Rifiuti: nuova tecnologia non inquinante
Inceneritori addio. Per lo smaltimento dei rifiuti solidi, urbani e non, il futuro è rappresentato da una nuova tecnologia, quella della 'dissociazione molecolare', che risulterebbe più economica, meno invasiva sul territorio e soprattutto meno inquinante, anzi non inquinante.
Così il responsabile dei Verdi per l'innovazione e l'energia Fabio Reggiolani, ha presentato ieri al Senato la nuova proposta del partito in materia di rifiuti.
Reggiolani, che è anche consigliere regionale in Toscana, è fresco reduce, insieme con una delegazione di esperti, tecnici e imprenditori del settore, da una visita in Islanda, e precisamente a Husavik, località dove è in funzione da molti mesi un impianto di smaltimento di rifiuti tramite la dissociazione molecolare che, appunto, a parere dei Verdi, è destinato a soppiantare definitivamente gli attuali inceneritori, considerati inquinanti e costosi.
''Chiediamo al governo ha -detto Reggiolani- che questo tipo di impianti venga compreso nel piano dei rifiuti e che si blocchino le progettazioni di altri inceneritori''.
L'impianto visitato in Islanda, secondo quanto è stato illustrato con un video, smaltisce la produzione di rifiuti di una popolazione di centomila abitanti, e mischia senza problemi rifiuti di tutti i tipi e produce piu' energiadegli inceneritori.
''In Italia -ha detto Reggiolani- noi prevediamo e proponiamo invece di continuare, anzi di intensificare la raccolta differenziata porta a porta; la caratteristica di questo nuovo tipo di impianto è che non rilascia in atmosfera sostanze inquinanti e, paradossalmente consuma di meno, perchè le temperature con cui vengono trattati i rifiuti sono di oltre due terzi inferiori a quelle degli inceneritori.
A questo si aggiunga un produzione del 30% di energia in più a parita' di prodotto smaltito''.
''L'impianto di dissociazione molecolare dei rifiuti è stato spiegato in conferenza stampa- non incenerisce i rifiuti stessi, in quanto opera con troppo poco ossigeno e a temperature non superiori a 400 gradi (contro i circa 1300 gradi degli inceneritori).
Questa tecnologia, hanno spiegato Reggiolani e Renato Bauducco responsabile dei Verdi per il settore rifiuti nella conferenza stampa cui ha partecipato anche il senatore Natale Ripamonti, esclude la trasformazione dei metalli, che quindi vengono recuperati dopo il trattamento esattamente come sono stati immessi.
Inoltre, siccome l'impianto lavora a basse temperature, non c'è produzione di diossine e non si trasportano le polveri insieme ai fumi.
Tutti gli altri inquinanti, come i composti dello zolfo, gli ossidi di azoto, il monossido di carbonio, diminuiscono fino alla metà o a un terzo, mentre quelli pesanti si riducono del 50%.
Nello stesso tempo l'impianto di dissociazione molecolare dei rifiuti trasforma in energia ben il 97% della sostanza organica, contro il 70% scarso degli inceneritori, e il gas prodotto dall' impianto può essere utilizzato direttamente per produrre energia, ma anche essere dissociato ulteriormente per produrre idrogeno''.
(Ansa) 05/09/2006 14:11
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