Sequestratato il gassificatore di Malagrotta
Scritto da Redazione   
martedì 11 novembre 2008

 (...intanto ci hanno provato per anni nel totale disprezzo delle norme; l'arroganza infinita e la certezza dell'impunità per fortuna sempre più spesso si scontrano con l'attenzione di cittadini, associazioni e specialmente la Magistratura. Riaprirà, il gassificatore mefitico? Ma noi tutti, una volta di più sappiamo che la sicurezza e la salute dei cittadini non esistono, esistono solo l'avidità di arricchimento e le connivenze...)

....Il Gip ha ritenuto che sussista "fondato pericolo che la prosecuzione dell'attività e la libera disponibilità di cose pertinenti al reato possa agevolare o protrarre le conseguenze del reato, trattandosi di esercizio di impianto in totale carenza dei requisiti di legge".

Sequestrata a Roma la discarica di Malagrotta

I carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe), hanno posto sotto sequestro preventivo il gassificatore di Malagrotta su ordine della Procura di Roma. L'impianto, di fatto già attivo anche se l'inaugurazione ufficiale è prevista giovedì, servirà a bruciare parte dei rifiuti urbani della capitale sotto la forma di combustibile da rifiuti, sistema di smaltimento volto sia al contenimento dei volumi dei rifiuti sia alla produzione di energia elettrica.

Il sequestro è scattato perché il gassificatore è risultato privo dell'indispensabile certificazione di prevenzione incendi e di altri requisiti di legge. Il gip ha ritenuto "indubbio ed estremamente inquietante il 'periculum in mora' desumibile dalla natura dell'attività svolta nell'impianto di gassificazione, dai materiali utilizzati per la combustione e dalla presenza nelle immediate vicinanze di siti pericolosi, in particolare una raffineria e un deposito di gpl".

E ha ritenuto che sussista "fondato pericolo che la prosecuzione dell'attività e la libera disponibilità di cose pertinenti al reato possa agevolare o protrarre le conseguenze del reato, trattandosi di esercizio di impianto in totale carenza dei requisiti di legge". Il gip ha quindi autorizzato l'accesso e l'uso del gassificatore al solo fine di consentirne la messa in sicurezza, per poter così richiedere e ottenere il nulla osta dei vigili del fuoco necessario per l'attivazione

http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/listProgrammiTv.do?fascia=intero&canale=RAIUNO&giorno=0&p=500
Commenti
Sarebbe grave se si tentassero facili scorciatoie per consentire l'attivazione dell'impianto
scritto da Gruppo PRC Regione Lazio, novembre 12, 2008

CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO
Gruppo Partito della Rifondazione Comunista
Ufficio Stampa

COMUNICATO STAMPA

Malagrotta, Prc: "Soddisfazione per sequestro gassificatore"

"Esprimiamo grande soddisfazione per il sequestro preventivo del gassificatore di Malagrotta perché le "inadempienze" che più volte, per oltre due anni, abbiamo segnalato insieme al Wwf, alla Rete Regionale Rifiuti e alle diverse associazioni, hanno trovato piena conferma nel provvedimento emesso dal gip". E' quanto affermano Ivano Peduzzi e Anna Pizzo rispettivamente capogruppo e consigliera del Prc alla Regione Lazio.

"La nostra preoccupazione e quella dei comitati dei cittadini – continuano - ha sempre riguardato la pericolosità dell'impianto sia per le condizioni con cui è stato reso operativo che per la presenza nelle immediate vicinanze di una raffineria e di un deposito di Gpl. Per questo ci congratuliamo con la Procura di Roma per il lavoro svolto e non possiamo che registrare la superficialità e la leggerezza con le quali era stata persino organizzata l'inaugurazione del gassificatore per il prossimo 13 novembre".

"Sarebbe grave – concludono – se dopo i provvedimenti della magistratura si tentassero facili scorciatoie per consentire comunque l'attivazione dell'impianto".

Roma, 11 novembre 2008


(puntualizziamo sempre che "ne' qui ne' altrove", ndr)
scritto da Massimo Piras etc, novembre 12, 2008

Comunicato stampa

Finalmente oggi a Malagrotta si inizia a vedere il rispetto della legalità grazie all’intervento dei Carabinieri e della magistratura in merito all’inceneritore dei rifiuti di Roma e Provincia costruito sulla stessa megadiscarica esaurita da almeno 4 anni.

Riteniamo che la violazione contestata ed oggetto del sequestro, relativa al mancato rispetto della normativa di prevenzione incendi, rappresenta solo la parte emergente dell’iceberg.

Ci stiamo infatti occupando da tempo, come associazioni e comitati del XV-XVI-XVIII Municipio di Roma e del Comune di Fiumicino che abitano nel circondario e subiscono da sempre gli effluvi della megadiscarica, anche del nuovo inceneritore/gassificatore che produrrà ceneri tossiche e polveri ultrasottili non filtrabili che contamineranno l’atmosfera per un raggio di almeno un centinaio di chilometri.

Abbiamo già denunciato pubblicamente, con un esposto circostanziato alla Procura della repubblica di Roma, l’assenza di regolare legittimità nelle procedure autorizzative attivate sia dalla giunta regionale Storace che da quella attuale,
Sono almeno tre le normative statali ambientali che sono state aggirate o ignorate:

il Decreto Legislativo 18/2/2005 n. 59, relativo alla procedura per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.);
il Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 relativo alle procedure per la valutazione ambientale strategica (VAS), per la valutazione d’impatto ambientale (VIA) e per l’autorizzazione ambientale integrata (IPPC);
il Decreto Legislativo 17 agosto 1999 n. 334, relativo al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose (Legge Severo II);
E’ stata inoltre sistematicamente ignorata

la Legge 11 febbraio 1994 n. 109 oggi sostituita dal Decreto Legislativo 12 aprile 2006 n. 163, la normativa statale in materia di affidamento di servizi pubblici avendo di fatto affidato a trattativa privata la gestione dei rifiuti di Roma e Provincia senza aver mai pubblicato il relativo bando di gara d’appalto comunitaria.
Auspichiamo quindi che la magistratura accerti TUTTE le omissioni e le irregolarità che hanno costellato l’attività del sito di Malagrotta, che siano rispettate scrupolosamente le norme contenute nei decreti citati, e che finalmente le popolazioni locali possano esprimere il loro motivato parere negativo in merito alla irresponsabile localizzazione di un impianto di così grande impatto a ridosso dell’abitato ed in un contesto della Valle Galeria con la presenza di ben cinque “impianti ad alto rischio”.



Roma 11/11/2008



Massimo Piras (Ass.ne Uniti per il decentramento – Fiumicino), Luciano Landonio (Comitato Nuove Alleanze Roma Nord Ovest – XVIII Municipio), Giuseppe Teodoro (Coordinamento Comitati contro l’elettrosmog – XV Municipio), Patrizia Corrias ed Antonio De Maio (XVI Municipio), Marco Giustini (Consigliere Municipio Roma XVI), Alfredo Toppi (Consigliere Municipio Roma XV), Pio Zappaterreno (Consigliere Municipio Roma XVIII), Paolo Calicchio (Consigliere Comune di Fiumicino).



...
scritto da Lista Beppe Brillo, novembre 12, 2008

A Roma, la Procura ha sequestrato l'inceneritore che avrebbe dovuto essere inaugurato giovedi. Nel Municipio Roma XVI dov'è la discarica e l'inceneritore di Roma e dove sono consigliere municipale, oggi c'è stata una seduta di Consiglio.
Dopo sei ore di trattative, lista grillo, prc, udc e pdl (che però ha titubato fino all'ultimo) hanno ritirato il proprio documento ed hanno presentato un documento unitario (...) Il documento chiede una ordinanza d'urgenza del Sindaco di Roma per la chiusura del gassificatore per motivi di salute pubblica, la revoca delle autorizzazione per discarica ed inceneritore di Malagrotta da parte della Regione Lazio, la non localizzazione di una nuova discarica a Monti dell'Ortaccio in prossimità di Malagrotta, la revisione del Piano Rifiuti della Regione Lazio, con un incremento della raccolta differenziata porta-a-porta.
PD, IDV e Lista Rutelli non si aspettavano un pronunciamento cosi netto che colpisce sia centrodestra (Sindaco) che centrosinistra (Regione) e sono stati costretti a votare a favore, astenendosi in
massa. E quindi l'atto è passato all'UNANIMITA'.

Vigileremo che PD e PDL passino dalle parole ai fatti.

Marco Giustini


inciuci capitolini
scritto da msirca, novembre 15, 2008

Da Roberto Pirani
Durante la conferenza stampa al WWF del 13 novembre,
oltre all'attualità ormai nota del sequestro del gassificatore, il Prof. Masullo del WWF ha giustamente fatto opera di memoria storica (e qui la responsabilità dei media è pesantissima, per usare un eufemismo):
ha ricordato ai giornalisti presenti come un "Piano per Roma" fosse pronto dal 2002, ma è rimasto in un cassetto senza alcun motivo per 5 anni.
E' "venuto fuori" solo a elezioni avvenute. Sarà sicuramente un caso. Per leggere tutto il documento ufficiale:

http://www.ecceterra.org/docum.php?id=1427 .

Se fosse stato applicato questo studio condotto da persone competenti, oggi Roma poteva essere al riparo da qualunque "rischio", nonostante i fantasiosi commenti di tanta politica bipartisan -e anche qualche sindacato- prima e dopo il sequestro dell'inceneritore di Malagrotta.
Tutta Roma o buona parte, potrebbe essere nelle condizioni del quartiere di Colli Aniene (63% di raccolta differenziata in due mesi dall'avvio).
In 5 anni si poteva fare anche meglio forse, intevenendo più decisamente sulla riduzione (pensiamo soltanto cosa potrebbe essere un Last minute market sistematico con tutti gli sprechi di una città come Roma)
Qui c'è la nota di commento che ne ho fatto a Marzo 2008, appena ho letto il documento della “Commissione Veltroni”:

http://www.fiorigialli.it/dossier/view/7_lecologia-in-pratica/1254_roma-come-napoli

Solo il titolo era volutamente provocatorio:
se Roma (come altre tristissime situazioni), va in crisi ricordiamo di chi sono i "meriti" dal momento che daranno la colpa a "noi" che non vogliamo la speculazione con denaro pubblico a Malagrotta, Albano, Colleferro, SanVittore (e pretendiamo che il denaro necessario venga invece investito per interesse pubblico)
Uscire da questo cul de sac è possibilissimo.
Basta volerlo.
Il Commissariamento è una "scusa" e l'ha ricordato anche la Corte dei Conti a Maggio del 2007.(leggasi "Lo stivale di Barabba", saggio collettivo appena uscito per Arianna editrice)
Nel documento che inoltro nuovamente, si trattava delle modalità di organizzazione e di come opera AMA (a totale controllo del Comune di Roma e almeno fino al 2012 al riparo da gare europee contando su affidamento diretto del servizio).
Roma non sarà salvata da macchinari complessi che se anche servissero a qualcosa ( e non lo sono ) sarebbero pronti fra 3-5 anni nella migliore delle ipotesi.
Roma sarà salvata smettendo di sprecare denaro pubblico "da domanimattina" se solo lo si vuole.
Il WWFLazio stesso con qualche contributo di membri della Rete regionale (io contribuì solo con una piccola parte del sociologo Giorgio Osti) ha steso un Piano di gestione abbastanza dettagliato per il Lazio, che non prevede incenerimento, dal NATALE del 2006 (!).
Lo stesso lavoro è stato ripreso a ampliato per stendere il Piano per l'Umbria che potete sempre scaricare dal mio sito.
In transizione nel Lazio sono previsti (anche come riconversione) i necessari impianti di trattamento a freddo, da poter gradualmente modificare in centri di compostaggio con l'innalzarsi delle percentuali di RD.
E puntare a zero rifiuti come Buenos Aires o l'italianissima Capannori.
E' necessaria competenza e volontà politica.
Cosa che la Rete regionale rifiuti del Lazio reclama da anni e adesso che interviene la Magistratura con ancora più determinazione di prima, se possibile.

Roberto Pirani
www.buonsenso.info

Il PDF originale del 2002-2003 (senza commenti, se credete che il sottoscritto "esageri") lo potete trovare qui:
http://www.ecceterra.org/doc/veltroni.wwf_gen03.pdf


Milena Gabanelli e le code alla vaccinara di Cerroni povero in canna
scritto da msirca, novembre 28, 2008

giovedì 27 novembre 2008
Dopo Report nulla sarà come prima

Complimenti a Report.
Dopo la trasmissione nulla sarà come prima.
Anche se Report ha detto solo il 10% della verità sulla gestione dei rifiuti nel Lazio, il primo 10% ha avuto effetti esplosivi.
E’ la prima volta che un servizio giornalistico non trasmette un senso di reverenza nei confronti del signor Cerroni
Dopo una miriade di articoli “ridicoli” su Cerroni pubblicati su “Il sole 24 ore”, su “L’espresso”, su “Left”, finalmente un servizio “serio” come quello di Report.
Di seguito riportiamo, però, alcuni consigli per le prossime trasmissioni di Report.
Mister 2.583 euro
Questo è l’utile netto dichiarato dalla COLARI Spa del signor Cerroni.
La società che gestisce la discarica di Malagrotta ha dichiarato nel 2007, a fronte di ricavi per 90 milioni di euro, un misero utile netto di 2.583 euro.
Come ha riportato il servizio di Report, il signor Cerroni si sposta in elicottero, ma dichiara nei bilanci un utile netto inferiore a quello di un comune “stracciarolo”.
Peccato che il redditometro predisposto dall’Amministrazione fiscale si basi sulle autovetture e sugli incrementi patrimoniali, ma non preveda gli elicotteri.
Comunque, il povero Cerroni chissà quante code alla vaccinara avrà dovuto pagare alla classe politica romana e bresciana.
L'alternativa italiana agli inceneritori
Finito l’eco sulla coda alla vaccinara dell’Assessore PD Di Carlo, del servizio rimarrà il messaggio che la soluzione per la gestione dei rifiuti sono gli inceneritori.
Tutto quello che non si può riclicare, si può bruciare.
Perchè anche una trasmissione come Report è caduta in questa trappola mediatica, finendo per sponsorizzare la potente lobby di Brescia?
Cara Report, l’alternativa agli inceneritori di Cerroni non sono gli inceneritori di Berlino!!!
Ogni inceneritore ha bisogno di una discarica a monte, per la selezione del CDR (Combustibile da Rifiuti), e di una discarica a valle (per le ceneri, rifiuto speciale e pericoloso).
Come afferma il Prof. Paul Connett: “L’incenerimento è costosissimo, pericoloso, non sostenibile, non necessario, e non crea posti di lavoro. E’ stupido e rovina la vita. Anche se gli inceneritori fossero sicuri, non saranno mai intelligenti. Non potrai mai riavere l’energia impiegata per fare una bottiglia, una scatoletta bruciandola. Se fanno l’inceneritore ad Albano o a Latina, fra 25 anni sarete alle stesso punto di adesso, avrete un mucchio di ceneri residue (una tonnellata ogni 3 tonnellate di rifiuti bruciati, oltre a quelle volatili delle ciminiere)”.
Cara Report, dovremmo bruciare tonnellate di CDR (le ecoballe di carta e plastica, come si è visto nel servizio) per ottenere tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi, da stoccare in discariche speciali?

L’incenerimento è una cosa è semplicemente folle!!!

Dopo la trasmissione ho finalmente capito il motivo per cui i Cerroni Boys della Provincia di Roma e della Regione Lazio stanno insabbiato le autorizzazioni per il nuovo impianto di Colleferro, modello Vedelago.
Bisogna eliminare ogni possibile alternativa, in modo cha anche le trasmissioni come Report non abbiano un’alternativa credibile da confrontare con gli inceneritori!!!
E se gli impianti tipo Vedelago fossero 5, andrebbe completamente rivisto il piano regionale dei
rifiuti.



busy
Ultimo aggiornamento ( mercoledì 12 novembre 2008 )