(..le vere rinnovabili per cui è giusto spendere; questi progetti sono da seguire con attenzione.ndr)
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...Il documento, si legge nell’introduzione, ha lo scopo di rappresentare sinteticamente le risultanze delle analisi relative allo Studio di Impatto Ambientale (SIA) elaborato dalla società Mediterranean Wind Offshore al fine di sviluppare un parco eolico off-shore nelle acque antistanti il Golfo di Gela.
I dettagli del progetto di eolico offshore al largo di Gela di Cecilia Bergamasco
Milano, 21 aprile – L’eolico offshore avanza anche in Italia: la TM.E. S.p.A. - Termomeccanica Ecologia, ha presentato la sintesi non tecnica dello studio di impatto ambientale di un parco eolico offshore nel golfo di Gela.
Il documento, si legge nell’introduzione, ha lo scopo di rappresentare sinteticamente le risultanze delle analisi relative allo Studio di Impatto Ambientale (SIA) elaborato dalla società Mediterranean Wind Offshore al fine di sviluppare un parco eolico off-shore nelle acque antistanti il Golfo di Gela.
Ecco i dettagli del progetto. L’area proposta per lo sviluppo del sito è situata nelle acque territoriali del Canale di Sicilia antistanti il tratto di costa del Comune di Butera. L’area di studio, nel primo progetto aveva un’estensione pari a 78,6 km2, è potenzialmente idonea all’installazione di 113 aerogeneratori. Le turbine eoliche proposte per questo progetto avranno un’altezza dell’hub pari a 80 m e un diametro massimo del rotore pari a 110 m, ovvero la massima altezza raggiunta da una pala nel corso della rotazione sarà 135 m. Gli aerogeneratori proposti per la realizzazione dell’impianto sono turbine eoliche offshore in grado di sviluppare una potenza massima pari a 3,6 MW cadauna. “Successivamente, a seguito delle analisi delle varie tipologie di impatto - si legge nella relazione - si è resa necessaria l’applicazione di alcune misure di mitigazione che hanno portato a modificare il layout iniziale dell’impianto”. Oggi l’area del progetto è di 9,50 km2 e gli aerogeneratori sono scesi da 113 a 38 con una potenza complessiva installata pari a 136,8 MW. È prevista una produzione di energia elettrica annua pari a circa 315.000.000 kWh. La distanza ottimale tra gli aerogeneratori, allineati rispetto alla direzione prevalente del vento, è pari a circa otto volte il diametro del rotore; mentre nella direzione perpendicolare la distanza tra gli aerogeneratori è pari a quattro volte il diametro del rotore, questa configurazione equivale approssimativamente ad una spaziatura di 800 metri per 450 metri.
Per quanto riguarda i potenziali impatti sul fondo marino ed effetti biologici, analizzati con il supporto della società “Nautilus - Servizi per l’oceanografia e la gestione ambientale”, nel complesso non ci sono da segnalarne di significativi sul fondo marino e sulle specie biologiche. Ad opera ultimata, secondo lo studio, i pali introdurranno un nuovo substrato, di tipo duro, che creerà un nuovo ambiente determinando effetti vantaggiosi. Infatti, la presenza dei pali e le relative fondamenta costituisce un arricchimento ed una diversificazione dei fondali, che può avere indubbi effetti positivi. La riduzione di substrati mobili a vantaggio di substrati duri è un’operazione (realizzazione di barriere artificiali) che volutamente, e con grossi investimenti, viene normalmente praticata in tutti i mari del mondo ed anche in Italia.
Così come la presenza dei pali creerà una diversificazione strutturale dell’ambiente e favorirà lo sviluppo di nuove forme bentoniche di substrato duro, ora quasi completamente assenti nell’area, questa avrà ripercussioni positive anche sulla fauna alieutica (pesci e molluschi). Il Golfo di Gela è interessato dal passaggio di avifauna migratoria e, secondo lo studio, l’impatto potenziale sull'avifauna è irrilevante, poiché la percentuale di uccelli che si avvicina agli aerogeneratori è quasi nulla.
Sotto l’aspetto economico, la costruzione di un impianto eolico offshore di queste dimensioni coinvolge circa 70-100 persone per tutta la durata della fase di costruzione. Una volta in piena operatività, le attività di routine e di manutenzione straordinaria coinvolgeranno una media di circa 15-20 risorse full-time compreso il management, i ruoli di supervisione, la manutenzione specialistica e gli equipaggi per il trasporto marittimo ed aereo.
In termini di impatto effetti benefici sull’ambiente, il progetto comporta una quantità di emissioni evitate pari a circa: 183.000 ton/anno di anidride carbonica (CO2), 450 ton/anno di anidride solforosa (SO2); 600 ton/anno di ossido di azoto (NOx).
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