4° Rapporto della Società Britannica di Medicina Ecologica |
Scritto da Redazione | |
domenica 30 novembre 2008 | |
INCENERIMENTO DEI RIFIUTI ED EFFETTI SULLA SALUTE (L'intero documento tradotto si trova nella sezione "documenti" di questo sito, alla categoria "Quello che non vi hanno mai detto") Invio la traduzione del 4° Rapporto della Società Britannica di Medicina Ecologica intitolato "Incenerimento dei rifiuti ed effetti sulla salute"NB Il rapporto non è stato tradotto per intero. Nella parte tradotta sono stati omessi brevissimi stralci che non riguardano direttamente problematiche sanitarie. Nadia Simonini INCENERIMENTO DEI RIFIUTI ED EFFETTI SULLA SALUTE 4° Rapporto della Società Britannica di Medicina Ecologica Seconda Edizione Giugno 2008 Moderatori: Dr. Jeremy Thompson e Dr Honor Anthony Traduzione a cura di Anna Rosa Biagioni, Marco Marcucci , Giorgia Ottani e Nadia Simonini 1 Breve nota dei Traduttori Il problema dell’incenerimento dei rifiuti è oggi ampiamente dibattuto ma le complessità che lo caratterizzano ne rendono difficile l’approccio sistematico e la relativa divulgazione. Partendo dal problema delle ricadute sanitarie, il 4° Rapporto della Società Britannica di Medicina Ecologica – Seconda Edizione 2008 ha il pregio di essere un compendio di tutte le conseguenze legate all’incenerimento e di tutte le relative discipline coinvolte. Coglie gli aspetti più importanti legati alle emissioni, le loro ricadute ambientali -sanitarie e i vari coinvolgimenti socio – politici. La nostra traduzione, con i suoi inevitabili limiti, è il risultato dell’impegno congiunto dell’Associazione Equa e Solidale della Media Valle e Garfagnana e del Comitato Ambiente e Salute di Gallicano (Lucca). Il comune percorso di aggiornamento e di scambio rappresenta un valore aggiunto in termini di collaborazione e condivisione umana che riteniamo sia il presupposto indispensabile per costruire un’alternativa possibile. NB Il rapporto non è stato tradotto per intero. Nella parte tradotta sono stati omessi brevissimi stralci che non riguardano direttamente problematiche sanitarie. 2 Prefazione alla Seconda Edizione Dopo la prima pubblicazione di questo rapporto sono emersi nuovi dati rilevanti che evidenziano come l’inquinamento da particolato fine abbia un ruolo pesante sia nella mortalità cardiovascolare che in quella cerebrovascolare (vedi Sezione 3.1) e che dimostrano come il pericolo sia più grande di quanto ci fossimo resi conto in precedenza. Sono stati anche pubblicati ulteriori dati sui pericoli per la salute derivanti dai particolati ultrafini e sui rischi di altri inquinanti emessi dagli inceneritori (vedi Sezione 3.4). Ad ogni nuova pubblicazione scientifica i pericoli legati all’incenerimento dei rifiuti diventano sempre più evidenti e difficili da ignorare. Alla luce di questi dati e della discussione provocata dal nostro rapporto, abbiamo ampliato parecchie sezioni. In particolare è stata largamente rivista e ampliata la sezione sulle tecnologie alternative di gestione dei rifiuti (sezione 8), come pure quella sui costi dell’incenerimento (Sezione 9), sul problema delle ceneri (9.4), sulla radioattività (Sezione 9.5) e quelle sul monitoraggio (sezione 11) e sulla valutazione del rischio (Sezione 12). Abbiamo anche messo in evidenza alcune ricerche recenti che dimostrano come si abbiano emissioni molto elevate di diossina durante l’accensione e lo spegnimento degli inceneritori (Sezione 11). Questo è particolarmente preoccupante, dato che la maggior parte degli assunti sulla sicurezza degli inceneritori moderni sono basati soltanto sulle emissioni che si hanno durante condizioni operative a regime. Ugualmente preoccupante è la probabilità che queste emissioni pericolosamente elevate non vengano rilevate dagli attuali sistemi di monitoraggio per le diossine. 3 Introduzione alla 1° Edizione Del Prof. C.V. Howard. MB. ChB. PhD. FRCPath Dobbiamo congratularci con gli autori per aver scritto questo rapporto. Il lettore si renderà presto conto che per comprendere i vari aspetti dei problemi sanitari associati all’incenerimento è essenziale conoscere un ampio numero di discipline che vanno dalla fisica degli aerosol agli interferenti endocrini, fino al trasporto a lunga distanza degli inquinanti. Fino ad oggi, nella maggior parte delle facoltà di medicina, praticamente non viene insegnato niente che possa fornire al laureato gli strumenti necessari per accostarsi a questi problemi. Questo deve cambiare. Abbiamo bisogno di una classe medica preparata ad affrontare le conseguenze per la salute associate all’attuale degrado ambientale. Dal rapporto risulta chiaro che non esistono certezze in grado di inchiodare l’incenerimento a specifici effetti sulla salute. Purtroppo questo è in gran parte dovuto alle numerose e complesse esposizioni a cui è sottoposta la razza umana. Il fatto che le “prove” di causa ed effetto siano così difficili da dimostrare rappresenta la prima arma di difesa usata da chi preferisce lo status quo. Tuttavia il peso delle evidenze raccolte in questo rapporto è sufficiente, nell’opinione degli autori, per chiedere la progressiva dismissione dell’incenerimento come sistema di smaltimento dei nostri rifiuti. Io concordo. C’è anche la questione della sostenibilità. I rifiuti distrutti in un inceneritore vengono rimpiazzati. Questo richiede nuove materie prime e nuove lavorazioni, trasporti, imballaggi ecc. ecc. Invece la riduzione, il ri-utilizzo e il riciclo rappresentano una strategia vincente. E’ stato dimostrato in varie città che si possono sottrarre quantità elevate di rifiuti allo smaltimento in discariche (> 60%) in modo relativamente veloce. Quando questo accade non resta molto da bruciare anche se un certo numero di prodotti rimangono problematici, ad esempio il PVC. L’incenerimento rappresenta l’approccio del problema a valle e comunica questo messaggio: “Nessun problema, noi abbiamo la soluzione per smaltire il tuo rifiuto, continua a fare quello che hai sempre fatto” Ciò che invece va realizzato è la “soluzione a monte” del problema. La società dovrebbe poter dire “Il tuo prodotto non è sostenibile ed è un pericolo per la salute – smetti di produrlo”. L’incenerimento deresponsabilizza e ciò incoraggia le industrie a continuare a fare prodotti che si trasformano in rifiuti tossici problematici. Una volta che il rifiuto è stato ridotto in cenere, chi può dire chi ha fatto che cosa? Negli ultimi 150 anni c’è stata una progressiva “tossificazione” del flusso dei rifiuti con metalli pesanti, radionuclidi, e molecole organiche alogenate sintetiche. E’ ora di incominciare a invertire questo trend. E questo non verrà realizzato se continuiamo a incenerire i rifiuti. Vyvyan Howard Dicembre 2005 Professore di Bioimmagini, Centro per le Bioscienze Molecolari Università di Ulster, Cromore Road, Coleraine, Co.Londonderry BT52 1SA Commenti
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Ultimo aggiornamento ( domenica 30 novembre 2008 ) |