Il nucleare giulivo
Scritto da msirca   
domenica 06 marzo 2011
http://www.asca.it/news-NUCLEARE__MEDICI_PER_L_AMBIENTE_CONTRO_VERONESI__DA_LUI_GRAVI_OMISSIONI-996341-POL-1.html

NUCLEARE: MEDICI PER L'AMBIENTE CONTRO VERONESI, DA LUI GRAVI OMISSIONI


ASCA) - Roma, 5 mar - ''La sicumera con cui sul nucleare il professor Veronesi si lascia andare ad affermazioni prive di supporto scientifico lascia allibiti''.

L'associazione nazionale dei medici per l'Ambiente Isde Italia, replica cosi' a quanto affermato dall'oncologo
Umberto Veronesi su La Stampa.

''Basterebbe leggere i piu' autorevoli giornali internazionali -scrivono sul quotidiano ecologista 'Terra' Ernesto Burgio, cordinatore del Comitato scientifico Isde, e Angelo Baracca, dell'Universita' di Firenze- per sapere che la strombazzata rinascita nucleare non esiste, a causa dei costi fuori controllo, dei problemi, delle incognite, dei ritardi nei tempi di costruzione; che gli Usa hanno in costruzione un solo reattore (un secondo e' stato cancellato), mentre in Europa gli unici due in costruzione (in Finlandia e in Francia) procedono tra mille intoppi, che hanno gia' causato un raddoppio dei costi e dei tempi''.

 
 ''Ma l'aspetto piu' disarmante -denunciano Burgio e Baracca- e' la leggerezza con cui Veronesi considera gli effetti biologico-sanitari della radioattivita'. Un incidente nucleare grave e' in grado di contaminare un intero emisfero: eppure Veronesi 'liquida' con poche battute persino la catastrofe di Chernobyl. Dimenticando che scienziati e ricercatori di chiara fama, che hanno dedicato la loro vita a documentare gli effetti di una nube radioattiva che ha colpito non solo URSS, Ucraina e Bielorussia, ma l'Europa intera, parlano di un milione di vittime! Come puo' un oncologo accettare di dirigere un'Agenzia per la Sicurezza del Nucleare ignorando o trascurando questi studi

-----------------------------

Veronesi: l’uomo sbagliato nel posto sbagliato

Sfido Veronesi ad un confronto pubblico per suffragare quanto ha affermato nell’intervista alla stampa del 3 marzo. Ho lavorato nel settore nucleare per più di venti anni svolgendo i controlli sul combustibile nucleare per tutte le centrali dell’Enel e non ho mai sentito tante grossolanità da uno scienziato che per di più occupa un posto delicato come quello di presidente della Agenzia per la sicurezza nucleare. Sono l’unico esperto nucleare ad aver fatto obiezione di coscienza dopo l’incidente di Chernobil, mettendo a rischio la mia professionalità e la mia stessa carriera e penso con sgomento al fatto che la sicurezza nucleare venga gestita con le modalità assurde stabilite dal governo: 12 mesi per svolgere il licencing di una centrale nucleare e del deposito nazionale per le scorie, quando il maggiore ente di sicurezza del mondo (la NRC statunitense) ci impiega non meno di tre anni disponendo di oltre mille tecnici esperti, mentre la nostra ASN ha solo 200 dipendenti assai poco preparati. Che ne sa Veronesi dei problemi che sorgono in fase di certificazione di un progetto nucleare? Di come si valuta un massimo credibile incidente, dei controlli da effettuare in fase di costruzione e di esercizio di un impianto? Di come anche i più sofisticati sistemi e procedure di sicurezza falliscono: a Trhee Mile Island i malfunzionamenti dei servizi di emergenza furono 6 e solo 2 erano attribuibili al fattore umano. Certo, finchè medici come lui si faranno schermo delle statistiche dell’OMS e della IAEA che sostengono che a Three Mile Islandd non è morto nessuno e che a Chernobil i morti sono poche migliaia, allora i cittadini dovranno veramente temere per la loro sicurezza. Ci sono scienziati russi, bielorussi ed ucraini che hanno illustrato nei loro studi le decine di migliaia di morti e centinaia di migliaia di patologie post Chernobil, che vengono costantemente ignorati e boicottati da uomini come Veronesi e dall’omertà che contraddistingue la maggioranza della cosiddetta comunità scientifica (non solo italiana). E poi basta con le falsità che il nucleare ci rende liberi dal petrolio dato che solo il 5% dell’energia elettrica è prodotta con questa fonte mentre la stragrande maggioranza del suo consumo va nei trasporti e nell’industria, e poi è assai probabile che sarà l’uranio ad esaurisrsi prima dei combustibili fossili. Basta con la favola che tutti i problemi del nucleare (dalle scorie ai reattori di IV generazione saranno risolti) perché sono gli stessi problemi che studiavamo in Enel trenta anni fa prevedendo di risolverli entro il 2000, ed ora che siamo nel 2010 ci dicono che la loro soluzione è spostata di altri trenta anni! Se Veronesi è disposto a tenersi le scorie nucleari nella sua camera da letto, come pare ha dichiarato, è affar suo (anche se in proposito sarebbe interessante sapere come la pensano i suoi vicini di casa), ma se il Presidente dell’ASN ( che è una autorità indipendente) afferma che le centrali nucleari sono studiate per durare fino a 100 anni, allora si apre un serio problema di competenza e di affidabilità  dell’intera struttura che a mio giudizio non può che risolversi sollevando Veronesi dal suo incarico.

Giorgio Ferrari/Coordinamento Antinucleare"salute-ambiente-energia"


Commenti

busy