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Ercolini ospite del "Pianeta Terra Festival"

 

 

Sabato 8 ottobre alle ore 19 presso la sala sala convegni di Confindustria toscana nord sita a Lucca in piazza Bernardini, 41 Rossano Ercolini, goldman environmental prize 2013, sarà ospite del Pianeta Terra festival, che vede studiosi nazionali e internazionali confrontarsi per costruire una visione nuova per il futuro del nostro Pianeta.

All’evento, dal titolo “Dall’ego-logia all’eco-logia: quando i cittadini possono fare la differenza”, sarà presente con Ercolini anche Samir de Chadarevian, advisor, storyteller ed editorialista.

Entrambi dialogheranno con Irene Ivoi sull’importanza di ripensare ad un modello economico, antropologico e culturale del tutto ego-logico e inadeguato a risolvere le grandi sfide dei nostri tempi.

Dall’ego-logia all’eco-logia, un gioco di parole che fa appello ad una sfida:  il passaggio dal “modello lineare” (estrazione, produzione, consumo, smaltimento) centrato sullo sfruttamento sconsiderato della natura al “modello circolare” basato sul rispetto dei tempi e dei modi della rigenerazione ambientale.

L’ingresso all’incontro è gratuito fino ad esaurimento posti.

 

 

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Lettera aperta di Giovanni Capecchi sulla Marcia per la Giustizia e l'Inceneritore di Montale PDF Stampa E-mail
giovedì 06 settembre 2007

(...)L’incontro di mercoledì sera ha inoltre dimostrato la capacità dei comitati (spesso accusati dal potere di essere espressione di un nuovo egoismo sociale) di discutere non solo della causa principale che li ha fatti nascere (in questo caso l’inceneritore di Montale), ma anche di questioni più generali, che riguardano lo smaltimento dei rifiuti, il modello economico e produttivo imperante, la politica dei “beni comuni” (salute, territorio, acqua). Per questo non credo che sia fuori luogo partecipare alla marcia per la giustizia di sabato prossimo, dedicata ai “beni comuni”, chiedendo anche un diverso modello di sviluppo, che produca meno rifiuti, che punti al risparmio della materia e dell’energia, che sia più giusto, che metta al primo posto la salvaguardia della salute pubblica.

La questione della gestione dei rifiuti è talmente complessa che non è possibile analizzarla in maniera sintetica, ma è indubbio, a mio parere, che sia urgente una “svolta” seria e convinta nella direzione di un superamento degli impianti di incenerimento, sostenendo con convinzione la filosofia e gli obiettivi della campagna “Rifiuti zero per il 2020”. Coerentemente con questi obiettivi, non è possibile sostenere l’ampliamento dell’inceneritore ed è necessario che le amministrazioni pubbliche non mettano all’ordine del giorno il tema della riapertura dell’impianto finché non sarà fatta chiarezza su quanto è avvenuto e finché non saranno effettuate analisi serie e trasparenti sui terreni che circondano l’impianto e sulle persone che vivono nella zona dell’inceneritore. Come consigliere comunale di Pistoia ritengo che anche il Sindaco del mio Comune, in quanto presidente della Conferenza dei Sindaci che ha specifiche competenze in materia sanitaria, dovrebbe sollecitare queste analisi e chiederne un’estensione anche al territorio pistoiese che confina con Montale.

 

Giovanni Capecchi

Capogruppo di Arcobaleno su Pistoia – Comune di Pistoia

 

(Capecchi ha guidato lo scorso giugno, come candidato a sindaco, la lista civica Arcobaleno che conquistando al primo turno il 13% dei voti ha costretto per il sindaco diessino Berti ad andare al ballottaggio nelle elezioni comunali di Pistoia, ndr.)

Commenti (1) >> feed
lettera aperta di giovanni capecchi estesa
scritto da lettera aperta di giovanni capecchi estesa, settembre 06, 2007

Mi permetto di scrivere questa breve lettera aperta dopo aver partecipato, mercoledì sera, ad un incontro pubblico presso il presidio permanente allestito di fronte all’inceneritore di Montale, nel corso del quale, insieme alla segretaria provinciale dei Ds Daniela Belliti, mi sono confrontato a lungo con i promotori del presidio e con un gruppo di persone che risiedono nei pressi dell’impianto. Questo incontro mi ha innanzi tutto permesso di riconoscere l’importanza del presidio come luogo di informazione e di confronto tra esperienze e tra sensibilità diverse. Di fronte a proteste pacifiche, le istituzioni non possono rispondere con la consueta indifferenza o, peggio ancora, con arroganza: mi ha sorpreso sapere che il Comune di Montale, ad esempio, pretende dal presidio il pagamento di 700 euro mensili per l’occupazione del suolo pubblico e credo che sarebbe un gesto di apertura e di dialogo da parte del Sindaco di questo Comune rinunciare all’imposizione di questa tariffa, come stanno chiedendo molti cittadini attraverso un appello che anche io ho firmato.




L’incontro di mercoledì sera ha inoltre dimostrato la capacità dei comitati (spesso accusati dal potere di essere espressione di un nuovo egoismo sociale) di discutere non solo della causa principale che li ha fatti nascere (in questo caso l’inceneritore di Montale), ma anche di questioni più generali, che riguardano lo smaltimento dei rifiuti, il modello economico e produttivo imperante, la politica dei “beni comuni” (salute, territorio, acqua). Per questo non credo che sia fuori luogo partecipare alla marcia per la giustizia di sabato prossimo, dedicata ai “beni comuni”, chiedendo anche un diverso modello di sviluppo, che produca meno rifiuti, che punti al risparmio della materia e dell’energia, che sia più giusto, che metta al primo posto la salvaguardia della salute pubblica.

La questione della gestione dei rifiuti è talmente complessa che non è possibile analizzarla in maniera sintetica, ma è indubbio, a mio parere, che sia urgente una “svolta” seria e convinta nella direzione di un superamento degli impianti di incenerimento, sostenendo con convinzione la filosofia e gli obiettivi della campagna “Rifiuti zero per il 2020”. Coerentemente con questi obiettivi, non è possibile sostenere l’ampliamento dell’inceneritore ed è necessario che le amministrazioni pubbliche non mettano all’ordine del giorno il tema della riapertura dell’impianto finché non sarà fatta chiarezza su quanto è avvenuto e finché non saranno effettuate analisi serie e trasparenti sui terreni che circondano l’impianto e sulle persone che vivono nella zona dell’inceneritore. Come consigliere comunale di Pistoia ritengo che anche il Sindaco del mio Comune, in quanto presidente della Conferenza dei Sindaci che ha specifiche competenze in materia sanitaria, dovrebbe sollecitare queste analisi e chiederne un’estensione anche al territorio pistoiese che confina con Montale.

Giovanni Capecchi

Capogruppo di Arcobaleno su Pistoia – Comune di Pistoia




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Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 settembre 2007 )
 
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