Da Metropoli Campi-La Piana venerd́ 17 febbraio 2012 |
Scritto da Redazione | |
sabato 18 febbraio 2012 | |
No, non vi preoccupate. Non aggiungerò la mia voce allo
scontato coro di repliche e controrepliche che ha suscitato la ventilata "prima
pietra" dell'inceneritore di Case Passerini. Come la pensi sull'argomento ormai
lo sapete: quell'inceneritore è un errore politico che ci trasciniamo dietro da
anni perché non risponde a corrette logiche ambientali e neppure industriali.
Adesso poi, con le nuove tecnologie che avanzano, l'errore sta diventando ancora
più evidente. Per capire che qualcosa è accaduto basta leggere l'intervista che
pubblichiamo a pagina 15....
METROPOLI CAMPI-LA PIANA 17/2/2012 Pagina 1
Inceneritore, non è mai troppo tardi per... ripensarci Fabrizio Nucci (direttore)
No, non vi preoccupate. Non aggiungerò la mia voce allo scontato coro di repliche e controrepliche che ha suscitato la ventilata "prima pietra" dell'inceneritore di Case Passerini. Come lapensi sull'argomento ormai lo sapete: quell'inceneritore è un errore politico che ci trasciniamo dietro da anni perché non risponde a corrette logiche ambientali e neppure industriali. Adesso poi, con le nuove tecnologie che avanzano, l'errore sta diventando ancora più evidente. Per capire che qualcosa è accaduto basta leggere l'intervista che pubblichiamo a pagina 15: a parlare è l'assessore provinciale all'ambiente della Provincia di Reggio Emilia Mirko Tutino (naturalmente un democratico doc). E' lui a raccontarci che lì hanno deciso di dismettere il vecchio inceneritore puntando sulla raccolta differenziata e su un impianto di trattamento meccanico biologico (proprio quello che chiedono a gran voce i nostri comitati). Leggetela con attenzione quella intervista, dopo di che chiedetevi se non sia il caso di prendersi una bella pausa di riflessione e correggere finalmente il tiro su Case Passerini. Anziché alzare barriere ideologiche sull'inceneritore i nostri amministratori darebbero prova di grande saggezza se prendessero atto che qualcosa è cambiato rispetto ai molti anni fa in cui è stato concepito l'attuale piano provinciale dei rifiuti. Sarebbe un dietrofont dettato dal buon senso che sono sicuro l' opinione pubblica della Piana (e non solo) apprezzerebbe profondamente... Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo
METROPOLI CAMPI-LA PIANA 17/2/2012 Pagina 15
Termovalorizzatore. In Emilia Romagna lo chiudono E costruiscono un impianto equivalente, ma a trattamento meccanico - biologico GRAZIELLA CIRRI
Mentre a Sesto Fiorentino si decide la data per la posa della prima pietra del "termovalorizzatore" in Emilia Romagna, una fra le regioni italiane con più inceneritori, la Provincia di Reggio Emilia ha scelto di cambiare drasticamente metodo per lo smaltimento dei rifiuti. Ci illustra il cambiamento Mirko Tutino, assessore al paesaggio e all'ambiente (Pd) della Provincia di Reggio Emilia. Si spegne un inceneritore e si costruisce un Tmb come mai questo cambio radicale? «Il Tmb è un impianto di trattamento, che non smaltisce i rifiuti indifferenziati ma li tratta in maniera tale da eliminarne i metalli e la parte organica (le componenti più inquinanti) e ridurne il volume complessivo. La Provincia ed i Comuni reggiani hanno condiviso un piano per raggiungere il 67,1% di raccolta differenziata entro il 2015 e, attraversola realizzazione del TMB, evitare la costruzione di un nuovo termovalorizzatore in sostituzione di quello vecchio. Nel 2015 il TMB dalle 128.000 t/a di rifiuti indifferenziati (pari al 32,9% dei rifiuti raccolti a Reggio Emilia e Provincia) recupererà circa 20 mila tonnellate di materiale reciclabile, produrrà circa 25 mila di combustibile solido secondario utilizzabile anche nei cementifici oltre a circa 60 mila tonnellate di terriccio inerte biostabilizzato che può essere usato a copertura delle discariche senza alcun danno perl'ambiente, essendo un materiale privo della componente metallica e organica». Il comitato Ato Centro ha proposto questa variazione, perchè? «Il territorio reggiano ha già raggiunto circa il 60% di raccolta differenziata quindi si è dimostrato che il termovalorizzatore non è più necessario. Se anche le 25 mila tonnellate di combustibile solido secondario che usciranno dal Tmb fossero inviate tutte negli inceneritori emiliano-romagnoli e non trovassero spazio nei cementifici, la nostra Regione potrebbe spegnere entro 3-4 anni almeno metà dei propri termovalorizzatori». Quali vantaggi comporta a livello economico? «Reggio Emilia ha un impianto frutto di vecchi investimenti e due discariche, per questo i costi di smaltimento sono molto bassi, rispetto allamedia nazionale. Cambiare comporterà un aumento delle spese (circa il 25% in 4 anni), praticamente equivalente alla costruzione di un nuovo termovalorizzatore o in alternativa alla "spedizione" dei rifiuti fuoriprovincia. Nel caso dell'impianto Tmb però nel medio periodo, grazie al recupero della materia ed il suo riutilizzo, questo produrrà vantaggi economici ed ambientali ampiamente dimostrati. Vorrei segnalare inoltre che è il51 % circa dei cittadinireggianiche avràlaraccoltaportaaporta (iresidenti nei comuni di pianura e della periferia della città di Reggio Emilia) nondovràsostenere tutti i costi del nuovo modello e che gli aumenti saranno distribuiti su tutti, perchè l'aumento della raccolta differenziata andrà a vantaggio per tutta la provincia. Tutto ciò è stato possibile attraverso un percorso culturale, prima ancora che tecnico, che ha visto come i primi protagonisti i 45 Sindaci». Quali vantaggi comporta a livello di qualità della vita? «L'Emilia-Romagna da anni ha avviato uno studio (Moniter) sugli inceneritori esistenti, dimostrando un incidenza degli inceneritori sulle nascite pretermine e su alcune malattie. Tuttavia nella pianura padana le fonti di inquinamento sono tantissime e gli inceneritori sono quasi tutti in prossimità dell'autostrada Al, pertanto è difficile conoscere il reale impatto di questiimpianti sulla salute». Un impianto Tmb, potrebbe svolgere lo stesso carico di smaltimento dei rifiuti, stimato - con il termovalorizzatore - in 440 tonnellate al giorno? «Si, soprattutto aumentando la raccolta differenziata. Si potrebbe obiettare che comunque dopo il Tmb serve la discarica, ma ciò avviene anche con iresidui de gli inceneritori il cuirecupero come sottoprodotto sicuro (per esempio nell'edilizia) -vistalapresenzadimetalli dannosi per la salute - è ad oggi quasi impossibile». L'impianto fiorentino costerà 135 milioni di euro, quanto costa più o meno un impianto Tmp della stessa efficienza? «L'impianto di TMB da 128 mila tonnellate annue costerà alla comunità reggiana tra i 40 ed i 50 milioni di Euro. Ma prevediamo altrettanti investimenti per la realizzazione di un impianto di produzione di biogas a freddo dall'organico raccolto a domicilio, un impianto di compostaggio ed un impianto di selezione e recupero della carta e della plastica. Il tema importante credo sia quello di come siinvestono le risorse, Reggio ha scelto di privilegiare il recupero allo smaltimento». Commenti
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Ultimo aggiornamento ( domenica 19 febbraio 2012 ) |