Attenzione, precauzione e cura (I care)
Scritto da Ufficio Stampa WWF Italia   
giovedì 19 luglio 2007

Il WWF chiede al Ministero dell’Ambiente  di farsi promotore di
linee guida sulle centrali a biomasse a livello nazionale  

.....Quanto sta accadendo con la centrale del Mercure dovrebbe  far riflettere tutti e spingere il Ministero dell’Ambiente a farsi  promotore con urgenza, insieme al ministero dell’Agricoltura e a quello  dello Sviluppo economico, della redazione di Linee guida nazionali che  individuino e promuovano i criteri per un impiego sostenibile delle  biomasse nel nostro paese....

CENTRALE DEL MERCURE IL TAR NON CONCEDE LA SOSPENSIVA, WWF:

 

In attesa  della sentenza, chiediamo con serenità e buonsenso linee guida sull’uso delle biomasse

Il TAR Calabria di Catanzaro non concede la sospensiva al ricorso delle associazioni ambientaliste contro la riapertura della  Centrale Enel del Mercure a Laino Borgo (CS), ma in attesa delle  sentenza di merito il WWF rilancia chiedendo al Ministero dell’Ambiente  di farsi promotore di
linee guida sulle centrali a biomasse a livello nazionale e all’On. Pappaterra, Commissario Straordinario dell’Ente Parco, di considerare attentamente tutte le criticità rappresentate dal
progetto e di portarle all’attenzione della popolazione e delle  istituzioni.

Quanto sta accadendo con la centrale del Mercure dovrebbe  far riflettere tutti e spingere il Ministero dell’Ambiente a farsi  promotore con urgenza, insieme al ministero dell’Agricoltura e a quello  dello Sviluppo economico, della redazione di Linee guida nazionali che  individuino e promuovano i criteri per un impiego sostenibile delle  biomasse nel nostro paese..
Anche le energie rinnovabili possono avere  un impatto sull’ambiente, anche in luoghi molto lontani e specie se si  tratta di megaimpianti: quindi, senza ideologismi, ma con buonsenso,  vanno stabiliti i criteri perché tali impatti vengano minimizzati. Così  facendo si favorirà lo sviluppo delle
rinnovabili sostenibili e si  massimizzerà il consenso sociale.


La situazione rasenta l’assurdo. Il  WWF non si oppone a una centrale a biomasse, e quindi alternativa all’uso dei combustibili fossili, bensì contesta le carenze del progetto,  le dimensioni  la scarsa considerazione dell’immenso valore naturalistico dell’area interna
al Parco del Pollino -  dichiara Lucia Ambrogi, responsabile Aree protette WWF Italia-  Un impianto a biomasse di corrette dimensioni dovrebbe essere tarato sulle  disponibilità locali di biomasse realmente utilizzabili, come gli  scarti dei mobilifici, delle segherie, delle industrie di
trasformazione di prodotti agricoli, colture dedicate, disponibili nel  raggio di 30-50 km.
Ma qui si parla di un progetto da 35MW, che per  essere sostenuto dovrà far ricorso a importazioni di materie prime  oppure a coltivazioni intensive

per l’approvvigionamento energetico,  mettendo a rischio l’ecosistema di quest’area, che ancora vede  presente al Lontra, considerata prioritaria secondo l’approccio ecoregionale, condiviso anche dal Ministero dell’Ambiente.

Il WWF  propone di puntare su filiere corte di produzione locale, sul modello dei distretti agroenergetici, con impianti tarati sulle reali disponibilità della risorsa in loco per evitare che il consumo  energetico del trasporto sia maggiore della produzione. Non solo, in un  habitat tutelato
dall’Unione Europea con un Sito di Interesse  Comunitario (SIC) e due Zone di Protezione Speciale (ZPS), esiste un  forte rischio per le aree coperte da ecosistemi forestali e per la  fauna e il pericolo di erosione del suolo deve essere eliminato.

Partendo dalla centrale del Mercure, il WWF, chiede che ogni progetto per bioenergie su estensioni superiori a 100 ettari venga fatta la valutazione di impatto ambientale per valutare i rischi di erosione, di  riduzione della biodiversità, di aumento della diffusione di malattie  delle piante a
causa della semplificazione operata, causati dal  prelievo dei residui forestali a scopo energetico che potrebbe  impoverire eccessivamente i suoli. Il tutto
coinvolgendo le comunità  locali.

Roma, 17 luglio 2007


Manuel Bertin
Ufficio Stampa WWF Italia, 
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