Sul bilancio 2012 a Sesto Fiorentino (FI)
Scritto da msirca   
sabato 17 marzo 2012

Intervento alla discussione sul bilancio preventivo 2012

Al termine della discussione sulla relazione presentata dal Sindaco di Sesto Gianni Gianassi il voto di Un’altra Sesto è possibile è stato conItrario.

 

 

Per prima cosa vogliamo ringraziare il Sig. Sindaco per la corposa relazione che ha fatto, ormai ci stiamo abituando a documenti di quella portata, non ricordo quante erano le pagine dell’anno scorso, ma le 30 di quest’anno hanno il loro peso.

Sono piene di informazioni, l’unico rammarico è quello che ci sarebbe piaciuto potersi confrontare in particolare sugli scenari di variazione e simulazione tra l’altro ben descritti alle pag 12 e 13.

I numeri parlano chiaro, l’addizionale irpef  allo 0,3 % è la più bassa della Provincia, e le aliquote IMU al 3,8 per mille per l’abitazione principale  e all’8,8 per mille per gli altri immobili vincono un confronto con Firenze che ha l’addizionale Irpef più bassa  allo 0,2 , la prima casa al 4,0 per mille e gli altri immobili al 9,99 . Comprendiamo che su quel settore è stato fatto un discreto lavoro, riuscire a contenere l’impatto della patrimoniale del Governo Monti, mirando alla salvaguardia dei redditi dei sestesi, non è un risultato da poco, ne teniamo conto. Pensiamo che da un confronto sarebbero potute forse emergere anche altre possibilità.

Tutti siamo consapevoli delle difficoltà che vivono gli enti locali, i tagli del vecchio governo si sommano alle limitazioni adottate da quello in carica col risultato di diminuire le risorse a disposizione proprio mentre cresce la domanda di servizi e di protezione sociale che si alimenta dal perdurare della crisi economica che diventa occupazionale. Il lungo elenco delle Aziende in crisi, tra le quali tante, anche con buoni fatturati o con pacchetti ordini rilevanti, o altre ancora dotate di professionalità è drammatico e ci deve far pensare come rimettere in piedi un sistema che diventi stabile,  e che sia ritenuto stabile, perché molto si gioca ormai anche sulla percezione che altri hanno di noi. Anche su questi temi, pur non essendo un partito nazionale, ma un’area civica con proiezione di movimento che in vari momenti, è diventata sì nazionale, e senza curare visioni minoritarie o di piccolo gruppo,  raccogliamo la sfida, ma attenzione Sig Sindaco, la rilanciamo la sfida, e proprio sugli stessi temi!

 Ma andiamo per ordine: tra i tanti elementi di spicco, ci sono frasi della relazione  che ci sembrano particolarmente interessanti. Ne elenchiamo alcune:

 p 28 “a chi non ci sostiene non chiediamo indulgenza ma comprensione del momento difficile  e visione del futuro

 p16  la soluzione dei problemi vien da una seria classe dirigente e amministrativa che con umiltà compia scelte e continui a guardare la luna e non il dito”

 p.25 beni comuni “la ratio era e resta quella di dare ai soci pubblici, in base ai propri programmi, ai bisogni del territorio, alla convenienza economica e qualitativa, la possibilità di decidere come gestire i propri beni comuni, ovviamente con regole di tutela della concorrenza e del libero mercato”

 P28 tema della ricerca della qualità “insomma siamo convinti di aver ben fatto, ma siamo convinti che si possa fare sempre meglio e che alla ricerca della qualità si debba tendere in permanenza” (principio della qualità totale )

 Abbiamo elencato queste frasi perché  ci sembrano denotare un’attenzione al miglioramento, un cura della qualità e un approccio etico-ideale il cui significato supera ovviamente il contesto specifico del bilancio di previsione del Comune. Quanto poi, il tutto sia sostenuto, è un altro affare, ma tant’è, dalle parole, quell’impressione a momenti traspare.

 Tutte queste frasi, che ripeto consideriamo sincere e oneste, non abbiamo alcun motivo di pensare il contrario, per la stessa onesta intellettuale le vogliamo mettere alla prova.

Perché ci sono questioni che pur non entrando direttamente nel bilancio del Comune, entrano e influenzeranno direttamente il futuro, la vita, i redditi e lo sviluppo economico di un territorio, oltre a determinare aggravi della percezione della vita dei cittadini. Le vogliamo quindi mettere alla prova:

Avrete letto dai giornali, la notizia che la Provincia di Reggio Emilia spenge il vecchio inceneritore a maggio 2012 e essendosi posta il problema di cosa fare del loro indifferenziato e avendo visto che con il Tmb (trattamento meccanico biologico a freddo) spendevano molto meno e avevano vantaggi, hanno rinunciato al progetto del nuovo “impianto di termovalorizzazione”.

 Così a Reggio Emilia saranno trattate 128.000 tonnellate di indifferenziato sostanzialmente ri-differenziandolo. In pratica si tratta della medesima quantità di rifiuti che da noi a Case Passerini è prevista per l’incenerimento.

È il capitolo dei costi che è molto interessante: dice agli industriali di Reggio Emilia, l’Assessore Provinciale all’Ambiente Mirko Tutino del Partito Democratico: “ faccio innanzitutto presente che il termovalorizzatore che non avrebbe certamente ridotto le tariffe, come dimostra la situazione della vicina Parma dove si prevede una tariffa di smaltimento superiore a quella che avrà Reggio Emilia con il Trattamento meccanico biologico (Tmb). Un termovalorizzatore moderno, infatti, costa quattro volte un impianto di Tmb avanzato”

 Quindi costi di tariffa inferiori e costi di acquisto enormemente inferiori, come dice l’Assessore Provinciale del PD “Un termovalorizzatore moderno, infatti, costa quattro volte un impianto di Tmb avanzato”! 

In numeri riportati alla nostra realtà sono 135 milioni di euro contro meno di 40.

 -         una parentesi sull’intervento del Consigliere Stera che parlava dell’ “arte nobile della politica è il cercare di indirizzare le poche risorse pubbliche disponibili dove davvero servono”, ti pare che dai numeri che ho appena letto,siano davvero ben indirizzate? E ti pare arte nobile quella?, e poi solo una battuta sul “basta con la storia del PD appiattito sul Sindaco” a sentire il tuo intervento il PD  è “sdraiato sul Sindaco!” –

 Se poi si vogliono fare alcuni confronti con Reggio Emilia  il terreno è ancora più scivoloso.

Loro sono al 60% di RD e vogliono salire oltre il 67. 

Firenze è al 42%, la Provincia come dice Andrea Barducci  a Metropoli è al 40%  anche se promette di portarla a fine anno al 65%.

A Reggio Emilia sono attualmente in regola con i livelli di RD, (come Sesto Fiorentino), la nostra Provincia e il grande serbatoio di indifferenziato che è la Firenze amministrata dal Sindaco “rottamatore” , viaggiano con una inadempienza gigantesca e ripetuta ogni anno dei limiti di legge (55% a fine 2010, 60% a fine 2011  per raggiungere il 65% a fine 2012) e insieme, Provincia e Firenze, producono le grandi montagne di indifferenziato che anche a non voler vedere, sono state molto funzionali a dichiarare che serviva l’inceneritore.

Aggiungo anche la notizia che anche la Provincia di Lucca si sta dotando di un sistema di trattamento a freddo (Tmb) e che al pari di Reggio Emilia vogliono rendere il loro impianto a freddo totalmente orientato al massimo recupero possibile di materiale, senza produrre alcun combustibile da rifiuto per cementifici o inceneritori.

E infine sembra che anche Modena abbia messo lo stop alla “prima pietra” dell’ampliamento della 3 linea di incenerimento, per riflettere sulle nuove strategie inerenti la gestione dei rifiuti.

 Una piccola parentesi sul capitolo dei costi di esercizio che da noi, area Quadrifoglio, è intorno a 165 €/tonn, perché si fa molto indifferenziato, lo si porta a spasso e Pisa chiede contributi aggiuntivi,  mentre chi ne fa pochissimo di indifferenziato come il Veneto viaggia invece a 99 euro, con Treviso a 98 e  l’area gestita dal Consorzio Priula addirittura 96. Va da se che si dovrebbe impiegare  risorse a ridurlo, con il porta a porta generalizzato, anziché pensare a smaltirlo nelle quantità attuali, perché questo eccesso di costo di esercizio si ricarica, naturalmente sulla TIA

Senza nulla togliere a Lucca, pensare che Reggio Emilia  e Modena si muovano l’una, in una direzione nuova che condividiamo a pieno porta a porta esteso + trattamento a freddo, l’altra in una pausa di riflessione, dà il segno di un qualcosa di culturalmente rilevante in movimento.

 Mentre pensiamo che Reggio Emilia sposa concretezza, risoluzione dei problemi, approcci avanzati e flessibili che si aprono al futuro e permettono ulteriori miglioramenti con un notevole risparmio di risorse pubbliche (dei cittadini) e con tariffe più basse, come dice l’Assessore  Provinciale all’Ambiente di Reggio Emilia, facciamo il confronto con la realtà fiorentina che appare blindata su una scelta prioritaria anacronistica, costosa (per i cittadini), che terrà tariffe alte e per di più aggiungerà inquinamento continuativo per 20 anni.

 Le riconosciamo Sig Sindaco, onestà intellettuale, non ci pare una persona che dice ad ognuno le cose che quel qualcuno vuol sentirsi dire, e questa, se non diventa rigidità è una qualità importante, ma le vogliamo suggerire alcune riflessioni, certi di essere ascoltati, la prima è : deve essere più importante la ragion di stato sulla ragionevolezza?

 E poi, come collimano  2 frasi tratte dalla Sua relazione come  “la ratio era e resta quella di dare ai soci pubblici (..)  la possibilità di decidere come gestire i propri beni comuni, in base alla convenienza economica e qualitativa”,  e la successiva considerazione dei principi della “Qualità totale”, (citaz p28) verso cui si deve tendere continuamente,    con soluzioni calate di forza su un territorio che non sono, alla luce dei fatti e non da ora, convenienti nè economicamente nè qualitativamente, visto che Amministrazioni da sempre sinonimo di buon governo ed alti standard di servizi cambiano strada?

 

“Visione del futuro”: per noi vuol dire competitività, vuol dire immaginare quello che oggi non c’è, vuol dire dare spazio alla creatività, vuol dire credere che si può fare di meglio, vuol dire scegliere la competizione sui livelli più alti, non su quelli bassi e ripetitivi.

Tradotto su una questione molto rilevante per il nostro territorio, possibile che si voglia bruciare  una cifra colossale di soldi pubblici, 135 milioni di euro, quando potrebbero esserne spesi, per raggiungere lo stesso obiettivo, meno di 40, e destinandone solo una piccola parte della rimanenza dei soldi preventivati, alla generalizzazione del porta a porta nella provincia o nell’ATO centro ottenere un risultato positivo e risolutivo,  possibile che non si intraveda che la massa dei materiali differenziati è il motore di sviluppo della Piana che dovrebbe diventare un avanzato Distretto Tecnologico per il Riciclaggio dei Materiali post consumo. Possibile che non si intraveda lo sviluppo di tante imprese super specializzate nel riutilizzo dei materiali, possibile che non si intravedano le sinergie con l’Università ed il Polo scientifico, possibile che non si immaginino i molti posti di lavoro stabili e la ricerca finalizzata al massimo recupero possibile di materiali.

 

La sfida sul lavoro, sul buon utilizzo delle ridotte risorse pubbliche, sull’innovazione, sulla crisi, sulla necessità di creare occupazione, come vede Sig. Sindaco la raccogliamo e la rilanciamo e su questo aspettiamo risposte e riflessioni.

 

E giriamo a Lei la domanda :Voi siete proprio sicuri di avere una moderna ed adeguata visione del futuro?  E perché si può discutere di tutto, dell’Ataf  della metrotranvia, delle varie inclinazioni delle piste aeroportuali, ma non si può discutere dei rifiuti, o meglio delle “risorse urbane”?

Cito nuovamente la risposta agli industriali  data dall’Assessore Provinciale all’Ambiente Mirko Tutino del PD “in tutto il mondo i rifiuti non sono più più visti come un materiale da eliminare, ma come un'opportunità, e questo perché non viviamo in un pianeta dotato di risorse infinite. Credo che su questo terreno, e sulle tecnologie di recupero della materia, sia corretto che anche le imprese del nostro territorio dicano la loro, spiegando alle istituzioni come intendono intervenire concretamente per lo sviluppo di un'economia verde, a partire dal recupero dei rifiuti”.

 

In riferimento ad un’altra importante frase della relazione del Sindaco, “la soluzione dei problemi viene da una seria classe dirigente e amministrativa che con umiltà compia scelte” noi, non abbiamo avuto l’impressione che con umiltà si siano fatte scelte con umiltà, tutt’altro!

La genesi del Piano Interprovinciale dei rifiuti la documenta molto bene con morti, feriti e dispersi nella Maggioranza alla Provincia.

 

Guardate, fermo restando che siamo tutti d’accordo sul farsi carico delle problematiche inerenti la gestione dei rifiuti di area vasta, se Amministrazioni dello stesso orientamento politico delle nostre,dopo aver ritenuto fondamentale il potenziamento del Porta a Porta,  danno credito a tecnologie e impiantistiche alternative all’inceneritore, e le ritengono competitivo sul piano delle tariffe e molto competitivo sul piano del prezzo di acquisto, se le stesse Amministrazioni invitano le aziende del loro territorio a “spiegare come intendono intervenire per lo sviluppo di un’economia verde, a partire del recupero dei rifiuti”, solo questo per la stessa “umiltà” di cui parlavamo prima, dovrebbe suggerire un segno di cautela e di ripensamento.

Non sappiamo come andrete alla vostra Conferenza Metropolitana, crediamo che però sia tramontato il tempo della retorica e dell’autoincensamento sul bellissimo termovalorizzatore della piana che risolverà tutti i problemi così come è tramontato il tempo della possibilità di spese folli con i soldi pubblici.

 

Guardate che c’è un arbitro molto attento a questo, sono i cittadini che chiamati a frugarsi le tasche per rimettere in moto l’Italia, sono attenti, allo stesso tempo alle spese utili o inutili che vengono fatte in loro nome.

 

Oggi il potere dei Sindaci è rilevante, anche per le scelte che piovono dall’alto, un buon Amministratore, così come sta attento all’aliquota irpef e all’IMU per difendere i redditi dei propri cittadini e aiutarli a far fronte alle difficoltà, e noi apprezziamo quel’impegno, deve riflettere anche su quali sono le soluzioni migliori  e sullo stato e sulle possibilità presenti nell’ambito delle procedure già avviate, che contengono, se si vogliono vedere,  anche le vie d’uscita. 

 

Altrimenti, visto che si sta rendendo sempre più evidente, come pensate di giustificare l’aver voluto scegliere la soluzione peggiore, che costerà di più, che non farà scendere le tariffe e, poco o tanto che sia,  indubbiamente aggiungerà altro inquinamento?


Commenti
un pallottoliere
scritto da msirca, marzo 18, 2012

regaliamo un pallottoliere, o tanti pallottolieri, forse è questo che gli ci vuole per poter fare 2 2...


busy
Ultimo aggiornamento ( luned́ 19 marzo 2012 )