Una MONTAGNA di BALLE
Scritto da msirca   
luned́ 17 agosto 2009
... Poi finalmente ho visto un film che era annunciato da tempo:
http://www.youtube.com/watch?v=c6hRWkU2An8&feature=PlayList&p=D1669C24DA5D4575&index=0&playnext=1
Una MONTAGNA di BALLE.
Con you tube si può vedere tutto il film.

Da: Robeto Pirani
Inviato: Domenica 16 agosto 2009, 17:51:45
Oggetto: [Rete NoInc] Una MONTAGNA di BALLE  - LA possibilità 
 
(questa non è una mail come tutte le altre, e vi prego di fare lo sforzo di leggerla tutta. E di diffonderla. Ciao, R)

16 agosto 2009

In questi giorni, non so voi, ma ho pensato parecchio a quanto sono stati capaci di ottenere, dopo 15 mesi di lotta, gli operai che si sono arrampicati sulla gru.
Alcuni pensano che l'hanno fatto solo per loro stessi, io sono convinto che l'hanno fatto per tutti, per difendere un diritto collettivo, mentre la controparte voleva solo speculare e fare soldi facili SENZA LAVORARE, distruggendo lavoro, e l'interesse collettivo.

Da questo punto di vista, tutto l'agire della Rete nazionale rifiuti zero ha (solo) ragione da vendere; il problema è che i media italici non fanno il loro mestiere da molti anni.
Basterebbe raccontare che l'incenerimento è una truffa di Stato sui media, ma proprio perchè è una truffa di cui è responsabile lo Stato il muro di gomma non viene forato.

Poi finalmente ho visto un film che era annunciato da tempo:
http://www.youtube.com/watch?v=c6hRWkU2An8&feature=PlayList&p=D1669C24DA5D4575&index=0&playnext=1
Una MONTAGNA di BALLE.
Con you tube si può vedere tutto il film.

Questo film è l'occasione per "noi tutti" da Bolzano a Trapani, dopo 5 anni di petizioni, manifestazioni, convegni, azioni, scioperi della fame e "conferenze stampa senza la stampa" (...) di forare il muro di gomma, di condividere con la maggioranza degli italiani come noi si agisca per interessi collettivi, mentre è lo stesso Legislatore che agisce per interessi particolari.
Il (sic) "piano nazionale degli inceneritori" , è previsto dalla legge n. 210 del 30 dicembre 2008.
A cosa serva una Legge del genere se non a risaputi speculatori con denaro pubblico, non è dato sapere.

Il grande regalo che ci hanno fatto gli autori e i registi con il film "Una MONTAGNA di BALLE" è una possibilità. La possibilità di essere ascoltati.
La prima cosa che ho pensato dopo aver visto questo film non è stata l'incredulità, pensare che Bassolino è ancora al suo posto, ma è stato, letteralmente, questo il mio pensiero:
"...ma Vespa, Orfeo, Mentana, Augias, il Tg3... tutti coloro che ci hanno raccontato la storiella della "emergenza" senza mai nominare le parole ABI-IMPREGILO, come fanno a guardarsi allo specchio la mattina?"

La seconda cosa che ho pensato, è che questo film dovrebbe essere sostenuto da tutta la Rete no inc, e organizzate proiezioni pubbliche città per città.
In TUTTE le città. Più volte al mese.
Incontri pubblici, nelle piazze, per far sapere la verità, a prescindere da un processo che finirà con la prescrizione con molte probabilità.

Fuori da questa m-list l'Italia-che- guarda-la- tivvù, pensa che ad Acerra siano arrivati dei benefattori e la monnezza sia "sparita".
Mobilitiamoci, ma davvero questa volta.
Tutta la Rete no inc, che poi è solo una Rete di persone che si batte per una corretta gestione degli scarti, deve mobilitarsi.
Questo film ha un grande potenziale, sempre per usare un eufemismo. Può essere LA scintilla.

L'Italia-che- guarda-la- tivvù non sa niente, neppure cosa denuncia la Commissione di inchiesta dello stesso STATO ITALIANO.
Un film come questo è eversivo della "versione ufficiale" ma non è contestabile perchè è basato su FATTI; è il primo passo...per non arrendersi.. .e mostrare il film a quante più persone possibili.
E mostrarlo a quanti credono che Berlusconi sia un mago, e a quanti credono che con Prodi, quello che ha imposto il segreto di stato sugli impianti energetici a una settimana dal voto, sia "diverso".
Infatti. C'è una "L" in meno fra le due correnti dello stesso Partito Unico.
.......
Sempre utile alla riflessione, anche se "datata"
c'è la vecchia inchiesta di un giornalista campano (Gianluca Abate) in particolare sul signor Bertolaso:

INTERCETTAZIONE BERTOLASO CATENACCI: a proposito del perchè vogliono costruire inceneritori

LE INTERCETTAZIONI /
Catenacci: «Fanno un affare da 1.325 miliardi» E Bertolaso esclamò al telefono: «Mortacci»
di Gianluca Abate
NAPOLI - Il calcolo delle ecoballe accatastate in giro per la Campania lo fa Corrado Catenacci. È il 7 marzo 2005, e alle 18.59 l´ex commissario telefona al capo della protezione civile Guido Bertolaso. La conversazione viene intercettata. Eccola.

Catenacci: «Ci sono almeno due milioni e mezzo di balle in tutta la Campania... Per quanto riguarda gli importi, secondo me sono circa 400 miliardi di lire».
Bertolaso: «Perché loro bruciandoli ricavano energia elettrica, no?».
Catenacci: «Gliela pagano a tariffa agevolata, tutto uno strano movimento che hanno fatto loro».
Diciotto minuti dopo, alle 19.17, il prefetto richiama.
Catenacci: «Ho fatto i conti con Turiello, viene una cifra mostruosa, 1.325 miliardi di lire».
Bertolaso: «Mortacci ragazzi...».

Cosa vogliano dire le due intercettazioni è cosa che il giudice spiega chiaramente.
La prima conversazione è relativa al numero di ecoballe (o rifiuti, stando all´accusa) accatastate a quella data, numero che di lì in poi crescerà fino a tre milioni.
La seconda, invece, fa riferimento ai previsti introiti derivanti dalla vendita di energia elettrica prodotta bruciando milioni di balle che la Procura ritiene per nulla eco. E che non fossero eco (a dar credito al giudice) se n´erano accorti i cittadini che accanto a quei siti ci vivevano, tanto che «le prime proteste delle popolazioni per i miasmi concorrevano a determinare la presentazione di interrogazioni parlamentari degli onorevoli Emiddio Novi e Alfonso Pecoraro Scanio». Il 27 febbraio 2002, il ministero dell´Ambiente «segnala l´opportunità di accertamenti» . Gli rispondono che va tutto bene, grazie anche alla «prassi di addomesticare i risultati» che «deve ritenersi provata».

Così come «provata» è anche la circostanza che sin dall´inizio appariva chiara la difficoltà di smaltire le ecoballe. Sergio Pomodoro, dirigente della Impregilo, ai pm la spiega così: «Verificai che, ove si fossero utilizzati tutti i cementifici italiani e si fosse ricorsi anche a forme di combustione nei gruppi alimentati a carbone, la produzione di cdr avrebbe saturato tutti quegli impianti».
Il 5 marzo 2003, invece, viene intercettata una conversazione dell´allora amministratore delegato di Fibe Armando Cattaneo. Angelo Pelliccia, il suo interlocutore, dice che è meglio «lasciare il giocattolo in mano alla Regione».
Il manager risponde così: «Saremo l´unico termovalorizzatore che dà 10 euro a tonnellata per il fos, cdr... Ci bruciamo tutto quello che non ci crea problemi, ci piace così ed è finito». Il 2 aprile 2005, lo stesso Armando Cattaneo parla con un avvocato della conversione del decreto legge sull´additivazione dei rifiuti: «Siniscalchi dice che al Senato la Lega è stata tranquilla perché aveva la devolution e s´è guardata bene dal rompere le scatole, ma alla Camera si aspettano maggiore battaglia... Si teme frange di An e Lega contro... Vabbuò ci siete voi Ds».

Da quando l'ho "ripresa", scrivendo
"...smetterò di rilanciarla, quando uscirà la notizia su un media. Uno a caso...", bisogna notare che un giornalista che l'ha rilanciata c'è stato davvero: Olviero Beha.
E’ stato l'ultimo articolo che L'Unità gli ha permesso di pubblicare. Ma sarà certo un caso.

Si scrive "Disastro-in- Campania" (non "emergenza").
Basta leggere il vocabolario per capire che una "emergenza" non può durare 16 anni.
Con la parola "emergenza" i media hanno nascosto le incapacità, le colpe evidenti, o peggio ancora i termini stessi dell'accusa nel Processo di Napoli.

Basta sapere un minimo dell'argomento per notare come in Campania non sia stato possibile implementare un solo centro di compostaggio industriale in 16 anni di Commissariamenti.
L'impiantistica più utile, veloce, economica per uscire da qualunque "emergenza": poter garantire la separazione secco/umido.
Il fabbisogno per la frazione organica in Campania è di circa 500mila tonnellate annue (minimo) di bisogni impiantistici per produrne compost. Nulla è stato fatto.

Chi pratica il porta a porta in Campania, decine di Comuni, è costretto a trasportare fuori regione la frazione organica affinchè sia lavorata, con costi assurdi.

Per quanti anni è stato Commissario innanzitutto il signor Bertolaso che inaugura il cancrovalorizzatore di Acerra, quanti siano i suoi collaboratori inquisiti, e i poteri in deroga alla legge che avevano non occorre ricordarlo. E’ notorio.
Nel film viene fuori con una evidenza sconcertante.
Un Paese serio lo avrebbe destituito da qualunque incarico a prescindere dal Processo di Napoli, colui che si vanta di avere "lavorato con tutti i Governi".
Appunto.
I risultati parlano chiaro.
Il suo ridacchiare nell'intercettazione e con Catenacci parla chiaro.

Di una chiarezza cristallina, senza bisogno di commenti, è anche quanto riportato dalla relazione sulla Campania della Commissione d´inchiesta sul ciclo dei rifiuti:

(Atti della Commissione parlamentare d´inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse, XIV legislatura, Relazione territoriale sulla Campania del
26/1/2006)

"Peraltro i profili vantaggiosi e positivi, dal punto di vista dei finanziatori, dell'iniziativa di finanziamento del progetto del sistema integrato del ciclo dei rifiuti proposto dalla Fibe in Campania erano stati riposti -a quanto emerso- nella produzione del cdr, con i connessi benefici del Cip 6: "bruciare energia e venderla era parte fondamentale del business di Fibe" e per le banche "rappresentava il 60 per cento dei ricavi del progetto.""

Il disastro era (ed è tuttora) pianificato.
Il Processo di Napoli deve solo accertare le responsabilità penali (che sono personali), non che le condotte che hanno portato al disastro di un intera regione, si siano verificate: questo storicamente è già accertato dalla Commissione parlamentare sui rifiuti e da intercettazioni telefoniche inconfutabili.
Ampio spazio trova nel film il libro "Ecoballe" di Rabitti, consulente dell'accusa nel processo di Napoli.

Gli adoratori del mito prometeico possono contare anche sulla militarizzazione dei siti e il segreto di Stato (gentile dono del governo prodi).

Noi possiamo diffondere questo film e far avviare sistemi di selezione spinta, aggirando localmente le imposizioni dall'alto.
Capillarmente, noi, dal basso, possiamo tutto.
Comune per Comune.
Quartiere per quartiere.
Rione per rione.
Casa per casa.
Porta a porta. (...)
O un altra "emergenza" arriverà, ancora e ancora e ancora e ancora, mentre il problema è perfettamente risolvibile e lo dimostrano ogni giorno quei 10 milioni di italiani che praticano sistemi di selezione spinta insieme ai loro istituzionali locali.

La Campania è stata una prova generale, non è stato un caso.
è quello che ci attende se non si agisce.

Sono 5 anni che "giochiamo in contropiede".
Ma le forze sono e sono sempre state impari.
Gli operai della Innse ci hanno insegnato che occorre giocare in attacco per portare a casa il risultato, proprio come Davide contro Golia: con il film Una MONTAGNA di BALLE possiamo giocare finalmente in attacco se solo riusciamo ad organizzarci.
Dipende da noi.
Possiamo farlo soltanto noi, come Rete.

Commenti
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scritto da msirca, agosto 17, 2009

(inoltro da noinc)
Ho visto il film e ho contribuito a diffonderlo. Mi è piaciuto molto. Complimenti al regista.
Grazie al mittente del messaggio che ci ha permesso di conoscerlo.
I film sono sempre strumenti utili per noi attivisti.
Una sola riflessione (veloce e benevolmente presuntuosa): pur contenendo critiche giuste il film non crea, nei non addetti ai lavori, un'idea precisa della realtà. I dati di fatto sono molto mescolati a opinioni ed emozioni; in particolare non emergono chiaramente e a sufficienza le informazioni sulle possibili alternative...
Suggerimenti per chi vuole e per chi può occuparsi del prossimo film ...
Saluti
E. A.
Associazione Diritto al futuro
Aosta



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