...Il
Comitato esprimerebbe piena condivisione al sostegno dello sviluppo di una
filiera “corta” ma ciò, purtroppo, non è possibile a causa della pesante ipoteca
ecologica indotta dall’incenerimento dei rifiuti.
MONTALE-PIANA.
Il Comitato registra l’ennesima contraddizione e reticenza propalata sulle
autentiche minacce portate dall’impianto di incenerimento di Montale che, in
modo silente, espone l’intero territorio della piana a un impercettibile, ma
costante inquinamento della catena alimentare.
L’iniziativa
della Coldiretti “Campagna Amica” è la dimostrazione della sconsideratezza
dell’Amministrazione che, pur di attenuare gli effetti dei processi di
biomagnificazione dei microinquinanti sul territorio (POP’s), non esita a
promuovere delle iniziative che avrebbero certo altro giudizio di merito,
qualora non fossimo in un contesto di conclamata “emergenza
sanitaria”.
Il
Comitato esprimerebbe piena condivisione al sostegno dello sviluppo di una
filiera “corta” ma ciò, purtroppo, non è possibile a causa della pesante ipoteca
ecologica indotta dall’incenerimento dei rifiuti.
La
denuncia di pericolosità non è un mero e libero parere del Comitato. Essa è
stata bene e specificamente argomentata dallo stesso relatore di ASL 3 Dott.
Roberto Biagini nella relazione tenuta il 2 Dicembre a Pistoia nel convegno
sull’incenerimento dei rifiuti.
E dunque,
dopo aver denunciato la pericolosità delle coltivazioni tenute sul territorio e
l’intossicazione dovuta dal consumo degli animali da cortile diffusi tra
le nostre comunità, i cittadini restano sbalorditi di fronte a questa ennesima
sconsiderata iniziativa, priva di ogni prudenza e cautela. Ricorre altresì
l’esigenza opposta di dover limitare, anzi proibire con apposite ordinanze
sindacali, il consumo di alimenti dimostratamente intossicati dai cosiddetti
POP’s.
È solo
con la chiusura dell’impianto di via Tobagi e la bonifica delle aree inquinate
che la piana potrà recuperare la tradizionale capacità di coltura di terreni e
l’autoconsumo alimentare di ortaggi, prodotti caseari e avicolture indenni da
inquinanti.
A
distanza di un anno dalla denuncia d’inquinamento delle colture di rape,
spinaci e bietole nella prossimità dell’impianto, che sono causa
della persistente esposizione dei cittadini all’assunzione di diossine, furani e
policlorobifenili, tutto continua.
Il
Comitato ricorda infine che i cittadini residenti fuori dalle aree di ricaduta
dei POP’s, non potranno ritenersi esclusi dal processo di trasmissione che
colpisce la catena alimentare tutta, senza il controllo della qualità dei
prodotti alimentari locali, trasportati certamente anche fuori dai Comuni
esposti come prodotti derivati.
Comitato
per la chiusura
dell’inceneritore
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì
20 aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]
Postato
da e.b. blogger su QUARRATA/news
il 4/20/2012 08:01:00 PM
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