La tragica "novela" dell'inceneritore di Montale
Scritto da Redazione   
giovedì 07 maggio 2009

 SEMPRE PIU’ PUZZA DI BRUCIATO DALL’INCENERITORE DI MONTALE
 
Non sembri una battuta facile se, a proposito dell’inceneritore di Montale,  diciamo che la “puzza di bruciato” è sempre più forte.


 

COORDINAMENTO DEI COMITATI DELLA PIANA FI – PO – PTFORUM AMBIENTALISTA TOSCANO
 
SEMPRE PIU’ PUZZA DI BRUCIATO DALL’INCENERITORE DI MONTALE
 
Non sembri una battuta facile se, a proposito dell’inceneritore di Montale,  diciamo che la “puzza di bruciato” è sempre più forte.
E’ solo di ieri la notizia  (nonostante le ordinanze dei tre comuni e della Provincia risalgano ai primi di dicembre del 2008)  che dal 1° di maggio  2009 l’inceneritore di Montale cambia gestione, non più il CIS S.r.l. ma l’Associazione Temporanea di Impresa A.T.I. Ladurner S.p.a. – Hafner S.p.a. con capogruppo la Società Ladurner S.p.a. di Bolzano. Questa impresa, da quanto si legge dall’ordinanza della Provincia e confermato anche da sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (
http://www.albogestoririfiuti.it/pub_search_details.asp?src=ragsoc&numpage=1&id=224&ctown=BZ)  non risulta iscritta nell’albo Nazionale dei Gestori Ambientali per la categoria 6, guarda caso proprio per la “Gestione di impianti fissi di titolarità di terzi”.
Ma non importa, questi sono dettagli e  il nuovo gestore dopo aver stipulato una garanzia finanziaria di appena 597.933,14 EURO diventa gestore dell’impianto di proprietà dei tre Comuni senza che i Consigli Comunali ne abbiano mai discusso! Si dice che il nuovo gestore ci starà per il tempo necessario al collaudo, ma questa operazione sembra più un affidamento diretto di servizio senza ricorso ad una gara di evidenza pubblica. L’ordinanza del luglio 2007 con la quale la Provincia approvava  il progetto di ampliamento dell’impianto prevedeva anche che all’inizio dei lavori il CIS dovesse indicare il nominativo del collaudatore che doveva “effettuare il proprio incarico in corso d’opera”, non in corso di esercizio, come sta avvenendo !
Ma le sorprese non finiscono qui, prima di lasciare la gestione dell’impianto il CIS, nonostante le profonde “lacune gestionali” rilevate , non dall’ARPAT istituzionalmente preposta al controllo, ma dai comitati e dai cittadini,  si mette in cattedra e fa dei suoi punti di “debolezza” (dove il termine debolezza è un eufemismo) punti di forza e praticamente propone la modifica dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) che viene prontamente accolta, tanto che nella ordinanza della Provincia si parla di “Volturazione e modifica”.  Questa procedura ci sembra assai singolare e di dubbia legittimità, senza contare che  - in maniera – assolutamente sfacciata conferma tutti i rilievi che i comitati hanno fatto, in particolare sulle ore di esercizio dell’impianto che hanno registrato consumo di carboni ZERO, e come tutti sanno: se carboni ZERO, diossina TANTA !!!
A noi resta il legittimo dubbio che in quelle ore,  tanta diossina sia uscita dall’inceneritore, e i nostri dubbi diventano certezze se pensiamo alla diossina trovata negli alimenti.
La nostra sfiducia negli amministratori che agiscono come padroni indiscussi e negli organi di controllo che fanno da consulenti agli inquinatori, e che continuano a negare l’evidenza  e – addirittura sostengono – che i polli non sono cibo, ma campioni biologici, aumenta ogni giorno di più.  NON CI FIDIAMO PIU’ DI VOI e dall’inceneritore – acceso o spento che sia -  la puzza di bruciato arriva sempre più forte.

  
Coordinamento dei Comitati della Piana FI – PO – PT
Forum Ambientalista Toscano

Commenti
"tutta colpa del carbone cattivo...."
scritto da msirca, maggio 24, 2009

DIFFUSI I RISULTATI DELLE PERIZIE EFFETTUATE SUI CARBONI ATTIVI PER L'INCENERITORE DI MONTALE

Con una conferenza stampa tenuta all' Hotel Trendy di Oste di Montemurlo, la società Gale di Milano ha reso noti i risultati delle perizie effettuate sui
carboni attivi forniti al termovalorizzatore di Montale.
Carboni attivi ai quali venne attribuita la fuoriuscita di diossina rilevata nel 2007.
Secondo l' amministratore della Gale, Enrico Gregorini, le perizie dimostrano che il materiale fornito, che serve ad abbattere le emissioni, era perfettamente conforme alle richieste.
La Gale, oltre a sottolineare che gli accertamenti hanno richiesto cinque volte il tempo medio per casi del genere a causa di un presunto comportamento ostruzionistico del Cis, sta anche valutando, nella parole del suo amministratore di esercitare domanda di risarcimento per comportamento calunnioso nei riguardi delle amministrazioni comunali di Quarrata, Agliana
e Montale, proprietarie dell' impianto.

posted by TVL TV LIBERA (PISTOIA) at 9:54:00 AM


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Ultimo aggiornamento ( giovedì 07 maggio 2009 )