Il concetto di salute, questo sconosciuto...
Scritto da msirca   
giovedì 31 maggio 2012

(Gino Carpentiero, Angelo Baracca e Gianluca Garetti per la sezione Pietro Mirabelli di Medicina Democratica di Firenze)

“... il nostro ecosistema è ormai un esperimento chimico-biologico su larga scala, in cui siamo contemporaneamente coloro che sperimentano e coloro che lo subiscono.."

La difesa della  salute: un obiettivo da rilanciare e da praticare

 È per lo meno singolare che dal linguaggio, dagli obiettivi politici e dal dibattito politico attuale, in tutte le sue forme ed espressioni, sia scomparso il concetto di salute. Salute intesa non come servizio sanitario, efficacia (o peggio economicità) delle cure, farmaci, e così via: ma invece come Benessere Fisico Psichico e Sociale  della popolazione. Tale concetto fu divulgato dall’OMS fin dal 1948, ed è alternativo alla logica, ed ai mostruosi profitti, del sistema sanitario e farmaceutico, che hanno tutto l’interesse che le persone si ammalino ed abbiano bisogno di cure! Il tema della Difesa della Salute, vale la pena ricordarlo, fu il movente fondamentale mobilitante ed unificante dell’«autunno caldo» del 1969 e di tutti gli anni ’70 (La Salute non si paga, la Nocività si elimina), che partendo allora dalla fabbrica si proiettò all’intera società.

A quel tempo esistevano le espressioni di base come i Consigli operai, che erano l’espressione diretta di condizioni lavorative omogenee: oggi viviamo una situazione sociale e lavorativa molto più frammentata, individualizzata e precaria, ma proprio per questo ci sembra opportuno rilanciare un tema unificante come quello della salute, considerando anche che una delle principali cause di “perdita di salute” è costituita dallo stress e dal disagio lavorativo.

  Vi è a tal proposito, un dato eclatante, che la maggior parte dei cittadini purtroppo non conosce: è vero che la speranza di vita si è allungata nel dopoguerra, ma l’aspettativa di vita in salute (cioè senza malattie invalidanti) è diminuita di dieci anni a partire dal 2003, gli uomini sono passati dai 72 ai 62 anni e le donne a circa 61 anni! [Patrizia Gentilini Il Picco della Salute 4 aprile 2011 ] Il che vuol dire che con il  progresso tecnico, con la tanto decantata prevenzione secondaria, si guarisce di più dalle malattie, ma è tutto da vedere come si guarisce, perché per molte infermità le terapie mediche e chirurgiche raramente portano a recuperare lo stato di salute precedente.

Per alcune categorie di lavoratori  in particolare quelli impegnati nelle grandi opere infrastrutturali [Claudia Capanni, Giovanni Costa, Luigi Carpentiero – ottobre 2004], la speranza di vita in salute è ancor più ridotta.

Ci si ammala in realtà in età sempre più precoce, a questo riguardo l’Oms denuncia l’aumento allarmante dei tumori, in particolare dei tumori infantili, e l’abbassamento dell’età di insorgenza: in Italia sono 4 volte più frequenti che negli altri paesi occidentali per l'inquinamento atmosferico. [Valentina Cervelli,  dicembre 2010].

 Vi è un ulteriore aspetto che è ignoto alla gente: la maggior parte delle malattie ha un’origine ambientale. Sono le condizioni dell’ambiente in cui viviamo, in tutti i loro aspetti e valenze, che innescano i complessi processi e le modificazioni che nell’organismo umano inducono poi gli stati patologici: “... il nostro ecosistema è ormai un esperimento chimico-biologico su larga scala, in cui siamo contemporaneamente coloro che sperimentano e coloro che lo subiscono, solo il tempo dirà se questo esperimento è ben condotto, come noi speriamo”(Nature,J,V,Harper, 29-446-2007). Essere sottoposti ad inquinamento durante la vita embrio fetale porta interferenza sulla programmazione epigenetica (l'epigenetica è una nuova scienza che spiega come  fattori ambientali come inquinamento, stress, alimentazione possono influenzare l'ereditarietà) di organi e tessuti ed apre la strada a  patologie endocrine metaboliche, come obesità-diabete 2, cardiovascolari, allergiche, autoimmuni, neurodegenerative,  del neurosviluppo, riproduttive e tumorali che si possono manifestare anche dopo decenni. Quindi non sono solo l'origine genetica o gli stili di vita sbagliati ad indurre le malattie. Ovviamente tutto questo viene sottaciuto dalla cultura medica e sanitaria dominante, tutta volta alla prevenzione secondaria, in parte per il tipo di formazione funzionale ai colossali interessi economici e per la mentalità che questa induce, in parte forse anche per ignoranza della classe medica, che non viene in alcun modo preparata a far fronte a questi problemi, ma a ricettare medicine ed analisi mediche: per gran parte delle quali è provata l’inutilità, quando addirittura non risultano dannose per la salute!

  Il sistema economico e sociale in cui viviamo continua ad immettere nell’ambiente e nelle catene alimentari ulteriori agenti nocivi e sempre più invasivi, pretendendo che essi siano privi di effetti nocivi: campi elettromagnetici, radiazioni ionizzanti e non, polveri sottili e ultrasottili, molecole artificiali, interferenti endocrini( come ad es. le diossine) , metalli pesanti, con l’imperativo di fare profitti. Tutto ciò sta provocando oltre all’aumento di patologie tumorali e non, anche  nuove patologie spesso gravemente invalidanti come la Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla (MCS)  e la sindrome da  Elettrosensibilità.

 E la grande maggioranza della gente accetta passivamente tutto questo, “resistibilmente” soggiogata dai pretesi vantaggi e comodità che il “progresso” ci offre, e di cui non è più disposta a rinunciare. Anche le condizioni sociali ed economiche, sempre più artificiose, disagiate, convulse e frenetiche,con orari e ritmi di lavoro sempre più insostenibili influiscono ovviamente sullo stato di salute, inducendo stati di stress, insonnia, turbe psichiche, disadattamento, disagio psichico e sociale. Il lavoro, sia quando c’è , che quando non c’è, oggi  è sempre più spesso causa diretta di  gravi danni psicofisici: il lavoro precario “a vita”, lo stato di disoccupazione “cronica,  la perdita del lavoro in età avanzata, quando ancora non si sono raggiunti i requisiti minimi per il pensionamento, il mobbing  utilizzato da tante aziende per liberarsi di lavoratori “scomodi”, di disabili considerati improduttivi, di donne sempre più spesso espulse dal lavoro rappresentano tutti fattori di perdita di salute. Il mobbing è anche uno dei principali strumenti utilizzati per bypassare l’art.18 dello Statuto dei Lavoratori, che peraltro sarà ulteriormente depotenziato dalla imminente (contro)riforma Monti-Fornero; molto spesso il lavoratore malato per le vessazioni subite supera infatti il cosiddetto periodo di comporto e viene licenziato per “giusta causa”. 

 

È necessario e urgente pertanto rovesciare l’organizzazione e la logica medica-sanitaria-farmaceutica dominanti (curare i danni alla salute) diffondendo anche nella mentalità comune il principio della prevenzione primaria (Giulio Maccacaro- Per una Medicina da rinnovare 1979), cioè della difesa preventiva dello stato di salute di tutta la popolazione, pretendendo l’eliminazione di tutti i fattori ambientali  sociali, lavorativi, psicofisici, economici che lo possono compromettere e nel contempo “curare” la  crescente disumanizzazione della medicina, passando dalla medicina-azienda, alla medicina dell'empatia. Indispensabile è altresì battersi contro il precariato, per un lavoro dignitoso, secondo il principio oggi dimenticato lavorare meno lavorare tutti, e organizzato a misura d’uomo secondo il principio dell’ergonomia per cui è il lavoro che deve essere adattato all’uomo e non viceversa.

 Questi obiettivi rovesciano radicalmente tutte le logiche e le pratiche legate al profitto, e portano ad unità politica tutte le queste tematiche e problematiche, in modi molto diretti che possono venire direttamente percepiti dalle persone

Ecco perché riteniamo necessario riprendere e rilanciare nel modo più deciso il tema della difesa della salute nei luoghi di vita e di lavoro.

Per questo è necessaria e fondamentale una ripresa della partecipazione dal basso che consideri la Salute un Bene Comune irrinunciabile: a tal proposito riteniamo che anche un nuovo soggetto politico, come ad es. “Alba”, che vuole fare proprio della partecipazione il pilastro del suo agire politico in difesa del lavoro, dei beni comuni e dell’ambiente non possa prescindere da un rapporto stretto e sinergico, con tutti i movimenti di cittadini e lavoratori che si battono su questi temi, nonché con quelle associazioni, come MEDICINA DEMOCRATICA che da oltre 30 anni si batte per la salute dei lavoratori e del popolo inquinato.

 

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