Gia' a Maggio a Taranto era stato chiuso un'altro impianto |
Scritto da SocioAmbientale SGSMC | |
giovedì 14 settembre 2006 | |
L'inchiesta che ha portato al sequestro preventivo dell' inceneritore costituisce un troncone di quella principale che il 25 febbraio scorso era sfociata nella condanna, decisa dal gup Pio Guarna con rito abbreviato, ad un anno e quattro mesi di reclusione (pena sospesa) del sindaco di Taranto, Rossana Di Bello. Quest'ultima era stata ritenuta colpevole di abuso d'ufficio e falso in relazione alla delibera, risalente al giugno 2000, con cui si affidava alla 'Termomeccanica' la gestione dell'inceneritore; gli ex componenti della giunta municipale erano stati invece assolti. Poche ore dopo la sentenza il sindaco aveva rassegnato le dimissioni ed ora il Comune di Taranto e' retto dal commissario straordinario, Tommaso Blonda. Il sequestro odierno e' stato deciso sulla base di un monitoraggio eseguito dalla Guardia di Finanza sulle emissioni in atmosfera dell'impianto dall'agosto del 2001 all'ottobre del 2005. Dalle successive analisi di laboratorio sarebbe emerso il superamento dei limiti consentiti dalla legge, in particolare per le emissioni di acido cloridrico, acido fluoridrico e ossido di carbonio. Con l'inceneritore chiuso, la citta' di Taranto rischia intanto una 'emergenza rifiuti' poiche' la 'Cisa' di Massafra (Taranto), che gestisce l'omonima discarica dove vengono conferiti i rifiuti tarantini, vanta un credito nei confronti del Comune di Taranto di circa sette milioni di euro e ne ha gia' sollecitato il pagamento all'ente locale.(ANSA). B17-CHA Commenti |
|
Ultimo aggiornamento ( lunedì 31 marzo 2008 ) |