Campania: altro che fine dell'emergenza rifiuti...
Scritto da msirca   
luned́ 11 gennaio 2010
...Anche quelli che fino a pochi giorni fa hanno applaudito al lavoro del Governo e quindi dei Commissari succedutesi sino ad oggi, dai Sindaci, di destra e di sinistra, al Presidente della Provincia di Napoli, ad autorevoli esponenti politici della Regione, riconoscono che non esiste un piano industriale che consenta alla Regione di uscire dall'emergenza rifiuti e che l'inceneritore di Acerra, ancora in fase di collaudo, non funziona e non è la soluzione, come hanno da sempre sostenuto i cittadini, i comitati, i movimenti che in questi anni si sono opposti alle scelte scellerate perpetrate ai danni della salute e dell'ambiente .
COMUNICATO STAMPA
Altro che fine dell'emergenza rifiuti.
Anche quelli che fino a pochi giorni fa hanno applaudito al lavoro del Governo e quindi dei Commissari succedutesi sino ad oggi, dai Sindaci, di destra e di sinistra, al Presidente della Provincia di Napoli, ad autorevoli esponenti politici della Regione, riconoscono che non esiste un piano industriale che consenta alla Regione di uscire dall'emergenza rifiuti e che l'inceneritore di Acerra, ancora in fase di collaudo, non funziona e non è la soluzione, come hanno da sempre sostenuto i cittadini, i comitati, i movimenti che in questi anni si sono opposti alle scelte scellerate perpetrate ai danni della salute e dell'ambiente .
Il Decreto Legge emanato il 17 dicembre 2009 e pubblicato solo pochi giorni fa, rappresenta, infatti, l'ennesima farsa messa in scena ormai da oltre 15 anni a riprova del colossale affare rappresentato dalla gestione Commissariale dei rifiuti i cui costi saranno pagati dai cittadini e i cui effetti ricadranno inevitabilmente sulle fasce più deboli della popolazione.
Escusatio non petita accusatio manifesta, dicevano gli antichi. E avevano ragione!
E' un'intera classe dirigente a dover fare autocritica e a riconoscere una volta per tutte che in Campania si continuano in materia a contrastare normative nazionali ed europee, con l'aggravante di affidare alle forze dell'ordine funzioni proprie di altri organi sostituendo, come nell'ottocento, all'autorevolezza e alla credibilità delle scelte l'autorità dello Stato di Polizia.
Che fine ha fatto la raccolta differenziata? Si è forse raggiunto l'obiettivo indicato dal Decreto Berlusconi? E di chi le responsabilità? Dove sono gli impianti di compostaggio? E le Isole ecologiche? Chi trasporta i rifiuti in Campania? Dove finiranno le balle che ancora ricoprono il territorio campano e che dovevano essere smaltite a cura e spese della Fibe? Chi dovrà smaltirle, in quanti anni e chi pagherà? Dove sono le bonifiche? L'inceneritore di Acerra, intanto, completato solo grazie ai soldi dei cittadini, spento e riacceso in continuazione, ancora in fase di collaudo, da chi sarà acquistato? Dalla futura società della Protezione Civile voluta fortemente da Bertolaso o dalla Regione o da entrambe? Ancora una volta, evidentemente con i soldi dei cittadini!
Un Piano di smaltimento presentato in partenza privo di costi pubblici, alla fine mostra il suo vero obiettivo: continuare a far guadagnare una società, cui è stato rescisso il contratto per legge, mentre si avvicina il termine di prescrizione dei reati per i quali si sta, ancora una volta con sperpero di denaro a carico dell'erario, vanamente celebrando un processo.
Noi non ci stiamo a far finta di nulla. Non ci stiamo a subire in silenzio che a nove mesi dall'avvio dell'inceneritore di Acerra i livelli di PM10 nella zona sono stati superati per ben 175 giorni a fronte del limite massimo di 35 giorni all'anno previsto dalla legge e che l'Osservatorio con il quale i controllati hanno nominato i loro controllori il 31 dicembre scorso ha cessato la sua attività.
Facciamo appello alle forze sane del Paese perché facciano sentire alta la loro indignazione di fronte oggi ad una emergenza ancora più preoccupante: quella democratica.
Senza cedere ai balletti pre-elettorali in atto, chiediamo di essere ascoltati dal Presidente dell'ANCI Campania e dai Sindaci per presentare le nostre proposte, con l'ausilio di tecnici indipendenti e di fama internazionale che da tempo si sono offerti, in via del tutto gratuita, per dimostrare che la Campania può uscire dall'emergenza senza discariche di rifiuti indifferenziati e inceneritori ma solo grazie ad una seria e moderna politica di gestione dei rifiuti fondata su riduzione, riuso, raccolta differenziata e riciclaggio e per quella parte minima di residuo impianti a basso impatto ambientale che potrebbero essere accettati dalle popolazioni senza rischi per la salute e l'ambiente.
Potrebbe essere un'occasione irripetibile per ricucire una ferita democratica ancora sanguinante e dare fiducia a quei cittadini onesti e disinteressati che non hanno mai smesso di fare la loro parte.
Comitato contro il mega Inceneritore di Acerra
Per contatti 3358167020
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