Le mani in cui i nostri sciagurati amministratori, vogliono mettere il nostro futuro...
Scritto da msirca   
luned́ 24 novembre 2014

http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-99deeb3f-3b2b-425b-a775-66e4c3a4e5de.html

 

Hera è una delle più grandi municipalizzate d’Italia e gestisce luce, acqua, gas e rifiuti per 250 comuni in Emilia-Romagna, Marche, Veneto e Venezia-Giulia. La società ha sede in centro a Bologna in un’area industriale dismessa dove lavorano settecento persone. Sulla base di documenti inediti Report è in grado di documentare il livello di inquinamento presente nel suolo di quei terreni e i rischi per la salute a cui, secondo le analisi svolte da Hera stessa ma mai divulgate, i dipendenti sono sottoposti andando a lavorare lì dentro ogni giorno. L’inquinamento coinvolge anche alcune falde. Hera è anche un esempio di come vengono scelti i manager che amministrano le grandi municipalizzate dove i requisiti necessari spesso non sono le competenze.


[Chi ha visto  l’ultimo numero  di report sa di che cosa si parla e dice molto sul senso responsabilità di questo soggetto (e degli organi di controllo), per di più di matrice pubblica  a cui è stata affidata  la costruzione e  la gestione dell’inceneritore che intendono  costruire a case Passerini. Non si hanno peraltro notizie di smentite e precisazioni, al momento. ndrmsirca]

 


“IN BUONE ACQUE”

di Emanuele Bellano

MASSIMILIANO AMATO – COAUTORE “IL CASALESE”

Questo è un bene confiscato a un killer dei casalesi, Mario Caterino, era la sua villa.

Questa era la casa di Francesco Schiavone detto Sandokan, sanguinario boss dei casalesi; adesso è un centro per l’assistenza ai bambini affetti da autismo.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

A poche centinaia di metri, sempre a Casal di Principe, c’è la sede dell’Aversana Petroli, la holding della famiglia Cosentino.

24/11/2009

GIOVANNI FAVIA – M5S

Nel 1999 un giovanissimo parlamentare, Nicola Cosentino, fa un’interrogazione

denunciando una presunta contaminazione da amianto di un’area intorno a Sparanise. I terreni si deprezzano, una società della sua famiglia compra quei terreni per 2 milioni e 200 mila euro e pochi mesi dopo circa il 90 per cento dell’area lo vende a una municipalizzata emiliana, la AMI di Imola, ora Hera. E stranamente vende l’area contaminata da amianto, per 11 milioni di euro e la società legata alla famiglia del parlamentare ha una plusvalenza in pochi mesi di 9 milioni di euro.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

A quindici anni di distanza quell’area si presenta così.

MASSIMILIANO AMATO – COAUTORE “IL CASALESE”

Questa è la centrale termoelettrica di Sparanise, 800 megawatt della Calenia Energia Spa.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

Proprietaria della Calenia, insieme al gruppo svizzero AXPO è Hera Spa, la più grande società pubblica dell’Emilia Romagna, controllata da 180 comuni e che gestisce gas, luce, acqua e rifiuti. I guadagni che arrivano da questa centrale, Hera li divide con la SCR Srl.

EUGENIA ROSSI – EX CONSIGLIERE COMUNALE – MODENA

Io chiesi quindi subito cos’era questa società, chi ne faceva parte, com’erano stati i finanziamenti, eccetera. Praticamente ho incontrato un muro di gomma.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

Tutto quello che sappiamo è che i manager che rappresentano SCR all’interno di Hera sono Enrico Reccia e Giovanni Cosentino, fratello di Nicola, tutti arrestati ad aprile per aver favorito il clan dei casalesi.

EMANUELE BELLANO

É possibile che i vertici di Hera e del Comune di Bologna non sapessero di essere in affari con la famiglia Cosentino?

IVAN CICCONI – ESPERTO APPALTI PUBBLICI

É assolutamente impossibile per il semplice motivo che Giovanni Cosentino sedeva nel consiglio d’amministrazione di Hera Com Mediterranea.

MASSIMILIANO AMATO – COAUTORE “IL CASALESE”

È un affare sul quale i Cosentino costruiscono il salto di qualità imprenditoriale

definitivo, affermandosi come una delle realtà imprenditoriali più forti e più potenti dell’intera regione Campania.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

Hera divide gli utili della centrale con la famiglia Cosentino per 4 anni; poi, nel 2011 il legame si interrompe. In che modo e con quali costi?

EMANUELE BELLANO

Sindaco buongiorno, Emanuele Bellano di Report, Rai Tre.

VIRGINIO MEROLA – SINDACO DI BOLOGNA

Sì però io sono qui per altre cose.

EMANUELE BELLANO

Sì, però vorrei farle una domanda su Hera.

VIRGINIO MEROLA – SINDACO DI BOLOGNA

Perfetto io no.

MILENA GABANELLI IN STUDIO

La domanda sarebbe da fare ad Hera, ma anche qui porte e bocche blindate. Diciamo che aiutare i casalesi per fare il salto di qualità non è una medaglia. Per Emilia Romagna, parte delle Marche e alcuni comuni del Veneto gestisce acqua, luce, gas e rifiuti. E chi direbbe che sui rifiuti è andata proprio a sedercisi sopra. Allora questa è la città di Bologna, è il centro di Bologna, la zona di cui parliamo è in centro vicino alla stazione, questo è il vecchio gasometro ovvero un’area dove per quasi 100 anni si è distillato carbon fossile. Dismessa l’attività, 10 anni fa quest’area passa nelle mani di Hera che mette qui la sua sede, e comincia a parlare di riqualificazione, perché parlare di bonifica allarma un po’. Il vecchio gasometro potrebbe diventare un bellissimo e grande museo, quest’area invece che è la più problematica si possono costruire appartamenti per studenti. Intanto i dipendenti cominciano ad andarci a lavorare, il tempo passa, il museo può aspettare, il problema di quello che c’è qua sotto invece resta. E non è roba bella, Hera lo sa. La città ancora no, e forse nemmeno chi in questo posto sta andando a lavorare. Poi se vuoi costruire anche solo uno studentato, devi andare a pulire i terreni la sotto. Però se i terreni li vendi a bonificare ci pensa chi compra. E qui scoppia il bubbone. Emanuele Bellano.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

Hera, ha cercato di vendere i suoi terreni alla Cogefer di Ferrara che doveva costruirci uno studentato e degli uffici da dare poi in affitto ad Hera. Ma dopo la firma dal notaio, qualcosa va storto.

EMANUELE BELLANO

Qual è il motivo per cui poi concretamente salta l’accordo?

TITOLARE CO.GE.FER

Perché l’area è risultata fortemente inquinata e nessuno ha interesse o voglia di andare a disinquinarla per cominciare a costruire perché i costi sarebbero secondo me altissimi.

EMANUELE BELLANO

Quando Hera decide di vendere l’area, sapeva che quell’area era inquinata?

TITOLARE CO.GE.FER

Basta che voi andiate a vedere quello che è successo nel 2008 e a quel punto, vi rendete conto.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

Quello che accade il 28 maggio 2008 lo racconta una informativa della Guardia di Finanza: all’interno dell’attuale sede di Hera gli operai scavano. A 2 metri di profondità ci sono 1.500 tonnellate di cianuri e altre sostanze, tutte altamente tossiche, generate dalla vecchia attività di produzione del gas.

TITOLARE CO.GE.FER

Secondo me nel 2008 hanno trovato solo una parte di quello che c’è là sotto, una piccola parte; ma c’è molto di più e quella dovrebbe essere la punta di un iceberg. C’è della gente che lavorava lì, che m’ha detto: “guardi lì sotto c’è l’ira di Dio”.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

La sede è nel pieno centro della città, e dentro ci lavorano 700 dipendenti.

EMANUELE BELLANO

Sa che nel 2008 sono state trovate delle sostanze tossiche qui, in questa zone qui, in quest’area?

DIPENDENTE HERA

Non glielo so dire, potrebbe darsi, non ne ho la più pallida idea.

EMANUELE BELLANO

Lei lavora qui?

DIPENDENTE HERA

Sì.

EMANUELE BELLANO

Senta, sa che nel 2008 sono state trovate delle sostanze tossiche qui dentro?

DIPENDENTE HERA

Sì, l’ho sentito dire, sì.

EMANUELE BELLANO

É tutto a posto secondo lei?

DIPENDENTE HERA

Ci stiamo informando; stanno facendo tutti i controlli, che non hanno mai trovato niente di particolarmente…

EMANUELE BELLANO

Niente di particolarmente grave.

DIPENDENTE HERA

Loro dicono, loro dicono così.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

A luglio la questione arriva sul tavolo del ministro Galletti. Dopo 5 mesi ancora

nessuna risposta. Il caso viene affrontato invece dall’assessore all’Urbanistica del comune.

PATRIZIA GABELLINI – ASSESSORE URBANISTICA BOLOGNA

Il 23 giugno 2008, anche questo con protocollo, Hera ha comunicato la messa in sicurezza d’emergenza dello scavo a seguito del rinvenimento di uno strato omogeneo di colore azzurro intenso e fortemente maleodorante non previsto dal piano dei lavori. C’è un monitoraggio che viene continuamente fatto dal quale si evince che non ci sono, vengono esclusi profili di rischio.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

Bisogna stare tranquilli insomma; eppure le 200 pagine che proprio Hera deposita nel 2009 al Comune di Bologna, raccontano tutta un’altra storia.

ALESSANDRO GARGINI – DOCENTE GEOLOGIA APPLICATA UNIVERSITÀ

BOLOGNA

La specificità prevalente di questa contaminazione è legata alla presenza di idrocarburi policiclici aromatici e di idrocarburi in generale. E se uno vive, lavora, risiede sopra un sito contaminato, sopra una falda superficiale contaminata da queste sostanze, può essere soggetto a un rischio sanitario.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

L’Istituto Superiore di Sanità scrive che gli idrocarburi policiclici aromatici si sono rivelati cancerogeni e non possono superare certi limiti nei terreni.

FABRIZIO MARTINELLI – PRESIDENTE ORDINE CHIMICI – LAZIO UMBRIA

ABRUZZO MOLISE

La sommatoria delle varie concentrazioni in tabella non deve essere superiore a 100 milligrammi/chilo di sostanza secca. Beh, il 100 qui è abbondantemente superata perché: acenaftene 212, antracene 120, fluorene 237, fenantrene 362, naftalene lo abbiamo citato 150, da solo supera la soglia della sommatoria.

EMANUELE BELLANO

Cioè la somma di tutte queste sostanze non dovrebbe essere superiore a 100.

FABRIZIO MARTINELLI – PRESIDENTE ORDINE DEI CHIMICI – LAZIO

UMBRIA ABRUZZO MOLISE

La somma di tutte queste non dovrebbe essere superiore a 100.

EMANUELE BELLANO

Mentre ognuna di queste supera da sola 100.

FABRIZIO MARTINELLI – PRESIDENTE ORDINE DEI CHIMICI – LAZIO

UMBRIA ABRUZZO MOLISE

Singolarmente tutte queste citate sono superiori a 100, alcune di 2-3 volte. Il

naftalene è una sostanza che dà irritazione agli occhi, dà irritazione alla pelle, dà problemi alle vie respiratorie; questi sono comunque fenomeni accertati per questa sostanza.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

In questa mappa, aggiornata a dicembre scorso, si vedono le zone contaminate, sono quelle in giallo e in rosso. Si estendono sotto tutto il piazzale dell’area. Questo è lo stesso piazzale visto oggi dall’alto.

EMANUELE BELLANO

L’azienda vi ha mai comunicato che nell’area di via Berti Pichat c’è una situazione critica da un punto di vista ambientale?

VITTORIO RUBINI – RSU CGIL HERA

No, assolutamente no.

EMANUELE BELLANO

Non vi hanno mai parlato di sostanze inquinanti?

VITTORIO RUBINI – RSU CGIL HERA

No.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

Tra le pagine della perizia del 2009 si legge che è talmente alto il rischio cancerogeno che Hera stessa stabilisce dei limiti di permanenza dei suoi dipendenti in alcuni uffici. Per questo edificio ad esempio il limite stabilito è di due ore al giorno.

EMANUELE BELLANO

Vi è stato comunicato questo dall’azienda?

VITTORIO RUBINI – RSU CGIL HERA

Assolutamente no. Questa è un’informazione che apprendo adesso ed è di una gravità assoluta, ma che non c’ è mai stata comunicata. Noi non abbiamo mai avuto evidenza né in forma scritta, né tantomeno orale di una notizia così sconvolgente.

EMANUELE BELLANO

I lavoratori per quanto tempo rimanevano in ufficio?

VITTORIO RUBINI – RSU CGIL HERA

Non meno di 7 ore e 40 minuti.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

In quest’altro edificio nel 2009 Hera stabilisce che gli uffici dovranno essere

sgomberati al massimo entro 6 anni. Da allora a oggi, come si vede da queste immagini, 250 persone vanno a lavorare lì dentro tutti i giorni.

VITTORIO RUBINI – RSU CGIL HERA

Noi non abbiamo comunicazione né formale né orale neanche su questa notizia.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

Il principale azionista di Hera è il comune di Bologna. Ci riceve l’assessore

all’urbanistica, la stessa che a luglio aveva detto davanti al consiglio comunale che non esistono profili di rischio.

PATRIZIA GABELLINI – ASSESSORE URBANISTICA BOLOGNA

Salute garantita, sia dei cittadini, quindi problemi per la salute per i cittadini, ma anche per chi lavora lì.

EMANUELE BELLANO

Ecco: in realtà, sulla base di alcuni documenti che io ho guardato, insomma, avrei dei dubbi. E cioè: c’è un’analisi di rischio che è stata fatta da Hera nel 2009 in cui si stabilisce che alcune delle palazzine dove lavorano i dipendenti dovevano avere delle

limitazioni d’uso.

PATRIZIA GABELLINI – ASSESSORE URBANISTICA BOLOGNA

Io non ho letto tutta la valigia dei documenti che sono passati in conferenza dei servizi. Questo è materialmente impossibile.

EMANUELE BELLANO

Ho capito ma questo è un documento fondamentale.

PATRIZIA GABELLINI – ASSESSORE URBANISTICA BOLOGNA

Ma di documenti fondamentali ce ne sono…

EMANUELE BELLANO

Sì, ma questo è un documento che dice che i lavoratori sono andati e stanno andando a lavorare in un ambiente che li espone a un rischio cancerogeno. É un documento fondamentale direi, no?

PATRIZIA GABELLINI – ASSESSORE URBANISTICA BOLOGNA

Ecco allora, a questo io penso che, ripeto, io non li ho letti tutti i documenti della conferenza dei servizi perché non è il mio compito, il mio compito è intervenire quando ci sono delle decisioni da prendere.

EMANUELE BELLANO

Cioè, lei come assessore e il sindaco non eravate a conoscenza del fatto che c’è questo documento depositato qui in Comune, su questo tema?

PATRIZIA GABELLINI – ASSESSORE URBANISTICA BOLOGNA

No, lei mi parla di un episodio. Io so che tutta l’attività della conferenza dei servizi sono valigie di cose…

EMANUELE BELLANO

Però le posso dire, le posso dire una cosa? Mi sembra un po’ paradossale che deve venire Report a far vedere un documento che è depositato in Comune e che noi abbiamo preso accedendo a un atto pubblico del Comune.

PATRIZIA GABELLINI – ASSESSORE URBANISTICA BOLOGNA

Non è paradossale: se lei gira lo sguardo, vede qual è il livello di documentazione che noi… quindi non è paradossale. Lei pensa che ci sia qualcuno che è in grado di leggere tutti i documenti che sono nei nostri, che sono per altro in rete e noi di conferenze… noi abbiamo 190 siti contaminati che sono in lavorazione.

EMANUELE BELLANO

Però in conferenza dei servizi sicuramente c’erano anche dei tecnici del Comune.

PATRIZIA GABELLINI – ASSESSORE URBANISTICA BOLOGNA

Ma certo che c’erano!

EMANUELE BELLANO

Quindi i tecnici del Comune conoscono e avrebbero dovuto conoscere questo

documento e avrebbero dovuto tramandarlo all’assessore o al sindaco competenti.

PATRIZIA GABELLINI – ASSESSORE URBANISTICA BOLOGNA

Allora: lei ha sott’occhio un documento che è su carta intestata Hera. Ok? Ecco. Nel suo racconto mi mancano dei pezzi che vorrei recuperare.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

A distanza di due mesi siamo ancora in attesa che recuperi tutti i pezzi. In questa storia poi c’è il ruolo dell’Arpa, che ci tiene a precisare che in quest’area almeno un ediificio è stato bonificato.

EMANUELE BELLANO

Qual è oggi la destinazione di questo edificio?

MARIA ADELAIDE CORVAGLIA – ARPA EMILIA ROMAGNA

C’è l’ufficio del presidente.

EMANUELE BELLANO

In questa palazzina qui? Nella palazzina Vecchia Officina?

MARIA ADELAIDE CORVAGLIA – ARPA EMILIA ROMAGNA

É un… sì, è un direzionale.

EMANUELE BELLANO

Quindi ci sono gli uffici del presidente e del consiglio d’amministrazione?

MARIA ADELAIDE CORVAGLIA – ARPA EMILIA ROMAGNA

Esatto, esatto, esatto.

EMANUELE BELLANO

É un po’ curioso però, eh?

MARIA ADELAIDE CORVAGLIA – ARPA EMILIA ROMAGNA

Cioè? Perché?

EMANUELE BELLANO

L’unico edificio bonificato fino in fondo e diciamo ricostruito da capo, c’è il presidente e il consiglio d’amministrazione.

MARIA ADELAIDE CORVAGLIA – ARPA EMILIA ROMAGNA

Era già nel progetto però, eh. Era già nel progetto quindi, su questo, su questo deve chiedere a Hera sui loro progetti. Quindi questo non è che…

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

Intanto l’anno scorso durante i lavori alle condutture del riscaldamento, alcuni

dipendenti hanno malori. In un caso il medico parla di “esposizione ad esalanti chimici del tipo idrocarburi policiclici aromatici”. E scrive: “Il dipendente presenta una drammatica accentuazione dei disturbi respiratori”. Ma l’allarme arriva anche da altri dipendenti.

VITTORIO RUBINI – RSU CGIL HERA

Noi abbiamo ricevuto molte email, soprattutto a inizio 2013, e tra le altre cose veniva affermato che aperte virgolette “è da giorni che c’è molta puzza ma da oggi è percepibile in maniera pesante anche con le finestre chiuse. Bruciano gli occhi e dà fastidio alla gola”.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

Le segnalazioni dei lavoratori vengono tutte inoltrate ai dirigenti di Hera che rassicurano i dipendenti.

EMANUELE BELLANO

Voglio chiederle una cosa: nell’area Berti Pichat c’è una contaminazione di sostanze cancerogene.

VIRGINIO MEROLA – SINDACO DI BOLOGNA

Ragazzi vi ha già parlato l’assessore Gabellini; trovo abbastanza incivile che non rispettiate le persone. Quindi...

EMANUELE BELLANO

Però lei è il sindaco!

VIRGINIO MEROLA – SINDACO DI BOLOGNA

Proprio per questo motivo: no comment.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

Dalle analisi di Hera la contaminazione è anche nell’acqua. Le sostanze inquinanti sono ormai a ridosso della falda più grande e più profonda.

FABRIZIO MARTINELLI – PRESIDENTE ORDINE CHIMICI – LAZIO UMBRIA

ABRUZZO MOLISE

E quindi è una situazione di pericolo sicuramente, in questo momento.

EMANUELE BELLANO

Bisogna scongiurare che la contaminazione scenda più a fondo. É arrivata al limite, c’è uno strato qui di…

FABRIZIO MARTINELLI – PRESIDENTE ORDINE CHIMICI – LAZIO UMBRIA

ABRUZZO MOLISE

Non lo possiamo fare aspettando e sperando che non succeda: questo prima o poi succede.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

Ad aprile 2012 Arpa segnala “un generale peggioramento della qualità delle acque di falda dovuto all’innalzamento degli idrocarburi… In effetti un progetto per isolare gli strati più profondi della falda è stato approvato nel 2012. Ma Hera e il Comune non hanno fatto ancora quasi nulla.

PATRIZIA GABELLINI – ASSESSORE URBANISTICA BOLOGNA

È una questione di soldi, certo è questione di risorse, risorse economiche

importantissime, importantissime.

EMANUELE BELLANO

Cioè di soldi che non ci sono?

PATRIZIA GABELLINI – ASSESSORE URBANISTICA BOLOGNA

Beh, Hera per bonificare quest’area ha stimato milioni e milioni tanto è vero che sta rinunciando a realizzare alcuni interventi.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

Eppure di inquinamento, costi e spese previste nei bilanci della società non c’è traccia.

ALFONSO SCARANO – ANALISTA FINANZIARIO INDIPENDENTE

Mah, leggendo queste carte mi sono posto il dubbio: ma perché? Perché non ha rappresentato a bilancio questa situazione? Avrebbe dato un’informazione ai cittadini, un’informazione ai dipendenti, un’informazione agli investitori e anche un’informazione sulle capacità della società di gestire i rischi. Se una società, come dire, non è ben trasparente, anche nelle situazioni difficili, poi i mercati finanziari gliela scontano.

MILENA GABANELLI IN STUDIO

Allora, con ordine: quando l’analisi del rischio viene presentata in comune è maggio 2009 il sindaco è Cofferati, che però ha già un piede fuori perché il mese dopo si vota e arriva il nuovo sindaco Delbono, che più che occuparsi dei veleni della città, si deve occupare dei suoi di veleni, l’amante lo trascina in tribunale per una storia di favori, arriva il commissario, l’indimenticabile Cancellieri che non ci risulta si sia presa a cuore la questione, nel 2011 finalmente il nuovo sindaco Virginio Merola e la sua giunta. Che a quanto pare non sono andati a leggersi tutte quelle carte, però se c’è una bomba ecologica vicino alla stazione sono anche fatti del sindaco. Quindi Hera, che non è responsabile dell’inquinamento, non ha inquinato lei, ma i terreni se li è

presi e quindi ne è responsabile, con noi non parla però ci scrive: “facciamomonitoraggi ogni giorno, stiamo bonificando, di lavori in corso noi non ne abbiamo visti, e finiremo nel 2018”. Intanto le persone ci lavorano, e dall’altra parte della strada, dall’istituto di Astrofisica ci scrivono: “da parecchio tempo chiediamo chiarimenti sugli odori nauseabondi che arrivano dall’area Hera, nessuno ci risponde, venite nei nostri uffici per annusare di persona”. Hera che l’anno scorso ha distribuito utili per 128 milioni di euro, dichiara di fare delle cose bellissime, come il bilancio di sostenibilità, che vuol dire “noi abbiamo cura dell’ambiente” ha anche un codice etico dove troviamo scritto che: “tutela la sicurezza e la salute dei suoi lavoratori, che gestisce le proprie attività perseguendo la tutela dell’ambiente”. Il presidente Tommasi di Vignano risulta indagato per reati ambientali. Bene, andiamo in pubblicità e dopo vediamo come vengono scelti i manager di questa grande municipalizzata.

MILENA GABANELLI IN STUDIO

Rieccoci qua. Stiamo parlando di una delle più grandi municipalizzate del Paese, Hera, che ha i suoi uffici su un’area pericolosamente inquinata e con la bonifica la sta tirando per le lunghe. Prima di andare a vedere chi sono i manager e come, con quali criteri vengono scelti, vediamo chi sono i partner commerciali, per esempio sul fronte dei rifiuti radioattivi. Hera gestisce discariche e inceneritori e può essere che arriva un camion con delle sostanze contaminate che poi finiscono in mezzo a tutto il resto, per evitare questo, all’ingresso c’è qualcuno che fa rigorosi monitoraggi. Chi è? È la Protex

di Forlì. Di chi è la Protex?

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

La Protex Italia è una delle poche società autorizzate a ritirare rifiuti radioattivi e lavora quasi esclusivamente con committenti pubblici. In Sardegna, per esempio o a Roma e Genova, Protex ha contratti con Asl e ospedali e preleva i rifiuti radioattivi che poi trasferisce nel suo magazzino di Forlì, dove vengono conservati per anni. Ma di chi è la Protex?

EMANUELE BELLANO

Questo edificio insomma dove noi siamo e anche il vostro deposito, sono di proprietà di una società che di fatto è schermata dalla Banca di San Marino.

PAOLA VICINI – DIRETTORE GENERALE PROTEX ITALIA

È un’immobiliare non lo so: non le so dire, sinceramente, non le so rispondere perché non mi occupo di queste cose. Per cui non le so dire.

EMANUELE BELLANO

Cioè: lei è il direttore generale e non mi sa dire chi sono i proprietari degli immobili dove lavorate, cioè che fanno parte della vostra azienda?

PAOLA VICINI – DIRETTORE GENERALE PROTEX ITALIA

Secondo me è un leasing; in questo momento un leasing.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

Dagli immobili alla società, la situazione non cambia: socio di maggioranza di Protex Italia, è la Laboratori Protex. Si finisce di nuovo a San Marino in questo edificio poco dopo il confine. Il mistero rimane perché uno dei principali soci della Laboratori Protex è la Sofir, una fiduciaria.

EMANUELE BELLANO

La Sofir fiduciaria...

PAOLA VICINI – DIRETTORE GENERALE PROTEX ITALIA

Non so cosa sia.

EMANUELE BELLANO

Ha il trenta per cento delle quote della società Laboratori Protex, una fiduciaria di Bologna.

PAOLA VICINI – DIRETTORE GENERALE PROTEX ITALIA

Non so cosa sia.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

La domanda non è superflua poiché i soci che si nascondono dietro Sofir gestiscono un deposito nucleare in cui sono stoccati oltre 2000 metri cubi di scorie radioattive. A indagare nel 2012 su Sofir Fiduciaria sono gli ispettori antiriciclaggio di Banca d’Italia. Sofir avrebbe commesso irregolarità nella gestione di centinaia di milioni di euro provenienti da San Marino. Secondo gli inquirenti la Sofir nasconde i segreti di mezza

Emilia Romagna, con almeno 500 aziende intestate. Come quella di Nicola Femia, affari nei video poker, considerato narcotrafficante legato alla ‘ndrangheta. Ma tornando alla Protex, insieme alla Sofir ci sono altri nomi.

EMANUELE BELLANO

Volevo sapere da lei insomma, se mi confermava la situazione che io ho visto cioè: tra i soci c’è con un 7,84% Vittorio Prodi, l’ex presidente della provincia ed ex eurodeputato del Pd.

PAOLA VICINI – DIRETTORE GENERALE PROTEX ITALIA

Quella è la vigenza, ovviamente e corrisponde alla visura camerale italiana.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

Presidente della provincia di Bologna dal ‘95 al 2004, Vittorio Prodi, fratello di

Romano, è stato poi eletto al parlamento Europeo dove è rimasto fino ad aprilescorso. Eppure nella dichiarazione che i deputati europei sono obbligati a compilare

non ha mai denunciato il possesso di quote della Protex di San Marino.

AL TELEFONO VITTORIO PRODI

Pronto? Sono Prodi, buongiorno.

EMANUELE BELLANO

Buongiorno.

AL TELEFONO VITTORIO PRODI

Per me era assolutamente irrilevante, ecco: non c’era nessuna possibilità che io potessi in qualche modo… che questa partecipazione condizionasse il mio operato a livello di Parlamento, ecco.

EMANUELE BELLANO

Non è secondo lei un conflitto di interessi il fatto di essere da un lato tramite il suo ruolo istituzionale di Presidente della Provincia socio di Hera e al tempo stesso socio di una società, cioè la Protex Italia, che da Hera prende dei lavori, degli appalti?

AL TELEFONO VITTORIO PRODI

Io mi guardavo bene quando si trattava di discutere della politica di Hera, di fare cose in quel senso lì, ecco. Per cui non c’è stato mai nessun né potenziale, né attuale conflitto di interessi.

EMANUELE BELLANO

Tra l’azionariato della Laboratori Protex di San Marino, insieme a lei, c’è la Sofir Fiduciaria. Mi può dire per conto di chi questa fiduciaria detiene quelle quote, quel 30 per cento di quote?

AL TELEFONO VITTORIO PRODI

Non lo so.

EMANUELE BELLANO

Non lo sa?

AL TELEFONO VITTORIO PRODI

Non lo so.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

Ricapitolando: nella gestione dei rifiuti radioattivi Hera è partner di Protex Italia

controllata dalla Protex di San Marino. Dentro Protex c’è Vittorio Prodi e c’è la Sofir, che essendo una fiduciaria, non si sa chi è il proprietario. Ma come vengono scelti i manager che gestiscono la seconda municipalizzata d’Italia?

DANIELE MANCA – SINDACO DI IMOLA

Si cercano le migliori competenze perché crediamo che questo sia un progetto straordinario ed importante; si cercano persone di qualità che hanno un’esperienza e una conoscenza nel settore dei servizi pubblici a rilevanza economica e infatti ci sono curriculum… prevede proprio la presentazione, la pubblicazione di un curriculum, la premessa per poter definire le nomine.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

I curricula dei candidati si possono leggere sul sito di Hera. Partiamo dal primo, il

consigliere Danilo Manfredi: 6 righe comprese la data di nascita. Ad averne proposto

la nomina è il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci.

EMANUELE BELLANO

Lei il curriculum di Danilo Manfredi, prima di proporlo al cda l’ha letto, l’ha visto?

FABRIZIO MATTEUCCI – SINDACO DI RAVENNA

Sì certo, certo.

EMANUELE BELLANO

Non c’è nulla che farebbe pensare che sia in grado di gestire una multiutility

dell’energia e dei rifiuti, no?

FABRIZIO MATTEUCCI – SINDACO DI RAVENNA

Lei ha perfettamente ragione: il curriculum è un po’ scarno. Devo dire che io, anche

nella scelta di altre figure di questo tipo, prima della competenza - che naturalmente è

indispensabile, no? Scelgo persone che abbiano il talento, cioè la capacità e la

passione per fare quell’incarico. Quindi, non so se l’ho detto, lui è stato anche

segretario del Partito Democratico.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

Danilo Manfredi ha fatto prima il consigliere e poi il segretario comunale. A fine 2013

si candida per diventare segretario provinciale del Partito Democratico, sempre a

Ravenna, ma non viene eletto. Pochi mesi dopo arriva la nomina nel Cda di Hera.

EMANUELE BELLANO

Lei non è stato eletto diciamo.

DANILO MANFREDI – CONSIGLIERE D’AMMINISTRAZIONE DI HERA

Sì.

EMANUELE BELLANO

Qualche mese dopo il Sindaco di Ravenna l’ha nominato insomma ha caldeggiato la

sua nomina nel cda di Hera.

DANILO MANFREDI – CONSIGLIERE DI AMMINISTRAZIONE DI HERA

Non vedo.. posso capire che possa far sorgere qualche dubbio, qualche sospetto però

il nesso francamente non c’è. L’attività politica dovrebbe essere vista come un merito.

EUGENIA ROSSI – EX CONSIGLIERE COMUNALE – MODENA

Primo criterio è quello dell’appartenenza partitica e non si può andare aventi con i

criteri dell’appartenenza partitica.

EMANUELE BELLANO

Cioè: i consiglieri vengono scelti in base al fatto che sono legati al partito…

EUGENIA ROSSI – EX CONSIGLIERE COMUNALE – MODENA

Sì, certo. Sì, che sono tutti legati al partito. Mi lamentai spesso anche in consiglio

comunale dicendo che in fondo quella era anche una scappatoia per i politici trombati,

eh! Mi scusi l’espressione, ma abbiamo anche visto posizioni di questo genere.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

L’attività politica è un merito anche per Forte Clò, consigliere di Hera fresco di nomina.

Insegnante alle scuole elementari fino al 2009, oggi in pensione. É stato assessore alla

Provincia di Bologna, poi vicepresidente dell’Unione delle Province Italiane, infine a

Bruxelles, nel Consiglio delle Regioni d’Europa. A luglio scorso è entrata nel cda di

Hera anche Giorgia Gagliardi. Ex consigliere provinciale di Ravenna per il Pd, ha

lavorato finora presso la Cooperativa Muratori e Cementisti. La sua candidatura arriva

anche dal sindaco di Cesena Paolo Lucchi.

EMANUELE BELLANO

Sulla base di quali competenza avete per esempio deciso di proporre Giorgia Gagliardi

nel cda di Hera?

PAOLO LUCCHI – SINDACO DI CESENA

Beh, lei mi fa la domanda perché ha letto il curriculum di Giorgia Gagliardi? Ha il

curriculum di una persona assolutamente qualificata; è un avvocato molto bravo,

quindi…

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

La consigliera Gagliardi in realtà non è avvocato: ha una laurea in Cooperazione e

sviluppo Locale e Internazionale.

PAOLO LUCCHI – SINDACO DI CESENA

Dia un po’ di possibilità a Giorgia di lavorare e poi lo vediamo assieme; non esprima

giudizi senza neppure conoscere le persone e senza neppure averle viste all’opera.

Non sempre chi ha il curriculum migliore riesce a fare le cose alla perfezione, no?

EMANUELE BELLANO

Su undici, tre finora che abbiamo visto di fatto le competenze principali consistono nel

fatto di essere stati amministratori o dirigenti del Partito Democratico.

DANIELE MANCA – SINDACO DI IMOLA

Mah, guardi io su questo continuo a considerare che è una sua opinione. Qui parliamo

di un’esperienza diversa dalla politica, qui non c’entra niente la politica.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

Il sindaco di Imola ha voluto nel cda di Hera Stefano Manara, presidente della

municipalizzata di Imola. È stato presidente di Imola Gru e della Scr, impegnata in

servizi di fotocopiatura e ha lavorato per la Benicomuni Srl che amministra condomini

e gestisce beni immobili.

EMANUELE BELLANO

Che c’entra la gestione di Gru, costruzioni di edifici, servizi di fotocopiatura con ciò che

fa Hera?

DANIELE MANCA – SINDACO DI IMOLA

Eh allora, che c’entra? É lo stesso ragionamento: quando vogliamo cambiare dei

ministri si prova, si innova, si cambia, si cercano professionalità e profili. Così si

migliora e si rende diverso il Paese.

IVAN CICCONI – ESPERTO APPALTI PUBBLICI

Oggi Hera Spa direttamente o indirettamente controlla una cinquantina di società:

cioè 50 consigli di amministrazione, 50 presidenti, 50 collegi sindacali; cioè circa 250-

260 persone nominate senza alcuna procedura pubblicistica, con una scelta fatta da

questo sistema dei partiti che lottizza direttamente o indirettamente le nomine di

queste società.

ALFONSO SCARANO – ANALISTA FINANZIARIO INDIPENDENTE

Gli amministratori di queste società quotate guadagnano molto. Guadagnano

oggettivamente molto, basta andare su internet e si capisce. Guadagnano un multiplo.

Allora: questo guadagno è in base alle loro capacità tecniche o in base ai loro atti di

fede o di subalternità non si sa a che cosa?

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

Quando il 26 maggio scorso il gruppo Hera presenta il bilancio, al Teatro Arena del

Sole, c’è la Bologna che conta: seduti nelle prime file gli amministratori locali, sindaci

e assessori dei comuni soci e ospiti d’eccezione.

Presentazione “Bilancio Hera 2013” – 26/05/2014

ROMANO PRODI

É la prima volta che partecipo alla manifestazione dell’Hera e sono molto contento

debbo dire. Secondo me ancora più contento oggi è Matteo Renzi perché in meno di

due anni è passato dalla rottamazione, alla raccolta differenziata e quindi mi sembra

che sia stato un progresso abbastanza forte.

Presentazione “Bilancio Hera 2013” – 26/05/2014

VIRGINIO MEROLA – SINDACO DI BOLOGNA

Noi amministratori seguiremo Hera non solo con l’attenzione dell’azionista, ma con

quell’attenzione particolare di chi ha contribuito - come ad esempio permettetemi il

comune di Bologna - alla nascita di una multiutility di successo anche per poterne

ricavare un utile sostegno in favore delle nostre comunità.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

La multiutility di successo negli ultimi 11 anni ha distribuito ai comuni dell’Emilia

Romagna utili per oltre 1 miliardo di euro aiutandoli così a far quadrare i loro bilanci.

Nello stesso periodo però il suo debito è aumentato senza controllo.

IVAN CICCONI – ESPERTO APPALTI PUBBLICI

Quando è stata quotata in borsa aveva un debito a bilancio di 140 milioni nel 2002; il

dato di bilancio del 2013 ci dà un valore di 3 miliardi e 225 milioni.

EMANUELE BELLANO

Questa società distribuisce dividendi che fanno quadrare i bilanci dei Comuni soci della

società di Hera e per fare questo si indebita, aumenta il debito.

IVAN CICCONI – ESPERTO APPALTI PUBBLICI

Accumulando debito, se io fossi un privato e Hera Spa fosse posseduta da capitale

esclusivamente privato, il presidente di questa società operativo, Tommasi Di

Vignano, il quale riesce in dieci anni ad accumulare un debito che è quasi il doppio del

capitale netto della società, sarebbe stato preso e cacciato con un calcio nel sedere.

EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO

Invece Tomaso Tommasi di Vignano, come presidente di Hera, guadagna 490mila

euro, circa 1.500 euro al giorno. Manager pubblico, prima nella Sip, poi all’Iri, sotto la

guida di Romano Prodi, quindi alla guida di Telecom finché nel 2002 i comuni

dell’Emilia Romagna lo scelgono per guidare Hera. Durante l’ultima assemblea dei soci

gli azionisti di minoranza chiedono di ridurre i compensi dei manager, ma lui risponde

che il suo stipendio va bene così.

EMANUELE BELLANO

Glielo tagliereste o no lo stipendio al presidente di Hera, all’amministratore delegato,

che prendono la cifra di cui parlavamo?

BENEDETTO ZACCHIROLI – CONSIGLIERE COMUNALE PD - BOLOGNA

Allora; tu chiedi ad un consigliere comunale, chiedi ad un cittadino: “per l’azienda che

ti dà l’acqua pubblica vuoi i migliori o vuoi i peggiori o vuoi i mediocri?”? E beh il

cittadino e il politico ti diranno: “e no: io per la mia azienda, voglio i migliori”. Eh beh

bello, se vuoi i migliori i prezzi di mercato sono quelli! Come facciamo qui?

MILENA GABANELLI IN STUDIO

E come facciamo qui? Allora, in Tommasi di Vignano c’è un ramo del Gattopardo,

perché la stirpe è quella dei Tomasi di Lampedusa che, come dire, se vuoi cambiare

avendo la certezza che tutto resta com’è, basta che scegli qualcuno che ha la tessera

in tasca. Vittorio Prodi invece ci tiene a far sapere che quando lui è entrato nella

Protex di Forlì, era nel 2009, non era più in Provincia, era parlamentare europeo, che

è stato fino a poco tempo fa. Noi non avevamo modo di verificarlo essendo una

società schermata e gli dobbiamo credere sulla parola. Tornando a Hera, è vero invece

che ha molto debito ma anche molta cassa e rientra nella media del settore. Ciò detto,

cosa intende fare della sede di Bologna e dell’inquinamento che sta sotto, continuare a

dire che è tutto sotto controllo? Perché poi anche se la gente s’ammala vallo a

dimostrare che è stata colpa tua. Noi vorremmo vedere da domani iniziare i lavori di

bonifica.

Commenti
parte di commento reperito in rete
scritto da msirca, novembre 24, 2014

le cose che più mi hanno colpito di questo servizio su Hera sono:
-il fatto che fanno parte del consiglio di amministrazione di Hera, con lauti stipendi, degli assessori Pd
-il fatto che fanno lavorare centinaia di persone in uffici inquinati e malsani...
-la commistione con la malavita mafiosa
Peggio di così! (...)
GL


busy
Ultimo aggiornamento ( luned́ 24 novembre 2014 )