Prof. Federico Valerio
I sonni inquieti di un inceneritorista
Se fossi il gestore di un termovalorizzatore non dormirei sonni
tranquilli e quello che segue potrebbe il filo dei pensieri di uno di
questi, mentre agitato si gira e rigira nel letto:
" Decenni di investimenti e iniziative, tutti i principali opinion
leader dalla nostra, continui incontri con pubblici amministratori,
pubblicità a tutt'andare a giornali e televisioni. Tutto quello che
abbiamo fatto per convincere gli Italiani che incenerire i rifiuti è
bello ed inevitabile rischia di andare a fumo.
Che fine hanno fatto le assicurazioni che venivano da Bruxelles che
dicevano di stare tranquilli? Cosa non ha funzionato, visto che il
Parlamento Europeo, proprio qualche giorno fa ha ribadito la necessità
che ogni paese membro si dia da fare per ridurre la produzione
procapite di rifiuti?
E ora si mettono di traverso tanti sindaci di comuni e comunelli ,
persino in Campania, che stanno scoprendo i vantaggi della raccolta
porta a porta.
Figuriamoci, il 70% di raccolta differenziata ! Ma non abbiamo sempre
sostenuto che il 35% del decreto Ronchi era una utopia?
Il 60% di raccolta differenziata nei quartieri popolari di Torino? Non
ci avevano assicurato che cominciando da lì la fregola del porta a
porta si sarebbe definitivamente insabbiata?
E cosa è questa storia che l'unione Europea ritiene che la
termovalorizzazione non sia un metodo di recupero di materie ma un
sistema di smaltimento: con tutto quello che abbiamo pagato per avere i
pareri di ricercatori ed Università, a sostegno della
termovalorizzazione come una forma di riciclo.
Ma cosa gli è girato al CEWEP ( Consorzio Europeo Gestori
Termovalorizzatori) a commissionare uno studio comparativo sugli
impatti ambientali di incenerimento e riciclo ? E visti i risultati a
favore del riciclo si poteva almeno non pubblicizzare questi risultati
su internet ! Non avevamo sempre sostenuto che l'incenerimento non crea
problemi ambientali?
Cosa vogliono poi quei due o tre deputati della sinistra radicale che
stanno cercando di convincere Prodi che bisogna togliere gli incentivi
CIP6 e i Certificati Verdi alla termovalorizzazione dopo che le nostre
lobby avevano così bene convinto i governi precedenti ( di sinistra e
di destra) che l'incenerimento dei rifiuti è una fonte di energia
rinnovabile. Non è forse vero che ogni giorno i cassonetti si riempiono
di nuovi rifiuti che bisognerà pur smaltire in questo modo?
E cosa vogliono poi questi piccoli imprenditori squattrinati che
pretendono di biostabilizzare i rifiuti con tecniche biologiche a
costi più bassi dei nostri e quei quattro gatti dei compostatori che
ci vogliono togliere pezzi di mercato sostenendo che le biomasse devono
tornare ai campi che le hanno prodotte, pena la desertificazione?
Ma non aveva niente di meglio da fare la Provincia di Savona che
decidere di cancellare il già previsto inceneritore in nome della
tutela della salute dei suoi cittadini?
Che cosa aspettano i consigli comunali di Parma, di Novara, di Reggio,
di Terni ad approvare la realizzazione e l'ampliamento dei
termovalorizzazione, come avevamo già concordato? Lo sanno che se non
si sbrigano rischiano di perdere i certificati verdi ?
E sto Pecoraro Scanio, proprio ora doveva uscire a bloccare l'iter
autorizzativo degli inceneritori siciliani? Non era già tutto a posto,
con la benedizione di grandi luminari della medicina sull'innocuità di
questi impianti?
E se non avessimo altri problemi ci si mettono anche i meteorologi,
con questa manfrina dei gas serra climalteranti che bisogna ridurre a
tutti i costi anche riprogettando gli oggetti perchè siano durevoli,
riusabili e riciclabili.
E cosà è questa idea della Novamont di fare gli oggetti usa e getta
con bioplastiche biodegradabili?
E io che cavolo brucio nel mio mega termovalorizzatore se tutte queste
pazze idee vanno in porto?