I Conti del carbone
Scritto da redazione   
sabato 15 settembre 2007

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 I Conti del carbone

...L'Italia a oggi è fuori dai parametri di Kyoto e ha tempo fino al 2010 per ridurre le emissioni, che al contrario continuano a crescere, e evitare una multa salata. Il maggior responsabile di questa situazione è l'Enel e il suo capoazienda le studia tutte per far passare un massiccio aumento dell'impiego del carbone!

I Conti del carbone

Gabriele Trama,  12 settembre 2007

Il Punto     



Leggendo le ultime dichiarazioni dell'amministratore delegato dell'Enel Fulvio Conti verrebbe da chiedersi di cosa si è occupato negli ultimi anni, visto che solo oggi scopre che il prezzo del gas naturale è legato al prezzo del petrolio. Cogliamo l'occasione per informare l'a.d. che anche i prezzi degli altri combustibili come carbone e orimulsion seguono il mercato petrolifero. Forse il nostro era troppo impegnato a reinvestire i proventi delle bollette più alte d'Europa in acquisizioni di società estere come Endesa e rami d'azienda della Yukos insieme all'Eni, a proposito non erano strategiche per assicurare le forniture di gas dagli amici russi?

In verità il dott. Conti conosce bene il suo mestiere e la sua uscita all'apertura della conferenza sul clima somiglia alle dichiarazioni di Bin Laden alla vigilia delle decisioni di Bush sul prosieguo della guerra in Iraq. Minacciando un inverno al buio e al gelo egli spera di sdoganare l'uso del carbone che è importante per non vanificare gli investimenti già fatti dall'Enel, ad esempio a Civitavecchia, ma anche da altre società elettriche, a parole concorrenti dell'Enel ma di fatto parte del cartello di produttori che generano energia elettrica in Italia, che hanno altre centrali trasformate da poco appunto a carbone.

Altra domanda che sorge spontanea, forse un po' cattiva è: siamo sicuri che il calo delle riserve di gas è solo dovuto al caldo di questa estate e non ai prezzi dell'inverno scorso che hanno reso conveniente vendere all'estero il gas stoccato anziché conservarlo, mentre tutti gli italiani riducevano (giustamente) la temperatura dei termostati?
L'Italia a oggi è fuori dai parametri di Kyoto e ha tempo fino al 2010 per ridurre le emissioni, che al contrario continuano a crescere, e evitare una multa salata. Il maggior responsabile di questa situazione è l'Enel e il suo capoazienda le studia tutte per far passare un massiccio aumento dell'impiego del carbone!
D'altra parte perché non dovrebbe farlo il dott. Conti, visto che ad esempio il sottosegretario alla presidenza del consiglio Letta ha recentemente proposto di ripensare ad un utilizzo del carbone del Sulcis. Varrebbe la pena ricordare che tale carbone, con un tenore di zolfo dell'8%, è fuori legge.

Il sospetto è che il massiccio impiego del carbone insieme agli inverni sempre più miti, grazie al riscaldamento globale, aumenterebbe la quantità di gas disponibile per il mercato estero, incrementando i profitti di Enel e Eni, mentre i costi ambientali di tale politica energetica ricadrebbero sulla comunità. La risposta può essere solo una e vorremmo che il Ministro dell'ambiente si pronunciasse in merito: l'introduzione di una pesante carbon tax, cioè una tassa sui combustibili funzione delle emissioni di CO2 derivante dal loro utilizzo.

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Ultimo aggiornamento ( luned́ 17 settembre 2007 )