Comunicato
Stampa
Coordinamento
dei comitati della piana Firenze
Medicina democratica Firenze
Comitato
mamme no-inceneritore
“La Banca Europea degli Investimenti
(BEI) apre una istruttoria sul
finanziamento
all’inceneritore di Firenze”
La società Q-tHermo
(partecipata da Quadrifoglio spa e Hera spa) designata alla realizzazione
dell’inceneritore di Firenze (case Passerini) ha presentato, nel marzo scorso, domanda di un cospicuo finanziamento (80 milioni di euro)
alla Banca europea degli investimenti (BEI) .
In proposito gli scriventi hanno
ritenuto di segnalare alla BEI ,
mediante apposita denuncia, una serie di
elementi che, a loro giudizio, dovrebbero portare al rigetto della domanda .
La
BEI, a seguito delle segnalazione, ha
attivato una istruttoria inviando i suoi
funzionari a Firenze. I funzionari hanno incontrato rappresentanti delle
associazioni e dei comitati e,
successivamente, delle amministrazioni
interessate , per approfondimenti sulle
questioni sollevate nella denuncia.
Di seguito in sintesi , e per
il gli aspetti principali , le motivazioni:
A)
Si è evidenziato che nel testo della domanda di Q.tHermo
pubblicata sul sito della BEI sono esposti elementi incompatibili con la documentazione ufficiale. Infatti :
1.- non corrisponde al vero che l’impianto sia
destinato al trattamento dei soli rifiuti urbani, in
regime di monopolio pubblico secondo la normativa interna. Risulta
invece che esso è destinato allo smaltimento anche di rifiuti speciali; si
è pertanto ritenuto che il
finanziamento potrebbe costituire elemento di turbativa
alle regole della concorrenza,
non consentito dal Trattato sul funzionamento dell’Unione
2) -non corrisponde al vero che l’impianto soddisfi i
requisiti della direttiva discariche 1999/31/CE posto che il progetto prevede
una produzione di rifiuti pericolosi costituiti da scorie e polveri fino ad un quantitativo di oltre 55.000 tonn./anno , senza dare conto
della loro destinazione finale ;
3) non corrisponde al vero che
il progetto “non avrà alcun impatto negativo
significativo su tutti i siti natura 2000”, posto che la relazione di incidenza, è stata RINVIATA
AD IMPIANTO GIÀ ATTIVATO,. in
contrasto con l’obbligo di verifica preventiva;
4).-non corrisponde al vero che l’impianto “tratterà solo i rifiuti residui dopo la
raccolta separata, il riutilizzo e il riciclaggio” (v. ancora sito BEI).
Nella procedura di VIA ed ora anche in
quella di AIA, si prevede che siano avviati all’incenerimento anche materiale
proveniente dalla raccolta differenziata;
. B) Si è inoltre segnalato
che
5.-il progetto è ’in contrasto con i piani regionali per il
risanamento, ambientale (PRAA e PRRM)
che prevedono di ridurre la popolazione esposta all’inquinamento
atmosferico superiore ai valori limite, mentre la piana Firenze-Prato-Pistoia è
dichiarata per l’inquinamento atmosferico zona sottoposta a
piani di risanamento proprio per il superamento dei valori limite.
6.-la delibera di VIA non
esamina le alternative all’incenerimento dei rifiuti come invece previsto dalla legge regionale ( LR. 10/2010 ) ,
nazionale ( dlg 152/2006) comunitaria (Reg.
850/2004) e dalla una convenzione di Stoccolma adottata dall’unione
con decisione 2006/57 CE .
7.--Il progetto mette in pericolo le condizioni di
salute delle popolazioni della zona e dunque i loro diritti fondamentali alla
sicurezza e all’integrità fisica. ,Pericolosità segnalata anche dalla ASL che chiede , ma a posteriori controlli sullo stato di salute
delle popolazioni (v. p.es “la
sorveglianza degli effetti sugli esiti riproduttivi e sull'incidenza dei tumori
potenzialmente correlabili alle emissioni del termovalorizzatore nella
popolazione residente nell'area di potenziale ricaduta delle emissioni
dell'impianto”“un progetto di controllo della contaminazione della catena
alimentare etc.
8.- la mancata stima degli effetti cumulativi con altri insediamenti previsti ( aeroporto e autostrada)
9.-- appare inoltre dubbia la sua
sostenibilità economica per .il calo complessivo dei rifiuti urbani prodotti
in Toscana e il contemporaneo incremento
di raccolta differenziata dei rifiuti urbani ; fatti che stanno portando
al sottoutilizzo degli inceneritori
attualmente esistenti in Italia,
10.-si ritiene che l’impianto
sia incompatibile anche nel medio lungo periodo con le politiche
dell’Unione protese a promuovere
l’economia circolare.
Coordinamento Comitati della Piana Firenze
Medicina Democratica Firenze
Comitato “mamme no- inceneritore”
Firenze li 8.7.2015
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