[ UN ALTRO CARRO DAVANTI AI BUOI? Questo accordo è interessante, si potrebbe dire utile, anzi lo sarà senz'altro in futuro visto che pare finalizzato a fare sì che solo compost di qualità venga usato sulle coltivazioni, ma tanto lavoro manca e va fatto perchè ci sia l'ambito, la "materia"  su cui applicarlo. Nella situazione attuale questo accordo in realtà inquieta se si coglie invece l'aspetto che giocoforza dovrà essere predominante, di "funzione repressivo/limitativa"  sulla produzione di compost  derivante da rifiuti come anche impropriamente continuano a essere chiamati i materiali organici in oggetto. Stante la situazione a monte, e cioè una limitatissima, in certi territori inesistente, raccolta differenziata dell'umido accurata e pulita  (e questo per cattiva volontà degli amministratori locali, le eccezioni in cui l'umido viene raccolto correttamente, anche se in espansione, non sanificano miracolosamente la maggior parte raccolta in modo indecoroso), stante questa situazione e senza nessuna citata prospettiva di vincolo al cambiamento, cioè a nuovi modi per la raccolta, al controllo fin da conferimento dell'organico, si dovrebbe dire che "si mette il carro davanti ai buoi"! ]

...L'intesa consolida e amplia la proficua collaborazione già intrapresa fra i due enti nell’ambito del controllo dei fabbricanti di fertilizzanti ottenuti da rifiuti situati nel territorio toscano, da espletarsi nelle varie fasi della filiera produttiva.

http://www.arpat.toscana.it/arpatnews/2010/139-10-arpat-icqrf-protocollo/

ARPAT e ICQRF firmano un protocollo per il controllo delle attività di produzione di fertilizzanti derivanti da rifiuti

Le due Amministrazioni si impegnano a coordinare l’attività di controllo attraverso lo svolgimento delle verifiche ispettive presso le aziende fabbricanti di fertilizzanti ottenuti a partire dai rifiuti.

Firmato un protocollo d'intesa tra ARPAT, l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Toscana, e l’Ufficio di Firenze dell’ICQRF, Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei Prodotti Agro-alimentari, Dipartimento del Mipaaf, competente per il territorio della Regione Toscana.

L'intesa consolida e amplia la proficua collaborazione già intrapresa fra i due enti nell’ambito del controllo dei fabbricanti di fertilizzanti ottenuti da rifiuti situati nel territorio toscano, da espletarsi nelle varie fasi della filiera produttiva.
 A fronte dell'aumento nell'uso di fertilizzanti organici in agricoltura e della sempre maggiore quantità di fertilizzanti prodotti da rifiuti, è infatti cresciuta l’esigenza di potenziare i controlli sulla produzione dei fertilizzanti stessi ma al tempo stesso anche di promuovere azioni di coordinamento e razionalizzazione delle attività di ARPAT ed ICQRF negli aspetti di rispettiva competenza aderendo, così, alle indicazioni in materia di integrazione tra soggetti della Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 4 aprile 2001, sulle ispezioni ambientali. 
 Ed è questo il fine che il protocollo d'intesa tra i due enti intende perseguire mediante l’attuazione di procedure condivise, per una gestione efficace dei flussi informativi e per l'attivazione di interventi congiunti. Attività che, oltre a garantire livelli più elevati di tutela dell'ambiente, della salute e dei consumatori, perseguono anche l’obiettivo della semplificazioni nel sistema dei controlli.
 Le due Amministrazioni si impegnano a coordinare l’attività di controllo attraverso lo svolgimento delle verifiche ispettive – anche congiunte - presso le aziende fabbricanti di fertilizzanti ottenuti a partire dai rifiuti, il prelevamento dei campioni, la reciproca comunicazione degli esiti degli accertamenti e dei risultati delle analisi svolte sui campioni prelevati oltre ad assicurarsi reciproco supporto analitico.

Commenti (1) >>

i controlli sono doverosi
scritto da Cirano, agosto 06, 2010

I controlli devono essere fatti, da chiunque ne abbia dovere/diritto, dal momento che si tratta di salute, non sarebbe fuori luogo che i cittadini potessero partecipare. Nei termini esposti, sembra che ci sia dello zelo sprecato, è vero infatti che le varia tipologie dei "prodotti" ottenuti a partire dal materiale organico conferito da privati, negozi, etc deve avere una filiera verificabile. Se voglio sapere per esempio che il "compost" prodotto dall'impianto di selezione e compostaggio di Case Passerini è buono al più come ammendante per terreni inariditi non destinati a produrre per l'alimentazione o per i fiori di casa, basta che osservi il percorso della raccolta dell'organico a cassonetto che viene fatta nel bacino di riferimento.

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