La presa di posizione dell'Unione Industriale di Prato
Scritto da Alessio Nincheri   
venerd́ 12 ottobre 2007

Alessio Nincheri
consigliere provinciale Rifondazione Comunista Prato

  

La presa di posizione dell'Unione Industriale di Prato sull'inceneritore
è a dir poco sconcertante....

 

(si veda la rassegna stampa sull'argomento in colonna a sinistra - DOCUMENTI- rassegna stampa. ndr)

Comunicato stampa

Alessio Nincheri
consigliere provinciale rifondazione comunista Prato

  La presa di posizione dell'Unione Industriale di Prato sull'inceneritore
è a dir poco sconcertante.
Non si tratta solo di esprimere una posizione nota rispetto alla
richiesta di avere un inceneritore nella provincia di Prato. E' il modo
ed il tono con cui la si sostanzia che lasciano stupefatti. La modalità
è quella di un vero e proprio sciacallaggio politico-imprenditoriale:
chiuso Montale si faccia il Calice.
Prima, forse, sarebbe lecito ragionare sui danni alla salute prodotti
proprio da quell'impianto. Danni e fatti gravi, che sono ancora
sottoposti a verifiche ed accertamenti sulle quantità di diossina emesse
e sui danni da esse provocate, così come sotto verifica sono le scelte e
l'operato politico di chi, a vari livelli, ha avuto la responsabilità di
gestire il funzionamento ed il controllo dell'impianto. Sulla vicenda si
sono espressi tutti i consigli di tutti i comuni interessati e limitrofi
all'area dell'impianto. Sono nati comitati e si è attivata una grande
partecipazione di cittadini interessati a capire cosa è successo e che
risvolti vi sono sulla loro salute e sull'inquinamento dell' aree
coinvolte. Difronte a questa situazione, ancora in evoluzione, l'Unione
Industriale di Prato non ha nessun pudore nel sollecitare le istituzioni
pratesi a procedere speditamente con il nuovo impianto del Calice. Anzi,
senza nemmeno considerare le indagini in corso su quello di Montale,
prendono spunto dalla sua chiusura per avanzare la richiesta
infischiandosene dei dati che potrebbero essere forniti sui livelli
d'inquinamento e sui risvolti per la salute dei cittadini. E' una
modalità di agire e di porsi nei confronti delle istituzioni,
francamente meschina ed inaccettabile al di la delle legittime posizioni
di ciascuno sul merito dell'inceneritore e delle modalità con cui si
costruis
ce il piano dello smaltimento dei rifiuti.

Se è vero che la chiusura dell'impianto di Montale, che potrebbe essere
confermata dopo i dati dell'indagine in corso, riapre oggettivamente la
discussione sul tema dei rifiuti e dell'impiantistica nell'area della
piana Firenze-Prato-Pistoia, serietà e correttezza vorrebbero che prima
di avanzare richieste e sollecitazioni d'intervento ci si preoccupasse
di capire cosa è successo e che danni per la cittadinanza sono stati
prodotti. Non nascondo la preoccupazione nel constatare un'
atteggiamento della classe dirigente imprenditoriale di questa città,
che rischia di non essere all'altezza della grave crisi economica e
sociale che ci sta colpendo. Mi verrebbe da dire che se un'azienda si
preoccupa del costo troppo alto della TIA, forse sarebbe anche il caso
di preoccuparsi di quanto la TIA pesa sui bilanci familiari di
lavoratori e giovani che giorno dopo giorno vedono peggiorare le proprie
condizioni di lavoro e di vita. Ma a quanto pare, per alcuni, è più
importante fare un inceneritore.

Alessio Nincheri
consigliere provinciale rifondazione comunista Prato
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Ultimo aggiornamento ( venerd́ 12 ottobre 2007 )