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 https://www.lagazzettadilucca.it/cultura/ercolini-ospite-del-pianeta-terra-festival

Ercolini ospite del "Pianeta Terra Festival"

 

 

Sabato 8 ottobre alle ore 19 presso la sala sala convegni di Confindustria toscana nord sita a Lucca in piazza Bernardini, 41 Rossano Ercolini, goldman environmental prize 2013, sarà ospite del Pianeta Terra festival, che vede studiosi nazionali e internazionali confrontarsi per costruire una visione nuova per il futuro del nostro Pianeta.

All’evento, dal titolo “Dall’ego-logia all’eco-logia: quando i cittadini possono fare la differenza”, sarà presente con Ercolini anche Samir de Chadarevian, advisor, storyteller ed editorialista.

Entrambi dialogheranno con Irene Ivoi sull’importanza di ripensare ad un modello economico, antropologico e culturale del tutto ego-logico e inadeguato a risolvere le grandi sfide dei nostri tempi.

Dall’ego-logia all’eco-logia, un gioco di parole che fa appello ad una sfida:  il passaggio dal “modello lineare” (estrazione, produzione, consumo, smaltimento) centrato sullo sfruttamento sconsiderato della natura al “modello circolare” basato sul rispetto dei tempi e dei modi della rigenerazione ambientale.

L’ingresso all’incontro è gratuito fino ad esaurimento posti.

 

 

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I sonni inquieti di un inceneritorista PDF Stampa E-mail
Scritto da Claudio   
lunedì 05 marzo 2007

 Prof. Federico Valerio

-" Decenni di investimenti e iniziative, tutti i principali opinion
leader dalla nostra, continui incontri con pubblici amministratori,
pubblicità a tutt'andare a giornali e televisioni. Tutto quello che
abbiamo fatto per convincere gli Italiani che incenerire i rifiuti è
bello ed inevitabile rischia di andare a fumo".-

I sonni inquieti di un inceneritorista

Se fossi il gestore di un termovalorizzatore non dormirei sonni
tranquilli e quello che segue potrebbe il filo dei pensieri di uno di
questi, mentre agitato si gira e rigira nel letto:

" Decenni di investimenti e iniziative, tutti i principali opinion
leader dalla nostra, continui incontri con pubblici amministratori,
pubblicità a tutt'andare a giornali e televisioni. Tutto quello che
abbiamo fatto per convincere gli Italiani che incenerire i rifiuti è
bello ed inevitabile rischia di andare a fumo.

Che fine hanno fatto le assicurazioni che venivano da Bruxelles che
dicevano di stare tranquilli? Cosa non ha funzionato, visto che il
Parlamento Europeo, proprio qualche giorno fa ha ribadito la necessità
che ogni paese membro si dia da fare per ridurre la produzione
procapite di rifiuti?

E ora si mettono di traverso tanti sindaci di comuni e comunelli ,
persino in Campania, che stanno scoprendo i vantaggi della raccolta
porta a porta.

Figuriamoci, il 70% di raccolta differenziata ! Ma non abbiamo sempre
sostenuto che il 35% del decreto Ronchi era una utopia?

Il 60% di raccolta differenziata nei quartieri popolari di Torino? Non
ci avevano assicurato che cominciando da lì la fregola del porta a
porta si sarebbe definitivamente insabbiata?

E cosa è questa storia che l'unione Europea ritiene che la
termovalorizzazione non sia un metodo di recupero di materie ma un
sistema di smaltimento: con tutto quello che abbiamo pagato per avere i
pareri di ricercatori ed Università, a sostegno della
termovalorizzazione come una forma di riciclo.

Ma cosa gli è girato al CEWEP ( Consorzio Europeo Gestori
Termovalorizzatori) a commissionare uno studio comparativo sugli
impatti ambientali di incenerimento e riciclo ? E visti i risultati a
favore del riciclo si poteva almeno non pubblicizzare questi risultati
su internet ! Non avevamo sempre sostenuto che l'incenerimento non crea
problemi ambientali?

Cosa vogliono poi quei due o tre deputati della sinistra radicale che
stanno cercando di convincere Prodi che bisogna togliere gli incentivi
CIP6 e i Certificati Verdi alla termovalorizzazione dopo che le nostre
lobby avevano così bene convinto i governi precedenti ( di sinistra e
di destra) che l'incenerimento dei rifiuti è una fonte di energia
rinnovabile. Non è forse vero che ogni giorno i cassonetti si riempiono
di nuovi rifiuti che bisognerà pur smaltire in questo modo?

E cosa vogliono poi questi piccoli imprenditori squattrinati che
pretendono di biostabilizzare i rifiuti con tecniche biologiche a
costi più bassi dei nostri e quei quattro gatti dei compostatori che
ci vogliono togliere pezzi di mercato sostenendo che le biomasse devono
tornare ai campi che le hanno prodotte, pena la desertificazione?

Ma non aveva niente di meglio da fare la Provincia di Savona che
decidere di cancellare il già previsto inceneritore in nome della
tutela della salute dei suoi cittadini?

Che cosa aspettano i consigli comunali di Parma, di Novara, di Reggio,
di Terni ad approvare la realizzazione e l'ampliamento dei
termovalorizzazione, come avevamo già concordato? Lo sanno che se non
si sbrigano rischiano di perdere i certificati verdi ?

E sto Pecoraro Scanio, proprio ora doveva uscire a bloccare l'iter
autorizzativo degli inceneritori siciliani? Non era già tutto a posto,
con la benedizione di grandi luminari della medicina sull'innocuità di
questi impianti?

E se non avessimo altri problemi ci si mettono anche i meteorologi,
con questa manfrina dei gas serra climalteranti che bisogna ridurre a
tutti i costi anche riprogettando gli oggetti perchè siano durevoli,
riusabili e riciclabili.

E cosà è questa idea della Novamont di fare gli oggetti usa e getta
con bioplastiche biodegradabili?

E io che cavolo brucio nel mio mega termovalorizzatore se tutte queste
pazze idee vanno in porto?

Commenti (1) >> feed
mah!...
scritto da C. Rano, marzo 05, 2007

Cari tutti, mi colloco all'incirca nel mezzo fra il prof F. Valerio e gli amici di Rete Jonica per l'ambiente, credo che qualche disturbo ci sia ma che non perdano per questo il sonno gli incineritoristi; come si dice "fatta la festa gabbato lo santo", e il governo continua a essere "i due guanciali" o sicuramente una camomilla. Gli incineritoristi ci provano e cominciano a prospettare la possibilità che dal trattamento meccanico biologico (uno delle forme di trattamento a freddo dei residui alternativi all'incenerimento) si possano trarre ancora dei vantaggi economici (addirittura essere reinseriti nel ciclo dei sussidi)approntando del combustibile a più basso pericolosità da incenerire anzichè inerti stabilizzati da conferire in piccole discariche; insomma l'età del fuoco continua....
-----------------------------------------
RETE JONICA PER L'AMBIENTE
cittadini di Puglia, Calabria e Basilicata

Caro valerio
putroppo i nostri inceneritoristi dormono sonni tranquilli. A Taranto è scoppiata la vertenza inceneritore. Costruito 10 anni fa dal Commisario per l'emergenza rifiuti della Puglia è stato dato in affidamento al Comune di Taranto per bruciare i rifiuti della città. La vicenda dell'appalto, per l'affidamento della sua gestione, è costata la condanna della sindaca Rossana Di Bello. Ora in un momento di collasso amministrativo, dovuto al dissesto in cui è piombata la città, il Commissario prefettizio ha chiuso l'inceneritore perchè costa troppo. Difatti il commissario, che deve obligatoriamente far quadrare i conti, ha detto che portare i rifiuti nella discarica di Massafra costa 20 euro in meno. Quindi!
Oggi il presidente della Provincia riceve i lavoratori che sono da giorni in sciopero della fame e promette loro che si chiude il ciclo dei rifiuti con l'incenerimento ( questa è la scelta della Provincia di centro-sinistra) e che i lavoratori devono stare tranquilli.
La beffa di tutta questa vicenda sta nel fatto che, annesso all'inceneritore, c'è un impiano di compostaggio, che fa parte della struttura pubblica, che non è mai entrato in funzione e che potrebbe ricevere l'intero biologico della città. Chiudere il ciclo........senza mai aprirlo!!

Roberto



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