Certa "politica" non rinuncia ai "bancomat" sulla pelle dei cittadini...
Scritto da msirca   
sabato 26 gennaio 2013

NO TUNNEL TAV
Vogliamo guardarli negli occhi


Presidio davanti alla Regione Toscana

via Cavour 4

in occasione del consiglio regionale che si terrà
MARTEDÌ 29 GENNAIO 2013
dalle ore 15.00 alle ore 18.00

  • Il 29 gennaio si terrà la prima riunione del Consiglio Regionale dopo la notizia delle gravissime accuse, mosse dalla Procura di Firenze, contro i principali responsabili di imprese e delle Ferrovie dello Stato sul progetto TAV.
  • Lo spettacolo indecente che appare dall'inchiesta chiede conto alle istituzioni politiche dei loro “sguardi distratti”, della difesa ottusa e testarda del progetto TAV ignorando le denunce dei cittadini.
  • Saremo davanti alla sede della Regione a guardare negli occhi tutti coloro che in questi anni hanno mentito e accusato di terrorismo chi denunciava il disastro imminente.
  • Guarderemo negli occhi coloro che ancora corteggiano l'AD delle FS Mauro Moretti che si trova a capo di una impresa dove corruzione, associazione a delinquere e connivenze con la Camorra sono ben presenti.
  • L'ideale di “ferroviere”, per i cittadini, è Riccardo Antonini, il lavoratore che è stato licenziato da Moretti per aver denunciato le gravi lacune nella sicurezza delle FS e aver collaborato con i parenti delle vittime della strage di Viareggio.
Commenti
ma questi Sindacati ci fanno o ci sono?
scritto da msirca, gennaio 26, 2013

http://www.nove.firenze.it/vediarticolo.asp?id=b3.01.25.19.43

Inchiesta Tav Firenze: ''fermare i lavori''o''riprenderli subito'', il dibattito

Venerdì 25 gennaio 2013, 19:43 - Cronaca

Filomena D'Amico

Stavolta i sindacati e le istituzioni fanno fronte comune, entrambi reclamano chiarezza in tempi rapidi e la conseguente ripartenza dei lavori.
I cantieri sono fermi, la talpa appena montata e pronta a trivellare il cuore di Firenze è stata posta sotto sequestro, la Magistratura ha aperto un'inchiesta sul passante ferroviario fiorentino svelando particolari sconvolgenti riguardo un progetto che sulla carta era in regola, nei fatti invece mancava dei requisiti fondamentali in termini di sicurezza e di rispetto delle più elementari norme ambientali; senza contare poi le speculazioni e i costi gonfiati a regola d'arte da quella che è stata definita "un'associazione a delinquere".

Il tema dei controlli evidentemente insufficienti o fatti male e delle eventuali responsabilità politiche per un'opera milionaria definita a più riprese strategica per la Toscana e che vede coinvolte le maggiori istituzioni locali torna ora più che mai d'attualità. L'inchiesta ha di fatto dato man forte a quanti da anni non fanno che denunciare le anomalie di un progetto mastodontico, ogni anno più costoso. Un esempio: il problema, mai risolto, delle terre di scavo.
E mentre le indagini delle Magistratura vanni avanti e rivelano aspetti sempre più inquitanti, come il coinvolgimento della malavita e l'utilizzo di ''fondi neri'' i cantieri sono fermi e sono circa 300 i lavoratori a casa.
Difficile d'altra parte capire in che modo e da dove dovrebbero ripartire i lavori, dal momento che si è appurato mancavano i requisiti minimi di sicurezza non solo ambientali ma anche per i lavoratori: la 'MonnaLisa' assemblata com'era e cioè con materiale contraffatto e con conghie scadenti, più che pronta a partire si è scoperto essere pronta ad esplodere .
"La drammatica situazione in cui versa il settore delle costruzioni è sotto gli occhi di tutti - dicono Feneal-Uil, Filca-Cisl e Filiera-Cgil Regionali -; le gare al massimo ribasso, i vincoli al patto di stabilità che riducono le possibilità di spesa degli enti pubblici, la contrazione del credito e il crollo dei mutui delle famiglie, lo stanno trasformando nella quantità e soprattutto nella qualità del prodotto e del lavoro.
La Toscana non è nuova a questi fenomeni che investono importanti opere pubbliche e imprese di primaria importanza.
Auspichiamo che in breve tempo sia fatta chiarezza, siano attribuite le eventuali responsabilità e questo permetta la rapida ripartenza dell'opera".
Di parere opposto Legambiente e i Comitati No tav ieri in presidio davanti al palazzo della Prefettura hanno ribadito i motivi della loro contrarietà al passante che dovrebbe bypassare Firenze; "è un progetto sbagliato, costosissimo e dannoso per la collettività". Entrambe le associazioni chiedono di fermare i lavori e ripensare alla soluzione in superficie. "Quello che e' emerso dalle indagini è anche peggio di ciò che ci immaginavamo" - hanno dichiarato i No Tav fiorentini che sono tornati a chiedere le dimissioni di Renzi, Rossi e Barducci.




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