltaportaaporta (iresidenti nei comuni di
pianura e della periferia della città di Reggio Emilia) nondovràsostenere tutti
i costi del nuovo modello e che gli aumenti saranno distribuiti su tutti, perchè
l'aumento della raccolta differenziata andrà a vantaggio per tutta
la provincia.
Tutto ciò è stato possibile attraverso un percorso culturale,
prima ancora che tecnico, che ha visto come i primi protagonisti i 45 Sindaci».
Quali vantaggi comporta a livello di qualità della
vita?
«L'Emilia-Romagna da anni ha avviato uno studio
(Moniter) sugli inceneritori esistenti, dimostrando un incidenza degli
inceneritori sulle nascite pretermine e su alcune malattie. Tuttavia nella
pianura padana le fonti di inquinamento sono tantissime e gli inceneritori sono
quasi tutti in prossimità dell'autostrada Al, pertanto è difficile conoscere il
reale impatto di questiimpianti sulla
salute».
Un impianto Tmb, potrebbe svolgere lo stesso carico di
smaltimento dei rifiuti, stimato - con il termovalorizzatore - in 440 tonnellate
al giorno?
«Si, soprattutto aumentando la raccolta differenziata.
Si potrebbe obiettare che comunque dopo il Tmb serve la discarica, ma ciò
avviene anche con iresidui de gli inceneritori il cuirecupero
come sottoprodotto sicuro (per esempio nell'edilizia) -vistalapresenzadimetalli
dannosi per la salute - è ad oggi quasi
impossibile».
L'impianto fiorentino costerà 135 milioni di euro,
quanto costa più o meno un impianto Tmp della stessa
efficienza?
«L'impianto di TMB da 128 mila tonnellate annue costerà
alla comunità reggiana tra i 40 ed i 50 milioni di Euro. Ma prevediamo
altrettanti investimenti per la realizzazione di un impianto di produzione di
biogas a freddo dall'organico raccolto a domicilio, un impianto di compostaggio
ed un impianto di selezione e recupero della carta e della plastica. Il tema
importante credo sia quello di come siinvestono le risorse, Reggio ha scelto di
privilegiare il recupero allo smaltimento».