http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-99deeb3f-3b2b-425b-a775-66e4c3a4e5de.html
Hera è una delle più grandi municipalizzate d’Italia e
gestisce luce, acqua, gas e rifiuti per 250 comuni in Emilia-Romagna, Marche,
Veneto e Venezia-Giulia. La società ha sede in centro a Bologna in un’area
industriale dismessa dove lavorano settecento persone. Sulla base di documenti
inediti Report è in grado di documentare il livello di inquinamento presente
nel suolo di quei terreni e i rischi per la salute a cui, secondo le analisi
svolte da Hera stessa ma mai divulgate, i dipendenti sono sottoposti andando a
lavorare lì dentro ogni giorno. L’inquinamento coinvolge anche alcune falde.
Hera è anche un esempio di come vengono scelti i manager che amministrano le
grandi municipalizzate dove i requisiti necessari spesso non sono le
competenze.
[Chi ha visto l’ultimo numero di report sa di che cosa si parla
e dice molto sul senso responsabilità di questo soggetto (e degli organi di
controllo), per di più di matrice pubblica a cui è stata affidata
la costruzione e la gestione dell’inceneritore che intendono
costruire a case Passerini. Non si hanno peraltro notizie di smentite e
precisazioni, al momento. ndrmsirca]
“IN
BUONE ACQUE”
di
Emanuele Bellano
MASSIMILIANO
AMATO – COAUTORE “IL CASALESE”
Questo
è un bene confiscato a un killer dei casalesi, Mario Caterino, era la sua
villa.
Questa
era la casa di Francesco Schiavone detto Sandokan, sanguinario boss dei casalesi;
adesso è un centro per l’assistenza ai bambini affetti da autismo.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
A
poche centinaia di metri, sempre a Casal di Principe, c’è la sede dell’Aversana Petroli,
la holding della famiglia Cosentino.
24/11/2009
GIOVANNI
FAVIA – M5S
Nel
1999 un giovanissimo parlamentare, Nicola Cosentino, fa un’interrogazione
denunciando
una presunta contaminazione da amianto di un’area intorno a Sparanise. I
terreni si deprezzano, una società della sua famiglia compra quei terreni per 2 milioni
e 200 mila euro e pochi mesi dopo circa il 90 per cento dell’area lo vende a
una municipalizzata
emiliana, la AMI di Imola, ora Hera. E stranamente vende l’area contaminata
da amianto, per 11 milioni di euro e la società legata alla famiglia del parlamentare
ha una plusvalenza in pochi mesi di 9 milioni di euro.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
A
quindici anni di distanza quell’area si presenta così.
MASSIMILIANO
AMATO – COAUTORE “IL CASALESE”
Questa
è la centrale termoelettrica di Sparanise, 800 megawatt della Calenia Energia Spa.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
Proprietaria
della Calenia, insieme al gruppo svizzero AXPO è Hera Spa, la più grande società
pubblica dell’Emilia Romagna, controllata da 180 comuni e che gestisce gas, luce,
acqua e rifiuti. I guadagni che arrivano da questa centrale, Hera li divide con
la SCR
Srl.
EUGENIA
ROSSI – EX CONSIGLIERE COMUNALE – MODENA
Io
chiesi quindi subito cos’era questa società, chi ne faceva parte, com’erano
stati i finanziamenti,
eccetera. Praticamente ho incontrato un muro di gomma.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
Tutto
quello che sappiamo è che i manager che rappresentano SCR all’interno di Hera sono
Enrico Reccia e Giovanni Cosentino, fratello di Nicola, tutti arrestati ad
aprile per aver
favorito il clan dei casalesi.
EMANUELE
BELLANO
É
possibile che i vertici di Hera e del Comune di Bologna non sapessero di essere
in affari
con la famiglia Cosentino?
IVAN
CICCONI – ESPERTO APPALTI PUBBLICI
É
assolutamente impossibile per il semplice motivo che Giovanni Cosentino sedeva
nel consiglio
d’amministrazione di Hera Com Mediterranea.
MASSIMILIANO
AMATO – COAUTORE “IL CASALESE”
È un
affare sul quale i Cosentino costruiscono il salto di qualità imprenditoriale
definitivo,
affermandosi come una delle realtà imprenditoriali più forti e più potenti dell’intera
regione Campania.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
Hera
divide gli utili della centrale con la famiglia Cosentino per 4 anni; poi, nel
2011 il legame
si interrompe. In che modo e con quali costi?
EMANUELE
BELLANO
Sindaco
buongiorno, Emanuele Bellano di Report, Rai Tre.
VIRGINIO
MEROLA – SINDACO DI BOLOGNA
Sì
però io sono qui per altre cose.
EMANUELE
BELLANO
Sì,
però vorrei farle una domanda su Hera.
VIRGINIO
MEROLA – SINDACO DI BOLOGNA
Perfetto
io no.
MILENA
GABANELLI IN STUDIO
La
domanda sarebbe da fare ad Hera, ma anche qui porte e bocche blindate. Diciamo che
aiutare i casalesi per fare il salto di qualità non è una medaglia. Per Emilia Romagna,
parte delle Marche e alcuni comuni del Veneto gestisce acqua, luce, gas e rifiuti.
E chi direbbe che sui rifiuti è andata proprio a sedercisi sopra. Allora questa
è la città
di Bologna, è il centro di Bologna, la zona di cui parliamo è in centro vicino
alla stazione,
questo è il vecchio gasometro ovvero un’area dove per quasi 100 anni si è distillato
carbon fossile. Dismessa l’attività, 10 anni fa quest’area passa nelle mani di Hera
che mette qui la sua sede, e comincia a parlare di riqualificazione, perché
parlare di
bonifica allarma un po’. Il vecchio gasometro potrebbe diventare un bellissimo
e grande
museo, quest’area invece che è la più problematica si possono costruire appartamenti
per studenti. Intanto i dipendenti cominciano ad andarci a lavorare, il tempo
passa, il museo può aspettare, il problema di quello che c’è qua sotto invece resta.
E non è roba bella, Hera lo sa. La città ancora no, e forse nemmeno chi in questo
posto sta andando a lavorare. Poi se vuoi costruire anche solo uno studentato, devi
andare a pulire i terreni la sotto. Però se i terreni li vendi a bonificare ci
pensa chi compra.
E qui scoppia il bubbone. Emanuele Bellano.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
Hera,
ha cercato di vendere i suoi terreni alla Cogefer di Ferrara che doveva costruirci uno
studentato e degli uffici da dare poi in affitto ad Hera. Ma dopo la firma dal notaio,
qualcosa va storto.
EMANUELE
BELLANO
Qual
è il motivo per cui poi concretamente salta l’accordo?
TITOLARE
CO.GE.FER
Perché
l’area è risultata fortemente inquinata e nessuno ha interesse o voglia di andare
a disinquinarla per cominciare a costruire perché i costi sarebbero secondo me altissimi.
EMANUELE
BELLANO
Quando
Hera decide di vendere l’area, sapeva che quell’area era inquinata?
TITOLARE
CO.GE.FER
Basta
che voi andiate a vedere quello che è successo nel 2008 e a quel punto, vi rendete
conto.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
Quello
che accade il 28 maggio 2008 lo racconta una informativa della Guardia di Finanza:
all’interno dell’attuale sede di Hera gli operai scavano. A 2 metri di
profondità ci
sono 1.500 tonnellate di cianuri e altre sostanze, tutte altamente tossiche,
generate dalla
vecchia attività di produzione del gas.
TITOLARE
CO.GE.FER
Secondo
me nel 2008 hanno trovato solo una parte di quello che c’è là sotto, una piccola
parte; ma c’è molto di più e quella dovrebbe essere la punta di un iceberg. C’è della
gente che lavorava lì, che m’ha detto: “guardi lì sotto c’è l’ira di Dio”.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
La
sede è nel pieno centro della città, e dentro ci lavorano 700 dipendenti.
EMANUELE
BELLANO
Sa
che nel 2008 sono state trovate delle sostanze tossiche qui, in questa zone
qui, in quest’area?
DIPENDENTE
HERA
Non
glielo so dire, potrebbe darsi, non ne ho la più pallida idea.
EMANUELE
BELLANO
Lei lavora
qui?
DIPENDENTE
HERA
Sì.
EMANUELE
BELLANO
Senta,
sa che nel 2008 sono state trovate delle sostanze tossiche qui dentro?
DIPENDENTE
HERA
Sì,
l’ho sentito dire, sì.
EMANUELE
BELLANO
É
tutto a posto secondo lei?
DIPENDENTE
HERA
Ci
stiamo informando; stanno facendo tutti i controlli, che non hanno mai trovato niente
di particolarmente…
EMANUELE
BELLANO
Niente
di particolarmente grave.
DIPENDENTE
HERA
Loro
dicono, loro dicono così.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
A
luglio la questione arriva sul tavolo del ministro Galletti. Dopo 5 mesi ancora
nessuna
risposta. Il caso viene affrontato invece dall’assessore all’Urbanistica del comune.
PATRIZIA
GABELLINI – ASSESSORE URBANISTICA BOLOGNA
Il
23 giugno 2008, anche questo con protocollo, Hera ha comunicato la messa in sicurezza
d’emergenza dello scavo a seguito del rinvenimento di uno strato omogeneo di
colore azzurro intenso e fortemente maleodorante non previsto dal piano dei
lavori. C’è
un monitoraggio che viene continuamente fatto dal quale si evince che non ci sono,
vengono esclusi profili di rischio.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
Bisogna
stare tranquilli insomma; eppure le 200 pagine che proprio Hera deposita nel 2009
al Comune di Bologna, raccontano tutta un’altra storia.
ALESSANDRO
GARGINI – DOCENTE GEOLOGIA APPLICATA UNIVERSITÀ
BOLOGNA
La
specificità prevalente di questa contaminazione è legata alla presenza di
idrocarburi policiclici
aromatici e di idrocarburi in generale. E se uno vive, lavora, risiede sopra un sito
contaminato, sopra una falda superficiale contaminata da queste sostanze, può essere
soggetto a un rischio sanitario.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
L’Istituto
Superiore di Sanità scrive che gli idrocarburi policiclici aromatici si sono rivelati
cancerogeni e non possono superare certi limiti nei terreni.
FABRIZIO
MARTINELLI – PRESIDENTE ORDINE CHIMICI – LAZIO UMBRIA
ABRUZZO
MOLISE
La
sommatoria delle varie concentrazioni in tabella non deve essere superiore a
100 milligrammi/chilo
di sostanza secca. Beh, il 100 qui è abbondantemente superata perché:
acenaftene 212, antracene 120, fluorene 237, fenantrene 362, naftalene lo abbiamo
citato 150, da solo supera la soglia della sommatoria.
EMANUELE
BELLANO
Cioè
la somma di tutte queste sostanze non dovrebbe essere superiore a 100.
FABRIZIO
MARTINELLI – PRESIDENTE ORDINE DEI CHIMICI – LAZIO
UMBRIA
ABRUZZO MOLISE
La
somma di tutte queste non dovrebbe essere superiore a 100.
EMANUELE
BELLANO
Mentre
ognuna di queste supera da sola 100.
FABRIZIO
MARTINELLI – PRESIDENTE ORDINE DEI CHIMICI – LAZIO
UMBRIA
ABRUZZO MOLISE
Singolarmente
tutte queste citate sono superiori a 100, alcune di 2-3 volte. Il
naftalene
è una sostanza che dà irritazione agli occhi, dà irritazione alla pelle, dà problemi
alle vie respiratorie; questi sono comunque fenomeni accertati per questa sostanza.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
In
questa mappa, aggiornata a dicembre scorso, si vedono le zone contaminate, sono quelle
in giallo e in rosso. Si estendono sotto tutto il piazzale dell’area. Questo è
lo stesso
piazzale visto oggi dall’alto.
EMANUELE
BELLANO
L’azienda
vi ha mai comunicato che nell’area di via Berti Pichat c’è una situazione critica
da un punto di vista ambientale?
VITTORIO
RUBINI – RSU CGIL HERA
No,
assolutamente no.
EMANUELE
BELLANO
Non
vi hanno mai parlato di sostanze inquinanti?
VITTORIO
RUBINI – RSU CGIL HERA
No.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
Tra
le pagine della perizia del 2009 si legge che è talmente alto il rischio
cancerogeno che
Hera stessa stabilisce dei limiti di permanenza dei suoi dipendenti in alcuni
uffici. Per
questo edificio ad esempio il limite stabilito è di due ore al giorno.
EMANUELE
BELLANO
Vi è
stato comunicato questo dall’azienda?
VITTORIO
RUBINI – RSU CGIL HERA
Assolutamente
no. Questa è un’informazione che apprendo adesso ed è di una gravità assoluta,
ma che non c’ è mai stata comunicata. Noi non abbiamo mai avuto evidenza né
in forma scritta, né tantomeno orale di una notizia così sconvolgente.
EMANUELE
BELLANO
I
lavoratori per quanto tempo rimanevano in ufficio?
VITTORIO
RUBINI – RSU CGIL HERA
Non
meno di 7 ore e 40 minuti.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
In
quest’altro edificio nel 2009 Hera stabilisce che gli uffici dovranno essere
sgomberati
al massimo entro 6 anni. Da allora a oggi, come si vede da queste immagini,
250 persone vanno a lavorare lì dentro tutti i giorni.
VITTORIO
RUBINI – RSU CGIL HERA
Noi
non abbiamo comunicazione né formale né orale neanche su questa notizia.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
Il
principale azionista di Hera è il comune di Bologna. Ci riceve l’assessore
all’urbanistica,
la stessa che a luglio aveva detto davanti al consiglio comunale che non
esistono profili di rischio.
PATRIZIA
GABELLINI – ASSESSORE URBANISTICA BOLOGNA
Salute
garantita, sia dei cittadini, quindi problemi per la salute per i cittadini, ma anche
per chi lavora lì.
EMANUELE
BELLANO
Ecco:
in realtà, sulla base di alcuni documenti che io ho guardato, insomma, avrei
dei dubbi.
E cioè: c’è un’analisi di rischio che è stata fatta da Hera nel 2009 in cui si stabilisce
che alcune delle palazzine dove lavorano i dipendenti dovevano avere delle
limitazioni
d’uso.
PATRIZIA
GABELLINI – ASSESSORE URBANISTICA BOLOGNA
Io
non ho letto tutta la valigia dei documenti che sono passati in conferenza dei servizi.
Questo è materialmente impossibile.
EMANUELE
BELLANO
Ho
capito ma questo è un documento fondamentale.
PATRIZIA
GABELLINI – ASSESSORE URBANISTICA BOLOGNA
Ma
di documenti fondamentali ce ne sono…
EMANUELE
BELLANO
Sì,
ma questo è un documento che dice che i lavoratori sono andati e stanno andando a
lavorare in un ambiente che li espone a un rischio cancerogeno. É un documento fondamentale
direi, no?
PATRIZIA
GABELLINI – ASSESSORE URBANISTICA BOLOGNA
Ecco
allora, a questo io penso che, ripeto, io non li ho letti tutti i documenti
della conferenza
dei servizi perché non è il mio compito, il mio compito è intervenire quando
ci sono delle decisioni da prendere.
EMANUELE
BELLANO
Cioè,
lei come assessore e il sindaco non eravate a conoscenza del fatto che c’è questo
documento depositato qui in Comune, su questo tema?
PATRIZIA
GABELLINI – ASSESSORE URBANISTICA BOLOGNA
No,
lei mi parla di un episodio. Io so che tutta l’attività della conferenza dei
servizi sono
valigie di cose…
EMANUELE
BELLANO
Però
le posso dire, le posso dire una cosa? Mi sembra un po’ paradossale che deve venire
Report a far vedere un documento che è depositato in Comune e che noi abbiamo
preso accedendo a un atto pubblico del Comune.
PATRIZIA
GABELLINI – ASSESSORE URBANISTICA BOLOGNA
Non
è paradossale: se lei gira lo sguardo, vede qual è il livello di documentazione
che noi…
quindi non è paradossale. Lei pensa che ci sia qualcuno che è in grado di
leggere tutti
i documenti che sono nei nostri, che sono per altro in rete e noi di
conferenze… noi
abbiamo 190 siti contaminati che sono in lavorazione.
EMANUELE
BELLANO
Però
in conferenza dei servizi sicuramente c’erano anche dei tecnici del Comune.
PATRIZIA
GABELLINI – ASSESSORE URBANISTICA BOLOGNA
Ma
certo che c’erano!
EMANUELE
BELLANO
Quindi
i tecnici del Comune conoscono e avrebbero dovuto conoscere questo
documento
e avrebbero dovuto tramandarlo all’assessore o al sindaco competenti.
PATRIZIA
GABELLINI – ASSESSORE URBANISTICA BOLOGNA
Allora:
lei ha sott’occhio un documento che è su carta intestata Hera. Ok? Ecco. Nel suo
racconto mi mancano dei pezzi che vorrei recuperare.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
A
distanza di due mesi siamo ancora in attesa che recuperi tutti i pezzi. In
questa storia
poi c’è il ruolo dell’Arpa, che ci tiene a precisare che in quest’area almeno
un ediificio
è stato bonificato.
EMANUELE
BELLANO
Qual
è oggi la destinazione di questo edificio?
MARIA
ADELAIDE CORVAGLIA – ARPA EMILIA ROMAGNA
C’è
l’ufficio del presidente.
EMANUELE
BELLANO
In
questa palazzina qui? Nella palazzina Vecchia Officina?
MARIA
ADELAIDE CORVAGLIA – ARPA EMILIA ROMAGNA
É
un… sì, è un direzionale.
EMANUELE
BELLANO
Quindi
ci sono gli uffici del presidente e del consiglio d’amministrazione?
MARIA
ADELAIDE CORVAGLIA – ARPA EMILIA ROMAGNA
Esatto,
esatto, esatto.
EMANUELE
BELLANO
É un
po’ curioso però, eh?
MARIA
ADELAIDE CORVAGLIA – ARPA EMILIA ROMAGNA
Cioè?
Perché?
EMANUELE
BELLANO
L’unico
edificio bonificato fino in fondo e diciamo ricostruito da capo, c’è il
presidente e il
consiglio d’amministrazione.
MARIA
ADELAIDE CORVAGLIA – ARPA EMILIA ROMAGNA
Era
già nel progetto però, eh. Era già nel progetto quindi, su questo, su questo
deve chiedere
a Hera sui loro progetti. Quindi questo non è che…
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
Intanto
l’anno scorso durante i lavori alle condutture del riscaldamento, alcuni
dipendenti
hanno malori. In un caso il medico parla di “esposizione ad esalanti chimici del
tipo idrocarburi policiclici aromatici”. E scrive: “Il dipendente presenta una drammatica
accentuazione dei disturbi respiratori”. Ma l’allarme arriva anche da altri dipendenti.
VITTORIO
RUBINI – RSU CGIL HERA
Noi
abbiamo ricevuto molte email, soprattutto a inizio 2013, e tra le altre cose
veniva affermato
che aperte virgolette “è da giorni che c’è molta puzza ma da oggi è percepibile
in maniera pesante anche con le finestre chiuse. Bruciano gli occhi e dà fastidio
alla gola”.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
Le
segnalazioni dei lavoratori vengono tutte inoltrate ai dirigenti di Hera che rassicurano
i dipendenti.
EMANUELE
BELLANO
Voglio
chiederle una cosa: nell’area Berti Pichat c’è una contaminazione di sostanze cancerogene.
VIRGINIO
MEROLA – SINDACO DI BOLOGNA
Ragazzi
vi ha già parlato l’assessore Gabellini; trovo abbastanza incivile che non rispettiate
le persone. Quindi...
EMANUELE
BELLANO
Però
lei è il sindaco!
VIRGINIO
MEROLA – SINDACO DI BOLOGNA
Proprio
per questo motivo: no comment.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
Dalle
analisi di Hera la contaminazione è anche nell’acqua. Le sostanze inquinanti
sono ormai
a ridosso della falda più grande e più profonda.
FABRIZIO
MARTINELLI – PRESIDENTE ORDINE CHIMICI – LAZIO UMBRIA
ABRUZZO
MOLISE
E
quindi è una situazione di pericolo sicuramente, in questo momento.
EMANUELE
BELLANO
Bisogna
scongiurare che la contaminazione scenda più a fondo. É arrivata al limite, c’è uno
strato qui di…
FABRIZIO
MARTINELLI – PRESIDENTE ORDINE CHIMICI – LAZIO UMBRIA
ABRUZZO
MOLISE
Non
lo possiamo fare aspettando e sperando che non succeda: questo prima o poi succede.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
Ad
aprile 2012 Arpa segnala “un generale peggioramento della qualità delle acque
di falda
dovuto all’innalzamento degli idrocarburi… In effetti un progetto per isolare
gli strati
più profondi della falda è stato approvato nel 2012. Ma Hera e il Comune non hanno
fatto ancora quasi nulla.
PATRIZIA
GABELLINI – ASSESSORE URBANISTICA BOLOGNA
È
una questione di soldi, certo è questione di risorse, risorse economiche
importantissime,
importantissime.
EMANUELE
BELLANO
Cioè
di soldi che non ci sono?
PATRIZIA
GABELLINI – ASSESSORE URBANISTICA BOLOGNA
Beh,
Hera per bonificare quest’area ha stimato milioni e milioni tanto è vero che
sta rinunciando
a realizzare alcuni interventi.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
Eppure
di inquinamento, costi e spese previste nei bilanci della società non c’è
traccia.
ALFONSO
SCARANO – ANALISTA FINANZIARIO INDIPENDENTE
Mah,
leggendo queste carte mi sono posto il dubbio: ma perché? Perché non ha rappresentato
a bilancio questa situazione? Avrebbe dato un’informazione ai cittadini, un’informazione
ai dipendenti, un’informazione agli investitori e anche un’informazione sulle
capacità della società di gestire i rischi. Se una società, come dire, non è
ben trasparente,
anche nelle situazioni difficili, poi i mercati finanziari gliela scontano.
MILENA
GABANELLI IN STUDIO
Allora,
con ordine: quando l’analisi del rischio viene presentata in comune è maggio 2009
il sindaco è Cofferati, che però ha già un piede fuori perché il mese dopo si
vota e
arriva il nuovo sindaco Delbono, che più che occuparsi dei veleni della città,
si deve occupare
dei suoi di veleni, l’amante lo trascina in tribunale per una storia di favori, arriva
il commissario, l’indimenticabile Cancellieri che non ci risulta si sia presa a cuore
la questione, nel 2011 finalmente il nuovo sindaco Virginio Merola e la sua giunta.
Che a quanto pare non sono andati a leggersi tutte quelle carte, però se c’è una
bomba ecologica vicino alla stazione sono anche fatti del sindaco. Quindi Hera, che
non è responsabile dell’inquinamento, non ha inquinato lei, ma i terreni se li
è
presi
e quindi ne è responsabile, con noi non parla però ci scrive: “facciamomonitoraggi
ogni giorno, stiamo bonificando, di lavori in corso noi non ne abbiamo visti,
e finiremo nel 2018”. Intanto le persone ci lavorano, e dall’altra parte della strada,
dall’istituto di Astrofisica ci scrivono: “da parecchio tempo chiediamo chiarimenti
sugli odori nauseabondi che arrivano dall’area Hera, nessuno ci risponde, venite
nei nostri uffici per annusare di persona”. Hera che l’anno scorso ha
distribuito utili
per 128 milioni di euro, dichiara di fare delle cose bellissime, come il
bilancio di sostenibilità,
che vuol dire “noi abbiamo cura dell’ambiente” ha anche un codice etico dove
troviamo scritto che: “tutela la sicurezza e la salute dei suoi lavoratori, che gestisce
le proprie attività perseguendo la tutela dell’ambiente”. Il presidente Tommasi
di Vignano risulta indagato per reati ambientali. Bene, andiamo in pubblicità e
dopo vediamo come vengono scelti i manager di questa grande municipalizzata.
MILENA
GABANELLI IN STUDIO
Rieccoci
qua. Stiamo parlando di una delle più grandi municipalizzate del Paese, Hera, che
ha i suoi uffici su un’area pericolosamente inquinata e con la bonifica la sta tirando
per le lunghe. Prima di andare a vedere chi sono i manager e come, con quali criteri
vengono scelti, vediamo chi sono i partner commerciali, per esempio sul fronte dei
rifiuti radioattivi. Hera gestisce discariche e inceneritori e può essere che
arriva un camion
con delle sostanze contaminate che poi finiscono in mezzo a tutto il resto, per evitare
questo, all’ingresso c’è qualcuno che fa rigorosi monitoraggi. Chi è? È la
Protex
di
Forlì. Di chi è la Protex?
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
La
Protex Italia è una delle poche società autorizzate a ritirare rifiuti
radioattivi e lavora
quasi esclusivamente con committenti pubblici. In Sardegna, per esempio o a Roma
e Genova, Protex ha contratti con Asl e ospedali e preleva i rifiuti
radioattivi che
poi trasferisce nel suo magazzino di Forlì, dove vengono conservati per anni.
Ma di chi
è la Protex?
EMANUELE
BELLANO
Questo
edificio insomma dove noi siamo e anche il vostro deposito, sono di proprietà di
una società che di fatto è schermata dalla Banca di San Marino.
PAOLA
VICINI – DIRETTORE GENERALE PROTEX ITALIA
È
un’immobiliare non lo so: non le so dire, sinceramente, non le so rispondere
perché non
mi occupo di queste cose. Per cui non le so dire.
EMANUELE
BELLANO
Cioè:
lei è il direttore generale e non mi sa dire chi sono i proprietari degli
immobili dove
lavorate, cioè che fanno parte della vostra azienda?
PAOLA
VICINI – DIRETTORE GENERALE PROTEX ITALIA
Secondo
me è un leasing; in questo momento un leasing.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
Dagli
immobili alla società, la situazione non cambia: socio di maggioranza di Protex Italia,
è la Laboratori Protex. Si finisce di nuovo a San Marino in questo edificio
poco dopo
il confine. Il mistero rimane perché uno dei principali soci della Laboratori
Protex è la
Sofir, una fiduciaria.
EMANUELE
BELLANO
La
Sofir fiduciaria...
PAOLA
VICINI – DIRETTORE GENERALE PROTEX ITALIA
Non
so cosa sia.
EMANUELE
BELLANO
Ha
il trenta per cento delle quote della società Laboratori Protex, una fiduciaria
di Bologna.
PAOLA
VICINI – DIRETTORE GENERALE PROTEX ITALIA
Non
so cosa sia.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
La
domanda non è superflua poiché i soci che si nascondono dietro Sofir gestiscono
un deposito
nucleare in cui sono stoccati oltre 2000 metri cubi di scorie radioattive. A indagare
nel 2012 su Sofir Fiduciaria sono gli ispettori antiriciclaggio di Banca d’Italia. Sofir
avrebbe commesso irregolarità nella gestione di centinaia di milioni di euro provenienti
da San Marino. Secondo gli inquirenti la Sofir nasconde i segreti di mezza
Emilia
Romagna, con almeno 500 aziende intestate. Come quella di Nicola Femia, affari
nei video poker, considerato narcotrafficante legato alla ‘ndrangheta. Ma tornando
alla Protex, insieme alla Sofir ci sono altri nomi.
EMANUELE
BELLANO
Volevo
sapere da lei insomma, se mi confermava la situazione che io ho visto cioè: tra i
soci c’è con un 7,84% Vittorio Prodi, l’ex presidente della provincia ed ex eurodeputato
del Pd.
PAOLA
VICINI – DIRETTORE GENERALE PROTEX ITALIA
Quella
è la vigenza, ovviamente e corrisponde alla visura camerale italiana.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
Presidente
della provincia di Bologna dal ‘95 al 2004, Vittorio Prodi, fratello di
Romano,
è stato poi eletto al parlamento Europeo dove è rimasto fino ad aprilescorso.
Eppure nella dichiarazione che i deputati europei sono obbligati a compilare
non
ha mai denunciato il possesso di quote della Protex di San Marino.
AL
TELEFONO VITTORIO PRODI
Pronto?
Sono Prodi, buongiorno.
EMANUELE
BELLANO
Buongiorno.
AL
TELEFONO VITTORIO PRODI
Per
me era assolutamente irrilevante, ecco: non c’era nessuna possibilità che io potessi
in qualche modo… che questa partecipazione condizionasse il mio operato a livello
di Parlamento, ecco.
EMANUELE
BELLANO
Non
è secondo lei un conflitto di interessi il fatto di essere da un lato tramite
il suo ruolo
istituzionale di Presidente della Provincia socio di Hera e al tempo stesso
socio di una
società, cioè la Protex Italia, che da Hera prende dei lavori, degli appalti?
AL
TELEFONO VITTORIO PRODI
Io
mi guardavo bene quando si trattava di discutere della politica di Hera, di
fare cose in
quel senso lì, ecco. Per cui non c’è stato mai nessun né potenziale, né attuale conflitto
di interessi.
EMANUELE
BELLANO
Tra
l’azionariato della Laboratori Protex di San Marino, insieme a lei, c’è la
Sofir Fiduciaria.
Mi può dire per conto di chi questa fiduciaria detiene quelle quote, quel 30 per
cento di quote?
AL
TELEFONO VITTORIO PRODI
Non
lo so.
EMANUELE
BELLANO
Non
lo sa?
AL
TELEFONO VITTORIO PRODI
Non
lo so.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
Ricapitolando:
nella gestione dei rifiuti radioattivi Hera è partner di Protex Italia
controllata
dalla Protex di San Marino. Dentro Protex c’è Vittorio Prodi e c’è la Sofir, che
essendo una fiduciaria, non si sa chi è il proprietario. Ma come vengono scelti
i manager
che gestiscono la seconda municipalizzata d’Italia?
DANIELE
MANCA – SINDACO DI IMOLA
Si
cercano le migliori competenze perché crediamo che questo sia un progetto straordinario
ed importante; si cercano persone di qualità che hanno un’esperienza e una
conoscenza nel settore dei servizi pubblici a rilevanza economica e infatti ci
sono curriculum…
prevede proprio la presentazione, la pubblicazione di un curriculum, la premessa
per poter definire le nomine.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
I
curricula dei candidati si possono leggere sul sito di Hera. Partiamo dal primo,
il
consigliere
Danilo Manfredi: 6 righe comprese la data di nascita. Ad averne proposto
la
nomina è il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci.
EMANUELE
BELLANO
Lei
il curriculum di Danilo Manfredi, prima di proporlo al cda l’ha letto, l’ha
visto?
FABRIZIO
MATTEUCCI – SINDACO DI RAVENNA
Sì
certo, certo.
EMANUELE
BELLANO
Non
c’è nulla che farebbe pensare che sia in grado di gestire una multiutility
dell’energia
e dei rifiuti, no?
FABRIZIO
MATTEUCCI – SINDACO DI RAVENNA
Lei
ha perfettamente ragione: il curriculum è un po’ scarno. Devo dire che io,
anche
nella
scelta di altre figure di questo tipo, prima della competenza - che
naturalmente è
indispensabile,
no? Scelgo persone che abbiano il talento, cioè la capacità e la
passione
per fare quell’incarico. Quindi, non so se l’ho detto, lui è stato anche
segretario
del Partito Democratico.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
Danilo
Manfredi ha fatto prima il consigliere e poi il segretario comunale. A fine
2013
si
candida per diventare segretario provinciale del Partito Democratico, sempre a
Ravenna,
ma non viene eletto. Pochi mesi dopo arriva la nomina nel Cda di Hera.
EMANUELE
BELLANO
Lei
non è stato eletto diciamo.
DANILO
MANFREDI – CONSIGLIERE D’AMMINISTRAZIONE DI HERA
Sì.
EMANUELE
BELLANO
Qualche
mese dopo il Sindaco di Ravenna l’ha nominato insomma ha caldeggiato la
sua
nomina nel cda di Hera.
DANILO
MANFREDI – CONSIGLIERE DI AMMINISTRAZIONE DI HERA
Non
vedo.. posso capire che possa far sorgere qualche dubbio, qualche sospetto però
il
nesso francamente non c’è. L’attività politica dovrebbe essere vista come un
merito.
EUGENIA
ROSSI – EX CONSIGLIERE COMUNALE – MODENA
Primo
criterio è quello dell’appartenenza partitica e non si può andare aventi con i
criteri
dell’appartenenza partitica.
EMANUELE
BELLANO
Cioè:
i consiglieri vengono scelti in base al fatto che sono legati al partito…
EUGENIA
ROSSI – EX CONSIGLIERE COMUNALE – MODENA
Sì,
certo. Sì, che sono tutti legati al partito. Mi lamentai spesso anche in
consiglio
comunale
dicendo che in fondo quella era anche una scappatoia per i politici trombati,
eh!
Mi scusi l’espressione, ma abbiamo anche visto posizioni di questo genere.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
L’attività
politica è un merito anche per Forte Clò, consigliere di Hera fresco di nomina.
Insegnante
alle scuole elementari fino al 2009, oggi in pensione. É stato assessore alla
Provincia
di Bologna, poi vicepresidente dell’Unione delle Province Italiane, infine a
Bruxelles,
nel Consiglio delle Regioni d’Europa. A luglio scorso è entrata nel cda di
Hera
anche Giorgia Gagliardi. Ex consigliere provinciale di Ravenna per il Pd, ha
lavorato
finora presso la Cooperativa Muratori e Cementisti. La sua candidatura arriva
anche
dal sindaco di Cesena Paolo Lucchi.
EMANUELE
BELLANO
Sulla
base di quali competenza avete per esempio deciso di proporre Giorgia Gagliardi
nel
cda di Hera?
PAOLO
LUCCHI – SINDACO DI CESENA
Beh,
lei mi fa la domanda perché ha letto il curriculum di Giorgia Gagliardi? Ha il
curriculum
di una persona assolutamente qualificata; è un avvocato molto bravo,
quindi…
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
La
consigliera Gagliardi in realtà non è avvocato: ha una laurea in Cooperazione e
sviluppo
Locale e Internazionale.
PAOLO
LUCCHI – SINDACO DI CESENA
Dia
un po’ di possibilità a Giorgia di lavorare e poi lo vediamo assieme; non
esprima
giudizi
senza neppure conoscere le persone e senza neppure averle viste all’opera.
Non
sempre chi ha il curriculum migliore riesce a fare le cose alla perfezione, no?
EMANUELE
BELLANO
Su
undici, tre finora che abbiamo visto di fatto le competenze principali
consistono nel
fatto
di essere stati amministratori o dirigenti del Partito Democratico.
DANIELE
MANCA – SINDACO DI IMOLA
Mah,
guardi io su questo continuo a considerare che è una sua opinione. Qui parliamo
di
un’esperienza diversa dalla politica, qui non c’entra niente la politica.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
Il
sindaco di Imola ha voluto nel cda di Hera Stefano Manara, presidente della
municipalizzata
di Imola. È stato presidente di Imola Gru e della Scr, impegnata in
servizi
di fotocopiatura e ha lavorato per la Benicomuni Srl che amministra condomini
e
gestisce beni immobili.
EMANUELE
BELLANO
Che
c’entra la gestione di Gru, costruzioni di edifici, servizi di fotocopiatura
con ciò che
fa
Hera?
DANIELE
MANCA – SINDACO DI IMOLA
Eh
allora, che c’entra? É lo stesso ragionamento: quando vogliamo cambiare dei
ministri
si prova, si innova, si cambia, si cercano professionalità e profili. Così si
migliora
e si rende diverso il Paese.
IVAN
CICCONI – ESPERTO APPALTI PUBBLICI
Oggi
Hera Spa direttamente o indirettamente controlla una cinquantina di società:
cioè
50 consigli di amministrazione, 50 presidenti, 50 collegi sindacali; cioè circa
250-
260
persone nominate senza alcuna procedura pubblicistica, con una scelta fatta da
questo
sistema dei partiti che lottizza direttamente o indirettamente le nomine di
queste
società.
ALFONSO
SCARANO – ANALISTA FINANZIARIO INDIPENDENTE
Gli
amministratori di queste società quotate guadagnano molto. Guadagnano
oggettivamente
molto, basta andare su internet e si capisce. Guadagnano un multiplo.
Allora:
questo guadagno è in base alle loro capacità tecniche o in base ai loro atti di
fede
o di subalternità non si sa a che cosa?
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
Quando
il 26 maggio scorso il gruppo Hera presenta il bilancio, al Teatro Arena del
Sole,
c’è la Bologna che conta: seduti nelle prime file gli amministratori locali,
sindaci
e
assessori dei comuni soci e ospiti d’eccezione.
Presentazione
“Bilancio Hera 2013” – 26/05/2014
ROMANO
PRODI
É la
prima volta che partecipo alla manifestazione dell’Hera e sono molto contento
debbo
dire. Secondo me ancora più contento oggi è Matteo Renzi perché in meno di
due
anni è passato dalla rottamazione, alla raccolta differenziata e quindi mi
sembra
che
sia stato un progresso abbastanza forte.
Presentazione
“Bilancio Hera 2013” – 26/05/2014
VIRGINIO
MEROLA – SINDACO DI BOLOGNA
Noi
amministratori seguiremo Hera non solo con l’attenzione dell’azionista, ma con
quell’attenzione
particolare di chi ha contribuito - come ad esempio permettetemi il
comune
di Bologna - alla nascita di una multiutility di successo anche per poterne
ricavare
un utile sostegno in favore delle nostre comunità.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
La
multiutility di successo negli ultimi 11 anni ha distribuito ai comuni
dell’Emilia
Romagna
utili per oltre 1 miliardo di euro aiutandoli così a far quadrare i loro
bilanci.
Nello
stesso periodo però il suo debito è aumentato senza controllo.
IVAN
CICCONI – ESPERTO APPALTI PUBBLICI
Quando
è stata quotata in borsa aveva un debito a bilancio di 140 milioni nel 2002; il
dato
di bilancio del 2013 ci dà un valore di 3 miliardi e 225 milioni.
EMANUELE
BELLANO
Questa
società distribuisce dividendi che fanno quadrare i bilanci dei Comuni soci
della
società
di Hera e per fare questo si indebita, aumenta il debito.
IVAN
CICCONI – ESPERTO APPALTI PUBBLICI
Accumulando
debito, se io fossi un privato e Hera Spa fosse posseduta da capitale
esclusivamente
privato, il presidente di questa società operativo, Tommasi Di
Vignano,
il quale riesce in dieci anni ad accumulare un debito che è quasi il doppio del
capitale
netto della società, sarebbe stato preso e cacciato con un calcio nel sedere.
EMANUELE
BELLANO FUORI CAMPO
Invece
Tomaso Tommasi di Vignano, come presidente di Hera, guadagna 490mila
euro,
circa 1.500 euro al giorno. Manager pubblico, prima nella Sip, poi all’Iri,
sotto la
guida
di Romano Prodi, quindi alla guida di Telecom finché nel 2002 i comuni
dell’Emilia
Romagna lo scelgono per guidare Hera. Durante l’ultima assemblea dei soci
gli
azionisti di minoranza chiedono di ridurre i compensi dei manager, ma lui
risponde
che
il suo stipendio va bene così.
EMANUELE
BELLANO
Glielo
tagliereste o no lo stipendio al presidente di Hera, all’amministratore
delegato,
che
prendono la cifra di cui parlavamo?
BENEDETTO
ZACCHIROLI – CONSIGLIERE COMUNALE PD - BOLOGNA
Allora;
tu chiedi ad un consigliere comunale, chiedi ad un cittadino: “per l’azienda
che
ti
dà l’acqua pubblica vuoi i migliori o vuoi i peggiori o vuoi i mediocri?”? E
beh il
cittadino
e il politico ti diranno: “e no: io per la mia azienda, voglio i migliori”. Eh
beh
bello,
se vuoi i migliori i prezzi di mercato sono quelli! Come facciamo qui?
MILENA
GABANELLI IN STUDIO
E
come facciamo qui? Allora, in Tommasi di Vignano c’è un ramo del Gattopardo,
perché
la stirpe è quella dei Tomasi di Lampedusa che, come dire, se vuoi cambiare
avendo
la certezza che tutto resta com’è, basta che scegli qualcuno che ha la tessera
in
tasca. Vittorio Prodi invece ci tiene a far sapere che quando lui è entrato
nella
Protex
di Forlì, era nel 2009, non era più in Provincia, era parlamentare europeo, che
è
stato fino a poco tempo fa. Noi non avevamo modo di verificarlo essendo una
società
schermata e gli dobbiamo credere sulla parola. Tornando a Hera, è vero invece
che
ha molto debito ma anche molta cassa e rientra nella media del settore. Ciò
detto,
cosa
intende fare della sede di Bologna e dell’inquinamento che sta sotto,
continuare a
dire
che è tutto sotto controllo? Perché poi anche se la gente s’ammala vallo a
dimostrare
che è stata colpa tua. Noi vorremmo vedere da domani iniziare i lavori di
bonifica.
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