Piccola scheda sulle "Buone pratiche" in Toscana
Scritto da msirca   
marted́ 13 luglio 2010

13 luglio 2010 Conferenza stampa del Coordinamento toscano Rifiuti Zero e del Coordinamento dei Comitati della Piana FI PO PT

Una scheda commentata sull'avanzare delle "Buone pratiche" in Toscana, nonostante  tutto...

SCHEDA SULLE “BUONE PRATICHE” IN TOSCANA. LE “BUONE PRATICHE” ALTERNATIVE ALL’INCENERIMENTO CRESCONO, NONOSTANTE IL PRESIDENTE ROSSI e gli amministratori precedenti 

La divulgazione del tipo di notizie di cui trattiamo oggi è giocoforza soggetta a semplificazioni data la loro “complessità” tecnica ma a volte nella comunicazione si “semplifica” troppo e ci ritroviamo dipinti,  comitati e associazioni che lottiamo in difesa della salute e dell’ambiente come "COMITATI DEL NO" tout court (l’Assessore Bramerini non perde occasione per dirlo e anche la stampa spesso tende a dipingerci così…)  

Ma non è sulla nostra giacca che deve stare questa etichetta! CONSENTITECI DI RESPINGERE AL MITTENTE QUESTA MISTIFICAZIONE. I movimenti, i comitati, le associazioni che in questi anni si sono battuti si direbbe anche con doti di “preveggenza” (il "caso" dell'inquinamento dell'inceneritore di Pietrasanta è da circa 10 anni che viene denunciato da associazioni e movimenti!), da almeno 5 anni avanzano organiche proposte alternative al ricorso all’incenerimento. Purtroppo a fronte delle nostre martellanti (martellanti è la parola esatta anche se gli incontri tecnici promessici non sono stati mantenuti) proposte basate sulla adozione delle "buone pratiche" riscontriamo UN “NO” DECISO A PORSI IN QUESTA DIREZIONE DA PARTE DELLA GIUNTA REGIONALE (e dagli altri organi di governo locali). Con pochi dati dimostriamo CHE E' PROPRIO LA REGIONE TOSCANA LO ZOCCOLO DURO DEL “NO” insistito ALLE BUONE PRATICHE nella gestione dei “rifiuti”, pratiche che tra l’altro sono anche un obbligo di legge oltre che suggerite dal buonsenso che istintivamente farebbe tendere alla tutela dei beni comuni come l’acqua, la salute e l’aria che respiriamo. E questo arroccamento si manifesta sempre più -anacronistiche le ultime “minacce” di Rossi per accelerare la costruzione di inceneritori, mentre inceneritori anche di ultima generazione cascano come birilli a motivo dell’avvelenamento di aria suolo e acqua che causano-  e allontana la nostra Regione dal novero italiano che adotta in modo generalizzato i sistemi porta a porta di Raccolta Differenziata. Così non è un caso che nella recente rassegna dei "Comuni Ricicloni 2010" pubblicata il 6 luglio da ECOSPORTELLO DI LEGAMBIENTE, la Toscana con solo 9 comuni che superano il 50% di RD (il 3,1% dei 287 Comuni della regione) si "piazza" 11sima a livello nazionale, dopo la Campania, la Sardegna e l'Abruzzo (e a pari merito con il Lazio che però è comunque in crescita, mentre la Toscana retrocede, tallonata dalla Calabria). Questi i comuni ricicloni toscani: 

  • Montespertoli, (Comprensorio Empolese), 83% di rd;
  • Capannori (LU), 71,3 di rd;
  • Vaiano (PO), 73% di rd;
  • Villa Basilica (LU), 72% di rd;
  • Seravezza (LU), 66% di rd;
  • Pietrasanta (LU), 53%. di rd;
  • Seguono poi appena sopra il 50% Rufina (FI), Castagneto Carducci (LI) e Siena Buonconvento (SI). 

Come si può notare la maggior parte di queste esperienze e sicuramente le più “popolose” si trovano in Lucchesia dove la lotta contro gli inceneritori rappresenta una "costante storica". A conferma del fatto che le "buone pratiche" sono quasi sempre partite "malgrado" i voleri della Giunta Regionale.  DI QUESTA COLPEVOLE INERZIA (ma sembrerebbe proprio una scelta di campo precisa contro le “buone pratiche”) ROSSI DEVE RISPONDERE! Per fortuna e nonostante "l’ostacolo" spesso rappresentato dalla Regione, anche in Toscana è oggi possibile tracciare una MAPPA DELLA DIFFUSIONE estensione DELLE BUONE PRATICHE a partire dalla raccolta differenziata col sistema  “porta a porta”:   

  • MONTIGNOSO (raggiunge circa il 70% ),
  • Seravezza (nel 2010 raggiunge il 70%);
  • Pietrasanta (su 50% del territorio comunale);
  • Capannori (ormai a circa il 75%);
  • Porcari (70%);
  • Villa Basilica (70%);
  • Pescaglia (55%);Montecarlo (75%);
  • Altopascio che dal 2 agosto estenderà il porta a porta a tutto il Comune. 

Si fa notare che nel suo insieme il comprensorio servito da ASCIT nella piana di Lucca raggiunge gli 80.000 abitanti che fanno ormai registrare una media del 65% di rd. Altra "enclave" che ha deliberato ed ha in corso l'attuazione del porta a porta, è quella dell'empolese dove ormai è diffuso questo sistema di raccolta. Montespertoli,Moltelupo,Vinci,Capraia Limite. Questi comuni hanno adottato su circa 40.000 abitanti il porta a porta seguendo l'esempio di Montespertoli. Empoli lo sta adottando il porta a porta per "lotti" ed entro il 2012 si è impegnato ad estenderlo su tutto il Comune. 

Nonostante il presidente Rossi, le "buone pratiche crescono...anche in Toscana". Il Presidente dovrebbe pensare piuttosto che sono i comuni e la aziende di gestione a dover essere “commissariati” ove ci fossero delle insistite inadempienze anche su quel minimo di obiettivo di riduzione e di rd imposti dalla legge nazionale e dalla stessa Regione toscana. Quindi invitiamo il Presidente a mettersi subito nel solco della legge e adoperarsi da subito per sanare le inadempienze in atto, a partire dalla Regione e se vuole usare il pugno di ferro minacci di commissariare o sostituire davvero qualche tecnico o amministratore non all’altezza del proprio compito.  

Coordinamento Comitati della Piana FI PO PT e Coordinamento toscano Rifiuti Zero 

Firenze 13 luglio 2010   

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Ultimo aggiornamento ( marted́ 13 luglio 2010 )