10 domande ai candidati per le prossime elezioni
Scritto da Redazione   
mercoledì 16 gennaio 2013

10 domande ai candidati per le prossime elezioni

Noi promotori della Campagna per la difesa del latte materno dai contaminanti ambientali riteniamo che in Italia gli ultimi anni sono stati segnati da scelte politiche che hanno impattato in modo non più tollerabile la salute dei cittadini, la salubrità dell’ambiente e la possibilità di una vita in salute per le future generazioni.

Da: Patrizia Gentilini [mailto: Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo ]
Inviato: mercoledì 16 gennaio 2013 20:44

Oggetto:  10 domande

 

Carissimi, come "Campagna Nazionale in difesa del latte materno dai contaminanti ambientali" abbiamo predisposto le 10 domande ai candidati premier  scaricabili  al seguente link e sotto riportate in word.

http://difesalattematerno.wordpress.com/2012/12/16/10-domande-ai-candidati-per-le-prossime-elezioni/

Le stiamo inviando con  lettera raccomandata a tutti i candidati ed le stiamo postando sui vari siti. Mi potete aiutare a diffondere?

Grazie

Patrizia Gentilini

10 domande ai candidati per le prossime elezioni

Noi promotori della Campagna per la difesa del latte materno dai contaminanti ambientali riteniamo che in Italia gli ultimi anni sono stati segnati da scelte politiche che hanno impattato in modo non più tollerabile la salute dei cittadini, la salubrità dell’ambiente e la possibilità di una vita in salute per le future generazioni.

-                     Sempre più diffuse sono le malattie riconducibili all’inquinamento ambientale, sia esso di tipo chimico o elettromagnetico: parliamo di malattie cardio-vascolari, malattie dell’apparato riproduttivo (sterilità, aborti, malformazioni), disturbi neurologici, tumori.

-                     Questo va a colpire specialmente le nuove generazioni, perché esposte agli inquinanti già a partire dalla vita intrauterina: ad esempio, in Italia, il tasso di tumori infantili è in rapido aumento, più degli altri paesi europei e degli Stati Uniti  (in Italia l’aumento annuo è del 2%, del 3,2% quello di tumori di bambini da 0 a 12 mesi. In Europa è 1,1%, in Usa 0,6%).

-                     Negli ultimi anni abbiamo assistito a numerose dimostrazioni, sia a livello locale che nazionale, di come scelte poco lungimiranti abbiano prodotto distruzione del territorio, peggioramento della qualità della vita per gli abitanti, danni enormi alla loro salute, scarsa o nulla occupazione, e grande spreco di denaro pubblico.

-                     Tuttavia, non solo non vediamo segnali tangibili di una inversione di tendenza, ma anzi, con il pretesto della crisi economica, si assiste ad un generale indebolimento delle politiche a tutela dell’ambiente, della biodiversità e della salute, mentre non viene risolto il problema della disoccupazione.

Riteniamo che la tutela della salute e della qualità della vita dei cittadini presenti e futuri sia imprescindibile dalla tutela del territorio (di cui non siamo proprietari ma ospiti temporanei e custodi), e non vada contro alla lotta alla disoccupazione!

Per questo, dovrebbe essere una delle priorità del nuovo Governo.

Ciò significa affrontare i problemi con una nuova visione, secondo cui le malattie si devono prevenire alla radice, privilegiando e sostenendo tecnologie pulite e processi produttivi  sicuri per l’ambiente. Noi crediamo che questo processo non sia solo necessario e doveroso, ma sia addirittura vantaggioso perché potrebbe comportare un aumento degli investimenti nelle comunità locali, producendo occupazione e facilitando la ripresa da questa crisi non solo economica ma anche di identità e valori.

Sottoponiamo quindi ai candidati le seguenti 10 domande:

1) Convenzione di Stoccolma e controllo fonti di inquinamento

Nel suo programma di Governo è inserita la ratifica della Convenzione di Stoccolma1 sui POP, insieme all’adozione di un sistema di monitoraggio continuo ed efficace sulle attuali emissioni di impianti industriali, centrali energetiche, fonti di radiazioni elettromagnetiche, sistemi agricoli e di allevamento, centrali di trattamento dei rifiuti, visto che le attuali (dove esistono) sono evidentemente insufficienti?

2) Bio-monitoraggio

È previsto un bio-monitoraggio delle matrici umane e alimentari, compreso quello del latte materno2 effettuato secondo i criteri OMS, in tutto il territorio e specialmente in aree in cui sono presenti riconosciute fonti inquinanti come inceneritori, impianti industriali, coltivazioni agricole di tipo intensivo?

3) Stato di salute della popolazione in relazione alle malattie ambientali

È previsto un sistema di monitoraggio affinché siano conosciute in termini di incidenza, prevalenza e mortalità le malattie correlate all’inquinamento ambientale nella popolazione e soprattutto nei bambini, anche mediante l’istituzione di RePP, Registri di Popolazione Pediatrici?

4) Rifiuti

Sono previsti piani con obiettivi misurabili per la riduzione dei rifiuti alla fonte, compresa la pressione sulle ditte commerciali di preoccuparsi dell’intero ciclo di vita delle loro merci, inclusi contenitori ed imballaggi, insieme a piani di gestione dei rifiuti sostenibili a lungo termine, che prevedano il progressivo abbandono dell’incenerimento a vantaggio di pratiche come riuso, recupero, riciclaggio e trattamento a freddo dei residui non riciclabili per andare ad una società del riciclo totale?

5) Reti wireless

È previsto il progressivo abbandono delle reti wireless a partire dalle scuole, e la contemporanea promozione di reti via cavo in fibra ottica, che rappresentano ad oggi l’unica tecnologia per la trasmissione di voci e dati efficiente e allo stesso tempo priva di controindicazioni per la salute?

6) Agricoltura biologica

È previsto un reale incentivo all’agricoltura biologica non tanto come produzione “alternativa” o di nicchia, quanto come obbligata strategia di conversione che ogni paese civile dovrebbe praticare, perché economicamente e turisticamente vantaggiosa, sostenibile per i ridotti costi esterni e sanitari ed in grado di sfamare le comunità creando nel contempo sviluppo economico locale, aggregazione, senso della comunità e tutela del territorio, con particolare attenzione alla valorizzazione delle piccole e piccolissime aziende locali?

7) Fonti energetiche

È prevista la disincentivazione di impianti di incenerimento e combustione come fonti energetiche, e quindi un reale incentivo all’uso delle energie veramente sostenibili e rinnovabili, che favoriscano piccole aziende ed impianti locali, nell’ottica dell’autosufficienza energetica delle comunità, purché non impattino negativamente sul territorio agro-forestale?

8) Edilizia

È previsto un reale incentivo alle tecniche sostenibili di bio-architettura che aumentino l’efficienza energetica degli edifici, promuovendo l’uso di materiali locali ecologici, salubri e non inquinanti?

9) Legge per un marchio “dioxin-free”

È prevista l’elaborazione di una legge3 per la certificazione dei prodotti alimentari “dioxin-free”?

10) Sanzioni per chi inquina

Sono previste reali multe per chi inquina, compresi disincentivi di tipo fiscale per le aziende grandi o piccole che si rifiutano di adottare le necessarie misure di controllo e contenimento delle sostanze inquinanti nei loro processi produttivi?

Riteniamo fondamentale che queste informazioni arrivino chiare alla maggior parte dei cittadini che così potranno scegliere i futuri governanti ed amministratori anche in base alle loro scelte politiche in ambito di protezione dell’ambiente, della salute e pianificazione del territorio.

___________________________________________

1 La Convenzione di Stoccolma sui POP è un provvedimento adottato a livello mondiale per controllare le emissioni di queste sostanze pericolose (POP sta per Persistent Organic Pollutants o Inquinanti Organici Persistenti) sia mediante bandi alla loro produzione volontaria o involontaria, sia mediante controllo e abbattimento delle emissioni attuali.

Vedi: http://www.salute.gov.it/sicurezzaChimica/documenti/ConvenzioneStoccolma.pdf

2 L'analisi del latte materno è usata in tutto il mondo perché è il modo più semplice per valutare l'impatto degli agenti inquinanti sugli esseri umani; il latte materno è il tessuto umano più facile da ottenere ed analizzare.

Si vedano le linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità: http://www.who.int/foodsafety/chem/POPprotocol.pdf

http://www.who.int/foodsafety/chem/pops_biomonitoring/en/index.html

3 http://eworkshop.senatoperiragazzi.it/ddl/marchio-dioxin-free

Commenti
Quanta diossina c’è nel latte materno?
scritto da ***, gennaio 16, 2013

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/06/quanta-diossina-c’e-latte-delle-mamme-italiane/195734/
Quanta diossina c’è nel latte materno?
di Maurizio Pallante e Andrea Bertaglio | 6 marzo 2012
Il latte materno è sempre più minacciato di contaminazione da agenti tossici ambientali, tra i quali diossine, policlorobifenili, pesticidi, metalli pesanti e altri agenti. A lanciare l’allarme sono le numerose associazioni di medici e genitori riunite nella Campagna Nazionale in Difesa del Latte Materno dai contaminanti ambientali, che verrà presentata il 19 marzo alle ore 16 presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati a Roma.
“Il latte materno è un bene comune di inestimabile valore, il primo dono d’amore che un piccolo riceve nella vita”, scrivono i promotori dell’iniziativa. Questa prima ed insostituibile fonte di nutrimento è “fonte di benessere e salute per la mamma e per il bambino”, ma anche “per la società e per l’ambiente”, che “mai come oggi, al pari di altri beni comuni, è minacciato dal profitto e dall’inquinamento”.
L’obiettivo principale è quello di proteggere l’infanzia dai danni derivanti dall’inquinamento ambientale, a partire da quelli contenuti nel latte della propria madre: “Sappiamo da una crescente ed autorevole letteratura scientifica che l’esposizione ad agenti inquinanti avviene già in utero (o addirittura attraverso le cellule germinali) e che questo può condizionare lo stato di salute non solo nell’infanzia ma anche nell’età adulta, con possibilità di trasmissione transgenerazionale dei danni”, fanno presente in un comunicato le dottoresse Patrizia Gentilini e Paola Negri. Il latte materno, indicatore molto attendibile dello stato dell’ambiente di vita della madre, deve essere quindi “preservato dai contaminanti ambientali”.
La prima richiesta della campagna riguarda il biomonitoraggio a campione del latte materno, mai eseguito nel nostro Paese. La seconda, invece, la ratifica della Convenzione di Stoccolma. Quest’ultima, sottoscritta nel 2001 ed entrata in vigore nel 2004, prevedeva il divieto di produrre ed immettere in ambiente 12 PoP’s (Persistent Organic Pollutant’s), agenti inquinanti tossici e persistenti, fra cui le diossine. Oggi sono 151 gli Stati che hanno ratificato la Convenzione, inclusi tutti quelli europei. O meglio, quasi tutti: all’appello manca infatti l’Italia.
Durante l’incontro verranno illustrati i principali punti della Campagna: dalla necessità di maggiore controllo degli impianti inquinanti, all’urgenza di superare pratiche evitabili ed altamente inquinanti quali l’incenerimento di rifiuti, fino a consigli pratici alle madri.
Di Andrea Bertaglio




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Ultimo aggiornamento ( mercoledì 16 gennaio 2013 )