Alterpiano e il Piano dell'ATO Centro
Scritto da msirca   
domenica 22 gennaio 2012

Venerdì 20 scorso avrebbe dovuto avere approvazione il Piano interprovinciale rifiuti ATO Centro (delle province di Firenze, Prato, Pistoia), un rimpasto di vecchi piani anacronistici: Questo era il commento del Coordinamento dei Comitati.

Vi proponiamo una sintesi del Piano alternativo dei Comitati, l'Alterpiano, che raccoglie il meglio esistente in materia di gestione dei cosiddetti rifiuti, conforme inoltre alle direttive europee e nazionali. Nella sezione Documenti "Alternative all'incenerimento"

http://soccorsambiente.blog.tiscali.it/2011/11/29/comunicato-coordinamento-dei-comitati-ato-toscana-centro-2/#more-4661


Coordinamento dei comitati Ato Toscana Centro


Le false novità del Piano Interprovinciale Rifiuti Ato Centro

Il piano interprovinciale rifiuti Ato Centro (comprendente l’area Firenze-Prato-Pistoia-Empoli), appena presentato, continua ad essere insostenibile, perché, nonostante un timido e tardivo tentativo di adeguamento allo spirito del tempo in materia di raccolte differenziate e di buone pratiche, ripropone ancora un modello vecchio di sviluppo socioeconomico in cui c’è sempre alla fine l’incenerimento, pratica inutile e dannosa per salute e per l’ambiente e che incentiva lo spreco di materie prime, sempre più scarse, e di fonti energetiche non rinnovabili.
Questo piano viola le disposizioni della direttiva  comunitaria 2008/98 che ridefinisce, innovandola, la gerarchia delle azioni per la gestione dei rifiuti ponendo la soluzione della combustione-incenerimento e altri metodi di distruzione termica come ultima e solo residuale.  
Il piano interprovinciale Ato Toscana Centro e’ pertanto fuorilegge, anche considerando che la direttiva 2008/98 è stata recepita dalla normativa nazionale.
Nel testo presentato gli inceneritori, per confondere le idee e nascondere la realtà, vengono addirittura ribattezzati (bruciato il termine di fantasia ‘termovalorizzatore’) “impianti termici” quelli di Selvapiana e Case Passerini, e “termoutilizzatore” quello di Montale, che si vorrebbe addirittura raddoppiare, nonostante sia da anni sotto inchiesta per gli sforamenti delle emissioni e per la contaminazione delle matrici biologiche. Come se bastasse cambiare nome per rendere accettabili le diossine, il particolato ultrafine, i metalli pesanti emessi dagli inceneritori e le ceneri tossiche da inviare in discariche speciali.
Nello schema di piano presentato, è evidente una sorta di schizofrenia: da una parte si dice di voler minimizzare il ricorso alle discariche, dall’altra si insiste con gli inceneritori, che, come è noto, mandano in discarica circa un terzo di quanto immesso nei loro forni fra ceneri (ci sono anche quelle contenenti diossine che quindi devono essere mandate in discariche speciali) e scorie tossiche.
Come sostiene l’AIOM, Associazione Italiana di Oncologia Medica-Progetto Ambiente e Tumori-2011: “L’incenerimento non risolve il problema dei rifiuti, sia perchè lo sposta in atmosfera e in discarica dove vengono conferiti i residui tossici della combustione e della depurazione dei fumi, sia soprattutto perché confligge con la riduzione dei rifiuti ed il riciclo dei materiali, in quanto una volta che questi impianti molto costosi sono stati costruiti, i gestori necessitano di una fonte continua di rifiuti per alimentarli.
È assolutamente raccomandabile pertanto che, in sostituzione della combustione, vengano implementate pratiche quali riduzione, recupero e riciclo: ciò darebbe un sostanziale contributo alla prevenzione primaria e ad un corretto utilizzo delle risorse”.
Da quanto messo in evidenza risulta che la prima, urgente e indifferibile azione da compiere, e’ la chiusura immediata per danni sanitari, economici e territoriali dell’inceneritore di Montale, unitamente a quello di Selvapiana, a cui deve far seguito una sinergia di azioni politiche e pratiche realmente innovative che portino progressivamente all’abbandono della combustione e quindi dei nuovi impianti previsti, a cominciare da quello di Case Passerini.
Si deve, dunque, procedere verso la costituzione di centri per il riutilizzo e il riciclaggio a seguito di una diffusa e efficace raccolta differenziata e della diversificazione tra i rifiuti  speciali, compresi gli ospedalieri, e quelli urbani la cui assimilazione è la vera ragione della abnorme quantità dei rifiuti.
Come coordinamento dei comitati e delle associazioni attivi in Ato Toscana Centro presenteremo in tempi stretti un piano alternativo che abbiamo elaborato in sintonia con la direttiva europea, con le buone pratiche e con i saperi e le competenze che abbiamo costruito e sviluppato in questi anni di conflitto e di proposte progettuali.
Coordinamento dei comitati Ato Toscana Centro

Commenti
sintesi Alterpiano
scritto da Mariangela, gennaio 22, 2012

http://www.noinceneritori.org/index.php?option=com_docman&task=cat_view&gid=26&Itemid=28

Il Piano dell'ATO centro
scritto da ???, gennaio 25, 2012

Sapete cosa è successo, se poi è stato approvato?


busy
Ultimo aggiornamento ( domenica 22 gennaio 2012 )