Una bella notizia e un'altra pure, ma un pò amara....
Scritto da Redazione   
giovedì 04 marzo 2010

(Sono due belle notizie anche se la seconda è un pò amara...)

In Toscana

Accolto il ricorso al Tar della Toscana contro inceneritore Rufina presentato  dall'Associazione Italia Nostra e da Giuntini Antinori.

In Campania

(...) L’Italia ha violato le direttive europee in materia di smaltimento dei rifiuti e le autorità competenti  “hanno  messo in pericolo la salute umana e recato pregiudizio all'ambiente” .

Questo ha sentenziato la Corte di giustizia Europea in tal modo 

Firenze 4 marzo 2010

Accolto il ricorso al Tar della Toscana contro inceneritore Rufina presentato  dall'Associazione Italia Nostra e da Giuntini Antinori.

Sono stati annullati i procedimenti della VIA E AIA, è un fatto senza precedenti e rappresenta la prima grande vittoria contro gli inceneritori. Il ricorso di Assovaldisieve che era identico nella sostanza a quello presentato da noi non è stato ritenuto ammissibile per vizio di forma, in quanto l'Associazione si era costituita poco tempo prima su quella emergenza.

La nostra Associazione esulta e annuncia che presenterà il libro sui rischi alla salute, prodotto da questo tipo d'impianti industriali, un rigoroso studio redatto da ISDE MEDICI PER L'AMBIENTE il 18 marzo presso la sede di Italia Nostra Firenze.  

Mariarita Signorini  
membro della Giunta e del gruppo di lavoro energia

del Consiglio nazionale d'Italia Nostra

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L’Italia condannata dall’Europa            COMUNICATO   STAMPA

E’ grande la nostra soddisfazione. L’imbroglio perpetrato in questi anni  sulla pelle dei cittadini campani comincia ad emergere.

L’Italia ha violato le direttive europee in materia di smaltimento dei rifiuti e le autorità competenti  “hanno  messo in pericolo la salute umana e recato pregiudizio all'ambiente” .

Questo ha sentenziato la Corte di giustizia Europea in tal modo  riconoscendo le ragioni di chi non ha mai smesso di urlare la propria indignazione rispetto alle scelte scellerate perpetrate in questi anni.

Non abbiamo mai smesso di denunciare come, in nome di un’emergenza senza fine, si continuassero ad eludere normative nazionali ed europee a tutela della salute e a salvaguardia dell’ambiente.

In Europa ci hanno ascoltato più volte negli ultimi mesi, hanno ascoltato la voce dei comitati,  dei movimenti, dei cittadini, prestato attenzione alle nostre denuncie.

Non è stato così in Italia ed in Campania dove i Governi di destra e di sinistra succedutesi in questi anni hanno preferito assecondare i colossali affari di imprese senza scrupoli.

La preoccupazione è che questi affari oggi non sono finiti.

La Campania,  crocevia di traffici illeciti di rifiuti di ogni genere, con discariche di rifiuti tossici e pericolosi sul proprio territorio, continua ad essere priva di un piano adeguato e trasparente che le consenta di uscire dalla Emergenza, cosi come richiesto dalle istituzioni europee.

Quale politica di riduzione dei rifiuti e riuso dei materiali è stata messa in campo in questi anni? Dove è finita la raccolta differenziata? Dove sono gli impianti di compostaggio?

Solo discariche ed inceneritori per consentire ai furbetti di turno di continuare a fare i loro affari, questa la realtà.

Ed a pagare sono sempre e soltanto i cittadini con la loro salute e le loro tasche come previsto dall’ultimo decreto in materia!

L’inceneritore di Acerra rappresenta l’emblema e la ragione di questo affare. Completato grazie ai finanziamenti pubblici, ancora in fase di collaudo, spento e riacceso in continuazione, non garantisce nessuno, brucia rifiuti indifferenziati in deroga alla valutazione di impatto ambientale consentendo intanto alla Fibe, ancora proprietaria dell’impianto sebbene sotto processo per truffa aggravata ai danni dello Stato e frode in pubbliche forniture, di guadagnare due milioni e mezzo di euro al mese.

La sentenza della Corte di Giustizia è un primo importante risultato che ci da la forza ed il coraggio di continuare a fare come sempre la nostra parte.

L’auspicio è che l’Europa continui fare chiarezza, a monitorare quanto avviene in Campania, soprattutto alla luce dell’assenza di ogni dato che dimostri una solida programmazione conforme alle direttive Europee, una adeguata rete di infrastrutture e la rendicontazione reale e documentata di come vengono spesi i soldi dei cittadini. Noi continueremo a fare la nostra battaglia per Rifiuti Zero, per un moderno e possibile  piano di smaltimento dei rifiuti senza discariche ed inceneritori.

Avv. Tommaso Esposito

 

 

Commenti
l'aureola di Bertolaso, T. Sodano si Facebook
scritto da msirca, marzo 04, 2010

IFIUTI CAMPANIA, CONDANNA UE. SODANO (PRC): "BERTOLASO FRA I RESPONSABILI

Cronaca
Tommaso Sodano, responsabile ambiente Prc a CNRmedia: "Un po' di giustizia. Ancora oggi siamo in completa illegalità: l'incenerimento non è la via di smaltimento e anche secondo la normativa europea dovrebbe essere l'ultima tappa, dopo una selezione dei rifiuti e la raccolta differenziata"

Italia condannata per la spazzatura. Quella che nel 2007 invase le strade della Campania, con cumuli di rifiuti incendiati nella notte partenopea, con gente in piazza per difendere i propri paesi dal diventare immense discariche di Stato. La corte di Giustizia dell'Unione europea ha infatti stabilito che "l'Italia non ha adottato tutte le misure necessarie allo smaltimento dei rifiuti nella regione Campania" e, venendo meno agli obblighi da seguire con la direttiva rifiuti ha messo in pericolo la salute umana e recato pregiudizio all'ambiente.
"A distanza di tre anni un po' di giustizia viene fatta e c'è una prima risposta alle mie denunce contro chi gestiva la struttura commissariale, in primis Regione Campania e Protezione civile, che hanno puntato tutto sull'incenerimento, quando questo dev'essere l'ultima tappa di un processo di riciclo e di smaltimento dei rifiuti" così a CNRmedia Tommaso Sodano, responsabile ambiente per il Prc sulla condanna della Corte di giustizia europea per la gestione dell'emergenza rifiuti in Campania nel 2007.
"Si tratta di una sentenza importante. Non si risolve un problema delicato come quello del ciclo dei rifiuti facendo buchi sempre più grandi, discariche dove si butta di tutto, ma bisogna fare la raccolta differenziata, riduzione dei rifiuti, una selezione a valle prima di finire in discarica. Oggi siamo in totale illegalità, causa delle decisioni del Governo Berlusconi e della gestione del commissario speciale per i rifiuti Guido Bertolaso, che finalmente ha perso l'aureola di salvatore della Patria. Con una nota precisa che nel 2007 non era una sua competenza, ma continuiamo così, con lo scarica barili. In realtà Bertolaso tutte le decisioni venivano prese dal Commissariato che rispondeva alla Presidenza del Consiglio e alla Protezione civile. Bertolaso è stato qui in Campania ininterrottamente dal 2004 e ogni decisione passava da lui ".
"Il dramma non è soltanto che si corre il rischio che i cittadini campani paghino con le proprie tasche le inefficienze di una gestione che in questi anni ha dimostrato tutta la propria incapacità, il problema è che si continua a non uscire dall'emergenza rifiuti" così a CNRmedia l'avvocato Tommaso Esposito, portavoce del Movimento campano per Rifiuti Zero, commentando la condanna da parte della Corte di giustizia europea il nostro Paese per la gestione dell'emergenza rifiuti in Campania nel 2007 .
"Ad oggi tutto il sistema di smaltimento dei rifiuti resta un sogno, una chimera: si continua a non fare la raccolta differenziata, a non fare una campagna di riduzione e riciclo dei rifiuti, portando avanti la politica degli inceneritori".
Il nostro Paese è colpevole di non aver avviato un sistema efficace per lo smaltimento, contravvenendo alle norme comunitarie: "L'ultima direttiva sui rifiuti, del 2008, prevede il principio della gerarchia nello smaltimento: l'incenerimento è soltanto l'ultimo anello del procedimento: si ricorre all'incenerimento laddove non ci sia altra soluzione. Bisogna seguire la gerarchia: prima la raccolta differenziata, poi la riduzione e riuso dei rifiuti, infine l'inceneritore. In Campania si è invece costruito soltanto il gigantesco inceneritore di Acerra, ancora in fase di collaudo, che sfora continuamente i livelli concessi di PM10"

Francesca Sassoli
CNRmedia 04/03/10



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Ultimo aggiornamento ( giovedì 04 marzo 2010 )