“Mentre il Parlamento europeo (...) anche per ragioni economiche invita gli Stati membri a bandire la messa in
discarica e la combustione di tutto ciò che è riciclabile e compostabile entro
il 2020, la Regione Toscana, anacronisticamente, si muove nella
direzione opposta e cioè a favore dell'incenerimento e dell'aumento degli
smaltimenti.” quanto dichiarato dalle Associazioni Ambientaliste Diritto Al Futuro, Forum
Ambientalista, Italia Nostra e WWF ...
RIFIUTI
Diritto Al Futuro, Forum Ambientalista, Italia
Nostra e WWF
RIFIUTI: LA REGIONE TOSCANA FAVORISCE
L’INCENERIMENTO, IN CONTRASTO CON LE RISOLUZIONI EUROPEE
LA RACCOLTA DIFFERENZIATA NEI MAGGIORI COMUNI E’
AL PALO
Le associazioni ambientaliste hanno presentato Diffide nei confronti
delle principali Amministrazioni Comunali per mancato raggiungimento
delle percentuali di legge della raccolta differenziata
“Mentre il Parlamento europeo con ripetute risoluzioni votate a
partire dal 20 aprile scorso per la prima volta arriva a porre all'ordine del
giorno la necessità di produrre uno smaltimento "prossimo allo zero"
ed anche per ragioni economiche invita gli Stati membri a bandire la messa in
discarica e la combustione di tutto ciò che è riciclabile e compostabile entro
il 2020, la Regione Toscana, anacronisticamente, si muove nella
direzione opposta e cioè a favore dell'incenerimento e dell'aumento degli
smaltimenti.” quanto dichiarato dalle Associazioni Ambientaliste Diritto Al Futuro, Forum
Ambientalista, Italia Nostra e WWF in apertura della conferenza stampa
tenutasi oggi presso il Gran Caffè Le Giubbe Rosse in Piazza della Repubblica a
Firenze.
Da uno sguardo concentrato sui capoluoghi di Provincia e basato sui dati pubblicati
nel settembre 2011 (riferiti all’anno 2010) il quadro appare deprimente e
sconcertante con raccolte differenziate che sono ben lungi dal raggiungere
le quote percentuali previste dalla normativa e che entro il 31 dicembre 2012
dovrebbero far risultare almeno il 65% di RD (raccolta differenziata).
Per questo le associazioni Diritto Al Futuro,
Forum Ambientalista, Italia Nostra e WWF hanno deciso di intraprendere una vertenza dai
risvolti legali chiedendo conto delle inadempienze in atto, presentando un atto
di diffida contro le Amministrazioni Comunali di Arezzo, Firenze, Grosseto,
Livorno, Lucca, Massa, Pisa, Pistoia, Prato e Siena, contro le Aziende
Municipalizzate di Igiene urbana e contro gli ATO rifiuti competenti per il
territorio comunale interessato.
Le Diffide chiedono che sia
posto in essere, nell’ambito delle rispettive competenze, (ed entro novanta
giorni dalla ricezione della diffida stessa), ogni intervento utile ad
assicurare la raccolta differenziata dei
rifiuti urbani in misura almeno pari alle percentuali minime previste dalla
legislazione vigente; e riservandosi le Associazioni Ambientaliste di dare corso alle
azioni di tutela nelle sedi opportune, nel caso che la
situazione denunciata con la diffida medesima non venga eliminata.
Gli esempi sono clamorosi:
Massa è al 26,06% (regredita di ben 4% rispetto
all'anno precedente), Pisa al 41,82%, Livorno al 41,53% (regredita di 1%),
Pistoia al 39,45%, Firenze al 42,2%, Prato al 44,9% (regredita dello 0,56%),
Arezzo al 37,74% (regredita di ben 7%!), Grosseto al 30,97%, Lucca 47% e Siena
con 45,2%.
Se poi ci riferiamo agli ATO il Centro registra il 43,99%, la Costa il
40,99%, l'area Sud il 36,44%, a conferma che in nessuno degli ATO è stato
raggiunto l’obiettivo di raccolta differenziata.
Questi numeri confermano che in Toscana ad eccezione di alcune aree dove i
"porta a porta" sono partiti con risultati che superano il 70-75%
(Capannori e piana di Lucca, Empolese Val d'Elsa, Vaiano e Carmignano e poche
altre eccezioni in Versilia, nel comune di Carrara e in Valdera) l'applicazione
delle "BUONE PRATICHE"
di gestione dei rifiuti risulta
desolatamente al palo. A questo quadro statico corrisponde, invece, da
parte della gran parte del ceto politico dirigente un attivismo frenetico e
aggressivo nel tentativo di imporre gli inceneritori a dispetto anche di trends
che, complice la crisi, vedono la riduzione nella produzione dei rifiuti.
MA OLTRE ALLA
BEFFA IL DANNO!
Infatti questa inadempienza ed inefficienza nel garantire il rispetto delle
percentuali di RD, COSTA IN MODO SIGNIFICATIVO ALLE TASCHE DEI CITTADINI
UTENTI.
In conseguenza dei mancati risultati, infatti, la Regione applica non
trascurabili "addizionali"
che, in un momento di crisi come questo, non appaiono certo insignificanti e
che vengono applicate ai quantitativi inviati a smaltimento.
Solo per fare un esempio: il Comune
di FIRENZE ha versato una cifra complessiva di 2.300.000 euro (due milioni e trecentomila euro) nell'anno
trascorso ed analoga cifra deve essere considerata per l'anno precedente e per
quelli successivi. Se questi fondi fossero stati "accantonati" ci
saremmo trovati di fronte a quote importanti per poter spingere a favore di
sistemi di riduzione e di raccolte differenziate degne di questo nome così come
in corso di svolgimento in moltissime parti di Italia con successo crescente.
Tutto questo non solo per chiamare in causa le responsabilità di chi
avrebbe dovuto agire e non lo ha fatto, avallando lo spreco di importanti
risorse, ma anche per respingere l'idea che la Toscana "non sarebbe
pronta" nell'applicare i cicli virtuosi del riciclaggio e del
compostaggio, che, anzi, proprio in un momento come questo appaiono anche "volani" di occupazione ed di
impresa locale (viste anche le remunerazioni di materiali quali,
metalli, carta, plastiche).
Al contempo le associazioni ambientaliste sono disponibili a collaborare
con le amministrazioni comunali sensibili per uscire dall’inefficienza che brucia
soldi dei cittadini e che penalizza le comunità toscane.
Per
informazioni WWF Toscana: 055.477876 320.4450154
Firenze, 06
giugno 2012
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