Posto che tutti gli
inceneritori (ribattezzati termoutilizzatori, termovalorizzatori, cogeneratori,
gassificatori, impianti a biomasse… e chi più che ha più ne metta), tutti gli inceneritori
sono “fuorilegge” a partire dalla legge della natura, l'inceneritore di Parma
sta svelando i suoi imbrogli come a suo tempo e nel tempo quello di Brescia e
ogni altro forno su cui si voglia indagare…
Questa del bosco ci
ricorda qualcosa?
Siamo capaci di mantenere
memoria di quanto si poteva leggere nelle pur reticente tripla VIS (Valutazione Impatto Sanitario) commissionata
dalla Provincia di Firenze e pagata con i nostri soldi (ben 160 milioni di lire
in partenza –SE&O)
Il
bosco che non c'è
Le immagini di Parmadaily sono
evidenti anche ai non esperti in botanica.
http://www.parmadaily.it/Multimedia/Gallery_Det.aspx?pda=INF&pdi=970
Attorno all'inceneritore di Parma
non c'è nessun boschetto mangiapolveri.
Al massimo si può parlare di una
distesa di steli nudi e sottili, certamente lontani dall'assumere le sembianze
di un bosco.
Non prendiamoci in giro davanti
all'evidenza.
Il boschetto non c'è e le
prescrizioni 29 e 30 parlano chiaro.
Le riportiamo per intero per dare
modo a tutti di comprenderne il significato.
29) L’Autorità Competente ai sensi
delle attuali normative per la forestazione, per le aree non ricadenti nei
perimetri urbani, è l’Amministrazione P.le di Parma. Il progetto esecutivo, ai
sensi di legge, dovrà essere approvato espressamente prima della gara d’appalto
e successiva realizzazione. Nella fase esecutiva Enìa dovrà tenere presente che
stante il carattere sperimentale dell’opera
“mangiapolveri” dovranno essere
presentati indicatori e/o sistemi atti a dimostrare l’efficienza delle
performance proposte e sottoposte alla valutazione della commissione tecnico
amministrativa. Qualora Enìa non raggiunga il 90% del valore dichiarato di
assorbimento di polveri sottili, dovrà realizzare opere mitigatrici e/o
compensatrici di uguale resa territoriale da approvare a cura della
Provincia e degli altri Enti
competenti. In base alle prescrizioni di VIA, la Soprintendenza ha disposto
un’alberatura sempreverde a scopo di mitigazione visiva dell’impianto (altezza
minima a dimora pari a 2,5 m). Inoltre allo scopo di avere un’efficienza ed
efficacia volta a ridurre gli impatti, l’opera dovrà entrare in funzione almeno
un anno prima dell’attivazione del termovalorizzatore
cogenerativo. L’altezza delle altre
piante autoctone da porre a dimora sarà rapportata all’effettivo grado di
assorbimento che si vuol raggiungere all’inizio della gestione (rendimento=
0.50..) operativa del forno. Tutti gli oneri saranno a carico di Enìa S.p.A..
Considerata l’elevata quantità di particolato fine assorbito, la parte arborea
oggetto di cure periodiche (potature, ecc.) dovrà essere smaltita come rifiuto
(speciale). Il progetto di forestazione è soggetto a procedura di VIA
per la normativa regionale. Si
precisa che ogni variante sostanziale, sia eventualmente a seguito di gara
d’appalto, sia successivamente, dovrà essere approvata dalla Provincia, sentiti
gli altri Enti competenti e informati i Comuni coinvolti nella procedura di
VIA.
30) La tempistica di realizzazione
del progetto di forestazione dovrà garantire un’adeguata schermatura per tutto
l’arco dell’anno e dovrà essere realizzata inmodo tale che già all’inizio
dell’esercizio dell’impianto assolva completamente alla funzione di
compensazione degli impatti dichiarata.
Emerge evidentemente come il
boschetto mangiapolveri sperimentale (niente e nessuno è im grado di
certificare l'effettiva efficacia di questo strumento) non sia pronto né
risponda alla prescrizioni indicate nell'Autorizzazione Ambientale Integrata,
approvata con deliberazione 938 il 15 ottobre 2008 dalla Giunta Provinciale di
Parma, presenti tutti i componenti tranne Gabriella Meo.
http://gestionecorrettarifiuti.it/pdf/VIAPROVINCIA.pdf
Le conclusioni sono per noi molto
semplici.
Senza bosco niente accensione anche
perché l'opera andava completata un anno prima del previsto avvio dell'impianto
ed anche su questo fronte non sembra che Iren sia riuscita nell'impresa.
No fronde? No forno!
Associazione Gestione Corretta Rifiuti
e Risorse di Parma - GCR
Parma, 31 marzo 2013
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