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Ercolini ospite del "Pianeta Terra Festival"

 

 

Sabato 8 ottobre alle ore 19 presso la sala sala convegni di Confindustria toscana nord sita a Lucca in piazza Bernardini, 41 Rossano Ercolini, goldman environmental prize 2013, sarà ospite del Pianeta Terra festival, che vede studiosi nazionali e internazionali confrontarsi per costruire una visione nuova per il futuro del nostro Pianeta.

All’evento, dal titolo “Dall’ego-logia all’eco-logia: quando i cittadini possono fare la differenza”, sarà presente con Ercolini anche Samir de Chadarevian, advisor, storyteller ed editorialista.

Entrambi dialogheranno con Irene Ivoi sull’importanza di ripensare ad un modello economico, antropologico e culturale del tutto ego-logico e inadeguato a risolvere le grandi sfide dei nostri tempi.

Dall’ego-logia all’eco-logia, un gioco di parole che fa appello ad una sfida:  il passaggio dal “modello lineare” (estrazione, produzione, consumo, smaltimento) centrato sullo sfruttamento sconsiderato della natura al “modello circolare” basato sul rispetto dei tempi e dei modi della rigenerazione ambientale.

L’ingresso all’incontro è gratuito fino ad esaurimento posti.

 

 

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Primi Commenti su studio di Coriano PDF Stampa E-mail
Scritto da Luca   
giovedì 12 aprile 2007

Ricevo dal Dott.  Bolognini Michelangiolo ed inoltro
Ricordo a tutti che l'abstract dello studio sulla "strage" di Coriano, come giustamente viene definita da Gatteschi è scaricabile dal sito Internet http://www.noinceneritori.org/  alla voce "Nuovi documenti"
Saluti
Adriana Pagliai (Rete Nazionale Rifiuti Zero)

Primi Commenti su studio di Coriano
Sergio Gatteschi è un ambientalista, un ambientalista della prima ora, ha militato ed è dirigente di una Associazione ambientalista, gli Amici della Terra, sezione italiana, è stato esponente dei Verdi fiorentini e consigliere provinciale, e che ha anche un interessante sito internet: http://www.sergiogatteschi.it/ .

Ritengo inoltre Sergio Gatteschi,  fino a prova contraria, in perfetta buona fede ed onesto nelle sue convinzioni.

Il problema è la cultura ambientalista del nostro, che è poi la cultura ambientalista egemone, quella che va da Giulio Tremonti a Paolo Cacciari, passando da Mario Signorino, Roberto Della Seta e Walter Canapini, una cultura media che è peggio della peggior incultura, frutto anche di una intelligente e diffusa disinformazione, quella che, ad esempio, stabilisce che l'incremento della CO2 è assai più catastrofico della crescita della diossina e degli altri inquinanti organici persistenti, la cultura che ha dimenticato e stravolto la lezione di Barry Commoner e di Rachel Carson per non parlare del nostro Giulio Maccacaro e della nostra Laura Conti.

La cultura che crede nell'indipendenza degli "scienziati governativi" e nell'onestà delle Agenzie internazionali.

La cultura che niente sa di Stephan Schmidheiny  e Federico Zorraquin con le loro Multinazionali ecologiste, e che quindi non sanno davvero niente di "sviluppo sostenibile", del principio "chi inquina paghi", del superamento del "comando-controllo" pubblico, ed, in generale, dell'ambiente come affare.

L'ambientalismo degli "stili di vita" e del "politically correct", che ha però inventato, ideologicamente, i Cip6 ed i Certificati Verdi e le energie rinnovabili "assimilate" con i loro "termovalorizzatori".

L'ambientalismo che definisce tuttora energia alternativa le biomasse, il cui uso, soprattutto con impianti industriali,  si sta dimostrando essere tra le maggiori cause di formazione di polveri fini ed ultrafini nocive per la salute umana ( vedi, ad esempio, http://www.rete.toscana.it/sett/pta/aria/documenti/PATOS_presentazioni_worksh...  ).

Il problema per chi vuole contrastare le nocività, conosciute ed evitabili, e non vuole sottostare alla cultura dell'"inevitabilità del danno" è questa cultura "ambientalista" superstiziosa, moralistica senza moralità, politicamente disastrosa.

Infine non va dimenticato come  la cultura dell' "inevitabilità del danno", quando si esca dall'unico campo ormai ammesso per la prevenzione, quello degli stili di vita,  stia prendendo campo anche tra gli operatori sanitari, in primis molti epidemiologi, un esempio significativo sono stati i presupposti per giustificare il nuovo inceneritore di Firenze da parte di una sedicente "Valutazione di impatto sanitario", quelli che l'impianto può essere ammesso perché l'area è già degradata, in quanto il contributo dell'inceneritore,  in queste aree appare più limitato ( V.I.S. fase III, documento conclusivo, pag 6, reperibile in http://www.provincia.firenze.it/acp1/ambiente/visp.htm ), così come a Coriano.

Salute

Michelangiolo Bolognini

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Ultimo aggiornamento ( giovedì 12 aprile 2007 )
 
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