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 https://www.lagazzettadilucca.it/cultura/ercolini-ospite-del-pianeta-terra-festival

Ercolini ospite del "Pianeta Terra Festival"

 

 

Sabato 8 ottobre alle ore 19 presso la sala sala convegni di Confindustria toscana nord sita a Lucca in piazza Bernardini, 41 Rossano Ercolini, goldman environmental prize 2013, sarà ospite del Pianeta Terra festival, che vede studiosi nazionali e internazionali confrontarsi per costruire una visione nuova per il futuro del nostro Pianeta.

All’evento, dal titolo “Dall’ego-logia all’eco-logia: quando i cittadini possono fare la differenza”, sarà presente con Ercolini anche Samir de Chadarevian, advisor, storyteller ed editorialista.

Entrambi dialogheranno con Irene Ivoi sull’importanza di ripensare ad un modello economico, antropologico e culturale del tutto ego-logico e inadeguato a risolvere le grandi sfide dei nostri tempi.

Dall’ego-logia all’eco-logia, un gioco di parole che fa appello ad una sfida:  il passaggio dal “modello lineare” (estrazione, produzione, consumo, smaltimento) centrato sullo sfruttamento sconsiderato della natura al “modello circolare” basato sul rispetto dei tempi e dei modi della rigenerazione ambientale.

L’ingresso all’incontro è gratuito fino ad esaurimento posti.

 

 

Il sito ha qualche problema, ci scusiamo per i disagi causati ai lettori, speriamo di risolvere presto!

 

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La "mania" del dover fare meglio... PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
sabato 26 febbraio 2011

 Da Fabrizio Vettori

Consigliere di "Un'altra Sesto è possibile"

"..In un mondo che corre, che accresce la competizione, che propone continuamente soluzioni nuove, che lavora per produrre quelle soluzioni nuove, dove sopravvive chi elabora  e non chi sta fermo,  apparite fermi, immobili a difendervi e come ho sentito ripetere spesso dal capogruppo Surace “ma perché questa mania delle cose nuove e del dover fare meglio”.

http://unaltrasesto.wordpress.com/

Il giorno 22 febbraio si è riunito il Consiglio Comunale per ascoltare la relazione del Sindaco sul bilancio di previsione 2011.
Nella seconda giornata, dopo gli interventi dei gruppi consiliari, il bilancio di previsione 2011 è stato messo ai voti per l'approvazione con il seguente risultato:
18 voti favorevoli, 9 contrari (fra cui le due liste civiche, Un'altra Sesto è possibile ed i Democratici per Sesto) e l’astensione del gruppo di Rifondazione comunista.

Il nostro intervento:

Bilancio di Previsione per l’anno 2011-02-23

Intervento in risposta alla relazione del Sindaco Gianassi:

(estratto, vedi tutto su

http://unaltrasesto.wordpress.com/)

"Lei  Sindaco, cita il Presidente Obama  per il suo discorso all’Unione, che ha strigliato gli americani dicendo che sono indietro nelle rinnovabili rispetto ai cinesi,  indietro nell’efficienza e velocità dei trasporti ferroviari rispetto all’Europa (sicuramente Germania e Francia) e indietro rispetto alla qualità raggiunta dalle università indiane.

In un mondo che corre, che accresce la competizione, che propone continuamente soluzioni nuove, che lavora per produrre quelle soluzioni nuove, dove sopravvive chi elabora  e non chi sta fermo,  apparite fermi, immobili a difendervi e come ho sentito ripetere spesso dal capogruppo Surace “ma perché questa mania delle cose nuove e del dover fare meglio”.

La difesa dell’esistente, pur comprensibile, vi condanna  ad una lenta estinzione

Mi aspetto risposte non banali del tipo “ci sono le commissioni”, o “si può fare la visita a vedere l’impianto”, o “si può chiamare l’Amministratore Delegato”.

Noi, Liste Civiche,  ci confrontiamo signor Sindaco, abbiamo portato proposte concrete,  ma purtroppo non ci è sembrato che Lei e la maggioranza abbiate voluto fare altrettanto.

E veniamo ora alla questione che è diventata l’epicentro del terremoto istituzionale e politico che vediamo in questi giorni.  Ha un nome solo:  il futuro del territorio della Piana.

Quest’argomento  il territorio della Piana, per noi diventa prioritario su ogni altro, nel dibattito nel Consiglio Comunale più importante dell’anno.

Quest’argomento, che avevamo messo al centro del nostro impegno nella campagna elettorale del 2009, è l’oggetto principale che muoverà le nostre prossime iniziative politiche tra i cittadini e a rete nel territorio della Piana.

Quest’argomento, il futuro del territorio della Piana, è anche un discrimine serio con cui valuteremo chi si pone realmente dalla parte dei cittadini avendo in mente l’interesse e la tutela della salute di tutti e chi invece non lo fa o fa finta di farlo.

Ciò che si osserva in questi giorni è un qualcosa di cui non è facile prevederne gli sviluppi. Appaiono frantumate alleanze istituzionali finora credute ferree e si aprono più scenari possibili. Noi osserviamo, ma raccogliamo e vogliamo rappresentare l’opinione, la preoccupazione crescente di larghe fette di popolazione che vive nei comuni della Piana.

Cominciamo a mettere chiarezza.

L’integrazione al Piano di Indirizzo Territoriale (PIT) approvata il 14 febbraio 2011, dalla Giunta Regionale Toscana del Presidente Enrico Rossi, rende possibile la nuova pista parallela all’autostrada,  fa toccare con mano cosa sono quegli strani balletti, più che altro rituali che vengono definiti momenti “partecipativi”. Sono apparsi nella loro semplicità per quello che sono, momenti in cui si chiacchiera intorno a cose probabilmente già decise altrove. Questa volta toccano con mano la realtà, anche amministratori di lungo corso come i Sindaci di Sesto e di Campi. Sfugge il senso degli incontri alla Montalvo e altrove inerenti al Parco della Piana e confondono, le alternanti dichiarazioni di Enrico Rossi o della Marson che un giorno dicono una cosa e l’indomani un’altra, anche se ad onor del vero, un po’ ovunque, alla Montalvo e in altre sedi, la Marson  appare chiacchierare ma per non dire niente. Sarei curioso, al riguardo di conoscere l’opinione dei colleghi dell’Italia dei Valori.

Quindi la pista parallela è possibile, ma soprattutto è possibile il suo allungamento e con il suo allungamento, il decollo e l’atterraggio di aerei ben più grandi di quelli che oggi atterrano a Peretola, se fino ad ora sono atterrati aerei da 80 posti, domani ne potranno atterrare anche da 200, ed il cono di discesa sarà più lungo e gli aerei cominceranno a passare bassi a partire da Prato. Il cosiddetto Parco della Piana, altro non sarà che l’estensione della pista.

Bel risultato davvero, chiesto dal principe dei rinnovatori Matteo Renzi e finalmente concesso da Enrico Rossi!

La nostra  posizione è lineare: la nuova pista non va fatta, anzi  l’aereoporto di Firenze è Pisa. Di conseguenza va messo in piena efficienza il collegamento ferroviario esistente Firenze Santa Maria Novella - Pisa Aeroporto in modo da consentirne agili e veloci collegamenti (max 30 minuti)  per noi addirittura sarebbe da valutare anche la possibilità di spostare all’aereoporto pisano, quota parte dei voli oggi effettuati dallo scalo fiorentino, per ridurre l’inquinamento attualmente prodotto dal transito dei circa 140 voli giornalieri.

Noi mettiamo al centro la questione dell’inquinamento ambientale che insiste su tutta l’area. E siccome esiste la possibilità di ridurlo, e sfatiamo quel luogo comune, senza per questo danneggiare alcuna attività turistiche e commerciali in tutto il territorio della Piana e a Firenze, non si capisce perché debba essere invece incrementato a dismisura il rischio sanitario delle popolazioni esposte.

Abbiamo sentito nelle Sue dichiarazioni  Sindaco Gianassi toni e terminologie che ci sono sembrate nostre,  quando ha parlato di “un’area già pesantemente sovraccaricata sul piano ambientale”  e quando ha sostenuto che “è in ballo la salute ed il futuro dei nostri concittadini”.

Si è spinto così in avanti da dichiarare “una nuova Valutazione di Impatto Sanitario nel quadrante dell’Osmannoro certificherebbe che l’inquinamento atmosferico è già più ben elevato degli anni passati e che peggiorerebbe in maniera enorme con la nuova pista..”

Ci fa piacere sentire che il Sindaco la pensa come noi, ma attenzione però,signor Sindaco, Le chiediamo allora di andare fino in fondo e di dire come stanno le cose.

Se si è accorto  anche Lei che l’area è già sovraccaricata, prima ancora che dalla futura pista, prima ancora che del previsto inceneritore di rifiuti, da quello che c’è attualmente, la prima cosa logica che viene in mente, sfido chiunque ad affermarne il contrario è che in una area come quella, densamente frequentata da lavoratori,e ricca di uffici, alberghi e negozi, allora lì bisogna intervenire per ridurre quell’inquinamento, non per aumentarlo!

Mi scusi Signor Sindaco, ma, sapendo, che oggi la situazione è molto peggiorata tanto che “una nuova VIS certificherebbe che l’inquinamento è già ben più elevato degli anni passati” il ragionamento ci aggiungo un ulteriore carico di inquinamento bruciando rifiuti, ma cerco di compensarlo piantando qualche alberello non regge, e credo appaia debole anche alla Sua intelligenza.

Del resto è utile ricordare che la  VIS del 2003, relativa al posizionamento dell’inceneritore, era stata in sostanza un atto “discrezionale” cioè ai tecnici redattori era stata posta la domanda: avendo io un carico di inquinamento da dover posizionare, dove è meglio che lo posizioni, scegliendo tra 3 siti  possibili, distanti tra l’altro poche centinaia di metri. E i tecnici avevano dato le loro opinioni. E avevano detto in modo chiaro che con l’impianto di incenerimento sarebbero quasi raddoppiate le diossine e si sarebbe verificato il raddoppio netto della presenza di cadmio (cancerogeno). Ciò che la VIS di allora non prendeva in studio (perché allora non erano ancora monitorabili) sono le nano polveri, notoriamente più pericolose rispetto alle polveri sottili PM10.

Inoltre, per favore, non ci scordiamo che la qualità dell’aria che si respira non è buona, è largamente fuori dai limiti di sicurezza imposti dall’Unione Europea al 2010 (20 microgrammi di PM10/mcubo), ad esempio a Firenze e nei comuni della piana fiorentina, le centraline di monitoraggio hanno misurato un livello mediamente costante al giorno già nel triennio 2004-2006 di 43,4 microgrammi, cioè più del doppio di quanto imposto dall’Unione Europea e quel valore  che supera in modo pressoché continuativo anche il più modesto limite ammesso dalla legge italiana  (40 microgrammi /mcubo)

L’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel suo rapporto del settembre 2006 stimava in 250 morti anno in più, le conseguenze di quel supero dei livelli,  sia in picchi di inquinamento sia come effetto a lungo termine per lo sviluppo di malattie tumorali e cardiovascolari.  L’Agenzia Regionale Protezione Ambientale Toscana (ARPAT) certifica inoltre che la qualità dell’aria che si respira a Firenze è la stessa di quella che si respira a Prato o a Pistoia.

Le vicende processuali che, come sapete hanno interessato  i Sindaci della Piana, hanno avuto decorso in relazione ad un non intervento nel 2005 per la limitazione dell’inquinamento da PM10 s mentre per ciò che riguarda il processo nei confronti dell’allora Presidente della Regione Martini, l’imputazione  di non aver approntato i provvedimenti necessari a fronteggiare l’inquinamento risalgono addirittura al 2002 e fanno riferimento ad una procedura di infrazione (a causa dell’inquinamento) dell’aria avviata dalla Unione Europea nei confronti dell’Italia.

Quindi gli ingredienti ci sono tutti.

Allora Signor Sindaco visto che nella Sua relazione di bilancio definisce giustamente la VIS fase III del quadrante Osmannoro,“ormai datata” la chieda Lei  una  nuova e aggiornata Valutazione di Impatto Sanitario del territorio,  noi la appoggeremo con determinazione!

Infine un appunto o solo una riflessione che coinvolge anche il nebuloso progetto della  cosiddetta Città della Piana : Perché siamo qui ad interrogarci sullo stato del territorio della Piana, dove in un fazzoletto di terra ci vogliono mettere tante di quelle cose che volendole tutte difficilmente si mettono senza sovrapposizioni?

Anche se si chiama governo del territorio, come ha detto ieri il mio amico Ferrucci, sottolineando che  ha fatto bene la Regione a voler dare un disegno del territorio,  la risposta forse è più semplice: 

1   non c’è una reale identità comune tra i cittadini della piana e quindi una coscienza dell’azione comune

2   Firenze, scarica le sue contraddizioni, (rifiuti, aeroporto) fuori dalle proprie mura che, nella versione odierna, aggiornata sono la scuola dei marescialli

E’ mai possibile ad esempio che non si abbia il coraggio di dire a quello che è stato definito, sicuramente per sbaglio, “l’obama italiano” che con successo ha chiesto la pista che cancellerà la possibilità di mantenere l’ultimo pezzo di terra libera che rimane nella Piana, che cominci a darsi da fare perché Firenze che produce il 70% dei rifiuti della piana, e non ha voglia di staccarsi dal 40% di raccolta differenziata, non  è più tollerabile?

Credo che si debba andare oltre alle considerazioni che riteniamo giuste, sul “farsi carico delle questioni del territorio viste in un contesto macro”.

Il nostro giudizio politico in merito al bilancio del Comune di Sesto non può non prescindere da una generale  valutazione politica dell’operato di questa Amministrazione e ovviamente  terrà conto dello svolgimento del dibattito.

Fabrizio Vettori 

Un’altra Sesto è possibile


 

 
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Ultimo aggiornamento ( domenica 27 febbraio 2011 )
 
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