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 https://www.lagazzettadilucca.it/cultura/ercolini-ospite-del-pianeta-terra-festival

Ercolini ospite del "Pianeta Terra Festival"

 

 

Sabato 8 ottobre alle ore 19 presso la sala sala convegni di Confindustria toscana nord sita a Lucca in piazza Bernardini, 41 Rossano Ercolini, goldman environmental prize 2013, sarà ospite del Pianeta Terra festival, che vede studiosi nazionali e internazionali confrontarsi per costruire una visione nuova per il futuro del nostro Pianeta.

All’evento, dal titolo “Dall’ego-logia all’eco-logia: quando i cittadini possono fare la differenza”, sarà presente con Ercolini anche Samir de Chadarevian, advisor, storyteller ed editorialista.

Entrambi dialogheranno con Irene Ivoi sull’importanza di ripensare ad un modello economico, antropologico e culturale del tutto ego-logico e inadeguato a risolvere le grandi sfide dei nostri tempi.

Dall’ego-logia all’eco-logia, un gioco di parole che fa appello ad una sfida:  il passaggio dal “modello lineare” (estrazione, produzione, consumo, smaltimento) centrato sullo sfruttamento sconsiderato della natura al “modello circolare” basato sul rispetto dei tempi e dei modi della rigenerazione ambientale.

L’ingresso all’incontro è gratuito fino ad esaurimento posti.

 

 

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Intelligenza o miopia, indipendenza o subalternità... PDF Stampa E-mail
Scritto da msirca   
venerdì 18 giugno 2010
...Ecco che allora il sindaco di Firenze, se davvero intende interpretare in maniera credibile e autonoma il proprio ruolo di tutore dell’interesse pubblico della città, farà bene a mettere in discussione l’intero sottoattraversamento, e l’intera filosofia di progetto, contratti e appalti di cui è figlio l’"affare TAV”.

Di tutto ha bisogno Firenze meno che di un assedio di cantieri, ruspe, camion e betoniere da est a ovest. ASL e ARPAT non hanno fatto sconti al progetto. Ma, chissà come mai, quelle carte non si trovano più! ..

Associazione di volontariato Idra
COMUNICATO STAMPA     Firenze, 18.6.'10
  

STAZIONE FOSTER? UN FALSO OBIETTIVO.

BUCARE FIRENZE IN PIENA CRISI GLOBALE? UNO STUPIDO CRIMINE!IL SINDACO RENZI RICOLLOCHI LA QUESTIONE TAV SULLE SUE GAMBE. Tutto vero. La Valutazione di Impatto Ambientale del ’99 riguardava una stazione per l’Alta Velocità completamente diversa da quella progettata da Norman Foster. Diversa per contenuti, struttura, ubicazione, funzionalità nel sistema dei trasporti e rapporti col contesto urbano.Bocciato dalla Conferenza di servizi del 3 marzo ’99 perché manometteva edifici vincolati dalle Belle Arti, lo ‘squalo’ di Bruno Zevi caro a Mario Primicerio è stato sostituito dalla stazione a ‘specchi’ di Foster quattro anni e mezzo più tardi. E le istituzioni pubbliche che l’hanno approvata, Palazzo Vecchio in testa, hanno pensato bene di evitarle la seccatura di una nuova Valutazione di Impatto Ambientale.Siccome però continuava a correre il rischio di finire sott’acqua perché – arditamente – la si è voluta progettare adiacente al subalveo del Mugnone, è stato necessario metter mano al letto di quel torrente, a partire dall’area della futura stazione fino alla foce in Arno, e ci si sta lavorando dalla primavera del 2008 (ma basteranno mai i 960 giorni preventivati?). Anche qui si va avanti rigorosamente senza la minima Valutazione di Impatto Ambientale (l’unica disponibile è limitata infatti alla Stazione Zevi, che non c’è più, e tutti i km di intervento sul torrente fino al ponte all’Indiano erano e restano scoperti!).Si conferma dunque il fatto che a Firenze l’urbanistica è una scienza allegra. E meno male che, nero su bianco, la responsabile del Servizio VIA del Ministero dell’Ambiente aveva fatto mettere a verbale della Conferenza di servizi sul nodo TAV di Firenze del 3 marzo 1999: “La prof.ssa Maria Rosa Vittadini, Direttore generale del Servizio V.I.A., ha espresso una raccomandazione alla Regione affinché le opere che dovranno essere realizzate per la riorganizzazione urbanistica delle aree cittadine interessate dall’intervento ferroviario, in considerazione dell’impatto che le stesse avranno, vengano sottoposte alla valutazione di impatto ambientale di competenza regionale”! Tutto vero. Ma non facciamo della V.I.A. un feticcio. Soprattutto quando è in certe mani.È stato possibile ferire il paesaggio e devastare le risorse del Mugello col supporto di una (pessima) Valutazione di Impatto Ambientale! Il processo penale conclusosi con la condanna delle imprese realizzatrici lo ha asseverato. E la Corte dei conti ha ‘invitato a dedurre’ gli amministratori pubblici che hanno avallato quella grande opera, il cui danno per l’erario è stato computato in 741 milioni di euro.Anche il sottoattraversamento TAV di Firenze, da Campo di Marte a Castello, è stato vagliato dai Valutatori-di-Palazzo. Ma quanto sono state tenute in considerazione le osservazioni, elementari quanto trancianti, che hanno prodotto Idra e tanti esperti indipendenti circa la totale irrazionalità di questo avventuroso intervento contro-falda nel sottosuolo di Firenze? Questo, per dire che i dubbi – legittimi, ci mancherebbe! - sulla stazione Foster dovrebbero rappresentare, nell’analisi di una classe di amministratori che si pretende nuova, solo la punta di un iceberg. E l’iceberg – lo abbiamo scritto e documentato più volte al sindaco Renzi – si chiama general contractor. Perché è qui che si fa la festa al diritto, all’erario, all’ambiente e alla salute. È questo meccanismo contrattuale la madre di tutte gli scempi, la chiave di lettura che permette di capire come e perché a Firenze, in Toscana, in Italia, si progettano con denaro e danno pubblico opere costosissime, prevalentemente inutili, frequentissimamente devastanti. Ma suscettibili di arricchire in maniera scientifica, a suon di varianti e adeguamenti, con incrementi esponenziali di tempi e costi, il portafoglio di pochi. Ecco che allora il sindaco di Firenze, se davvero intende interpretare in maniera credibile e autonoma il proprio ruolo di tutore dell’interesse pubblico della città, farà bene a mettere in discussione l’intero sottoattraversamento, e l’intera filosofia di progetto, contratti e appalti di cui è figlio l’"affare TAV”. Di tutto ha bisogno Firenze meno che di un assedio di cantieri, ruspe, camion e betoniere da est a ovest. ASL e ARPAT non hanno fatto sconti al progetto. Ma, chissà come mai, quelle carte non si trovano più!  ASL e ARPAT hanno proposto meccanismi di tutela e di prevenzione. Ma, chissà come mai, i progetti non sono mai stati finanziati. A che serve allora contestare la sola stazione Foster quando ASL e ARPAT puntano il dito sulle conseguenze dell’intero passante, 8865 metri di cui 6444 in sotterraneo moltiplicati per due tunnel?Le cifre scritte nel parere n. 292 del Ministero dell’Ambiente parlano chiaro: oltre 1.700.000 metri cubi di inerti, 300.000 metri cubi di sabbia, 265.000 tonnellate di cemento, 110.000 tonnellate di acciaio, 372.000 tonnellate di conci prefabbricati stanno per piovere addosso a Firenze per la costruzione dei tunnel dell'Alta Velocità. I materiali di risulta da portare a discarica ammonteranno ad oltre 3.800.000 metri cubi di smarino, oltre a 145.000 metri cubi provenienti da demolizioni. Con la nuova stazione, non sono certo cambiati gli ordini di grandezza.  Occorre dunque cambiare rotta alla svelta: i tempi sono più che maturi. Stanno venendo drammaticamente al pettine i nodi sciaguratamente stretti attorno al nostro presente e al futuro dei nostri figli e nipoti dai paladini della finanza creativa, con operazioni che – ha scritto la Corte dei conti proprio a proposito della gestione dei debiti ferroviari accollati al bilancio dello Stato - “pregiudicano l’equità intergenerazionale, caricando in modo sproporzionato su generazioni future (si arriva in alcuni casi al 2060) ipotetici vantaggi goduti da quelle attuali”.Il sindaco sa che lo scenario trasportistico che ci aspetta non è quello di una TAV “metropolitana d’Italia” comoda, puntuale, sicura e alla portata di tutti, come la pubblicità FS vorrebbe farci intendere. Davanti a noi non c’è l’avvio di una nuova stagione ecologica né il rilancio del trasporto ferroviario pendolari e merci. Lo ha denunciato in questi giorni anche Roberto Formigoni: quello che ci aspetta è il deterioramento ulteriore di un sistema di servizi per il trasporto collettivo su ferro che è già assai poco decoroso. Quanto al trasporto merci su rotaia, siamo e restiamo fanalino di coda. Non ha senso quindi continuare a credere o a far credere che il colossale investimento TAV serva da volano a qualcosa di socialmente utile: a tutti gli effetti risulta vero piuttosto il contrario!Coi cordoni della borsa pubblica che non potranno che continuare a stringersi, cominciare a bucare Firenze (il cui centro storico è patrimonio mondiale dell’umanità tutelato dall’UNESCO) senza alcuna garanzia che quei due tunnel ospiteranno mai binari o treni, ancorché pagati a peso d’oro, sarebbe uno stupido crimine. E non consolerebbe certo leggere fra qualche anno, in qualche sentenza di tribunale. che ancora una volta si è costruito distruggendo, e che lo si è fatto - in un territorio prezioso – con meri e volgari fini di lucro. Né sarebbe consolante leggere su qualche giornale che un autorevole esperto ancora una volta ha diagnosticato, a danni ormai irreparabilmente fatti: “Ha vinto la velocità, ma dobbiamo essere contenti? Abbiamo distrutto ambiente e salute dei cittadini. Sarebbe come fare pressione su un medico per avere una diagnosi in tre minuti con il rischio che sia imprecisa” (Salvatore Settis, Corriere Fiorentino, 15.6.’10).Adesso si esige dagli amministratori pubblici senso delle proporzioni, parsimonia, lungimiranza. Non bastano più gli spot: occorre una strategia di fondo coraggiosa e coerente, perché i tempi che ci attendono non saranno dei più facili. Quanto ai numeri, non lasciamoci ingannare: a ballare sul Titanic sono in tanti, dal Governo alla Regione ai sindacati. Ma non per questo sarà saggio bendarsi gli occhi ed evitare di intraprendere le sole azioni sensate che l’emergenza suggerisce.

STAZIONE FOSTER? UN FALSO OBIETTIVO.

BUCARE FIRENZE IN PIENA CRISI GLOBALE? UNO STUPIDO CRIMINE!IL SINDACO RENZI RICOLLOCHI LA QUESTIONE TAV SULLE SUE GAMBE. Tutto vero. La Valutazione di Impatto Ambientale del ’99 riguardava una stazione per l’Alta Velocità completamente diversa da quella progettata da Norman Foster. Diversa per contenuti, struttura, ubicazione, funzionalità nel sistema dei trasporti e rapporti col contesto urbano.Bocciato dalla Conferenza di servizi del 3 marzo ’99 perché manometteva edifici vincolati dalle Belle Arti, lo ‘squalo’ di Bruno Zevi caro a Mario Primicerio è stato sostituito dalla stazione a ‘specchi’ di Foster quattro anni e mezzo più tardi. E le istituzioni pubbliche che l’hanno approvata, Palazzo Vecchio in testa, hanno pensato bene di evitarle la seccatura di una nuova Valutazione di Impatto Ambientale.Siccome però continuava a correre il rischio di finire sott’acqua perché – arditamente – la si è voluta progettare adiacente al subalveo del Mugnone, è stato necessario metter mano al letto di quel torrente, a partire dall’area della futura stazione fino alla foce in Arno, e ci si sta lavorando dalla primavera del 2008 (ma basteranno mai i 960 giorni preventivati?). Anche qui si va avanti rigorosamente senza la minima Valutazione di Impatto Ambientale (l’unica disponibile è limitata infatti alla Stazione Zevi, che non c’è più, e tutti i km di intervento sul torrente fino al ponte all’Indiano erano e restano scoperti!).Si conferma dunque il fatto che a Firenze l’urbanistica è una scienza allegra. E meno male che, nero su bianco, la responsabile del Servizio VIA del Ministero dell’Ambiente aveva fatto mettere a verbale della Conferenza di servizi sul nodo TAV di Firenze del 3 marzo 1999: “La prof.ssa Maria Rosa Vittadini, Direttore generale del Servizio V.I.A., ha espresso una raccomandazione alla Regione affinché le opere che dovranno essere realizzate per la riorganizzazione urbanistica delle aree cittadine interessate dall’intervento ferroviario, in considerazione dell’impatto che le stesse avranno, vengano sottoposte alla valutazione di impatto ambientale di competenza regionale”! Tutto vero. Ma non facciamo della V.I.A. un feticcio. Soprattutto quando è in certe mani.È stato possibile ferire il paesaggio e devastare le risorse del Mugello col supporto di una (pessima) Valutazione di Impatto Ambientale! Il processo penale conclusosi con la condanna delle imprese realizzatrici lo ha asseverato. E la Corte dei conti ha ‘invitato a dedurre’ gli amministratori pubblici che hanno avallato quella grande opera, il cui danno per l’erario è stato computato in 741 milioni di euro.Anche il sottoattraversamento TAV di Firenze, da Campo di Marte a Castello, è stato vagliato dai Valutatori-di-Palazzo. Ma quanto sono state tenute in considerazione le osservazioni, elementari quanto trancianti, che hanno prodotto Idra e tanti esperti indipendenti circa la totale irrazionalità di questo avventuroso intervento contro-falda nel sottosuolo di Firenze? Questo, per dire che i dubbi – legittimi, ci mancherebbe! - sulla stazione Foster dovrebbero rappresentare, nell’analisi di una classe di amministratori che si pretende nuova, solo la punta di un iceberg. E l’iceberg – lo abbiamo scritto e documentato più volte al sindaco Renzi – si chiama general contractor. Perché è qui che si fa la festa al diritto, all’erario, all’ambiente e alla salute. È questo meccanismo contrattuale la madre di tutte gli scempi, la chiave di lettura che permette di capire come e perché a Firenze, in Toscana, in Italia, si progettano con denaro e danno pubblico opere costosissime, prevalentemente inutili, frequentissimamente devastanti. Ma suscettibili di arricchire in maniera scientifica, a suon di varianti e adeguamenti, con incrementi esponenziali di tempi e costi, il portafoglio di pochi. Ecco che allora il sindaco di Firenze, se davvero intende interpretare in maniera credibile e autonoma il proprio ruolo di tutore dell’interesse pubblico della città, farà bene a mettere in discussione l’intero sottoattraversamento, e l’intera filosofia di progetto, contratti e appalti di cui è figlio l’"affare TAV”. Di tutto ha bisogno Firenze meno che di un assedio di cantieri, ruspe, camion e betoniere da est a ovest. ASL e ARPAT non hanno fatto sconti al progetto. Ma, chissà come mai, quelle carte non si trovano più!  ASL e ARPAT hanno proposto meccanismi di tutela e di prevenzione. Ma, chissà come mai, i progetti non sono mai stati finanziati. A che serve allora contestare la sola stazione Foster quando ASL e ARPAT puntano il dito sulle conseguenze dell’intero passante, 8865 metri di cui 6444 in sotterraneo moltiplicati per due tunnel?Le cifre scritte nel parere n. 292 del Ministero dell’Ambiente parlano chiaro: oltre 1.700.000 metri cubi di inerti, 300.000 metri cubi di sabbia, 265.000 tonnellate di cemento, 110.000 tonnellate di acciaio, 372.000 tonnellate di conci prefabbricati stanno per piovere addosso a Firenze per la costruzione dei tunnel dell'Alta Velocità. I materiali di risulta da portare a discarica ammonteranno ad oltre 3.800.000 metri cubi di smarino, oltre a 145.000 metri cubi provenienti da demolizioni. Con la nuova stazione, non sono certo cambiati gli ordini di grandezza.  Occorre dunque cambiare rotta alla svelta: i tempi sono più che maturi. Stanno venendo drammaticamente al pettine i nodi sciaguratamente stretti attorno al nostro presente e al futuro dei nostri figli e nipoti dai paladini della finanza creativa, con operazioni che – ha scritto la Corte dei conti proprio a proposito della gestione dei debiti ferroviari accollati al bilancio dello Stato - “pregiudicano l’equità intergenerazionale, caricando in modo sproporzionato su generazioni future (si arriva in alcuni casi al 2060) ipotetici vantaggi goduti da quelle attuali”.Il sindaco sa che lo scenario trasportistico che ci aspetta non è quello di una TAV “metropolitana d’Italia” comoda, puntuale, sicura e alla portata di tutti, come la pubblicità FS vorrebbe farci intendere. Davanti a noi non c’è l’avvio di una nuova stagione ecologica né il rilancio del trasporto ferroviario pendolari e merci. Lo ha denunciato in questi giorni anche Roberto Formigoni: quello che ci aspetta è il deterioramento ulteriore di un sistema di servizi per il trasporto collettivo su ferro che è già assai poco decoroso. Quanto al trasporto merci su rotaia, siamo e restiamo fanalino di coda. Non ha senso quindi continuare a credere o a far credere che il colossale investimento TAV serva da volano a qualcosa di socialmente utile: a tutti gli effetti risulta vero piuttosto il contrario!Coi cordoni della borsa pubblica che non potranno che continuare a stringersi, cominciare a bucare Firenze (il cui centro storico è patrimonio mondiale dell’umanità tutelato dall’UNESCO) senza alcuna garanzia che quei due tunnel ospiteranno mai binari o treni, ancorché pagati a peso d’oro, sarebbe uno stupido crimine. E non consolerebbe certo leggere fra qualche anno, in qualche sentenza di tribunale. che ancora una volta si è costruito distruggendo, e che lo si è fatto - in un territorio prezioso – con meri e volgari fini di lucro. Né sarebbe consolante leggere su qualche giornale che un autorevole esperto ancora una volta ha diagnosticato, a danni ormai irreparabilmente fatti: “Ha vinto la velocità, ma dobbiamo essere contenti? Abbiamo distrutto ambiente e salute dei cittadini. Sarebbe come fare pressione su un medico per avere una diagnosi in tre minuti con il rischio che sia imprecisa” (Salvatore Settis, Corriere Fiorentino, 15.6.’10).Adesso si esige dagli amministratori pubblici senso delle proporzioni, parsimonia, lungimiranza. Non bastano più gli spot: occorre una strategia di fondo coraggiosa e coerente, perché i tempi che ci attendono non saranno dei più facili. Quanto ai numeri, non lasciamoci ingannare: a ballare sul Titanic sono in tanti, dal Governo alla Regione ai sindacati. Ma non per questo sarà saggio bendarsi gli occhi ed evitare di intraprendere le sole azioni sensate che l’emergenza suggerisce.
Commenti (2) >> feed
Ma il sindaco può schioccare le dita se vuole.... vorrà??? (titolo a cura di chi posta)
scritto da ***, giugno 22, 2010

perUnaltracittà - Gruppo Consiliare Comune di Firenze
www.perunaltracitta.org - Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo

Comunicato stampa

Foster, De Zordo: "Goffe acrobazie nel PD"
Grave la bocciatura della VIA, mentre passa una mozione 'salva-faccia'



E' molto grave che la maggioranza abbia deciso di non sostenere la
necessità di una Valutazione di Impatto Ambientale per la stazione
Foster.
Il ruolo di un'Amministrazione comunale è difendere il territorio e la
cittadinanza. Il Comune di Firenze dovrebbe esigere dal Ministero che
si faccia una VIA seria, a difesa della sostanza e non della forma o
degli equilibri politicisti. Altrimenti, limitandosi a chiedere un
timido parere, come di fatto avviene con la mozione presentata oggi
dal PD, abdica al proprio ruolo e scarica le responsabilità; o cerca
solo di salvare la faccia, visto che alla famosa Conferenza dei
servizi del dicembre 2003 in cui si dava l'ok a tutta l'operazione, il
governo era rappresentato proprio dal ministro Matteoli. Si chiede ora
a Matteoli di smentire se stesso?
Bocciando la mozione da me sottoscritta insieme ai consiglieri Spini,
Grassi e Cruccolini, la maggioranza di Palazzo Vecchio si assume una
pesante responsabilità: l'iter del progetto di attraversamento del
nodo fiorentino dell'Alta Velocità risulta infatti molto lacunoso. I
pareri del 1998/99 contenevano un'ampia mole di prescrizioni, mai
verificate da nessuna delle Autorità competenti o degli Enti
interessati.

Il progetto di massima, con allegato Studio di Impatto Ambientale, fu
peraltro depositato da Italferr nel giugno 1998, prima cioè che la
Regione Toscana - nel dicembre dello stesso anno - deliberasse il suo
contributo alla procedura di VIA, allegando un parere con numerose
raccomandazioni e prescrizioni. Ma questo pur lacunoso iter riguardava
il progetto Zevi, mentre per l'attuale opzione Foster non è stata
fatta nessuna VIA, essendo stata ritenuta valida la procedura
precedente, benchè siano diversi la localizzazione e il progetto
stesso.

Con un'applicazione discutibile delle normative e delle procedure, si
è arrivati ad una soluzione che non soddisfa né il principio delle
garanzie sull'entità e mitigabilità degli impatti, né la
partecipazione delle comunità locali. E questo per una delle
infrastrutture più importanti per questo territorio.

Nel frattempo proseguono i lavori nell’area degli ex Macelli in via
Circondaria, dove sono in corso da alcuni mesi lavori preparatori che
dovrebbero concludersi nel prossimo ottobre. La costruzione vera e
propria della stazione sotterranea dovrebbe invece essere conclusa
nell’arco di sei anni. Ma questo solo in teoria, visti i rischi
idrogeologici rilevati da tutti gli organi tecnici per l'impatto con
la falda e le subsidenze dovute agli scavi in area urbana.

Si tratta insomma con tutta evidenza di un'opera dall'impatto enorme,
ed è paradossale che, malgrado la contrarietà dello stesso Sindaco
rispetto alla localizzazione della stazione, oggi la maggioranza abbia
detto no alla richiesta di una più che doverosa VIA. Certo, chi ha
votato contro si è assunto una responsabilità di cui potrebbe dover
rispondere in sede civile e penale, come già accaduto in altri casi
analoghi.



Girolamo Dell'Olio, Associazione Idra, aveva scritto a Renzi...
scritto da mariangela, giugno 22, 2010

«Serve il coraggio dell’intelligenza
La città non merita colate di cemento»

Adesso, sindaco, urge il coraggio dell’intelligenza. La crisi non ammette chimere. Firenze non merita due buchi faraonici TAV di oltre 6 km, barriere sotterranee lunghe 2200 metri, decine di migliaia di tonnellate di cemento colate nella falda a sfidare edifici civili e manufatti storici che ci fanno patrimonio mondiale dell’UNESCO. Gioverebbero poi altre scosse al sistema nervoso di una popolazione già tanto provata? ASL e ARPAT pronosticano conseguenze non trascurabili su qualità della vita, salute, ambiente, mobilità. Ma quelle carte sono state nascoste sotto il tappeto. La città non è stata consultata, non è stata informata. In cambio di cosa, alla fine? Il trasporto collettivo su ferro, già poco decente, si prepara a diventare da terzo mondo! Lacrime e sangue promette il premier dal sorriso facile, mentre il futuro è da anni sotto una pesante ipoteca bipartizan che pagheranno figli e nipoti e pronipoti. Di tutto avrebbe avuto bisogno il Mugello meno che del cemento facile che ha prosciugato pozzi e torrenti. Di tutto avrebbe bisogno Firenze meno che di un assedio che divora erario e minaccia di bloccare e far barcollare la città. A cosa servirebbe, allora, giocare la carta della sola stazione Foster e avallare i due mega-tubi quando è tutta un’idea di ‘crescita’ che è alle corde? Mezze verità non servono senza una strategia di fondo plausibile. Non è il momento di piccole glorie transitorie. Adesso è d’obbligo l’intelligenza. La prudenza. La parsimonia. La lungimiranza.

Girolamo Dell’Olio
portavoce associazione Idra


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Ultimo aggiornamento ( venerdì 18 giugno 2010 )
 
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