Cancro al seno, diossine e catene di S. Antonio |
Scritto da Redazione | |
domenica 29 maggio 2011 | |
[In questi giorni in cui con immensa tristezza assistiamo a terribili episodi di bambini piccolissimi "dimenticati" in macchina al sole con conseguenze mortali, ha preso a circolare una mail a proposito di bottiglie d'acqua lasciate al sole nelle auto il cui contenuto esporrebbe le donne che lo bevono al cancro al seno. Siamo tutti arcisicuri che sarebbe da evitare l'acqua così trattata (basterebbe il buonsenso ma le raccomandazioni non sono mai troppe!) ma l'informazione è senz'altro in parte fuorviante. Alleghiamo alla mail "catena di S. Antonio", una serie di dati controllati su cosa nuoce al seno delle donne...]
LEGGERE! L’acqua in bottiglia lasciata nella vostra automobile è molto dannosa! È stata identificata come la causa più comune dell’elevato tasso di diossina nella formazione del cancro al seno. Un oncologo ha detto: “ le donne non dovrebbero bere l’acqua dalle bottiglie lasciate nelle automobili. Il calore reagisce con i prodotti chimici della plastica che libera la diossina nell’acqua.” La diossina è una tossina che trova un buon alloggio nel tessuto e genera il cancro al seno. Quindi dovreste essere molto prudenti e non bere mai l’acqua lasciata in automobile se c’è la bottiglia di plastica.Fate passare il messaggio a tutte le donne che conoscete.Abbiamo bisogno di diffondere queste informazioni che possono salvare delle donne! Utilizzate una borraccia in acciaio inossidabile o una bottiglia di vetro al posto di quella di plastica!Fatelo sapere anche a chi una figlia o un figlio se vi pare!Questa informazione circola dal centro medico dell’esercito. Non mettere i recipienti e gli imballaggi di plastica nel microonde. Né la bottiglia d’acqua nel congelatore. La diossina causa il cancro specialmente quello al seno. La diossina inquina tantissimo le cellule del vostro corpo. Non congelare le vostre bottiglie di plastica con l’acqua così che non liberi diossina dalla plastica.Il primario della clinica del benessere nell’ospedale di Castle, Edward Fujimoto ha parlato della diossina ed è quindi malvisto. Egli ha detto non dovremmo mai riscaldare il nostro cibo nel microonde, soprattutto nei recipienti di plastica perché la combinazione delle alte temperature libera la diossina nel cibo e di conseguenza nel nostro corpo. Raccomanda invece di utilizzare recipienti di vetro come il pyrex o Corning o recipienti in ceramica, si ottiene lo stesso risultato ma senza diossina. La carne o le zuppe istantanee dovranno essere tolte dal recipiente e riscaldate con qualcos’altro. La carta non è malvagia ma non sapete cosa contiene. È più sicuro utilizzare il vetro soprattutto per riscaldare. Vi ricordiamo che i fast-food hanno modificato i loro imballaggi per diversi problemi di cui la diossina è una delle ragioni. È anche molto dannoso il film plastico (PVC) per rinvolgere e riscaldare il cibo nel microonde. È come una bomba atomica nel cibo, il calore eccessivo miscela la tossina velenosa del film ai cibi. È meglio coprire il cibo con un tovagliolo di carta. Questo articolo dovrebbe essere inviato a tutte le persone importanti della vostra vita. ************************ Dal Dottor Gianluca Garetti, ISDE Firenzevenerdì 3 luglio 2009
Preoccupano i dati di un nuovo studio particolare, allarmano i dati relativi alle donne under 45: in 6 anni si calcola un +28,6% di casi nella fascia d'età 25-44 anni. "Una popolazione generalmente esclusa dalle campagne di screening mammografico", fa notare il coordinatore della ricerca Antonio Giordano, presidente della Sbarro Health Research Organization di Philadelphia, professore di anatomia e istologia patologica all'Università di Siena e presidente del Comitato scientifico del Crom.I dati dello studio, già pubblicato online sul 'Journal of Experimental and Clinical Cancer Research', sono stati annunciati da Giordano in occasione della consegna del premio Confindustria 'Napoletani eccellenti nel mondo' al Teatro San Carlo del capoluogo campano, alla presenza del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ed è proprio al premier che Giordano ha consegnato i risultati della ricerca, insieme a "interrogativi che attendono rapide risposte da parte delle Istituzioni deputate alla tutela della salute dei cittadini e delle donne in particolare", si legge in una nota. Finora, ricorda il comunicato, le uniche informazioni disponibili sui numeri del cancro al seno nella Penisola si basavano su una metodica di stima indiretta, sviluppata sulla base dei dati di mortalità Istat e dei dati sopravvivenza dello studio Eurocare. Giordano e colleghi - un'equipe multidisciplinare del Crom, dell'Istituto tumori 'Fondazione Pascale' e della Seconda Università di Napoli, composta da epidemiologi, chirurghi, radiologi, patologi clinici e genetisti - hanno invece 'contato' i casi di tumore al seno nel nostro Paese passando in rassegna "le schede di dimissione ospedaliera del ministero della Salute - puntualizza Prisco Piscitelli, epidemiologo e docente a Philadelphia - conteggiando il numero esatto di interventi chirurgici demolitivi (mastectomie) o conservativi (quadrantectomie) realmente eseguiti nelle sale operatorie italiane dal 2000 fino al 2005 (ultimo anno disponibile per la consultazione)". Nel periodo 2000-2005 sono state eseguite in Italia 100.745 mastectomie e 168.147 quadrantectomie, per un totale di 268.892 interventi per tumore alla mammella. Tra i risultati "sorprendenti" segnalati dagli autori, il fatto che "nel solo anno 2005 i nuovi casi di cancro al seno sono stati 47.200 (+26,5% rispetto ai dati ufficiali che si fermavano ad una stima di 37.300)". E ancora. "Dal 2000 al 2006 il numero di nuovi tumori al seno si attesta su valori sempre superiori a 40 mila all'anno, con un trend in aumento: erano 41.608 nel 2000 e in 6 anni si è registrata una crescita del 13,8%". Ma non è tutto. "Lo studio del Crom - sottolinea Giordano - mette in luce che il maggiore incremento percentuale del numero di nuovi tumori al seno si riscontra nelle donne di età compresa tra 25 e 44 anni (quasi 77 donne ogni 100 mila in questa fascia d'età, con un aumento del +28,6% in sei anni)". Secondo lo specialista, "ciò impone indubbiamente la necessità di considerare un abbassamento dell'età di esecuzione della prima mammografia, ma deve anche farci interrogare sulle cause che stanno determinando un così sorprendente aumento dei tumori al seno nelle donne più giovani". I fattori imputati? "Probabilmente l'assunzione di estrogeni attraverso gli alimenti o preparati farmacologici, il fumo di sigaretta, l'inquinamento ambientale e in particolare quello da diossina (cancerogeno di classe I che si deposita proprio nei tessuti grassi come il seno delle donne)". Giordano evidenzia infine "la necessità di reperire fondi per la ricerca sul cancro". Da qui la decisione di rivolgersi direttamente al presidente del Consiglio, al quale l'esperto ha consegnato anche "un dossier sulle proiezioni demografiche negative del nostro Paese per i prossimi 10 anni - conclude la nota - che rendono indifferibile l'adozione di programmi di sostegno economico alle famiglie, finalizzati ad incentivare la natalità". Dr. Gaetano Rivezzi Referente Ass.Medici per l' Ambiente-ISDE provincia di Caserta Vice presidente ISDE-Sud Italia Commenti
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Ultimo aggiornamento ( domenica 29 maggio 2011 ) |