Dal Messico, di prima mano, "carne da macello"
Scritto da Redazione   
mercoledì 29 aprile 2009

Le multinazionali e le persone: "carne da macello"

Negli anni 80 questo ramo della multinazionale, le "granjas carroll" appunto sono state espulse con i loro allevamenti dalla Georgia e dalla Carolina, negli USA con l'accusa di inquinamento su grande scala.
Ora inquinano in Messico.......

(riceviamo e pubblichiamo) 

Un pó alla volta si scoprono gli altarini......

Guardando i giornali su internet ho letto sulla "STAMPA" che il primo essere umano infettato dall'influenza suina sarebbe stato un bambino messicano di una localitá chiamata Perote e da lí si sarebbe poi sviluppato il tutto.
All'inizio dell'anno avevo un pó seguito la storia di una comunitá di nome "la Gloria" appunto nel municipio di Perote, nello stato di Veracruz.
 Questa comunitá si era rivolta al ministero della salute, perché il 60% dei suoi abitanti si ammalava di "influenza" e molti avevano seri problemi respiratori. A dir il vero, non era la prima volta che questa comunitá avesse questo genere di problemi.  Negli anni precedenti vi sono verificate situazioni analoghe.
Per capirne di piú occorre dire che vicino a questa comunitá esiste un enorme allevamento di maiali di proprietá di una impresa chiamata "Granjas Carroll". Questa enorme fattoria, come si traduce "granjas", inquina terra, acqua e aria con rifiuti quimici, organici e fecali riversandoli in lagune a cielo aperto.
Le prime denuncie per inquinamento degli abitanti della comunitá "la Gloria" risalgono al 2007, di fronte al silenzio e all'inoperositá delle autoritá gli abitanti hanno intrapreso una lotta per esigere il ritiro dal territorio lgli allevamenti intensivi di maiali, infatti era praticamente impossibile vivere fra odori neausabondi e nuvole di mosche.
Fra le azioni intraprese in quel periodo vi fu un blocco stradale e la repressione é scattata subito, varie persone furono arrestate, non senza che la polizia faccia uso della forza bruta e non necessaria. Fra gli arrestati una donna di 66 anni accusata di interuzzione di via di comunicazione. portata in carcere, processata e riconosciuta colpevole, liberata solo sotto cauzione di una cifra enorme per le possibilitá delle persone del luogo, altre cinque persone sono in attesa del processo.
Un'allevamento di maiali é piú importante di 3000 persene di una povera comunitá indigena?
Informandoci bene si scopre che "granjas carroll" appartengono ad una grandissima multinazionale: "SMITHFIELD FOODS" la maggior impresa mondiale di allevamento di maiali e manifattura del prodotto in loco, con filiali nell'America del nord, Europa e Cina. Un gran colosso senza dubbio, milioni di maiali allevati, macellati, e i rifiuti lasciati a marcire senza nessun riguardo per l'ambiente e le persone.
Negli anni 80 questo ramo della multinazionale, le "granjas carroll" appunto sono state espulse con i loro allevamenti dalla Georgia e dalla Carolina, negli USA con l'accusa di inquinamento su grande scala.
Ora inquinano in Messico.......
Le autoritá hanno permesso che questo avvenga, hanno chiuso gli occhi per anni, hanno minimizzato gli effetti quando é incominciata l'epidemia.....
quando pagheranno per tutti i danni che fanno?
Poi pensandoci sopra ancora un pó, la riflessione mi porta ad un pensiero.
mi ricordo delle parole di Naomi Klein nel libro "la dottrina dello shock", nella quale sostiene la teoria dello shock fra gli individui, che funziona allo stesso modo sia nei pazienti con problemi mentali che erano trattati con elettroshock sia che con intere societá.
Lo shock puó essere un disastro naturale, un'attacco terroristico, una guerra (o una epidemia), tutti diventiamo bambini impauriti e disorientati alla ricerda di leaders che ci proteggano. Tutti quelli che non credono e seguono questi leaders sono automaticamente potenziali terroristi.
La fiducia reciproca  svanisce, l'isolamento, l'individualismo e la solitudine la fanno da padroni.
Contro questi mali una raccomandazione: meglio morire che smettere di baciare........
Una gran abbraccio a tutti, M......
ps. noi continuamo a stare bene, sia pur con le restrizioni di vita che la situazione porta

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