Il paese a "emissioni zero"
Scritto da Federico Valerio   
giovedì 18 ottobre 2007

http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/ambiente/paese-emissioni-zero/paese-emissioni-zero/paese-emissioni-zero.html

...A Gussing non ci sono inceneritori ma impianti a digestione anaerobica 
alimentati con scarti di mais, sfalci d'erba e altri scarti prodotti dall'attivita' agricola locale.
E come e' noto ai piu' , ma non all'inviato di La Repubblica, i digestori anaerobici producono metano che viene usato per produrre elettricita' e calore.

Se avete avuto la sfortuna di leggere La Repubblica di oggi 17 ottobre
2007, a pagina 27 avete trovato un articolo intitolato Viaggio
nell'utopia di Gussing , il paese a emissione zero. Sottotitolo: Il
sole, il legno, il mais, i rifiuti bastano per alimentare il
riscaldamento e le auto di tutto il villaggio.
Tra le didascalie usate per illustrare le font rinnovabili grazie alle
quali il paesino austriaco di Gussing ha raggiunto l'autosufficenza
enegetica, avete trovato quella che descrive l'uso dei rifiuti a scopo
energetico e avete letto:
Rifiuti. Gli inceneritori trasformano i rifiuti in energia, ma non
riescono ad azzerare del tutto l'emissione di sostanze inquinanti.
Il testo dell'articolo non aggiunge informazioni utili, per cui alla
fine della lettura sarete convinti che Gussing ha un inceneritore
grazie al quale si risparmia energia anche se inquina un po' ma non si
puo' avere tutto dalla vita.
Sbagliato!
A Gussing non ci sono inceneritori ma impianti a digestione anaerobica
alimentati con scarti di mais, sfalci d'erba e altri scarti prodotti
dall'attivita' agricola locale.
E come e' noto ai piu' , ma non all'inviato di La Repubblica, i
digestori anaerobici producono metano che viene usato per produrre
elettricita' e calore.
A Gussing un'altra fonte energetica e' rappresentata dagli scarti
legnosi della lavorazione del bosco che sono gasificati e il gas
prodotto e' usato per produrre elettricita' e calore.
Insomma, a Gussing non c'e' nessuna termovalorizzazione dei rifiuti
urbani che, immaginiamo siano regolarmente raccolti in modo
differenziato per essere compostati e riciclati. Come avviene da sempre
in Austria, cosa che, ovviamente, non fa notizia.
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