Comunicato del Comitato referendario di Campi Bisenzio
Scritto da Il Comitato referendariocontro di Campi Bisenzio contro l’inceneritore nella Piana   
domenica 23 settembre 2007
 

Il Comitato referendario di Campi Bisenzio contro l’inceneritore nella Piana

 

 

Il Comitato per il referendum contro l’inceneritore nella Piana contesta la bozza di regolamento a proposito della consultazione referendaria del prossimo 17-18 novembre sull’inceneritore nella Piana presentata dal prosindaco Chini al presidente del consiglio comunale di Campi Bisenzio Riccardo Nucciotti senza aver accolto le sollecitazioni del comitato. In particolare il comitato chiede spiegazioni al prosindaco sul secondo quesito referendario che sarebbe inserito sul tema dell’incenerimento come tecnica di smaltimento dei rifiuti....

 

 

IL COMITATO PER IL REFERENDUM CONTRO L’INCENERITORE NELLA PIANA AL PROSINDACO CHINI: “NO AD UN SECONDO QUESITO REFERENDARIO”.

Il Comitato per il referendum contro l’inceneritore nella Piana contesta la bozza di regolamento a proposito della consultazione referendaria del prossimo 17-18 novembre sull’inceneritore nella Piana presentata dal prosindaco Chini al presidente del consiglio comunale di Campi Bisenzio Riccardo Nucciotti senza aver accolto le sollecitazioni del comitato. In particolare il comitato chiede spiegazioni al prosindaco sul secondo quesito referendario che sarebbe inserito sul tema dell’incenerimento come tecnica di smaltimento dei rifiuti.

Il comitato referendario intende per prima cosa ricordare a Chini la cronologia  dei fatti che hanno portato all’organizzazione del referendum a novembre:

-a settembre 2006 è stato costituito il comitato referendario con l’unico scopo dichiarato di consultare i cittadini di Campi stanchi di essere, a tutti gli effetti, la pattumiera della Piana  e di farli esprimere sulla volontà di subire un ulteriore sopruso con la costruzione di un inceneritore, non sul loro territorio ma, di fatto, sulla loro pelle.

- A dicembre 2006 e febbraio 2007 sono stati presentati due quesiti referendari all’amministrazione Alunni entrambi andati a vuoto (è importante ricordare che il secondo quesito scadeva il 23 agosto e quindi poteva essere raccolto da Chini, già in carica a quella data).

- Il 12 luglio 2007 il comitato, vista la probabile impossibilità  tecnica di effettuare un referendum istituzionale, ha deciso di organizzare un referendum autogestito con il quesito: “Vuoi che venga realizzato il termovalorizzatore/inceneritore a Case Passerini /Osmannoro?”.

- Il 19 luglio 2007, durante il consiglio  che ha ratificato la sua nomina  come prosindaco, Chini ha dichiarato di voler procedere ad organizzare il referendum insieme al comitato. Il comitato, da parte sua, si è reso disponibile ad accettare la proposta che, anche se non in modo istituzionale, avrebbe comunque avvalorato il risultato della consultazione.

“Visto l’iter per arrivare ad organizzare il referendum in maniera congiunta- sottolinea il presidente del Comitato per il referendum Franco Galli- ci chiediamo: se l’amministrazione ha veramente deciso di far esprimere i cittadini su quanto richiesto dal comitato che motivo c’è di aggiungere un secondo quesito se non quello di diluire il responso e di creare confusione nei cittadini? Oltretutto l’amministrazione vorrebbe chiedere ai cittadini un giudizio tecnico su come smaltire i rifiuti enfatizzando gli effetti benefici di un procedimento senza dare alcuna informativa sulle alternative all’incenerimento che, voglio ricordare, esistono. In ogni caso non si possono indurre i cittadini a scegliere di subire un ‘quasi certo male futuro’ con l’esaltazione di vantaggi quali il presunto recupero di energia che resta tutto da dimostrare”.

Il comitato inoltre, visto e considerato che l’amministrazione, per bocca del suo massimo esponente, ha pubblicamente dichiarato di voler organizzare una consultazione congiunta con il comitato referendario, ricorda al vicesindaco qual è lo scopo per cui si è costituito il comitato: dire no all’inceneritore nella Piana. Se il prosindaco non condivideva l’idea poteva evitare di aderire al referendum.

Per questi motivi il comitato per il referendum chiede che il regolamento venga riformulato ed approvato con un solo quesito, quello già presentato dal comitato, perché creare confusione nei cittadini non dovrebbe essere lo scopo di nessuno.

Il comitato, ferma restando la contrarietà alla modifica del proprio quesito e alla formulazione di un secondo quesito, si riserva comunque, nei tempi tecnici previsti, di presentare ulteriori richieste di modifiche al regolamento, meno sostanziali ma importanti per la buona riuscita  del referendum. “Ribadiamo- conclude Galli- tutta la nostra disponibilità  ad accettare il coinvolgimento dell’amministrazione nella gestione del referendum  ma esigiamo regole condivise e non costruite solo da una delle parti in gioco”.

 

Ufficio stampa

  

Campi Bisenzio 22 settembre 2007

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Ultimo aggiornamento ( venerd́ 14 dicembre 2007 )