Fuoco "amico"
Scritto da msirca   
luned́ 10 novembre 2008
(Fuoco “amico” incrociato. Due esempi fra gli innumerevoli episodi, di aggressione quotidiana alla vita e alla qualità della vita. Difficile per i cittadini anche quelli “svegli” difendersi da questo fuoco concentrico, da qui l’esigenza di organizzarsi e perfezionare gli strumenti esistenti di mutuo aiuto e rete di collegamenti, ce n’è davvero bisogno.ndrmsirca)  

La ASL  10  e  IL  CONFLITTO DI INTERESSE  NELLA PREVENZIONE

Il modello toscano per la tutela della salute e della sicurezza  ha colpito ancora. La Regione toscana,mentre da una parte  si fa bella sbandierando il diritto alla salute ed unendosi a chi  esprime le proprie opposizioni alle sempre pù numerose morti sul lavoro, dall’altro autorizza le varie ASL a perseguire i propri dipendenti ogni qual volta operano per la difesa della salute dei cittadini  e dei lavoratori. E’ di un anno fa la sospensione dal lavoro di un dipendente della ASL di Careggi che aveva denunciato le condizioni di assistenza ai malati, stesi in barelle nei corridoi :sospensione poi ritirata a seguito della mobilitazione dei sindacati di base. Non mancano nelle ASL sanzioni disciplinari agli operatori che, nel rispetto della propria etica professionale, denunciano i disservizi che quotidianamente avvengono nei confronti degli utenti e che vengono imputati ai singoli lavoratori anche quando dipendono dalle inadempienze delle Aziende.

Ma ancora più grave di tutto questo pare quanto recentemente accaduto alla ASL 10, dove  un tecnico della prevenzione, conosciuto da anni  per la sua correttezza ed onestà professionale, tesa all’applicazione della propria professionalità al servizio della salute dei lavoratori, si è visto ritirare, su richiesta del Direttore generale della ASL 10, richiesta accettata dalla regione toscana, il tesserino e la qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria. Ma cosa mai avrà fatto di grave nell’esercizio della sua professione? Ha semplicemente applicato quanto la legge prevede che si faccia nei confronti dei datori di lavoro,  inadempienti nei confronti dei suoi dipendenti, anche quando il datore di lavoro è il direttore   della ASL  10.E allora niente di meglio che il “controllato” cerchi di rendere  inoffensivo il “controllore”.Tutto ciò nonostante tutti i buoni propositi dichiarati dall’ass. Rossi sull’impegno della regione Toscana nella prevenzione, nonostante quanto stabilito dall’art. 31 del testo unico di sicurezza (Dlg 81/2008) che recita: “gli addetti e i responsabili dei servizi di sicurezza non possono subire pregiudizio a causa dell’attività svolta nell’espletamento del proprio incarico”.E così mentre il direttore della ASL distribuisce premi a dirigenti per la qualità di progetti che in questi anni non hanno migliorato la qualità dei servizi né sono riusciti a ridurre il numero dei morti e degli incidenti sul lavoro (anche in Toscana in continuo aumento), dall’altra punisce chi lo inchioda alle proprie responsabilità di garante della salute dei dipendenti che dirige.La CUB sanità rifiuta la logica di collusione e di consenso con la quale si vogliono ridurre i lavoratori della sanità ad essere solo degli obbedienti servitori di dirigenti e burocrati e si pone al fianco del collega perseguito. Occorre la mobilitazione di tutti in difesa del collega e del nostro diritto alla salute. Non accettiamo luoghi e condizioni di lavoro nocivi, sosteniamo chi come lui difende il nostro diritto alla salute, imponiamo la libera elezione dei Rappresentanti Lavoratori alla Sicurezza (RLS)  che di norma devono essere eletti con libere elezioni e per mezzo di questi rappresentanti difendiamo la nostra salute nei luoghi  di lavoro. 

CDS   -    CUB  Sanità                3 novembre 2008

 European Consumers lancia l'allarme OGM! 

COMUNICATO STAMPA   Il 12 giugno 2007 il Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura dell’Unione Europea ha approvato un nuovo regolamento sulla produzione biologica e la sua etichettatura.Tra le modifiche previste, con il plauso delle multinazionali, si intenderebbe permettere dal 1 gennaio 2009 una tolleranza, senza etichettatura, di OGM (Organismi Geneticamente Modificati) nei prodotti biologici «in misura non superiore allo 0,9%», così come negli alimenti convenzionali. Così nessuno potrà evitare di mangiare OGM.La commissaria all’agricoltura e allo sviluppo rurale Mariann Fischer Boel ha commentato: «Si tratta di un eccellente accordo, che renderà i prodotti Bio più facilmente riconoscibili nell’UE e farà sì che i consumatori sappiano esattamente cosa acquistano»."Già… con gli OGM nascosti dentro senza etichetta. Dichiarazione degna di una vera Commessa di supermarket".L’accettazione di “tolleranze di OGM” in tutte le filiere agroalimentari sarebbe obbligata, in contrasto con la libertà di iniziativa economica degli agricoltori biologici e tradizionali, col diritto di libera scelta del cittadino, con la tutela della biodiversità e tipicità delle produzioni europee e della salute dei consumatori (principio di precauzione).E’ proprio questo l’obiettivo ultimo delle multinazionali: la capitolazione dell’agricoltura biologica, oggi in pieno boom con la possibilità di rinascita dell’agricoltura tradizionale legata al territorio.E l’imposizione del monopolio commerciale sull’agricoltura e il cibo, attraverso i brevetti sugli OGM e le contaminazioni irreversibili dell’ambiente e delle altre forme di coltivazione.Per le sementi deve persistere l’attuale divieto assoluto di presenza di OGM. Solo così abbiamo la possibilità di controllare e sequestrare le partite contaminate. Se ci fosse una “soglia di tolleranza” sui semi, i controlli sarebbero impossibili.A meno di 2 mesi dall'entrata in vigore della direttiva europea che prevede l'introduzione di organismi geneticamente modificati (senza etichettatura) nei prodotti biologici, così come negli alimenti convenzionali, European Consumers lancia una campagna informativa atta a mantenere la tolleranza zerogm nei prodotti certificati biologici e la proposta di un Referendum popolare consultivo a livello europeo prima di ogni decisione in materia di ogm: in osservanza della Dir. 2001/18/CE, “gli  Stati membri possono adottare tutte le misure opportune per evitare la presenza involontaria di ogm in altri prodotti” ed è prevista la consultazione popolare nazionale, prima di legiferare sugli Ogm.

Gli agricoltori della Provincia di Rieti possono altresì rivolgersi ad European Consumers Rieti (con sede legale in via Trento, 2 Cittaducale tel.fax: 0746602892 cell. 3397714893) per avere un'assistenza tecnico legale di Concertazione sui Piani di Sviluppo Rurale Regionali 2007-2013 (le finanziarie agricole in approvazione alla Commissione UE).Marco TibertiResponsabile Provinciale European ConsumersReferente Nazionale Dipartimento Acque European Consumers 

(chi conosce altri indirizzi di Associazioni a cui rivolgersi nelle altre Regioni e Province, le comunichi e verranno pubblicati) 

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Ultimo aggiornamento ( luned́ 10 novembre 2008 )