ANCI CONAI, tira e molla incomprensibile
Scritto da msirca   
sabato 08 novembre 2008
E’ ovviamente importante che ci sia un tavolo dove si contratta di questi “nostri” soldi immessi nel circuito dei Consorzi per il recupero dei materiali visto che a lungo l’ANCI a nome dei Comuni italiani ha “accettato” un rientro dei “contributi” (sulla carta ad esempio, ci diceva qualcuno bene informato) senza nemmeno contrattare il prezzo e visto che spesso il contributo era (è) assegnato a materiali che paradossalmente venivano (vengono) comunque inceneriti. Da ricordare che il minuscolo esperimento di raccolta differenziata domiciliare in atto a Sesto Fiorentino è....

[E’ ovviamente importante che ci sia un tavolo dove si contratta di questi “nostri” soldi immessi nel circuito dei Consorzi per il recupero dei materiali visto che a lungo l’ANCI a nome dei Comuni italiani ha “accettato” un rientro dei “contributi” (sulla carta ad esempio, ci diceva qualcuno bene informato) senza nemmeno contrattare il prezzo e visto che spesso il contributo era (è) assegnato a materiali che paradossalmente venivano (vengono) comunque inceneriti. Da ricordare che il minuscolo esperimento di raccolta differenziata domiciliare in atto a Sesto Fiorentino è (o almeno era, ma non si hanno differenti notizie) a costo zero per il Comune perché finanziato appunto con il contributo CONAI. Assurdo che si voglia speculare sul costo da attribuire ai materiali recuperati, stante la crisi economica mondiale, come se questi materiali non fossero ugualmente necessari, indispensabili al pari delle materie prime che sostituiscono egregiamente. E’ un atteggiamento a dir poco privo di senso, meglio sarebbe lavorare per ampliare il mercato di queste materie coerentemente con gli scopi che sono o dovrebbero essere propri dei Consorzi anziché "svilire" l’impegno per la raccolta differenziata fatta bene che produce materiali preziosi indispensabili appunto, al circuito produttivo]

 http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=1641906/11/2008

Nuovo accordo Anci-Conai: sono ancora molti i nodi da sciogliere

Il bilancio dell’accordo in scadenza ed il punto sulle prospettive del rinnovo è stato fatto a Ecomondo nell’ambito di una tavola rotonda che ha visto confrontarsi i protagonisti del sistema: Anci, Conai, Federambiente e Fise-Assoambiente 

dall´inviata Lucia Venturi
RIMINI. A dicembre scade l’accordo quadro tra Anci e Conai siglato nel 2004 per la gestione dei rifiuti da imballaggio e si dovrebbero già intravedere gli estremi per definire i punti salienti della nuova convenzione che regolerà il sistema per i prossimi quattro anni. Ma ancora molti sembrano i punti critici da superare e i nodi da sciogliere. Il bilancio dell’accordo in scadenza ed il punto sulle prospettive del rinnovo è stato fatto a Ecomondo nell’ambito di una tavola rotonda che ha visto confrontarsi i protagonisti del sistema: Anci, Conai, Federambiente e Fise-Assoambiente.

Raggiunto l’obiettivo di consolidare i sistemi attivi nelle regioni settentrionali, incentivando anche la qualità delle raccolte, ancora insoddisfacente invece l’avvio del processo di sviluppo della gestione nelle altre regioni, con poche eccezioni. Dal 2004 al 2008 sono cresciute, in termini percentuali le convenzioni siglate con i comuni, con la copertura (al 30 giugno 2008) di 2/3 della popolazione ed è aumentata la quantità dei rifiuti da imballaggio conferiti al sistema, ma ancora in maniera diseguale nelle tre macroaree nord, centro e sud. Un dato questo che risulta ancora più evidente se si confrontano le quantità procapite dei rifiuti da imballaggio intercettate, con quote superiori a 65 kg/abitante nelle regioni settentrionali, che scendono tra 35 e 65 al centro e si riducono ulteriormente nelle regioni del sud, tranne la Sardegna che ha visto un notevole incremento negli ultimi quattro anni, raggiungendo risultati analoghi al centro-nord.

La prima criticità riguarda quindi la necessità di rendere omogeneo il sistema a scala paese e di sostenere nel percorso le regioni ancora indietro. Legato a questo, lo sforzo economico che l’intero sistema dovrà sostenere per raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata previsti dalla legge nazionale (ma ormai anche da molte norme regionali) e che ancora risultano distanti.

Riconosciuto da tutti il fatto che le raccolte differenziate rappresentano lo strumento necessario per avviare materiali a riciclo, è allora importante la qualità di ciò che viene raccolto, elemento dirimente anche per ottenere il riconoscimento dei massimi corrispettivi da parte di Conai.
Che però ha frenato sulla possibilità di allargare i cordoni della borsa, soprattutto adesso che «la crisi economica in corso sta cambiando in maniera incredibile lo scenario delle materie prime» ha dichiarato il direttore del Conai, Giancarlo Longhi. E le cifre che ha fornito disegnano in effetti una situazione niente affatto accattivante: le quotazioni del rottame d’acciaio sono passate da 700 a 300$ la tonnellata; quelle del rottame d’alluminio da 1000 a 400$, per la carta da macero sono addirittura scese a quote con segno negativo.

Quindi la richiesta da parte di Anci di rivedere il sistema dei corrispettivi, così da poter sostenere sia l’incremento delle quantità di imballaggi raccolti, per rendere omogenee le performance su scala paese, sia per migliorare i livelli di qualità, è rimasta inevasa.

«L’attuale sistema dei corrispettivi previsto dall’accordo – ha dichiarato Nicola Nascosti, presidente del comitato di coordinamento Anci-Conai- è stato molto tutelante per i comuni e lo è a maggior ragione adesso che con la crisi economica, le quotazioni delle materie prime seconde sono crollate» ma ha aggiunto anche che la crisi economica non riguarda solo le imprese.

«Le amministrazioni comunali sono già abbondantemente gravate da tagli fatti dai vari governi e non possiamo far ricadere tutto sui cittadini». Tesi, quella della necessità di allungare la coperta dei corrispettivi riconosciuti da Conai, ripresa e sostenuta anche da parte dei gestori del servizio presenti al tavolo della trattativa, Federambiente e Fise- Assoambiente.

«Non esiste un sistema standardizzato di raccolta - ha sostenuto il direttore di Federambiente Gianluca Cencia - ma è sempre più evidente che un sistema domiciliarizzato è quello che dà migliori rese in termini di quantità e qualità» e ha sottolineato Paolo Cesco, direttore di Fise-Assoambiente: «Questi sistemi sono più onerosi».

Altro problema non risolto è quello che riguarda la verifica dei dati, che ha visto da una parte l’Anci sostenere la necessità di una certificazione da parte di un ente terzo, individuato nell’osservatorio nazionale rifiuti; dall’altra il Conai difendere l’attuale sistema che ha descritto come trasparente e già certificato. Ma da un altro ente.

Sul tema dell’assimilazione poi si sono definitivamente scaldati gli animi, ma ha tagliato la testa al toro Filippo Bernocchi, delegato Anci alle politiche ambientali sottolineando che «non è oggetto dell’accordo e non può farne parte. Rischierebbe di riportarci lontano nella trattativa». Che a dire la verità non sembra comunque essere così vicina ad un risultato pienamente condiviso.

Commenti
CONAI e il recipero del legno
scritto da ***, gennaio 02, 2009

CAMBIA IL CONTRIBUTO AMBIENTALE CONAI SUGLI IMBALLAGGI IN LEGNO
Dal primo gennaio 2009 il Contributo Ambientale Conai per il legnopassa da 4 a 8 euro per tonnellata.

Dal primo gennaio 2009 cambia il Contributo Ambientale sugli imballaggi in legno: il contributo, rimasto costante per il quadriennio 2005/2008, passerà dagli attuali 4 euro a 8 euro alla tonnellata. Il Consiglio di amministrazione Conai ha deliberato la variazione nel giugno scorso su richiesta di Rilegno, il consorzio
nazionale che si occupa di raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi di legno.
L'aumento del contributo a carico degli utilizzatori di imballaggi in legno in Italia, che, per quel che riguarda la materia prima legno era il più basso d'Europa e rimarrà uno dei più bassi a livello europeo,
si è reso necessario per garantire anche in futuro i risultati raggiunti da Rilegno sull'intero territorio nazionale, assicurando allo stesso tempo l'equilibrio economico del Consorzio. Se il contributo fosse rimasto inalterato, si sarebbe andati incontro ad una situazione di forte disequilibrio del sistema.

Crescono i costi, diminuiscono i ricavi
I costi di gestione del sistema sono infatti aumentati notevolmente, seguendo il trend di crescita della quantità di rifiuti in legno raccolta (da 218.9899 tonnellate nel 2001 a 1.814.940 nel 2007, 720%
in 7 anni) che ha richiesto un sostegno economico sempre più grande da parte di Rilegno.
In particolare, l'aumento della raccolta nelle regioni del Sud ha fatto lievitare i costi di trasporto, per portare i rifiuti di legno verso degli impianti di riciclaggio, che per la maggior parte si trova
nell'area della Pianura Padana. D'altro canto, nell'ultimo periodo sono diminuiti i ricavi per Rilegno: nell'ultimo anno, il mutato atteggiamento delle condizioni del ritiro del materiale legnoso da
parte delle aziende riciclatrici che producono agglomerati lignei si è tradotto infatti in una revisione del valore di mercato della materia
prima seconda, con inevitabili ripercussioni anche sul bilancio consortile. Per questo, si è reso necessario ristabilire l'equilibrio economico e finanziario del Consorzio aumentando il contributo ambientale, al fine
di mantenere il livello di recupero attualmente raggiunto e valorizzare ulteriormente il sistema di raccolta e ritiro garantito dal network di piattaforme consortili.
Rilegno sta valutando e analizzando eventuali altre soluzioni di recupero alternative al riciclo a pannello, che comunque rimane, anche a livello normativo, la migliore destinazione possibile per il rifiuto
proveniente dagli imballaggi di legno.

RILEGNO: chi è e cosa fa

Rilegno è il Consorzio Nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclo dei rifiuti di imballaggio di legno (pallet, cassette per l'ortofrutta, imballaggi industriali). Aderente a Conai - Consorzio Nazionale Imballaggi, Rilegno ha il compito di raggiungere gli
obiettivi fissati per legge per il recupero complessivo degli imballaggi legnosi.
Inoltre, grazie agli accordi stretti con ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), con Federambiente e con Fise Assoambiente, Rilegno
coordina anche la raccolta di altri rifiuti in legno provenienti dal circuito cittadino (porte, infissi, mobili…).

Rilegno firma convenzioni con Comuni, aziende, soggetti pubblici e privati per organizzare il recupero del legno in maniera capillare sul territorio nazionale. Con oltre 2.300 consorziati, tra produttori di imballaggi di legno, importatori di materiale legnoso, imprese che
riciclano il legno, Rilegno "salva" il legno e lo avvia al riciclo, impedendo che ogni anno oltre 1.600.000 tonnellate di rifiuti di legno finiscano in discarica: è così che il legno si trasforma da rifiuto in risorsa.

I rifiuti legnosi vengono raccolti presso piattaforme convenzionate
per il conferimento (oltre 350 in tutta Italia). Le aziende che utilizzano imballaggi in legno, i Comuni e le imprese che raccolgono rifiuti ingombranti di legno conferiscono i rifiuti presso le piattaforme, che a loro volta garantiscono l'avvio al riciclo grazie
al coordinamento di Rilegno. I rifiuti, ridotti di volume, vengono trasportati alle industrie del riciclo, dove il legno, pulito e ridotto in piccole schegge, diventa rinnovata materia prima per il circuito produttivo industriale (base per semilavorati dell'industria del mobile, pasta cellulosica per cartiere, blocchi di legno – cemento per il settore edile). Una percentuale del legno recuperato viene
anche avviato a termovalorizzazione.

Nel 2007

2.860.000 tonnellate di imballaggi di legno immessi al consumo 1.814.940 tonnellate di legno avviate a recupero da Rilegno
Di queste, 960.205 tonnellate di imballaggi di legno
1.739.205 tonnellate di imballaggi di legno complessivamente recuperati in Italia
12,4% rispetto all'anno precedente 359 piattaforme convenzionate, a copertura di tutte le regioni
39.124.150 abitanti serviti in Italia nel 2007,
quasi il 67% della popolazione nazionale
4.474 i Comuni serviti
2.304 i consorziati Rilegno
528.000 tonnellate di rifiuti legnosi raccolti in Lombardia;
nel Nord Italia: 1.242.466 tonnellate.
al Centro, 409.731 tonnellate;
al Sud 162.743 tonnellate.

720% in 7 anni: la crescita della raccolta di rifiuti di legno dal2000 ad oggi

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Ultimo aggiornamento ( sabato 22 novembre 2008 )