(da rimanere senza parole, ndr)
.... Merita la città cara al mondo, e patrimonio dell’UNESCO, di aggiungere
in atmosfera CO2 a CO2, di saccheggiare la risorsa idrica, di impermeabilizzare
nuovo suolo, e per giunta il sottosuolo, di movimentare milioni di metri
cubi di materiali? Di subire e di agire tutto questo senza essere stata
messa in grado di informarsi e di esprimersi consapevolmente?
Vediamo un po’ i numeri delle risorse da
impiegare annunciate quando, a marzo del 1999, venne approvato il
fallimentare progetto TAV, la più pesante ipoteca sul futuro sostenibile di
Firenze (ne risulta realizzata solo una minima parte: un quarto dello scavo per
la stazione, spostato nel frattempo di alcune centinaia di metri dall’ubicazione
originaria):
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oltre 1.700.000 metri cubi di inerti
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300.000 metri cubi di sabbia
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265.000 tonnellate di cemento
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110.000 tonnellate di acciaio
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372.000 tonnellate di conci prefabbricati
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3.800.000 metri cubi di materiali di risulta da portare a discarica, e 145.000
provenienti da demolizioni;
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consumi di acqua programmati per 30 litri/secondo a Campo di Marte, 20
litri/secondo a Rifredi, 30 litri/secondo alla Stazione: dunque 80
litri/secondo, cioè 6.912.000 litri al giorno (se su 24 ore), 4.608.000 (se su
16 ore). Contributi idrici che – leggiamo - "dovranno esser in gran
parte (orientativamente per 2/3) prelevati da pozzi industriali prelevati nella
falda locale".
Venti anni dopo, il sindaco di Firenze Dario Nardella dichiara che “ora non ci sono
alibi per finire il sottoattraversamento TAV a Firenze”. Ma in realtà:
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i sottoattraversamenti non sono uno, ma due!
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si dovrà completare il primo, poi si passerà al secondo (con una sola fresa
anziché due, diversamente da quello che era scritto negli accordi, con relativi
cronoprogrammi
da riaggiornare)!
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misurano 6.444 metri ciascuno!
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i relativi lavori … non sono mai cominciati!
E si tratta di due tunnel-diga
contro-falda da scavare nel ventre di Firenze, fra Campo di Marte e Castello, passando
sotto l’Arco dei Lorena e la Fortezza da Basso, accanto alle barbe di
decine e decine di residenze.
Di certo, un mega-scavo che aggrava
il più possibile il bilancio di carbonio, come argomenta con
inoppugnabile chiarezza un’autorità in materia di climatologia, Luca Mercalli.
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