Associazione di volontariato Idra
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COMUNICATO
STAMPA, 23.7.’19
Idra saluta Raffaele Cantone che lascia l’ANAC:
vani a Firenze gli ammonimenti dell’Autorità dopo gli esposti sulla
cantierizzazione TAV.
Idra non dimentica. E dopo
l’ultima audizione all’ANAC sulla TAV di Firenze, di fronte allo stesso
Cantone, il 2 agosto 2016, insieme all’ing. Ivan Cicconi e all’ing. Angelo
Tartaglia, non è forse superfluo ricordare le parole spese nella circostanza
dal magistrato incaricato di un così alto ufficio.
Dopo
aver elogiato Idra per l’attività di monitoraggio dell’esecuzione dell’opera
che aveva permesso all’ANAC di aprire un’istruttoria concretizzatasi poi in un
corposo documento (la Deliberazione
61 del 2015) inviato anche alla Corte dei Conti per alcuni mancati
riscontri alle indicazioni fornite dall’Autorità, il presidente dell’ANAC ebbe
a chiarire, rispetto al tema delicatissimo e strategico dell’architettura
finanziaria dell’opera, caratterizzata da questa curiosa figura del ‘contraente
generale’: “A Firenze è stato fatto un errore a monte. Ma a noi non spetta
la valutazione a monte. Sul resto, abbiamo fatto tutto quello che la legge ci
dà la possibilità di fare. Del resto, è una vicenda che io ho definito
paradimatica del peggio possibile in Italia”. E incoraggiò
l’associazione fiorentina a proseguire nella propria attività di sorveglianza: “Io
credo che in questo momento storico per voi ci sia un’occasione importante: la
project review che si prospetta a Firenze, se la scelta è intelligente, è
l’occasione per rimettere in discussione le scelte. Il contributo che
chiediamo a voi che siete sul territorio è di monitorare quello che succede
d’ora in poi. Da parte nostra abbiamo stigmatizzato tutto ciò che c’era da
stigmatizzare, abbiamo trasmesso i nostri atti nelle sedi competenti. Adesso
sta a voi, visto che state sul territorio, continuare a monitorare e a
segnalare”.
Già
Il 27 ottobre 2014 del resto, presenti in quella circostanza l’ing. Ivan
Cicconi e il giudice Ferdinando Imposimato, Idra
aveva ottenuto una prima audizione presso l’ANAC: e Raffaele Cantone volle
comunque venire a salutare il suo illustre conterraneo, già ripetutamente
membro di Commissioni parlamentari antimafia.
Idra non ha mancato di seguire
il suggerimento di Cantone, appellandosi spesso - e documenti alla mano - alle
autorità locali: ma il sindaco di
Firenze Dario Nardella e il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi non
si sono mai degnati di neppure rispondere alle istanze formali via via
trasmesse dall’Associazione. Se poi qualche project
review ha avuto luogo a Firenze, né Idra
né – per quanto ci risulta – altri soggetti di cittadinanza attiva sono mai
stati invitati a conoscerne i dettagli, tanto meno a portare propri contributi.
Chissà,
forse un giorno tutta questa documentazione servirà a tracciare le
responsabilità di ciascuno. E dire che il ‘modello Toscana’ ha ricevuto sulla
TAV una pesante sanzione morale, se non strettamente materiale, quando si è
affrontato in sede contabile il danno ambientale ed erariale acclarato in
Mugello e a Sesto Fiorentino: la Corte dei Conti della Toscana ha condannato
(ma – fortuna loro - prescrivendoli) dirigenti centrali, e politici di rango
della Regione Toscana come Vannino Chiti e Claudio Martini, per avere approvato
progetti rivelatisi perniciosi “agendo con censurabile superficialità,
insolita pervicacia ed in violazione ad elementari norme di diligenza”.
Per
non farci mancar niente, di nuovo sulla scena del capoluogo, capitale della
cultura e patrimonio Unesco, la ‘grande opera’ portata in città non ha voluto
deludere le attese: già agli esordi sono emersi – secondo la provvida denuncia
della Direzione Distrettuale Antimafia – conci da costruzione fuori norma,
una costosissima fresa taroccata, e nuovi regali al Mugello sotto forma di traffico
di rifiuti con sospetta presenza della camorra campana.
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