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Ercolini ospite del "Pianeta Terra Festival"

 

 

Sabato 8 ottobre alle ore 19 presso la sala sala convegni di Confindustria toscana nord sita a Lucca in piazza Bernardini, 41 Rossano Ercolini, goldman environmental prize 2013, sarà ospite del Pianeta Terra festival, che vede studiosi nazionali e internazionali confrontarsi per costruire una visione nuova per il futuro del nostro Pianeta.

All’evento, dal titolo “Dall’ego-logia all’eco-logia: quando i cittadini possono fare la differenza”, sarà presente con Ercolini anche Samir de Chadarevian, advisor, storyteller ed editorialista.

Entrambi dialogheranno con Irene Ivoi sull’importanza di ripensare ad un modello economico, antropologico e culturale del tutto ego-logico e inadeguato a risolvere le grandi sfide dei nostri tempi.

Dall’ego-logia all’eco-logia, un gioco di parole che fa appello ad una sfida:  il passaggio dal “modello lineare” (estrazione, produzione, consumo, smaltimento) centrato sullo sfruttamento sconsiderato della natura al “modello circolare” basato sul rispetto dei tempi e dei modi della rigenerazione ambientale.

L’ingresso all’incontro è gratuito fino ad esaurimento posti.

 

 

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Bersani e il consenso informato PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
martedì 09 ottobre 2007
(La risposta al Ministro Bersani inviata da alcuni medici che non si fanno intimidire.
Sollecitiamo i nostri medici  di famiglia e gli specialisti che contattiamo a fare altrettanto. Si presume che deontologia e etica a cui devono riferirsi sia la medesima per tutti, o no? ndr)

 

.....Bene, caro Ministro, ora alcune domande:

Se questi impianti sono così innocui e sicuri, perché continuare a “ sorvegliare” la popolazione? Crede lei che chi si ammala “sotto sorveglianza” sia per questo più contento? Trattandosi di effetti che si manifestano per lo più a lungo termine, anche dopo decenni, che garanzia può fornire un sistema di sorveglianza di questo tipo? La storia della Medicina è lastricata da disastri annunciati!

 

BERSANI E IL CONSENSO INFORMATO

La recente, durissima presa di posizione del ministro Bersani nei confronti della Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri dell’Emilia Romagna - con cui minaccia ispezioni e sanzioni disciplinari nei confronti di Ordini Professionali “rei” di avere chiesto una moratoria sugli impianti di termovalorizzazione/incenerimento della regione - ci lascia non solo attoniti ed indignati, ma si presta ad alcune considerazioni e riflessioni di carattere più generale che vorremmo qui esporre. Innanzi tutto alcune premesse:
  1. Nel marzo scorso è stato diffuso il  Report Enhance Health, studio finanziato dalla UE che aveva, fra gli altri, anche lo scopo di dare una visione globale del possibile impatto sulla salute in aree ove sono ubicati inceneritori attraverso studi pilota. Per l’Italia lo studio è stato condotto nel comune di Forlì, quartiere Coriano, ove sono ubicati due inceneritori, uno per rifiuti ospedalieri ed uno per rifiuti solidi urbani. L’indagine condotta con metodo Informativo Geografico (GIS) ha riguardato l’esposizione a metalli pesanti - stimata con un modello matematico- della popolazione residente per almeno 5 anni entro un’area di raggio di 3.5 km dagli impianti.  Eccessi statisticamente significativi  sono  emersi per quanto attiene  il sesso femminile: in particolare si è registrato un aumento del  rischio di morte per tutte le cause correlato alla esposizione a metalli pesanti  tra il  +7% e il + 17%. La mortalità per tutti tumori aumenta nella medesima popolazione in modo coerente con l’aumento dell’esposizione dal +17% al +54%. In particolare per il cancro del colon-retto il rischio è compreso tra il + 32%  e  il  +147%, per lo stomaco tra il  +75%  e il  +188%, per il cancro della mammella tra il +10% ed il +116% . Per i sarcomi, considerando insieme i due sessi, il rischio aumenta di oltre il 900%. Questi risultati sono del tutto  coerenti con numerose altre segnalazioni presenti al riguardo il letteratura.
  2. A fronte di questi risultati inquietanti la regione Emilia Romagna non ha minimamente modificato il programma di costruzione/ampliamento di nuovi inceneritori e, contemporaneamente, ha deciso di estendere la sorveglianza epidemiologica a tutto il resto della popolazione per altri 2.500.000 di Euro, nonostante l’ Associazione Medici per l’Ambiente avesse proposto di riconsiderare -  gratuitamente -  i dati dello studio,     nella convinzione che un riesame di questa indagine potesse fornire risultati ancora più convincenti circa le ricadute per la salute delle popolazioni esposte.
  3. L’ incidenza di cancro nella nostra regione è fra le più alte in Italia, in particolare per il sesso femminile.  E’ ovvio chiedersi che senso ha continuare a fare impianti che rientrano comunque fra le “industrie insalubri di classe I”, quando il ciclo virtuoso di recupero-riciclo-riuso dei materiali post-consumo (altro che “ rifiuti”…) garantisce occupazione, salubrità dell’ ambiente, tutela della salute ed evita spreco di materia, energia e beni primari quali acqua ed aria.
  4. Il Ministro parla di normative europee, ma dovrebbe ben sapere della norma - del tutto illegittima e già sanzionata dall’UE - per cui in Italia i  rifiuti sono considerati fonte rinnovabile di energia. Questa norma fa sì che oltre l’80% delle risorse ( pagate dagli utenti col 7% delle bollette ENEL) da destinare alle fonti rinnovabili  vada a chi costruisce impianti a biomasse ed inceneritori: nel 2006, ad es., tali impianti hanno assorbito ben 1.135.911,334 sul totale di 1.758.131,281 Euro ( Assoambiente prot.n p. 59930).
5.        In Italia addirittura sostanze prima classificate come tossico-nocive sono state considerate fonti assimilate, ovvero combustibili, ed usufruiscono dei medesimi incentivi, per cui, sempre nel 2006, ben 2.179.884.346 Euro sono stati ad esse destinati. ( Assoambiente prot.n p. 59930).Bene, caro Ministro, ora alcune domande:
  1. Se questi impianti sono così innocui e sicuri, perché continuare a “ sorvegliare” la popolazione ? Crede lei che chi si ammala “sotto sorveglianza” sia per questo più contento? Trattandosi di effetti che si manifestano per lo più a lungo termine, anche dopo decenni, che garanzia può fornire un sistema di sorveglianza di questo tipo? La storia della Medicina è lastricata da disastri annunciati!
  2.  Nei risultati del Report su Coriano non sono riportati i casi attesi ed osservati (come è buona regola fare in questo tipo di indagini), tuttavia, con facile estrapolazione,  possiamo valutare che ogni anno si siano verificati una decina di  decessi in più e solo tra le donne residenti per almeno 5 anni nell’area inquinata!   Quanti sono i morti che lei presume necessari per ritenere valida l’esistenza di un rischio? Segnaliamo che tali risultati potrebbero essere di ancor maggiore rilievo, qualora la popolazione di riferimento fosse realmente non esposta: infatti il livello minimo di esposizione preso come riferimento corrisponde ad una ricaduta stimata dei metalli pesanti compresa tra 0,61 e 1.9 ng/m3, valori certo non trascurabili.
  3. Come potrebbero, a suo avviso, di fronte a questi risultati, i Medici dell’Emilia Romagna che si riconoscono nei propri Ordini Professionali, democraticamente eletti, fare finta di nulla?
  4. Come si spiegano, a questo proposito, i messaggi rassicuranti comparsi sulla stampa dopo la diffusione del Report da parte di personaggi che sono tutto fuor che medici? Ci riferiamo alle dichiarazioni pubbliche di un Direttore di ARPA e di un Direttore Generale di AUSL, laureato in economia, che si sono precipitati  ad affermare che la salute della popolazione di Coriano non corre rischi. A tutt’oggi non siamo a conoscenza di alcun documento a firma di medici del Dipartimento di Prevenzione che avvalori tali affermazioni.
  5. Perché in questo caso non è intervenuto il Ministro della Salute a censurare questi signori che, così facendo, esulavano dalle loro competenze?

6.        Lei sa che l’inceneritore di Forlì è stato ampliato pur con un parere negativo del Dipartimento di Prevenzione dell’ AUSL? Dato l’alto livello di inquinamento del territorio, l’ AUSL chiedeva di garantire il mantenimento dello stesso livello dell’ emissione a camino degli  inquinanti. E’ a conoscenza  del fatto che si è eluso questo parere  decidendo di non considerare più le emissioni a camino, ma le ricadute a terra e di innalzare il camino ed aumentare la pressione di emissione dei fumi? Crede lei che in virtù di questo stratagemma  un cancerogeno più “ diluito” sia per questo meno nocivo? Ed ora alcune riflessioni che sarà bene che come cittadini, prima ancora che come medici, cominciamo a farci. Tutti ormai sanno che il Medico è tenuto – giustamente- ad informare il proprio paziente della situazione clinica, anche grave, che si presenti,  ovvero diagnosi,   prognosi,  possibilità terapeutiche ed alternative possibili comprese: il famoso “consenso informato”…. Prassi che spinge spesso i parenti ad implorare il medico affinchè risparmi i lati più crudi dell’ informazione al proprio caro per non aggiungere stress a stress.Orbene, perché quando si tratta di salute individuale nulla o quasi nella informazione deve essere “risparmiato” e quando si tratta di Salute Pubblica bisogna essere così attenti a non spaventare, a non  allarmare, a non creare stress? In fondo, in questo caso, ci rivolgiamo a popolazioni sane, che potrebbero con lucidità accettare o meno determinati rischi per la loro salute, sempre che  l’ informazione fosse però limpida e cristallina. Qualcuno mi sa spiegare perché in caso di Salute Pubblica  tanto premuroso  riguardo e tanta prudenza?  Non sarà che più che lo stress alle popolazioni si voglia evitare lo stress a chi - imprenditore - comune - ente pubblico- ha deciso che comunque e a qualunque costo l’ “opera” deve essere realizzata?  Perché non pensare ad un bel “consenso informato” in campo di Salute Pubblica anche per i cittadini, smettendo di parlare di “comunicazione del rischio”, espressione che sembra dare per scontato che il rischio ci sia e che si debba solo “indorare” la pillola ai cittadini “riottosi” ? Caro Ministro, ci dispiace per lei, ma stia pur sicuro che i Medici continueranno a fare il loro lavoro che è quello innanzi tutto quello di informare e  di prevenire: non abbiamo alcuna intenzione di sottrarci al dovere  di tutelare la Salute, non solo nostra ma di chi verrà dopo di noi, preservando per loro le risorse e la salubrità dell’ ambiente.

Il momento è certamente difficile, ma, “contribuirà a salvarci la grossolanità ingorda di chi vuol dominare il mondo[*]”.

Con queste  sue intimidazioni, caro Ministro, lei ci offre un grandissimo aiuto: chi ancora non aveva aperto gli occhi ha avuto, con questo suo atto, un’ ottima opportunità di svegliarsi, perché è davvero paradossale che su tematiche così delicate e complesse chi non ha competenze specifiche, ma solo la forza del proprio potere, cerchi di intimidire chi non altro interesse che  preservare la  Salute di tutti.

Grazie Ministro Bersani!    

Patrizia Gentilini, onco-ematologo,                                                                             Ruggero Ridolfi, oncologo,                                                                                           Ernesto Burgio, pediatra,                                                                                         Francesca Cigala, psichiatra                                                                                             Roberto Topino, medico del lavoro                                                                             Celestino Panizza, medico del lavoro                                                                              Giancarlo Masconi, medico del lavoro                                                                          Mauro Mocci, medico medicina generale                                                                   Giovanni Ghirga, pediatra                                                                                              Vincenzo Migaleddu, medico radiologo                                                                          Valerio Vicentini, neurologo                                                                         Mauro Navarra, medico medicina generale                                                                           Liliana Pittini, ginecologo                                                                                                                                                              Forlì 7 ottobre 200

[*] Lorenzo Tomatis  in “ La Rielezione” ed. Sellerio -  pag 34

Commenti (1) >> feed
...
scritto da M. Bolognini, ottobre 09, 2007

Fatte salve tutte le sacrosante critiche alla presa di posizione del ministro Pierluigi Bersani contro il documento della Federazione regionale degli Ordini dei medici dell’Emilia-Romagna sugli inceneritori, penso che dovremmo però riconoscere al ministro il merito di aver reso trasparente una politica messa in campo, in modo assolutamente trasversale negli ultimi 15 anni.

Questa politica consiste nell’assoluta mancanza di contrasto alle nocività sanitarie, quando queste siano conseguenti o collegate alla sfera produttiva, e sempre favorevole ai soli interessi degli apparati industriali e dei sevizi, così come attualmente sono strutturati.

Gli esempi sono innumerevoli: si va dal depotenziamento dei sistemi di controllo, alla fissazione di valori limite seguendo i soli criteri dei costi per il sistema produttivo ( ultimo il recentissimo d. lvo 3/8/2007 n. 152 su arsenico, cadmio, mercurio, nichel ed IPA, sostanze cancerogene o estremamente tossiche, nell’aria ambiente ).

Questa pericolosa deriva non è esclusiva del nostro Paese ma è anche riferibile ad strutture politiche sopranazionali, come la Commissione Europea , un esempio calzante può essere l’iter della fissazione dei limiti per le PM2,5 nell’atmosfera ( si veda a tale proposito la presa di posizione di decine di autorevoli studiosi in http://www.epicentro.iss.it/temi/ambiente/LetteraRicercatori.pdf,

ed anche la più recente presa di posizione dell’ European Respiratory Society http://dev.ersnet.org/333-air-quality.htm ).

La possibilità di queste politiche, che consistono nel concreto ed oggettivo appoggio ed anche di incentivazione per impianti inquinanti, come nel caso degli inceneritori, è anche conseguenza al loro mascheramento con roboanti retoriche su principi di precauzione, centralità degli aspetti “ambientali ” nella definizioni delle azioni politiche ed altre amenità del genere.

Questo mascheramento è, purtroppo, il più delle volte efficace proprio nel pubblico “acculturato”, compreso l’autoinganno delle classi dirigenti, rispetto, ad esempio, al buonsenso, ancora prevalente nelle persone “normali”, sul dovere di evitare un danno evitabile.

Ne deriva che per contrastare, in modo efficace, le retoriche del potere, più che contrapporre a queste sterili retoriche su “catastrofismi ambientali” e di “volontarie decrescite”, si dovrebbe ritornare a rendere prioritario, sempre ed in prima battuta, il tema della nocività sanitaria, riprendendo, tra l’altro, temi che erano ben presenti agli albori del pensiero ambientalista e che sono stati poi persi per strada.

In questo dovremmo essere grati a Bersani.

Salute

Michelangiolo Bolognini

medico igienista





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Ultimo aggiornamento ( martedì 09 ottobre 2007 )
 
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