(persone da evitare come la peste... Attenzione sindaca Virginia!)
http://www.zerowasteitaly.org/rossano-ercolini-risponde-alle-provocazioni-dell-presidente-di-iswa-italia/
.... Per anni
abbiamo assistito impotenti alla deformazione informativa tutta sbilanciata a
favore della “truffa” della “termovalorizzazione” (che non esiste nei dettati
normativi europei e nazionali ma che è stata inventata dalle “public relations”
delle lobbys dell’incenerimento (ricordate Piero Angela con Quark schiacciato a
favore degli inceneritori e peggio ancora Veronesi a “Che tempo che fa” ?).
Rossano Ercolini risponde alle
“provocazioni” della presidente di ATIA-ISWA ITALIA
da Patrizia Lo Sciuto
| Ago 2, 2014 | NEWS | 2 Comments
Alla c.a.
del Dr. Andrea Vianello, Direttore RAI 3
p.c. al Dr.
Luigi Gubitosi, DG RAI
p.c. alla
D.ssa Anna Maria Tarantola, Presidente RAI
Gentile
Dott. Andrea Vianello,
La reazione
scomposta della presidente di ISWA Italia, Paola Muraro di fronte ad un fatto
di “normale informazione” proposto da RAI 3 che ha ritenuto di programmare la
visione del film-documentario TRASHED (premiato tra l’altro da CINEAMBIENTE
TORINO 2013) ripropone il “riflesso condizionato” soprattutto di questa
associazione che è quello di difendere le “ragioni sindacali” dei “fabbricanti
e gestori di inceneritori”.
Anzichè
mettere in luce tutte le gravi “criticità” dei processi di smaltimento
(compresi quelli con recupero di energia che comunque ricadono per la normativa
europea dentro questa tipologia) per enfatizzare l’attuazione delle buone
pratiche di raccolta differenziata porta a porta finalizzata a
riciclo/compostaggio, di riparazione/riuso e soprattutto di graduale “exit
strategy” dal modello usa e getta si “indigna” perchè il film (visto da
centinaia di migliaia di italiani e “sponsorizzato” da Zero Waste Italy per il
coraggio culturale e l’indipendenza di giudizio) si atteggia a “difensore
d’ufficio” della lobby dell’incenerimento.
Intanto: la
RAI 3 ha fatto bene (grazie dirigenza) a “passare” questo “documento” in
quanto, comunque “registrazione” di una diffusa preoccupazione da parte della
opinione pubblica circa TUTTE LE GESTIONI DEI RIFIUTI INCENTRATE SUGLI
SMALTIMENTI (in discarica o/e negli inceneritori). Saranno poi gli spettatori a
formulare le loro “conclusioni”.
Per anni
abbiamo assistito impotenti alla deformazione informativa tutta sbilanciata a
favore della “truffa” della “termovalorizzazione” (che non esiste nei dettati
normativi europei e nazionali ma che è stata inventata dalle “public relations”
delle lobbys dell’incenerimento (ricordate Piero Angela con Quark schiacciato a
favore degli inceneritori e peggio ancora Veronesi a “Che tempo che fa” ?).
Ora che gli
inceneritori di TUTTA EUROPA sono in crisi per effetto della diffusione delle
buone pratiche (anche in Italia e in…Danimarca!) non stupisce che la “loro”
rappresentanza li difenda per “partito preso”. E dire che ISWA international ed
Italia cerca di “accreditarsi” come sostenitrice di “zero waste…in discarica”
con lo scopo malcelato di favorire l’altra forma di smaltimento :
l’incenerimento. E il tutto senza dire che comunque gli inceneritori
necessitano comunque di ben 2 tipi di discariche: una per le ceneri del forno
ed una per le tossiche ceneri del camino. Non a caso TRASHED fa vedere tra
l’altro la lotta oltre che contro le discariche per rifiuti “tal quali” (in
Libano ed in Indonesia) anche di un gruppo di cittadini inglesi contro una
micidiale discarica per ceneri.
Nel merito
la presidente di ISWA Italia che si scaglia contro la strategia rifiuti zero
(eppure abbiamo detto che la sua associazione “scimmiotta” la freseologia degli
“zero waster” (forse per esigenze di marketig?) ed anzi a più riprese noi
“vituperati” siamo stati oggetto di ripetuti inviti ai suoi “ambigui” convegni”
per un’ancronistica “sviolinata” a favore dei “malmessi” inceneritori (anche la
Danimarca ha definito una graduale “exit strategy dall’incenerimento”!)
approccia in modo approssimativo alcuni argomenti.
1-gli
inceneritori non sarebbero più un pericolo sanitario rilevante;
2-la
strategia rifiuti zero non sarebbe credibile nè a livello internazionale che
nazionale/europeo
Sul primo
argomento addirittura vorrebbe “crocifiggere” l’ex presidente mondiale di ISDE
Vivyen Howard uno stimatissimo scienziato che correttamente afferma che gli
inceneritori sarebbero i principali responsabili fino ad oggi delle micidiali
diossine. Si controdeduce che dal 2001 le diossine non sono più causate per
l’80% dalle combustioni di rifiuti (impianti per RSU, per rifiuti ospedaliere e
per “biomasse trattate”) ma anche e soprattutto da altre fonti.
Howard non
entra nel dettaglio della evoluzione degli “inventari” ma fa una affermazione
che riguarda almeno fino al 1994 che MOSTRA in tutti i paesi industrializzati
che l’incenerimento dei rifiuti valeva complessivamente molto vicino a questa
percentuale. E’ vero che con l’evolversi normativa adesso l’incenerimento (vedi
dati USA e della Germania) è divenuta la SECONDA FONTE DI DIOSSINA (dopo la
lavorazione dei metalli: ricordiamoci dell’ILLVA DI TARANTO!) ma è da
considerarsi sempre una notevole preoccupazione sanitaria.
E questo
senza sottovalutare il crimine della combustione all’aperto dei rifiuti (la
triste “Terra dei Fuochi”) e/o delle discariche per rifiuti “tal quali” (come
quello operato fino a pochi mesi fa dal gestore della discarica di
Malagrotta…ma potremmo anche aggiungere di Peccioli in Toscana e di molti altri
casi in Italia nel silenzio di ISWA!).
La
presidente invece CI DICA DOVE VANNO LE CENERI TOSSICHE derivanti dalla
combustione dei rifiuti operata dagli inceneritori italiani che nessuno sa dove
finiscano (che rappresentano circa il 30% dei rifiuti bruciati) che in Germania
finiscono nelle miniere di salgemma e in Danimarca invece …in Norvegia con
buona pace della ipocrisia “rifiuti zero in discarica”;
Su San
Francisco e sulla pretesa “velleità” di Rifiuti Zero: intanto semmai è la (ex)
inceneritorista Danimarca che produce la più alta quota procapite di rifiuti in
Europa (con oltre 700 kg) seguita a ruota dalla non proprio cosi’ “virtuosa”
Olanda che vi è vicino.San Francisco al 2012 toglieva ben 82% dallo smaltimento
(includendo i rifiuti da demolizione edilizia palesando un sistema diverso di
contabilizzazione dei flussi rispetto a quello europeo che separa i rifiuti
solidi urbani da quelli “speciali”).
Se in Italia
si dovesse includere il flusso della “demolizione” avremmo quote che arrivano a
1000 kg procapite! Personalmente sono stato a San Francisco ed oltre ad aver
visto all’opera la raccolta porta a porta dei “magnifici tre” e cioè con tre
contenitori (uno per l’organico, uno per il “secco” compresa la carta oltre a
vetro, plastica e metalli, uno per il “residuo” non riciclabile) negli
alberghi, nei ristoranti (ottimo è il training verso cuochi e camerieri perchè
separino lo scarto organico) e nelle residenze ho avuto modo di visitare l’impianto
RECOLOGY che impiega oltre 200 addetti nel separare i materiali secchi con una
capacità “performativa” notevole abbinando selezione manuale (ben protetta per
i lavoratori) con i set di “lettori ottici”.
Ma forse la
signora presidente dovrebbe guardare ai casi italiani: che dire del Veneto che
fa praticamente a meno degli inceneritori con risultati eccellenti nelle
raccolte differenziate e nella riduzione dei rifiuti? Che dire di realtà come
per esempio nella piana di Lucca e dell’empolese Val D’Elsa (rispettivamente
80.000 e 220000 abitanti) dove senza gli inceneritori si gestisce praticamente
il 90% del rifiuto in sicurezza dando molti posti di lavoro e a costi molto più
bassi di dove si trovano comuni con gli inceneritori ( a Parma una tonnellata
da bruciare costa oltre 150 euro! Ed ora che la città ha raggiunto il 70% con
il porta a porta l’inceneritore brucia solo per una potenzialità di circa il
40%).
Capannori,
poi, attuale meta di delegazioni da tutta Italia ed Europa che destino avrebbe
avuto se la comunità non opponendosi avesse fatto realizzare gli inceneritori
della Regione Toscana (ricordarsi di quando nel 2008 la magistratura ha poi
fatto chiudere l’inceneritore di Pietrasanta perchè falsificava i dati? Altro
che affidarsi agli inceneritori e al “sistema integrato”?
E’ stato il
non ancora sostituito commissario all’ambiente dell’UE a dire che RIFIUTI ZERO
E’ POSSIBILE ED AUSPICABILE…proprio nel momento in cui il complesso “governo
europeo” sta affermando PER MOTIVI ECONOMICI che nel “cassonetto c’è una
miniera urbana” (il famoso “urban mining” da applicare al tempo della “scarsità
conclamata delle risorse”). Evidentemente prima l’incenerimento era IMPOPOLARE
solo per le comunità per motivi soprattutto sanitari ed ambientali. Oggi
diventa impopolare anche per motivi economici visto che si “brucia” risorse
dall’elevato valore economico, occupazionale e di mercato.
GRAZIE RAI
PER AVER FATTO DAVVERO “SERVIZIO PUBBLICO”. LE LOBBY UNA VOLTA TANTO STIANO AL
LORO POSTO!
Rossano
Ercolini, presidente di Zero Waste Europe, vincitore del Goldman Environmental
Prize 2013
Salviamo
Bracciano • 2 anni fa
sig.Ercolini,
sono una cittadina che prova a farsi un'idea personale di quale sarebbe la
soluzione migliore per far sì che la razza umana eviti di inquinare il pianeta
e prenda esempio dal comportamento di tutti gli altri esseri viventi che ne
fanno parte senza distruggerlo. Anch'io ho visto il film in questione, mi sono
documentata sul problema, cerco di analizzare e capire le varie soluzioni che
vengono sbandierate da esperti. Ma poi scopro che certe scuole di pensiero
fanno capo a certi personaggi, a una certa politica, a certi gruppi finanziari,
a certe strategie di mercato, a certi governi, a certi paesi e tutti lor
signori giurano che lo scopo è risolvere il problema nel rispetto della
popolazione e dell'ambiente (leggi SALUTE). Forse il problema si risolverà
soltanto se i veri interessi in ballo coincidono con la soluzione del problema.
Nel mio piccolo mi informo, mi documento, partecipo alla battaglia con i miei
concittadini per chiudere la discarica vicino casa, faccio la differenziata
spinta (anche se ho molti dubbi su dove finisca), ma più approfondisco questa
realtà e più scopro abusi, illeciti, illegalità, reati che coinvolgono organi
istituzionali, non solo, ma vengono ignorati, o preferisce trascurati?, anche
dagli organi di controllo. Ricordo perfettamente quando lei è andato a
prendersi il suo premio a San Francisco. E, visto che lei ha avuto modo di
conoscere più da vicino questo settore, mi piacerebbe avere delle risposte a
qualche domanda che mi sono fatta. Per esempio mi chiedo: come mai questo
illustre professore Paul Connett parte da SanFrancisco per venirci ad insegnare
a fare la raccolta differenziata? Ho pensato dapprima a uno scambio culturale
tra università, ma molto spesso sono conferenze su iniziativa privata, gestite
da Zero Waste. Decine e decine di viaggi pagati da chi? Chi finanzia tutto
questo? Chi ha interesse a far sì che noi italiani impariamo a fare la differenziata?
chi ha voluto e finanziato il film TRASHED? L'ho già visto un anno fa e rivisto
circolare in tante occasioni e in tantissime località, grandi e piccole, sempre
organizzate da Zero Waste con la collaborazione di associazioni private e
comitati ambientalisti privati e di rappresentanti istituzionali. Sa, una cosa
non mi è piaciuta di quel film, cioè la tesi finale, che affida gran parte
della soluzione del nostro pianeta alle centrali a biogas (ma poi perchè BIO,
anche il petrolio allora è bio). Vedere Jeremy Irons brindare con un vino della
California il cui vigneto era stato concimato col digestato della centrale a
biogas mi ha deluso, davvero! Preferisco ancora il concime fatto col letame
degli animali erbivori e con gli scarti vegetali della mia pattumiera
sottoposti all'azione dell'ossigeno, non quello che fuoriesce dagli scarti
"digeriti" senza ossigeno da una centrale a biogas, molto spesso
senza garanzie di controllo su quello che viene immesso, e integrato con
coltivazioni di mais o simili che vanno a sottrarre alimentazione a noi esseri
viventi per far "digerire" la centrale . Visto che la maggior parte
di noi esseri viventi siamo centrali a biogas, mi dispiacerebbe sorseggiare un
calice di vino prodotto con terreno concimato da merda, scusi se mi permetto
questo termine. Ricordo che la proiezione di questo film era abbinata alla
sottoscrizione del disegno di legge che è stato poi presentato in parlamento
con migliaia e migliaia di firme. Una legge per certi versi importante, ma io
non ho firmato per via di quell'art.14 finalizzato appunto alle centrali. Ma se
ne sono accorti in pochi. Mi risulta che ci sono miliardi di finanziamenti in
ballo con questa destinazione. Soldi pubblici, naturalmente, soldi nostri. E
siamo daccapo, Parliamo dell'estero ma a me risulta che in Germania si trovano
al termine di questa esperienza che noi stiamo cominciando, perchè il
biocarburante è stato un flop, gli automobilisti lo evitano perchè di pessima
qualità e crea problemi ai motori. Ho visto i tedeschi ribellarsi contro
inceneritori e centrali "bio", ho letto statistiche che indicano le
malattie in aumento, soprattutto quelle cancerogene. Inceneritori o centrali a
biogas, che differenza fa per noi comuni mortali? La ringrazio se vorrà
illuminarmi in proposito. Fiorenza Rossetto
Rossano Ercolini Salviamo Bracciano • 2 anni fa
Cara signora, rapidamente. Paul Connett viene in
Italia "AGGRATIS" con il solo rimborso del biglietto aereo che
coprono in quota parte i gruppi che lo ospitano (circa 1000 euro). Tutti noi
lavoriamo "for free". Mi creda: noi rappresentiamo quell'Italia pulita
che fa le cose PER IL BENE COMUNE!
Correzione: il vino della California non è trattato
con digestato perchè in San Francisco si fa' solo il compostaggio aerobico.
Nella nostra proposta di legge si prevede che il digestato non possa essere
utilizzato tal quale per fini agronomici ma che debba subire un processo
successivo di maturazione aerobica. Noi siamo CONTRO la proliferazione per fini
speculativi (per prendere gli incentivi) degli impianti di AD (soprattutto per
mais e/o altre colture dedicate). Ma siamo a favore per trattare eventualmente
la frazione organica derivante dalla raccolta differenziata porta a porta.
La fermentazione anaerobica è un processo naturale e
se ben condotta in impianti abbina produzione di biometano (metano) e di
compost (prodotto con il processo di cui sopra). Spero che anche lei sia
favorevole ad evitare l'incenerimento dei rifiuti. Se condivide questo
obiettivo allora il riferimento è gioco forza alla attuazione dei 10 passi
verso rifiuti zero. Possiamo anche eventualmente dissentire su qualche
dettaglio ma l'importante è avere un progetto complessivo comune. Grazie.
rossano ercolini
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