Il sindaco di Quarrata non sa leggere....ma si fida di CIS
Scritto da Comitato contro l'inceneritore di Montale   
sabato 13 ottobre 2007

Comitato contro l’Inceneritore di Montale

-Senza la Gente non si decide NIENTE!-

(I medici di Pistoia non conoscono il principio di precauzione? E il detto "meglio prevenire che curare" è flosofiuccia da volgo, popolo bue e non trova cittadinanza nemmeno presso di loro oltre che come risaputo, presso i decisori politici? Cari medici, smentite la dottoressa sindaco, per favore, da cui sarebbe bene non farsi curare nemmeno un "acclarato" foruncolo giovanile, ndrmsirca)

Comunicato stampa dopo l'incontro tra il sindaco Sabrina Sergio Gori, Alessandro Romiti  delegato dei genitori e Patrizia Gentilini per i Comitati.


Montale(Pt), 13 Ottobre 2007               

COMUNICATO STAMPA 

L’incontro che si  è svolto ieri fra il Sindaco di Quarrata Dott.ssa Gori,  il sig. Alessandro Romiti  delegato dei genitori e la D.ssa Patrizia Gentilini, tecnico di fiducia  del “Comitato contro l’inceneritore di Montale”, alla presenza di alcuni giornalisti, non ha purtroppo consentito di raggiungere una posizione condivisa sulla questione  smaltimento rifiuti tramite incenerimento, ma ha certamente contribuito a fare emergere ancora una volta le profonde contraddizioni che ruotano attorno a questa problematica. L’ incontro è stato aperto dal Sindaco che ha affermato che non esiste a tutt’oggi una letteratura scientifica che avvalori le preoccupazioni espresse da più parti a questo riguardo, compresa la recente presa di posizione della Federazione Regionale degli Ordini dei Medici dell’ Emilia Romagna (FRER) che ha chiesto –come ben noto- una moratoria sugli impianti in costruzione/ampliamento di quella regione. A questo proposito la Dott.ssa Gori ha dimostrato di condividere la  pesante posizione assunta  dal Ministro dello Sviluppo Economico On. Bersani, che ha invocato ispezioni e sanzioni non solo disciplinari  nei confronti della FRER. Quest’ultima, a parere di Bersani ed evidentemente anche della Dott.ssa Gori, avrebbe esulato dai propri compiti istituzionali con la sua richiesta di moratoria. Pertanto neanche il richiamo al Principio di Precauzione espresso dalla FRER  è condiviso dalla Dott.ssa Gori, che ha altresì affermato che l’ Ordine dei Medici di Pistoia non  ha assunto alcuna  posizione in merito: la notizia apparsa sulla stampa sarebbe  solo la personale opinione di un collega. La D.ssa Gori ha inoltre riferito che il processo di smaltimento coi termovalorizzatori - previsto in sede di governo regionale e ATO 5 - è il “male minore” e che le procedure di raccolta differenziata stradale sono già praticate e saranno certamente accresciute,  risultando utili ad assicurare i minimi previsti dalle regolamentazioni. A queste affermazioni del Sindaco hanno   ribattuto sia il  rappresentante dei genitori che la Dott.ssa Gentilini.

 

In sintesi è stato affermato che:

 

1)La letteratura medica sui rischi connessi all’ incenerimento di rifiuti, già corposa, si è arricchita  recentemente;

 

-         l’ indagine sui sarcomi, pubblicata nel 2007, eseguita in provincia di Venezia che ha dimostrato un rischio di sviluppare la malattia 3.3 volte più alto fra i soggetti con più lungo periodo e più alto livello di esposizione alle diossine ed ha evidenziato inoltre come il massimo rischio sia correlato, in ordine decrescente, alle emissioni provenienti rispettivamente da inceneritori di rifiuti urbani, ospedalieri ed industriali.

 -          l’indagine francese  dell’Invs. Departement Santè Environnement, diffusa a fine  2006 che  ha esaminato 135.567 casi di cancro insorti negli anni 1990-99 su 25.000.000 persone/anno residenti in prossimità di inceneritori.  In questo studio è stato considerato come indicatore l’esposizione alle diossine e passando dal minor al maggior grado di esposizione si registra un aumento statisticamente significativo di rischio per: tutti i cancri nelle donne, cancro alla mammella, linfomi, tumori al fegato, sarcomi.  -          Lo studio Enhance Health, condotto a Forlì e diffuso nel marzo 2007, da cui  risultano eccessi significativi sia nella mortalità complessiva che nella mortalità per tumori per le donne, in particolare per cancro al colon-retto, stomaco e mammella 

2) E’ emersa ancora una volta la palese contraddizione fra l’affermazione del sindaco di voler fare la raccolta differenziata ma non di  adottare come metodo di raccolta quello del “ porta a porta” con tariffa puntuale. Questo metodo, sulla base di una analisi comparata esibita  dai Comitat a cura dell’ Ecoistituto di Faenza e condotta su 1813 comuni d’ Italia, è l’ unico  che consente di raggiungere obiettivi di raccolta media generale superiori al 70%, con contestuale riduzione dei costi e della produzione di rifiuti.A questo proposito sono stati citati gli esempi virtuosi di Capannori, Novara, Forlimpopoli.

 

3) A specifica richiesta del sig.  Romiti circa la possibilità di applicare metodi di trattamento meccanico- biologico, quali quelli  proposti da Paul Connet, il Sindaco ha risposto che “non sono adatti al nostro territorio”.

 

4) La Dott.ssa Gentilini ha ribadito a questo proposito che dell’ incenerimento si può fare invece benissimo a meno anche per quanto residua dalla raccolta differenziata spinta come dimostra l’ esperienza del Centro Riciclo di Vedelago, ove è stata messa a punto una tecnologia che permette di trasformare anche il residuo secco non riciclabile in una materia inerte adatta per l’ edilizia, con incremento dell’ occupazione e guadagno per l’ imprenditoria locale.

 

5) Rispetto alla scelta del metodo di raccolta il Sindaco Gori  ha affermato che non è compito suo tale scelta, ma che per questo si affida al “ tecnico”, ovvero al CIS;  perciò lei si affida al CIS come il malato si affida al Medico quando ha bisogno di una cura. A questo proposito è stato facile per la Dott.ssa Gentilini ribattere che il Medico ha il dovere di informare sulle alternative terapeutiche esistenti e che il malato deve esprimere un “ consenso informato” . La raccolta “porta a porta” si è dimostrata la terapia più efficace e con i minori “effetti collaterali”, perché allora non adottarla?

 

 6) Il Sindaco ha inoltre ribadito che l’ incenerimento contribuisce per una quota assolutamente trascurabile all’ inquinamento del territorio; questa affermazione non è affatto condivisa né dal rappresentante dei genitori nè dalla Dott.ssa Gentilini, che fa notare che il rischio, quando anche fosse minimo come sostiene il Sindaco, deve essere comunque  evitato, perché esistono  alternative concrete.

    

Un giornalista ha riferito come tra la popolazione vi sia certamente preoccupazione per la quantità di comuni (oltre trenta) compresi nell’ATO che verranno a incenerire i loro rifiuti nel costruendo impianto di Montale. Di fronte a questo dato di fatto il Sindaco Gori  ha avuto una espressione di rammarico e si è stretta nelle spalle, non potendo negare che questo è un “ sacrificio, ma  affermando d’ altra parte che i cittadini devono adattarsi per solidarietà dal momento che l’ATO è una comunità unica.

 

A tutto questo vorremmo aggiungere che…questo ”sacrificio & solidarietà” è richiesto alle

popolazioni locali, mentre i tre Comuni e la Provincia non fanno nulla per trovare quelle forme alternative di smaltimento come hanno dimostrato nei fatti altri Comuni e che renderebbero di fatto inutile il ricorso all’inceneritore, a questo punto se si vuol tenere in piedi questo “bidone” come qualcuno lo ha chiamato significa una sola cosa, che i cittadini

si chiedono “sacrifici” mentre comuni e provincia   ….fanno il loro affari senza curarsi troppo della salute della gente..!!!

  

Comitato contro l’Inceneritore di Montale

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