Costi di gestione indifferenziato il doppio di quelli per differenziato
Scritto da msirca   
venerd́ 03 febbraio 2012

http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=14413

«Sono necessari maggiori investimenti per predisporre strutture di gestione dei rifiuti efficienti e riuscire cosi a creare ricchezza e lavoro, In particolare, l'industria del riciclo ha un potenziale europeo di mezzo milione di posti di lavoro».

 

http://www.ecodallecitta.it/notizie.php?id=110279

Rifiuti, Federambiente: «Costi di gestione indifferenziato il doppio di quelli per differenziato» 

http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=14413
Parlamento europeo: «La gestione dei rifiuti può attrarre investimenti e creare occupazione»
[ 3 febbraio 2012 ]
Secondo una risoluzione approvata dal Parlamento europeo con 632 voti a favore, 18 contrari e 22 astensioni, «La gestione dei rifiuti, se fatta in maniera efficiente, può attrarre investimenti e creare lavoro» e come tale dunque dovrebbe essere stimolata, anche con strumenti incentivanti a livello economico.
Il testo infatti affronta le problematiche sollevate da petizioni inviate da cittadini sul mancato rispetto della legislazione comunitaria nella gestione dei rifiuti e afferma che «Sono necessari maggiori investimenti per predisporre strutture di gestione dei rifiuti efficienti e riuscire cosi a creare ricchezza e lavoro, In particolare, l'industria del riciclo ha un potenziale europeo di mezzo milione di posti di lavoro».
Gli europarlamentari chiedono alla Commissione europea di proporre «Criteri più chiari per la creazione delle discariche e le distanze minime da scuole, case o ospedali per ridurre i rischi sanitari» e propongono anche «Un sistema a colori per classificare i rifiuti per aiutare i cittadini comprendere il ciclo dei rifiuti e aumentare i tassi di riciclo (in realtà il concetto corretto sarebbe: a migliorare la qualità delle raccolte differenziate finalizzate all'effettivo riciclo, ndr)».
Secondo la risoluzione non legislativa, «Gli Stati membri dovrebbero rispettare le normative comunitarie sulla gestione dei rifiuti senza incorrere in ritardi, e in particolare la direttiva quadro sui rifiuti del 2008, che stabilisce gli obiettivi di riciclo e riutilizzo e introduce l'obbligo di programmi nazionali di gestione e prevenzione».
La data ultima per la trasposizione della direttiva negli ordinamenti nazionali era dicembre 2010, ma solo 6 Stati membri hanno rispettato la scadenza.
La commissione delle petizioni ha ricevuto, per il periodo 2004-2010, 114 petizioni sulla gestione dei rifiuti che provengono principalmente da Italia, Francia, Spagna e Irlanda. La commissione Ue ha anche approvato 5 relazioni in seguito a visite investigative compiute in Italia (Campania), Irlanda, Francia (Fos-sur-Mer), Gran Bretagna (Path Head landfill) e Spagna (Huelva).
I problemi principali evidenziati dalle petizioni ricevute dal Parlamento sono la mancanza di personale adeguato a livello locale e regionale, di risorse sufficienti e di un sistema di controllo efficiente a livello europeo. I deputati chiedono pertanto che si rinforzino le ispezioni, sia a livello comunitario sia nazionale.
Il Parlamento europeo chiede «Per migliorare la lotta alle infiltrazioni del crimine organizzato nel processo di gestione dei rifiuti, un sistema efficace di "monitoraggio finanziario" sui fondi comunitari erogati alle imprese, da parte di autorità locali e nazionali

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Rifiuti, Federambiente: «Costi di gestione indifferenziato il doppio di quelli per differenziato»

Il dato emerge dal Green Book 2012. Secondo il presidente Fortini, in Italia ancora il 40% dei rifiuti finisce in discarica, spesso senza aver subito alcun trattamento. La spesa media di una famiglia è 240 euro all’anno
In Italia, i costi associati alla gestione dei rifiuti indifferenziati hanno un peso doppio sui costi totali rispetto a quelli per i rifiuti differenziati. È uno dei dati più significativi contenuti nel Green Book 2012 di Federambiente e Utilitatis, presentato a Roma. Un rapporto che analizza gli «aspetti economici della gestione dei rifiuti urbani in Italia», spaziando dagli assetti istituzionali agli aspetti micro settoriali, fino allo studio dei bandi di gara.
Un altro dato interessante lo fornisce il presidente di Federambiente Daniele Fortini durante la presentazione: nel nostro Paese ancora il 40% dei rifiuti (con punte dell’80% al Sud, aggiunge l’ad di Ama Salvatore Cappello) finisce in discarica, spesso senza aver subito alcun trattamento utile per minimizzare il potenziale di inquinamento.
Per quanto riguarda i dati più strettamente economici, Utilitatis ha calcolato anche la spesa media di una famiglia per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti: un nucleo di tre persone che vive in un’abitazione di 80 metri quadrati nel 2011 ha speso in media 240,37 euro, «con un esborso più elevato nel Centro (279,76 euro all’anno) e al Sud (274,74) e inferiore al Nord Ovest (199,91)».
In merito invece alla spesa dei Comuni, il rapporto evidenzia che nel 2009 (ultimo anno disponibile), «il costo della gestione (dei rifiuti, ndr) si attesta a 8,5 miliardi di euro, determinati per il 95% da spese correnti, con un aumento del 4% rispetto al 2008. Lazio e Lombardia sostengono i costi maggiori. Il costo pro capite medio sostenuto dagli enti locali è pari a 139,7 euro per abitante, mentre rispetto alle quantità gestite si raggiunge un costo medio di 263,8 euro a tonnellata». Spendono meno i Comuni e gli Ato di medie dimensioni.
di Veronica Ulivieri Eco dalle Città
Per scaricare il Rapprto:
http://www.utilitatis.org/book/green_book/2012greenbook.html


Commenti
deficienti di governo..
scritto da ***, febbraio 03, 2012

Sì, ci mancano proprio persone che sappiano governare..


busy
Ultimo aggiornamento ( venerd́ 03 febbraio 2012 )