http://www.ambientebrescia.it/salute.html
(........)
I bambini sono le
prime vittime di un ambiente
inquinato
“L’esposizione precoce e quotidiana a un inquinamento
sempre più capillare e, in particolare, a metalli pesanti, benzene, idrocarburi
poliaromatici, diossine e particolato ultrafine determina uno stato di
instabilità del nostro genoma e pone le premesse alle mutazioni che danno
origine ai tumori”. E’ questo in sintesi
l’allarme che lancia in un breve, ma intenso saggio Ernesto Burgio,
pediatra, coordinatore del Comitato scientifico dell’Isde.
(InquinamentoBambiniSalute.pdf).
Anche
da altre fonti si conferma che sono in particolare i bambini a soffrire
per l'inquinamento ambientale: allarmata la denuncia ai primi di
febbraio 2011 della Società italiana di Pediatria per i danni provocati
dalle M10 (SaluteBambiniPM10.pdf); nel contempo si conferma il continuo
aumento dei tumori infantili, in particolare nel primo anno di vita e nella
provincia di Brescia
(SaluteBambiniTumoriBrescia.pdf).(.....)
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/11/18/rifiuti-i-bambini-piu-in-pericolo-sono-quelli-del-nord-salvini-se-vuoi-salvarli-spegni-gli-inceneritori/4774078/?fbclid=IwAR1-s0moo7eNLHgMqlqI7c6zBXVERmfBpoZq8RYehMlM0o99VSNLqhCjmDw
http://www.ambientebrescia.it/salute.html
Lorenzo
Tomatis, il grande scienziato che ha diretto per un decennio
l'Istituto di Ricerche sul Cancro dell'Oms, scomparso a Lione all'età
di 78 anni, il 21 settembre 2007, ci ha lasciato un'eredità di inestimabile
valore per la nostra lotta contro il degrado dell'ambiente, per l'equità
sociale e per la tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini. (TomatisRicordo1.pdf;
TomatisRicordo2.pdf; TomatisEpidemiologia.pdf).
Anche nel nome di Tomatis, il 24 novembre 2007, si è
tenuto a Brescia un convegno organizzato dal Coordinamento dei Comitati
Ambientalisti della Lombardia e dalla Consulta per l'Ambiente del Comune di
Brescia, Vivere sani in un mondo malato: la grande illusione.
Hanno
presentato relazioni di grande interesse: la dottoressa Patrizia Gentilini,
onco-ematologa Isde Italia, (AmbienteSaluteGentilini.pdf);
il dottor Giancarlo Rasconi, medico del lavoro, Comitato Ferrara Città
Sostenibile; (AmbienteSaluteRasconi.pdf);
la dottoressa Nadia Marcobruni, pneumologa (AmbienteSaluteMarcobruni.pdf);
il dottor Fulvio Porta, pediatra - oncologo (AmbienteSalutePorta.pdf)
Brescia come la
Campania?
Il 2008 si è aperto
con la disastrosa emergenza rifiuti in Campania. Il "modello Brescia"
è stato proposto come la vera soluzione: supertecnologico
e superefficiente, basato su un megainceneritore;
decine di piattaforme per rifiuti
speciali; discariche in quantità.
Ma è davvero un'alternativa? A Brescia, come in Campania,
si "smaltisce" la stessa quantità pro capite di rifiuto urbano, si
trattano milioni di tonnellate di rifiuti speciali in gran parte importati,
mentre decine di milioni di tonnellate sono già tumulati nei terreni. A Brescia
i rifiuti sono "smaltiti con le migliori tecnologie" e non sversati
nei campi o per strada, come in Campania.
Ma
"smaltiti" non significa che i rifiuti scompaiono, si trasformano, in
sostanze a volte più nocive. Ritroviamo allora, sorprendentemente, alcune emergenze sanitarie
che accomunano Brescia alla Campania:
un'alta incidenza
di tumori
al fegato (Tumorifegato.pdf)
Del resto,
anche le indagini compiute in seguito al "caso Caffaro" hanno portato
sempre più in evidenza il problema degli effetti sanitari (CaffaroTumori.pdf). Comunque in generale
la provincia di Brescia presenta alti tassi di ospedalizzazione, di
diverse patologie e di tumori (SaluteMalattieTumoriBrescia.pdf)
Ciononostante, il Registro tumori
dell'Asl di Brescia ha sempre teso a minimizzare questa emergenza, sottovalutando o
ignorando del tutto le possibili cause ambientali di un'incidenza
superiore alla media nazionale di diverse tipologie di tumori a Brescia. Ma del
Comitato scientifico del Registro tumori dell'Asl faceva parte
l'ingegnere Renzo Capra, presidente di Asm, la grande azienda energetica, ora
A2A, che gestisce in piena città il più grande inceneritore di rifiuti di
Europa ed una centrale a carbone priva di catalizzatori. L'evidente
indecoroso conflitto di interessi suscitò la vivace protesta degli
ambientalisti bresciani (AslAsmTumori2.pdf)
costringendo finalmente l'Asl ad escludere dal proprio Registro tumori
l'imbarazzante presenza del Presidente di Asm (Asl di Brescia, Delibera n. 166
del 18 marzo 2008 AslAsmTumori3.pdf).
Inceneritori e tumori: tema controverso
Sempre caldo, nel 2008, il dibattito su inceneritori e tumori.
Ad Exit, de La 7, l'oncologo francese Belpomme, autore
dell'appello di Parigi su chimica e salute (ChimicaSaluteParigi.pdf) parla di Veronesi che aveva sentenziato: l'impatto
sui tumori è "assolutamente zero". La posizione critica di
Belpomme è confortata dai risultati allarmanti di un'indagine
su inceneritori e tumori dell'Istituto di vigilanza sanitaria francese.
(InceneritoriTumori.pdf)
Secondo
convegno su Ambiente e salute
Il
17 ottobre 2009, a Brescia si tiene un secondo importante Convegno su
Ambiente Salute (AmbienteSaluteConvegno2009.pdf) con la partecipazione di Ernesto Burgio, Comitato
scientifico Medici per l'Ambiente, (AmbienteSaluteBurgio2009Selez.pdf), di Gianni
Tamino, biologo
dell'Università di Padova (AmbienteSaluteTamino2009.pdf) e di Fulvio
Porta, primario di Oncoematologia pediatrica all'Ospedale di Brescia (AmbienteSalute2009Stampa.pdf). :
Indagine
di epidemiologia ambientale
sull'Alto Mantovano
Un esempio per Brescia
Il
25 novembre 2009, l'Asl di Mantova licenzia un Primo rapporto di un'Indagine
di epidemiologia ambientale sull'Alto Mantovano
(TumoriAltoMantovano.pdf), corredata da una serie di indagini
ambientali dell'Arpa (emissioni industriali, aria, acque superficiali e di
falda, suolo, bonifiche) con relativi interventi di prevenzione primaria
effettuati e da realizzare (ArpaMn1.relazioneintermedia.pdf; ArpaMn2.RQAMedole.pdf;
ArpaMn3.Acquesuperficiali.pdf; ArpaMn4.Acquesuperficiali.pdf;
ArpaMn5.Emissioni.pdf; ArpaMn6.Bonifiche.pdf;
ArpaMn7.ELF.03.pdf).
Questo
lavoro di indagine è di grande rilevanza e di interesse anche per il
Bresciano, essenzialmente per due ragioni:
la prima,
di natura metodologica, fa sì che questo lavoro,
scientificamente rigoroso, possa servire da modello per quelle
indagini che da sempre auspichiamo per il territorio bresciano, a partire dalla
città e dall'hinterland intensamente industrializzato e dalle aree che,
per la dispersione di rifiuti speciali in grandi quantità (ad esempio
Montichiari), hanno subito i maggiori insulti;
la
seconda, esplicitamente proposta dall'Asl di Mantova, è data dal fatto che
questo lavoro dovrebbe completarsi con un'indagine analoga che
"coinvolgesse anche il territorio bresciano confinante", essendo
pacifico che l'inquinamento ambientale non rispetta i confini amministrativi e
che, se Castiglione delle Stiviere si trova in una condizione critica in
particolare per tumori al fegato e leucemie, è ipotizzabile che ciò
avvenga in continuità con il territorio immediatamente a monte, della porzione
sud-est del Bresciano.
I
Comitati hanno quindi incontrato, tra febbraio e
marzo 2010, sia l'Asl che l'Arpa di Brescia per proporre con forza
che anche a Brescia, a partire dalla zona di Montichiari, si procedesse
con un'Indagine ambientale ed epidemiologica coerente con la metodologia di
Mantova
(AmbienteBresciaAslEcologia2010.pdf; AmbienteBresciaArpa2010.pdf).
Brescia
Record negativo di morti per tumore
Il
21 dicembre 2009, "Il Sole - 24 ORE" pubblica il rapporto sulla
Qualità della vita 2009, dal quale emerge che Brescia si trova all'ultimo
posto della classifica delle province italiane per la più elevata
percentuale di morti per tumore su tutti i decessi (TumoriQualitàVita2009.pdf), un record davvero
poco invidiabile.
A
Seveso la diossina provoca tumori
a Brescia invece è innocua
A
Seveso, recenti indagini hanno evidenziato un eccesso di tumori (in particolare
leucemie e linfomi) fra gli abitanti colpiti dalla nube di diossina nel 1976 (TumoriDiossineSevesoCorriere.pdf; TumoriDiossineSeveso.pdf).
A Brescia, invece, l'Asl locale continua ad accreditare che la
diossina risulti del tutto innocua ai cittadini della zona Caffaro che
presentano livelli di contaminazione nel sangue da record
assoluto.
A San Polo maggiori i
danni alla salute
per la popolazione
che nel resto della città
L’Asl
di Brescia, il 25 giugno 2010, ha reso pubblici i risultati di
alcune Indagini di approfondimento sullo stato di salute della
popolazione del quartiere San Polo di Brescia, da cui sono
emersi alcuni dati allarmanti
(IndagineSanPoloStampa.pdf;
IndagineSanPoloMorti.pdf; IndagineSanPoloRicoveri.pdf)
In genere si rileva
un eccesso di mortalità per le malattie respiratorie non
tumorali, come polmoniti per i maschi e bronchiti croniche, asma ed
enfisema per le femmine; per queste ultime emerge anche un eccesso di morti,
statisticamente significativo per il tumore al fegato, con 6 morti
osservate contro 1,8 attese
“L’analisi dei dati
per fascia di età mostra tra i residenti a San Polo rispetto al resto della
città i seguenti risultati:
• maschi: bambini
(0-14): malattie respiratorie +33%; adulti: malattie respiratorie
+20%; tumori della vescica +73% (28 casi osservati contro 16 attesi); anziani:
tumori del fegato +54% (20 casi, contro 13 attesi).
• femmine: adulti:
malattie respiratorie +39%; anziani: tumori del fegato +199%”.
L’Asl di Brescia si è
impegnata a proseguire le indagini, “per approfondire le conoscenze in merito
alle eventuali cause degli eccessi riscontrati nelle analisi condotte […] su
due fronti:
1. la ricerca di
eventuali cause ambientali
2. la ricerca di
eventuali rischi connessi con stili di vita, fattori socio-economici e
occupazionali e altri”.
Sembra
comunque arduo escludere una correlazione tra danni alla salute e inquinamento
ambientale. Va ricordato, infatti, che la zona di San Polo è nota per
essere interessata da diverse fonti di inquinamento ambientale (una
grande acciaieria da forno elettrico, Alfa Acciai; una piattaforma
per rifiuti speciali, anche pericolosi, Ecoservizi; inceneritore e
centrale a carbone di a2a, già Asm; autostrada e tangenziale sud),
cui si voleva aggiungere una discarica di amianto, per ora bloccata dalla
protesta popolare. La stessa zona da anni è stata, inspiegabilmente, privata
di una centralina per la rilevazione della qualità dell’aria, funzionante
solo per un breve periodo, centralina di cui i Comitati ambientalisti dal 2006
chiedono all’Arpa di Brescia il ripristino.
I bambini sono le
prime vittime di un ambiente
inquinato
“L’esposizione precoce e quotidiana a un inquinamento
sempre più capillare e, in particolare, a metalli pesanti, benzene, idrocarburi
poliaromatici, diossine e particolato ultrafine determina uno stato di
instabilità del nostro genoma e pone le premesse alle mutazioni che danno
origine ai tumori”. E’ questo in sintesi
l’allarme che lancia in un breve, ma intenso saggio Ernesto Burgio,
pediatra, coordinatore del Comitato scientifico dell’Isde.
(InquinamentoBambiniSalute.pdf).
Anche
da altre fonti si conferma che sono in particolare i bambini a soffrire
per l'inquinamento ambientale: allarmata la denuncia ai primi di
febbraio 2011 della Società italiana di Pediatria per i danni provocati
dalle M10 (SaluteBambiniPM10.pdf); nel contempo si conferma il continuo
aumento dei tumori infantili, in particolare nel primo anno di vita e nella
provincia di Brescia
(SaluteBambiniTumoriBrescia.pdf).
PM10 e salute
Diversi studi
confermano i danni dello smog
L’importanza dei danni alla salute delle PM10 e
dello smog emerge con sempre maggior evidenza.
Al fondamentale lavoro di ricerca su 13
città italiane, pubblicato dall’Apat nel 2007 (PM10Apat2007.pdf), si sono aggiunti,
nell’estate 2010, due altri studi licenziati dal Politecnico di
Milano e dall’Università Bicocca, sempre di Milano. Secondo il primo,
un’esposizione a livelli elevati di PM10 per 7 giorni provocherebbe la riprogrammazione
del Dna con probabili effetti sullo stesso genoma umano (PM10PolitecnicoDna.pdf). La ricerca
licenziata dall’Università di Milano Bicocca (PM10BicoccaDanniSalute.pdf) ha approfondito sia la
composizione del particolato qualitativamente diversa tra il
periodo invernale e quello estivo, (PM10BicoccaComposizione.pdf), sia i diversi effetti
sulla salute, studiati attraverso indagini epidemiologiche, o in vitro in
laboratorio (PM10BicoccaRisultatiVitro.pdf). Un
ulteriore studio dell'Università di Cambridge mette in evidenza come lo
smog possa interferire sul DNA (SaluteSmogDna.pdf).
La
sensibilità chimica multipla
e
altre malattie correlate all’ambiente
Da un gruppo di cittadini delle province di Brescia e
Cremona. rappresentanti di molti pazienti affetti da malattie assai
diffuse (circa il 7% della popolazione), ma purtroppo altrettanto sconosciute,
come la sensibilità chimica multipla (MCS), la fibromialgia (FM) e
l'encefalomielite mialgica (CFS), ci è stato chiesto di far conoscere il loro
problema.
Lo facciamo volentieri, anche perché queste patologie
sono strettamente legate ad ambienti inquinati. Segnaliamo quindi due siti:
- uno nazionale, dell’associazione Amica, www.infoamica.it;
- uno locale del dr. Lorenzo Bettoni, che opera
presso l'ospedale di Manerbio -BS-, esperto in queste malattie, www.lorenzobettoni.it.
Il "picco"
della salute
Non c'è solo il "picco" del petrolio, ma,
come ci spiega l'oncologa Patrizia Gentilini, anche il "picco"
della salute: sulla base di dati di fonte Ue, scopriamo che a un
certo punto, mentre continuava ad aumentare la speranza di vita, è
cominciata a diminuire la speranza di vita in condizioni di salute.
Questa inversione o "picco" si colloca nel 2003. (SalutePicco.pdf).
L'Asl di Brescia
smentisce se stessa
I PCB della Caffaro
fanno male alla salute
Dopo che per anni l'Asl di Brescia ha
affermato che i PCB non fanno male alla salute, una rivista internazionale
pubblica uno studio sul "caso Caffaro" da cui emerge un'associazione
tra PCB nel sangue e Linfoma non-Hodgkin.
(CaffaroAslPCBSalute.pdf; CaffaroPCBLinfomiNH.pdf).
Salviamo l’uomo dagli inquinanti
ambientali
La
Società svedese per la Conservazione della Natura ha pubblicato nel
2011 un interessante documento (purtroppo in inglese) dal titolo
molto significativo, Salviamo
l'uomo - Interferenti endocrini (EDCs) e tossicità nella riproduzione
(SaluteRiproduttivaUmanaeInquinanti.pdf).
La
capacità dell'uomo di riprodursi è seriamente minacciata. In particolare è in
pericolo la fertilità dell'uomo. Dopo aver lavorato per decenni in
campagne per salvare il falco pellegrino, l'aquila dalla coda bianca e altre
specie dagli inquinanti sparsi nell'ambiente, la Swedish Society for Nature
Conservation sta
ora lanciando una nuova campagna: Salviamo
l'uomo!
Gli
interferenti endocrini che minacciano la fertilità maschile sono diversi e,
purtroppo, ormai largamente diffusi in ambiente e nella catena alimentare:
pesticidi, come l’esaclorocicloesano, insetticidi, fungicidi, i metalli
pesanti, metilmercurio, idrocarburi policiclici aromatici,
sftalati, DDT, PCB, diossine, bisfenolo, nono/octofenolo… Molte
di queste sostanze supertosssiche sono purtroppo familiari ai
bresciani, eredità indesiderata in particolare della Caffaro, ma non solo.
Brescia
sempre ricca, ma si vive male
Il
3 gennaio 2012, "ItaliaOggi7" pubblica il rapporto sulla Qualità
della vita 2011:
a Brescia gli affari reggono bene, ma crollano ambiente, salute
e coesione sociale. (BresciaQualitaVita2011.pdf).
Brescia:
non esiste città più inquinata
Agli
inizi di marzo 2012, come sito "www.ambientebrescia.it", abbiamo
redatto un dossier sulla situazione dell'ambiente nella città di
Brescia (BresciaStatoAmbiente2012.pdf): il quadro è di estrema gravità,
probabilmente senza riscontri in altre città italiane. Il dossier è
stato inviato a tutti i consiglieri in vista del Consiglio
comunale dedicato all'ambiente e presentato alla stampa (BresciaStatoAmbiente2012Stampa.pdf).
Alcuni eventi
sono l'occasione per utili confronti con altri siti "famosi"
inquinati da diossine, Campania, Mantova e Taranto, confermando
ulteriormente l'eccezionalità del "caso Brescia":
- per la Campania, la pubblicazione dello studio Sebiorec sui livelli d’accumulo di contaminanti organici persistenti nel sangue
e nel latte materno in gruppi di popolazione delle Terre dei fuochi della
Gomorra di Saviano .(CaffaroBresciaCampania2012.pdf);
- per Mantova, la pubblicazione del libro di Paolo Rabitti, Diossina: la
verità nascosta, 2012 .(CaffaroBresciaMantova2012.pdf);
- per Taranto, lo scoppio del caso Ilva per iniziativa del Gip
Patrizia Todisco (CaffaroBresciaTaranto2012.pdf).
Un importante studio su ambiente e tumori
Con colpevole ritardo, pubblichiamo sul sito l’importante
monografia dell’Aiom del 2011 su Ambiente e tumori
(AmbienteTumori2011.pdf).
Tumori
infantili a Brescia
Nuovo
ennesimo allarme sui tumori infantili a Brescia. Si conferma che i bambini sono
i soggetti più esposti
(TumoriInfantiliBrescia2012.pdf)
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