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La montagna ha partorito il topolino
...Rispetto alle aspettative, che si erano ingenerate a seguito degli annunci del cavaliere in campagna elettorale e dopo la vittoria della destra del 13 e 14 aprile, le decisioni assunte non si presentano come particolarmente innovative e soprattutto rischiano di essere ancora una volta inefficaci e per niente risolutive.
Raffaele Aurisicchio, 21 maggio 2008, 18:53
Il primo CDM del nuovo Governo Berlusconi, convocato a Napoli proprio per dare un segno tangibile dell'impegno per superare l'emergenza, ha assunto la decisione della nomina di Bertolaso a sottosegretario con delega ai rifiuti e ha varato uno specifico decreto legge con il quale vengono individuati alcuni siti di discariche da attivare subito.
Rispetto alle aspettative, che si erano ingenerate a seguito degli annunci del cavaliere in campagna elettorale e dopo la vittoria della destra del 13 e 14 aprile, le decisioni assunte non si presentano come particolarmente innovative e soprattutto rischiano di essere ancora una volta inefficaci e per niente risolutive.
Torna in sella Bertolaso, ma un anno fa in qualità di commissario straordinario per l'emergenza non riuscì a venirne a capo e alla fine dovette gettare la spugna. Non tutta la responsabilità di quell'insuccesso può essere addossata, come era stato fatto, agli intralci che alla sua azione sarebbero venuti dal ministro dell'ambiente Pecoraro Scanio. La gestione di Bertolaso non si caratterizzò, infatti, per capacità di dialogo con i territori e le comunità locali, né per particolare efficienza nell'affrontare soluzioni in grado di fronteggiare la crisi.
Dall'altra parte si continua ad insistere nella soluzione impiantistica, nella indicazione cioè di siti di discariche all'interno delle quali seppellire miracolisticamente e definitivamente l'emergenza.
Per quanto indicati all'interno di un decreto legge i siti dovranno poi essere realizzati e dovranno essere superate le opposizioni e le proteste delle comunità locali.
Resta il dato fallimentare di una procedura che non offre trasparenza e che non spiega perché i sacrifici non devono essere ripartiti e perché alcuni territori devono farsi carico dei siti di stoccaggio e altri, a partire da Napoli, non debbono addossarsi alcuno sforzo. Resta il punto che nonostante, o forse proprio a causa del succedersi delle gestioni commissariali non ha fatto passo avanti l'organizzazione di un moderno ciclo industriale dei rifiuti a partire da un efficace sistema di raccolta differenziata.
Ovviamente il provvedimento varato, appena sarà reso noto, dovrà essere letto per capirne la portata e l'efficacia. Soprattutto si capirà se il nuovo sottosegretario e quindi il Governo dispone o meno di un piano e di una strategia per affrontare l'ennesima fase acuta dell'emergenza che si è manifestata in questi giorni.
I segnali che sono venuti non sono per niente rassicuranti. Nuovamente cumuli di immondizia per le strade, nuovamente tensione diffusa, roghi e blocchi stradali, nuovamente pesanti rischi per la salute dei cittadini. Un malessere reale e profondo che rischia di imprigionare la città e di farla sprofondare in una voragine senza fondo e senza possibilità di tenuta civile e morale. Sull'emergenza, come si è visto in questi giorni, agisce l'ipoteca di poteri forti e nascosti e si vede la mano e la presenza della criminalità organizzata e della camorra che punta a ritagliarsi ampi spazi e a trattare. Per questo occorre far presto e agire con la massima determinazione. Al di là degli annunci e dalle aspettative suscitate il rischio è che l'azione del nuovo governo non sia all'altezza della gravità della situazione.
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