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Ercolini ospite del "Pianeta Terra Festival"

 

 

Sabato 8 ottobre alle ore 19 presso la sala sala convegni di Confindustria toscana nord sita a Lucca in piazza Bernardini, 41 Rossano Ercolini, goldman environmental prize 2013, sarà ospite del Pianeta Terra festival, che vede studiosi nazionali e internazionali confrontarsi per costruire una visione nuova per il futuro del nostro Pianeta.

All’evento, dal titolo “Dall’ego-logia all’eco-logia: quando i cittadini possono fare la differenza”, sarà presente con Ercolini anche Samir de Chadarevian, advisor, storyteller ed editorialista.

Entrambi dialogheranno con Irene Ivoi sull’importanza di ripensare ad un modello economico, antropologico e culturale del tutto ego-logico e inadeguato a risolvere le grandi sfide dei nostri tempi.

Dall’ego-logia all’eco-logia, un gioco di parole che fa appello ad una sfida:  il passaggio dal “modello lineare” (estrazione, produzione, consumo, smaltimento) centrato sullo sfruttamento sconsiderato della natura al “modello circolare” basato sul rispetto dei tempi e dei modi della rigenerazione ambientale.

L’ingresso all’incontro è gratuito fino ad esaurimento posti.

 

 

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La concretezza delle donne... PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
domenica 09 marzo 2008

[La buona volontà di "Libera terra", è male indirizzata a nostro parere, anche se la cosa è emendabile. Magari una volta esaurita la scorta di questi imballi ormai stampati su suggerimento di una organizzazione di "ecocomunicazione" che rende paradossalmente l'Associazione in momentanea "sintonia" con l'ex presidente cannolaro che fortissimamente voleva/vuole costruire in Sicila 4 mega inceneritori...; talvolta si distrae anche il grande Omero. Grazie comunque alla Associazione per ogni altra cosa che fa. Resta la proposta delle donne, concreta e da prendere in considerazione. ndr]

Cari tutti, ieri su Repubblica (8 marzo, ndr), alla rubrica "Lettere e commenti" che è quella che leggo il più assiduamente in ogni giornale, c'era questa lettera scritta dalla Signora...

 
To: Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo ; Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo
Cari tutti, ieri su Repubblica, alla rubrica "Lettere e commenti" che è quella che leggo il più assiduamente in ogni giornale, c'era questa lettera scritta dalla Signora Franca Semi di Venezia :"A proposito di raccolta differenziata: non sarebbe possibile chiedere ai produttori d'imballaggi di qualsiasi tipo - soprattutto alimentari- di scrivere sugli stessi imballaggi come smaltire, differenziando, i loro prodotti ? Talvolta anche solo davanti a una scatola in cartone ti chiedi :"dove la metto?". Il cartone sarà con carta sintetica ? E lucido, sarà plastificato ? In questi casi, a Venezia per esempio, quel cartone non va smaltito con la carta.
".......è troppo facile scrivere tantissimi articoli sulla "monnezza" e poi non contribuire almeno un po' a risolvere il problema."
Io questa richiesta di questa donna di Venezia, l'ho espressa due anni fa, e non ho avuto risposta.
Sono andata in cucina, ho preso tre pacchi di pasta, ho controllato.
1° Pasta Cecco : scritto un sacco di cose, anche in cinese, ma nulla che  indichi la composizione dell'imballaggio.
2° Pasta Puglisi (meno conosciuta, locale, siciliana).  Idem.
3° Pasta Libera Terra, dalle terre liberate dalla mafia (conosciuta) 
"questo sacchetto è in polipropilene. Se riposto nei contenitori per la 
raccolta differenziata può essere riciclato o trasformato in fonte di energia. Allungare la vita alle cose dipende da noi. www.ricose.it"
Questa scritta in basso dietro il sacchetto, era con caratteri di  un millimetro di altezza.(ho misurato).
Ora ripeto il mio precedente appello.
I rifiuti URBANI provengono dalle case,dove a gestire la pattumiera sono le donne. Certune sono giovani, altre di meno, c'è chi vede bene e chi no, c'è chi legge l'italiano e chi no, c'è chi è motivato (come noi) e chi no.
I rifiuti nelle strade (e ho visto cose sconvolgenti sui bordi di strade rurali di piccoli paesi montani), per la più parte attestano  si direbbe, di una certa mancanza di senso civico. Ma non è questo, è rabbia di non potere fare le cose perbene. Come dice la lettera della signora Semi, invece di tanto parlare di monnezza... siamo tutti bravi, noi, e siamo in cattedra.
Se vogliamo guardare bene  "quel che rimane," chiamato residuale, vedremo che la gente "comune", tanti sforzi li fa. Oggi ci sono centinaia di mille di donne che fanno servizio nelle case, sono moldave, tunisine, argentine, indiane, cinesi, sanno(o non sanno), leggere l'italiano. Vanno sempre di corsa, e più ancora quelle donne che corrono tra casa famiglia marito bambini e lavoro per sbarcare il lunario.
Sarebbe così facile predisporre la rapida differenziazione, con un marchio evidente di colore, uniformizzando e legando fra di loro in modo inconfondibile, i materiali di uso comune, io ho sempre pensato e proposto il verde per il vetro per quanto riguarda ai bidoni e sacchi, perché verde e vetro, nelle lingue più usate, inglese italiano spagnolo portoghese tedesco,francese,  inizia con la stessa lettera.
Attribuendo un colore unico per tutta Europa,  uno alla carta da riciclo, un'altro alla plastica riciclabile, al metallo, per i bidoni, e con, almeno per plastica e carta cartoni, un segno, non simbolico, ma  evidente e visibile, come un grosso punto tondo oppure una grossa X di traverso, in modo che la selezione diventa automatica, farebbe fare un grande passo avanti.
Soprattutto in quei paesi dove gli immigranti sono numerosi e vanno tenuto in conto anche loro.
I piccoli simboli che trovo adesso, questo triangoli, con ognitanto l'osservazione "proteggi la natura", sono semplici para...fulmini e non ingannano nessuno. Sono inutili, chi li adopera senza pensarci sopra, potrebbe anche risparmiarseli.
Almeno, riconosciamo alla Pasta "Libera Terra", l'onestà di  segnalare che il suo imballaggio può servire ad alimentare gli inceneritori......
Così che chi conosce personalmente qualcuno alla testa di questa associazione, può chiedere se  :  Avrebbero la possibilità di sostituire questo imballaggio con uno diversamente riutilizzabile, di cartone semplice riciclabile con la carta ? Ci sono pastifici che lo fanno. Non credo sia più costoso.
 E allora , un'idea chiama l'altra :
Proponiamo, elaboriamo, una lista dei prodotti da consigliare caldamente, da premiare, per via del condizionamento minimo, facilmente identificabile da avviare al riciclo, stampiamo, diffondiamo,e appiccichiamo ai nostri muri.  (oppure da boicottare perché inestricabilmente composto di vari materiali sconosciuti.. però è sempre meglio premiare, credo...)
Io divido nella carta del macellaio, la parte plastica, che si toglie facilmente, dalla parte di carta, ma... posso pretendere che tutte le donne d'Italia facciano lo stesso?  E impossibile non ci penso neanche, io sono in pensione e ho questo tempo, anche se ci vuole poco.
Bisogna guardare bene la "parte  residuale". Va eliminata, non da noi, ma dall'industria. A monte come sempre. Paghiamo troppo per la inadempienza di altri.
Per non sprecare territorio e sporcare oltremodo muri e tronchi d'alberi, propongo di incollare queste liste (stampate su formato commerciale normale),  sui manifesti giganti che in periodo elettorale ci mostrano facce che non ci servono, che già conosciamo a memoria, e approfittando di uno spazio  da condividere democraticamente, anzi aiutando i candidati nella faticosa elaborazione di un programma, con incluse  le nostre giuste proposte. 
Aimée.
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Ultimo aggiornamento ( lunedì 10 marzo 2008 )
 
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